Sanità allo sfascio: mancano i medici, in tilt i Pronto Soccorso delle Marche


Mentre si sono perse le tracce dell’improbabile piano per riorganizzare e potenziare le attività di Pronto Soccorso, presentato nel giugno 2022 da Acquaroli e Saltamartini, anche l’assessore regionale alla sanità è costretto ad ammettere la disastrosa situazione…

Nella sempre più sconcertante situazione della sanità marchigiana ormai non ci si può e non ci si deve stupire più di nulla. Neppure che l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini dichiari, come se la cosa non lo riguardasse, che “il sistema dei Pronto soccorso nelle Marche è in crisi”. Al di là del fatto che lo è già da tempo e che se ne erano accorti da mesi, probabilmente da anni, praticamente tutti i marchigiani, è praticamente inevitabile pensare che magari la situazione potrebbe essere anche solamente un pochino migliore se solo ci fosse un assessore regionale alla sanità in grado di affrontare concretamente l’emergenza. Che, per altro, è la stessa di 2 anni fa e dello scorso anno, probabilmente solo ulteriormente peggiorata.

Eppure proprio 2 anni fa, ad inizio dell’estate 2022, l’assessore Saltamartini e il governatore Acquaroli avevano annunciato con grande enfasi il piano per riorganizzare e potenziare le attività di Pronto Soccorso e ridurre tempi di attesa e disagi dei cittadini. In realtà era sufficiente leggere e analizzare attentamente la delibera regionale n. 734 del 13 giugno 2022 per rendersi subito conto di essere di fronte ad un patetico e imbarazzante bluff, uno dei tanti di questi anni della Regione sulla sanità.

L’unica reale novità che si propone rispetto a quanto previsto – scrivevamo nel giugno 2022 (vedi articolo “Riorganizzazione dei Pronto Soccorso, il grande bluff”) –  è un maggior confort in sala d’attesa (“Ottimizzazione dell’attesa attiva”) che, per carità, sicuramente non guasta, ma di certo ha un’incidenza assolutamente irrilevante rispetto al gravissimo e complesso problema del funzionamento dei pronto soccorso. Senza troppi giri di parole, il piano in 10 punti presentato con la solita insopportabile enfasi dal governatore Acquaroli e dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini è nulla di più che il classico specchietto per le allodole, l’ennesima disperata mossa propagandistica di una Regione che, almeno in campo sanitario, sta dando davvero il peggio di sé”.

Di quel piano, che ovviamente è risultato completamente inutile, non si sono avute più notizie, neppure dell’esito del monitoraggio che avrebbe dovuto fare la Regione per verificarne i risultati (non serviva alcun monitoraggio per comprenderne l’inutilità…). Così in questi mesi estivi, così come lo scorso anno, la situazione diventa incandescente e i Pronto Soccorso degli ospedali marchigiani puntualmente vanno in tilt. Per la verità la situazione è disastrosa non solo nel periodo estivo, come confermato nell’aprile scorso da un report dell’Agenas sui Pronto Soccorso italiani che vede le Marche al penultimo posto per i tempi di attesa per i codici gialli e al quart’ultimo per i codici verdi, rispettivamente con una media di attesa di 9 e 5 ore. Inevitabilmente, però, nel periodo estivo e con l’arrivo di migliaia di turisti le cose non possono che peggiorare. Al punto che addirittura nei giorni scorsi persino il Pronto Soccorso del Torrette di Ancona è andato in tilt, al punto da dover dirottare i pazienti in altre strutture.

Come sottolinea il Pd regionale ed è costretto ad ammettere lo stesso assessore Saltamartini uno dei principali problemi riguarda proprio la carenza di medici. “I Pronto Soccorso della nostra regione sono in crisi – si legge in una nota – la carenza di medici sfiora il 40%. La giunta Acquaroli, nonostante le promesse di nuovi ospedali, non è riuscita nemmeno a garantire il personale sufficiente per le strutture esistenti. L’assessore Saltamartini è costretto ad ammettere la crisi del sistema ma nulla è stato fatto per risolverlo”. In effetti lo stesso Saltamartini conferma quella percentuale (“manca il 35%-40% dei medici di Pronto Soccorso”), sottolineando come il sistema non è neppure in grado di garantire i medici necessari per il 118.

Cifre ufficiali e nel dettaglio non vengono fornite ma, se lo scorso anno la carenza era stata stimata tra 90 e 100 unità su base regionale, è facile immaginare che, nella migliore delle ipotesi, siamo ancora su quelle cifre. Stando alle cifre del 2023 nell’Ast di Ascoli mancavano complessivamente 12 medici nei Pronto Soccorso, di cui 3 ad Ascoli e ben 9 a San Benedetto. In questo caso, però, il problema riguarda tutte le Ast e tutti gli ospedali marchigiani, in un mal comune che mai come    ancora peggiori. Almeno a giudicare dalle parole dell’assessore Saltamartini che affida le speranze future al decreto bluff del governo sulle liste di attesa che, a suo dire, autorizzerebbe ad assumere il 15% in più di personale. Ma quanto in realtà l’assessore faccia confusione è confermato dal fatto che, poi, cita anche le case e ospedali di comunità che la Regione starebbe realizzando con il Pnrr, sostenendo che assorbiranno la domanda territoriale, fingendo di ignorare che, però, quando mai saranno pronte quelle strutture inevitabilmente avranno bisogno di personale sanitario… che non c’è.

E’ inaccettabile che la giunta regionale si limiti a riconoscere i problemi solo quando esplodono – accusa la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi – la giunta Acquaroli continua a parlare di nuovi ospedali ma, senza un incremento di personale sanitaria, si tratta di promesse vuote. L’aumento reale del tetto di spesa del personale previsto è inferiore all’1%, ben lontano dal 15% sbandierato dall’assessore Saltamartini. E’ tempo che la giunta affronti seriamente la situazione. Invitiamo la giunta a concentrarsi su soluzione pratiche come: migliorare pianificazione gestione delle risorse, ripensare le modalità di reclutamento con politiche di incentivazione per medici e personale sanitario, offrire migliori condizioni di lavoro e compensi adeguati. La crisi dei Pronto Soccorso richiede azioni concrete. Solo così potremo garantire un servizio sanitario efficiente per tutti i cittadini marchigiani”.

Esattamente l’opposto di quanto sta invece producendo la discutibile (per usare un eufemismo) politica sanitaria targata Acquaroli-Saltamartini…

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