Dopo un’estate da dimenticare l’Ascoli al via tra comprensibili dubbi e legittime ambizioni


Si torna a giocare dopo l’estate più nera della storia recente dell’Ascoli, caratterizzata da un’inaccettabile mancanza di rispetto (da parte di tutti i protagonisti) nei confronti dei tifosi bianconeri. Mancano ancora un paio di pedine ma Carrera ha a disposizione una rosa competitiva

Finalmente si riparte e si torna a parlare di calcio giocato. Dopo l’antipasto della Coppa Italia, venerdì sera a Ferrara inizia la nuova avventura dell’Ascoli in Lega Pro. Non è la categoria che si voleva e che meritano il blasone e la storia gloriosa di quella che, per distacco, è l’indiscussa “regina delle Marche”. Soprattutto non è la situazione societaria che praticamente la totalità dei tifosi bianconeri auspicava, visto che alla guida dell’Ascoli è rimasto Pulcinelli. Ma, dopo quasi 3 mesi da incubo, è comunque una liberazione poter tornare a parlare di calcio giocato. Perché quella ancora in corso è sicuramente l’estate più nera della storia recente dell’Ascoli calcio. Che sicuramente in passato aveva vissuto altre estati complicate, basterebbe pensare a quella dopo la morte di Rozzi o agli ultimi anni della gestione Benigni.

Ma neppure allora, in quei momenti così difficili, si era arrivati al punto di mancare così pesantemente di rispetto nei confronti della storia dell’Ascoli e dei suoi tifosi, praticamente spudoratamente presi in giro, come invece è accaduto nelle settimane scorse. Nel corso delle quali tutti gli attori protagonisti (da Pulcinelli a Metalcoat, passando per il sindaco Fioravanti), pur sapendo perfettamente quale fosse la situazione, hanno dato vita ad uno stucchevole e sconcertante gioco delle parti che ha finito per umiliare e prendere in giro l’impagabile tifoseria ascolana. Perché era chiaro sin dall’inizio che non ci fossero le condizioni, e quindi le concrete possibilità, di avviare una seria e concreta trattativa per il passaggio di proprietà.

Con da una parte Pulcinelli che, a parole, dichiarava la disponibilità a vendere ma in realtà, in concreto, era disposto a farlo solo alle sue condizioni e senza fare alcun passo o anche solo pensare ad un minimo sconto per l’eventuale compratore. Dall’altra, invece, Metalcoat che di fatto non ha mai avuto seriamente l’intenzione di comprare (il suo interesse era condizionato alla permanenza in serie B), come poi ha inequivocabilmente dimostrato presentando un’offerta irricevibile e non provando neppure ad intavolare una trattativa, anche quando Pulcinelli aveva dichiarato la sua disponibilità a farlo. In mezzo a loro il sindaco Fioravanti che, dopo aver pateticamente provato ad auto attribuirsi inesistenti meriti per la regolare iscrizione dell’Ascoli (effettuata grazie all’impegno economico di Pulcinelli con l’importante supporto, circa il 30%, dei soliti sponsor locali), ha disperatamente cercato di vestire i panni del “salvatore della patria”, con iniziative ai limiti del ridicolo, come la nomina di una figura (il presidente della Start) incaricata di individuare potenziali imprenditori o gruppi interessati all’acquisto dell’Ascoli o, peggio ancora, la paradossale boutade finale, con la proposta di un’improbabile e inutile fondazione.

Lo sapevano fin dall’inizio, gli attori di questo penoso teatrino, che non c’erano i presupposti per un cambio al vertice della società, per rispetto nei confronti dei tifosi dell’Ascoli avrebbero dovuto raccontare subito la verità, non prenderli in giro per oltre 2 mesi come, più o meno volontariamente, in concreto hanno fatto. La cruda realtà dei fatti purtroppo non lascia spazio a sogni e illusioni, che piaccia o meno al momento, così come nelle passate settimane, non c’è e non c’è mai stata alcuna alternativa possibile a Pulcinelli. Una realtà sicuramente e comprensibilmente spiacevole, con la quale purtroppo i tifosi bianconeri devono fare i conti, scegliendo di conseguenza se far prevalere l’amore a prescindere per l’Ascoli o il pur comprensibile (e assolutamente condivisibile) risentimento nei confronti dell’attuale patron.

Per chi scrive non esiste e non è mai esistito il minimo dubbio, abbiamo sempre “ferocemente” criticato la gestione Pulcinelli, anche quando l’attuale patron aveva il sostegno praticamente di tutta la tifoseria, abbiamo sempre sottolineato quanto sarebbe stato negativo per i colori bianconeri il passaggio da Bellini a Pulcinelli (e purtroppo i fatti ci hanno dato ragione), siamo stati tra i pochi, la stagione scorsa, a sottolineare sin dall’estate i rischi a cui l’Ascoli andava incontro e l’ultima cosa che vorremmo è vedere ancora Pulcinelli alla guida della società bianconera. Ma, come ha sempre sostenuto il “presidentissimo”, l’Ascoli e l’amore per l’Ascoli vengono prima di ogni altra cosa, a prescindere da chi sia il proprietario, l’allenatore, a prescindere da chi siano i giocatori.

Ed è importante, oltre ad essere un segnale di grande maturità, che la maggioranza dei tifosi sembra condividere questa posizione, questo sentimento, come dimostrano i quasi 3.500 spettatori per una partita di Coppa Italia e gli oltre mille vecchi abbonati che hanno confermato l’abbonamento per la nuova stagione. C’è chi invece ha fatto una scelta differente, annunciando l’intenzione di non seguire le partite casalinghe dei bianconeri. Una decisione che ovviamente non ci sentiamo di condividere ma che altrettanto sicuramente merita il massimo rispetto, motivata da i cosiddetti “gruppi organizzati” con due lunghi comunicati in cui si fondono affermazioni ragionevoli e condivisibili con ricostruzioni fantasiose e non supportate dai fatti (sempre la storia dell’iscrizione al campionato) e richieste irragionevoli e improponibili (perché è fuori dal mondo pensare che chi materialmente impegna i soldi per mandare avanti la società possa accettare di farsi imporre chi deve o non deve far parte della società stessa).

In ogni caso per quanto ci riguarda ognuno è libero di pensarla come vuole, ciò che stona ed è a nostro parere assolutamente inaccettabile è la presunzione di volersi ergere a presunti difensori di una non meglio definita “dignità degli ascolani”. Perché se è vero che in qualche modo la dignità degli ascolani (anzi, dei tifosi ascolani) è stata offesa dai comportamenti e dagli atteggiamenti tenuti da Pulcinelli da un po’ di tempo a questa parte, è altrettanto innegabile che ancor più viene profondamente ferita da chi continua a prenderli in giro sulla curva sud, con improbabili annunci, inaugurazioni fasulle, scadenze irreali. E allora, se proprio si vuole fare un discorso di dignità, coerenza vorrebbe che si applichi lo stessa ferrea intransigenza a chiunque ferisca la dignità dei tifosi ascolani.

Tornando al calcio giocato, premesso che nel campionato di Lega Pro è sempre difficile fare pronostici, si può comunque affermare che l’Ascoli si presenta ai nastri di partenza con una rosa che sulla carta appare abbastanza competitiva, a cui forse mancano ancora un paio di tasselli. Sicuramente, sempre sulla carta, appare di ottimo livello il reparto avanzato dove è arrivato un bomber affidabile per la categoria, Corazza, reduce da 29 reti nelle ultime due stagioni di Lega Pro (con il Cesena). Sicuramente importante il ritorno in bianconero di Marsura che, se in buone condizioni, in Lega Pro può fare la differenza, così come D’Uffizi da cui ci si attende una stagione da protagonista.

Da non sottovalutare neppure l’ultimo arrivato, Achick, reduce da una stagione non positiva a Bari (serie B) ma l’anno precedente autore con il Cerignola (Lega Pro) di un campionato da incorniciare (8 gol e 9 assist). A completare un reparto sicuramente affollato giocatori di buone prospettive come Cacccavo, Tirelli e Silipo. Sulla carta affidabile sembrerebbe anche la retroguardia bianconera, con elementi come Tavcar, Adjapong e Gagliolo (ammesso che sia in buone condizioni) che, ovviamente se resteranno, forniscono ampie garanzie per la categoria. Qualche dubbio in più semmai può destarlo il centrocampo dove a fianco dell’affidabilissimo Varone ci sono giovani di buone prospettive (Bando, Bertini, Campagna, Cosimi) ma che ancora hanno tutto da dimostrare. E proprio a centrocampo potrebbe e dovrebbe arrivare un ulteriore colpo di mercato, nei giorni scorsi si è fatto il nome di Buchel, sicuramente elemento di esperienza e di livello per la Lega Pro, ma anche di Romeo in uscita dalla Juve Stabia che, se pur giovane (22 anni), ha comunque alle spalle due campionati in Lega Pro di ottimo livello.

Sarebbe il giusto completamento di una rosa sicuramente di buon livello ma che, ovviamente, solo nel corso del campionato si potrà capire dove potrà arrivare e a cosa potrà aspirare. In Coppa Italia sono arrivate una vittoria ed una sconfitta, con il paradosso che probabilmente ad Arezzo, nella partita persa 2-1, la formazione di Carrera ha fornito una prestazione per certi versi migliore di quella pur vittoriosa con il Gubbio, con una grossa ingenuità difensiva che ha determinato il risultato finale (oltre ad un paio di clamorose occasioni fallite). Inutile sottolineare quanto, dopo un’estate così turbolenta, sarebbe importante partire subito con il piede giusto per poter poi andare avanti con la tranquillità necessarie e indispensabile per sperare di disputare una stagione da protagonisti.

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