Una Performance tra leggenda e farsa, l’improbabile 100% di obiettivi raggiunti per il Comune


Secondo la Relazione Perfomance approvata con delibera n. 191 del 27 giugno il Comune di Ascoli ha centrato nel 2023 il 100% degli obiettivi fissati, con un sensazionale 82 su 82. Ma basta scorrere le 128 pagine della Relazione per scoprire che la realtà è completamente differente

Tutti in piedi, bisogna tributare la doverosa e strameritata ovazione all’amministrazione comunale nel suo complesso, dai dipendenti ai dirigenti comunali, fino naturalmente agli assessori e al sindaco Fioravanti. Che è stato appena rieletto con una percentuale bulgara, poco meno del 75%, che, però, è addirittura inadeguata a celebrare la sua infinita e straordinaria grandezza. Perché, visto quello di incredibile che è riuscito a fare insieme alla sua giunta, avrebbe meritato di essere rieletto con il 100% dei voti, anzi, di essere confermato per acclamazione, senza neppure bisogno di chiamare i cittadini ascolani alle urne. Anche perché nessuno mai potrebbe riuscire a fare qualcosa di meglio o qualcosa di più dello straordinario sovrano del regno di Ugualos.

D’altra parte cosa si può fare di meglio che realizzare nel corso di un anno (nel 2023) il 100% degli obiettivi fissati ad inizio anno? Sembra impossibile, ma questa autentica impresa l’ha realizzata l’amministrazione comunale guidata da Fioravanti, almeno secondo quanto certifica la delibera n. 191 del 27 giugno 2024, con la quale è stata approvata la Relazione performance 2023. Che, come evidenziato in passato, ha delle precise e importanti conseguenze pratiche e, soprattutto, economiche, perché sulla base della percentuale degli obiettivi raggiunti vengono poi determinate le retribuzioni di risultato dei dirigenti comunali. E sarà anche vero, come ha detto proprio il sindaco Fioravanti citando San Paolo nel giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale, che “la brama di ricchezze è la radice di tutti i mali”. Ma è altrettanto innegabile che, quando in ballo ci sono circa 20 mila euro in più da portare a casa, si può anche ignorare l’insegnamento dell’apostolo e mettere su l’ennesimo sconcertante teatrino.

Perché, per chi non lo avesse capito o per chi crede ancora alle, che realmente l’amministrazione comunale sia stata in grado di centrare il 100% degli obiettivi è una colossale montatura, paradossalmente demolita dalla stessa Relazione Performance approvata dalla giunta comunale. Facciamo un po’ di chiarezza, partendo dal fatto che la “Relazione Performance” è uno degli atti ufficiali più importanti di un Comune perché si tratta del consuntivo ufficiale di quanto è stato o non è stato fatto dall’amministrazione comunale nel corso dell’anno precedente. E’ un documento che gli enti pubblici hanno l’obbligo di redigere ogni anno, nel quale si “evidenzia a consuntivo i risultati organizzativi ed individuali raggiunti” sulla base degli obiettivi fissati dal Comune stesso ad inizio anno nel Piano Performance approvato insieme al Peg.

Praticamente una sorta di pagella di fine anno, con tanto di giudizio sull’operato del Comune (eccellente, positivo o negativo sotto la soglia del 70% di obiettivi raggiunti), nella quale sono gli stessi amministratori a darsi i voti. In pratica una sorta di “oste com’è il tuo vino”, anche se in questo caso c’è più di un sospetto che l’oste più che venderlo l’abbia bevuto il vino. Perché secondo quella Relazione Performance l’amministrazione comunale avrebbe centrato il 100% degli obiettivi stabiliti ad inizio 2023, con un sensazionale e storico 82 su 82. Uno “strike” che rappresenta un unicum, a memoria mai nessun Comune era riuscito in una simile impresa che sembra impossibile da realizzare. Ed in effetti talmente impossibile che è sufficiente scorrere anche superficialmente le 128 pagine della Relazione Performance per rendersi conto che neppure il Comune di Ascoli ce l’ha fatta, che quel 100% è irreale e inattendibile.

Emerge con assoluta ed inequivocabile chiarezza nella seconda parte della Relazione, quella nella quale si analizza nel dettaglio lo stato di attuazione degli 82 obiettivi fissati ad inizio anno. Per alcuni dei quali viene candidamente ammesso che l’intervento non è stato neppure avviato che, di conseguenza, la percentuale di realizzazione dell’obiettivo stesso è dello 0%, quindi non è stato realizzato. E’ così, ad esempio, per la realizzazione della ciclovia del Tronto, sia per il tratto C (ad ovest frazione Mozzano) sia per il tratto F1 (stazione ferroviaria Castel di Lama), ma anche e soprattutto per la ricostruzione della curva sud del Del Duca per la quale era stato fissato un obiettivo molto ambizioso, entro la fine del 2023 l’indizione della gara europea per l’affidamento dei lavori di ricostruzione che, come ben sappiamo, nella migliore delle ipotesi avverrà tra fine 2024 ed inizio 2025.

Quindi è la stessa amministrazione comunale (sindaco e assessori) che ha approvato quella Relazione che certifica che quanto meno quei 3 obiettivi non sono stati raggiunti e che, di conseguenza quel 100% che è riportato a fine Relazione a voler essere magnanimi è un errore perché al massimo siamo al 96% (79 obiettivi centrati su 82). Che, comunque, sarebbe una percentuale non meno eclatante di cui andar fieri. Peccato, però, che da un’analisi più attenta e dettagliata emerge con  ulteriore inequivocabile chiarezza che gli obiettivi realmente centrati sono molto meno di 79.  Perché ci si trova di fronte ad un imbarazzante festival di forzature, invenzioni, stravolgimenti della realtà, con l’utilizzo di ogni artificio per arrivare a dichiarare raggiunti obiettivi che, nella stessa descrizione sullo stato di attuazione degli stessi, di fatto viene ammesso il mancato raggiungimento.

Limitandoci solamente a quelli più palesi ed indiscutibili, non si può che partire dal caso più eclatante, quello che riguarda la riqualificazione di via Trieste, con l’obiettivo fissato nel Piano Performance ad inizio anno che prevedeva la fine dei lavori e l’inaugurazione della via entro fine 2023. Sappiamo bene (come è anche riportato nello stato di attuazione) che i lavori si sono conclusi solo nell’aprile 2024, quindi ben oltre la scadenza fissata per dichiarare raggiunto l’obiettivo. Invece, per magia, per l’amministrazione comunale l’obiettivo è ugualmente centrato. Situazione simile per la realizzazione del ponte sul fiume Tronto, con la tempistica di realizzazione per ritenere l’obiettivo raggiunto che prevedeva l’avvio dei lavori entro la fine del 2023.

L’inizio dei lavori non è avvenuto a fine 2023 per la necessità di attendere il tempo dello stand still, il cronoprogramma è stato rispettato” si legge incredibilmente nella relazione. Ancora, per quanto riguarda la ristrutturazione della Fortezza Pia sono previsti determinati step per ognuno dei 4 lotti e, nella relazione, viene candidamente ammesso che si è ritardo e non sono stati rispettati i tempi per i Lotto 3 e 4. Quindi obiettivo non centrato? Neanche per sogno, per l’amministrazione l’obiettivo è pienamente centrato! Per non parlare, poi, della scuola Tofare per la quale era prevista la consegna dei lavori e la cantierizzazione entro fine 2023, cosa che puntualmente non è avvenuta (si è dovuto aspettare fine maggio 2024), con l’obiettivo comunque dichiarato raggiunto.

Stessa situazione per almeno altri 5-6 obiettivi (dalla nuova sede della farmacia comunale al potenziamento del sistema integrato di controllo, passando per la riqualificazione della viabilità e della sosta in centro), con la relazione che evidenzia che non è stata rispettata (almeno in pieno) la tempistica di realizzazione ma, senza alcun criterio logico, l’obiettivo viene ugualmente considerato raggiunto. “Le analisi effettuate a conclusione del ciclo della performance 2023 evidenziano pertanto un risultato eccellente, pari al 100%” si legge alla fine di una Relazione Performance che solo il sovrano e la corte del meraviglioso regno di Ugualos possono approvare senza alcuna esitazione. Non è la prima volta che accade, anche negli anni passati erano state certificate percentuali di realizzazione degli obiettivi tanto elevate quanto improbabili e inattendibili ma questa volta si è davvero esagerato, quel 100% (ancor più sulla base di quanto evidenziato) è molto più che surreale.

Di fronte al quale, come direbbe Lubrano, “la domanda sorge spontanea”. Ma se Ascoli ha la fortuna di avere un’amministrazione comunale (nel suo complesso) così straordinariamente capace, al punto da centrare il 100% degli obiettivi, e un primo cittadino così efficiente, tanto da risultare al secondo posto in Italia per gradimento e da essere stato confermato con una percentuale plebiscitaria (quasi il 75%), come è mai possibile che poi lo stesso capoluogo piceno sia da tempo, praticamente in ogni settore, di gran lunga il fanalino di coda delle Marche? Ai posteri l’ardua sentenza…

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