Demolizione della curva sud: dopo la “fiction”, la farsa


Dopo l’inaugurazione “farsa” del 7 giugno scorso, da quasi 3 mesi si attende inutilmente che partano i lavori di demolizione della curva sud. Ora la determina n. 3277 del 5 settembre svela le surreali e sconcertanti motivazioni che sono alla base del ritardo…

Non erano sufficienti l’inaugurazione “farsa”, gli annunci “farlocchi” su improbabili scadenze di fine lavori, i misteri sull’avvio dei lavori di demolizione. La sempre più imbarazzante telenovela sulla demolizione e ricostruzione della curva sud si arricchisce ora di un nuovo sconcertante capitolo, degno della più surreale trama di una commedia dell’assurdo: il subappalto, da parte dell’azienda a cui è stato affidamento l’intervento di demolizione, dei lavori di demolizione! Sembra uno scherzo, si ha la sensazione di raccontare una barzelletta o di essere su “Scherzi a parte”, sarebbe praticamente impossibile da credere se non fosse tutto certificato da un atto ufficiale del Comune di Ascoli, la determina n. 3327 del 5 settembre 2024.

Che, per altro, fa quello che avrebbero dovuto fare il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone, magari dopo aver chiesto scusa agli ascolani per il vergognoso teatrino dell’inaugurazione farsa: fa luce e spiega le ragioni del ritardo dell’avvio dei lavori di demolizione. Che sono così paradossali e sconcertanti che in un certo senso si capisce perché sindaco e assessori sono rimasti in silenzio senza spiegare le ragioni del ritardo, probabilmente si vergognavano e non gli si può certo dare torto. Quel che purtroppo è certo è che questa imbarazzante e poco edificante telenovela ci terrà compagnia ancora per molto tempo, visto che una volta terminata la demolizione (che, è giusto ricordarlo, al 5 settembre 2024 ancora non era iniziata come si vede nella foto) ci sarà poi l’intervento di ricostruzione della curva sud che, da cronoprogramma (e nonostante gli annunci “farlocchi” dell’assessore Stallone) non si concluderà prima di primavera 2027.

Per altro è opportuno ricordare come tutte le vicende surreali che si sono succedute questa estate intorno all’intervento di demolizione e ricostruzione della curva sud hanno finito per far dimenticare che è già incredibilmente assurdo e ingiustificabile che ci sia ancora bisogno di demolire la curva sud (o quanto meno di finire di demolirla), visto che a maggio 2020 il sindaco Fioravanti e tutti i quotidiani locali avevano annunciato con la solita enfasi la conclusione della demolizione della curva sud. All’epoca nessuno aveva anche solo fatto balenare l’ipotesi che la demolizione stessa non fosse conclusa. Poi nell’aprile scorso, a sorpresa, nel comunicato stampa della Regione Marche che annunciava il via libera da parte dell’Usr al finanziamento dell’intervento di ricostruzione della curva sud, con annessa certificazione del ritardo già accumulato dal Comune, si scopriva che in realtà la demolizione non era affatto terminata.

Preliminarmente alla ricostruzione è in programma il completamento delle opere di demolizione delle restanti porzioni della ex curva sud” affermava quel comunicato. Come da tradizione ormai consolidata nel meraviglioso regno di Ugualos, dove i sudditi non hanno diritto di sapere e di capire ma possono solo esprimersi con un “grazie Marco”, naturalmente né il sindaco né qualcuno dell’amministrazione comunale all’epoca si sono degnati di spiegare l’improvviso mistero, di fornire una qualche motivazione in merito al fatto che bisognasse terminare la demolizione, data dal Comune stesso per terminata 4 anni prima. La conferma che quanto riportato nel comunicato stampa della Regione non fosse un banale errore è arrivata poco dopo, esattamente il 17 maggio quando, con determina n. 1849 è stata indetta la procedura telematica negoziata per l’affidamento dei lavori per completare la demolizione dell’ex curva sud.

Il resto è storia recente già parzialmente raccontata, il 7 giugno scorso, a meno di 48 ore dall’apertura dei seggi per le elezioni comunali, nonostante non ci fosse alcun cantiere e, addirittura, neppure era avvenuta l’assegnazione dei lavori, il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone organizzavano la surreale cerimonia di inaugurazione degli inesistenti (all’epoca) lavori di demolizione, ovviamente con il supporto dell’informazione locale che ha dato ampio risalto a quell’indecoroso spettacolino, guardandosi bene dallo spiegare che in realtà non c’erano lavori da inaugurare. Ironia della sorte nella smania di dare il maggior risalto possibile a quell’inaugurazione farsa, qualche quotidiano locale è addirittura incappato in un clamoroso autogol, pubblicando foto con il sindaco e l’assessore e sullo sfondo il cartellone dell’intervento con, alla voce “consegna lavori”, nessuna data inserita, a dimostrazione inequivocabile che i lavori non erano e non potevano in alcun modo essere iniziati (perché ancora non erano stati consegnati).

A togliere ogni ulteriore possibile dubbio, ancora una volta ci ha pensato un atto ufficiale del Comune, la determina n. 2388 del 24 giugno con la quale sono stati approvati i verbali di gara e, di conseguenza, si provvedeva ad aggiudicare i lavori per il completamento della demolizione della curva sud ad una ditta del territorio. Aggiudicazione che, per altro, non comporta affatto l’immediata apertura del cantiere e il conseguente avvio dei lavori perché è prima necessario adempiere alcune formalità e attendere i 30 giorni entro i quali è ammesso il ricorso al Tar. In altre parole la consegna dei lavori e l’apertura concreta del cantiere era lecito attenderla per metà-fine luglio.

Come ben sappiamo, però, è passata quella scadenza, è trascorso tutto agosto ma nessun cantiere per i lavori è stato aperto in quel che resta della curva sud. Giovedì 5 settembre ancora nel cartellone dell’intervento che è posto davanti all’ingresso dell’ex curva sud non era stata inserita alcuna data alla voce “consegna lavori”. Inutilmente da settimane sui social diversi tifosi bianconeri hanno chiesto al sindaco e all’amministrazione comunale di chiarire il mistero.

Come anticipato, alla fine a farlo è un atto ufficiale del Comune, la determina n. 3277 del 5 settembre con la quale viene autorizzato il subappalto. Ancora una volta da quell’atto ufficiale, nel quale vengono riassunte le tappe di tutta la vicenda, emergono particolari a dir poco singolari. Emerge, infatti, che in realtà il 19 luglio scorso si sarebbe proceduto alla consegna dei lavori “in via d’urgenza” ma sotto riserve di legge, anche se poi il contratto appalto dei lavori è stato stipulato solo il 2 agosto e registrato il 9 agosto. Teoricamente, quindi, a partire da quella data sarebbe dovuti iniziare i lavori (che, da contratto di appalto, devono concludersi in 60 giorni). Invece i lavori non sono iniziati, un mistero che viene svelato sempre dalla determina 3277.

Che spiega come, in base all’art. 8 di quel contratto di appalto è previsto che l’impresa appaltatrice possa subappaltare “le lavorazioni ricadenti nella categoria OS23”, come dichiarato in sede di gara. Di conseguenza la stessa impresa appaltatrice il 3 settembre scorso, con nota al Protocollo n. 75875 (e successiva integrazione n. 76813 del 5 settembre) ha richiesto al Responsabile unico del procedimento (Rup) l’autorizzazione al subappalto ad un’altra ditta, concessa appunto con la determina in questione. E’, però, abbastanza singolare il fatto che, come viene riportato sempre in determina, in realtà il contratto di subappalto è stato sottoscritto il 2 settembre, cioè 3 giorni prima di chiederne l’autorizzazione.

Ancora più singolare, però, è scoprire che “le lavorazioni ricadenti nella categoria OS23” sono, come riportato sempre in determina, “opere di demolizione di fabbricati, demolizione di calcestruzzo armato e non armato, scavo di sbancamento sfilaggio cavi”. In sostanza l’oggetto centrale dell’intervento che il Comune ha appaltato ad una ditta che a sua volta ha subappaltato ad un’altra ditta (“che al mercato mia madre comprò”…). Anche non volendo è praticamente inevitabile chiedersi per quale singolare motivo allora l’amministrazione comunale non ha direttamente affidato l’intervento a quella ditta a cui poi il cuore dell’intervento stesso è stato subappaltato.

Consapevoli che, come sempre, nessuno si degnerà di fornire spiegazioni, la sintesi di quanto sta avvenendo è molto semplice: da oltre due mesi si attendono e non partono i lavori di demolizione della curva sud, inaugurati con una pomposa cerimonia da sindaco e assessore il 7 giugno, perché l’impresa appaltatrice, come dichiarato in sede di gara al Comune, ha chiesto al Rup del Comune l’autorizzazione al subappalto, il cui contratto era stato già stipulato prima di ottenere l’autorizzazione, per effettuare i lavori di demolizione. Meraviglie che possono accadere solo nel fantastico regno di Ugualos…

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