I vergognosi atti vandalici dei giorni scorsi hanno riportato l’attenzione su una delle più suggestive chiese cittadine chiusa dal terremoto del 2016. Tra i soliti annunci, proclami e promesse non mantenute dopo quasi 8 anni ancora non è partito l’intervento di recupero
E’ sin troppo facile e talmente ovvio prendersela con coloro che, nei giorni scorsi, si sono introdotti nella chiesa di Sant’Angelo Magno ad Ascoli compiendo un vergognoso atto vandalico. Peccato, però, che il giusto e doveroso sdegno non si estenda anche al fatto che quella che secondo molti, probabilmente a ragione, è la più bella e più suggestiva chiesa del capoluogo piceno, in realtà è chiusa e inaccessibile a chiunque dal 2016, dalla terribile e interminabile sequenza sismica di quel periodo. La chiesa rimase gravemente danneggiata dal terremoto e da allora è rimasta chiusa, in attesa dei necessari interventi.
Sono passati quasi 8 anni, un tempo infinito e inaccettabile, e come sempre in questo lungo periodo si sono ripetuti proclami e annunci, come al solito mai seguiti da fatti concreti. Nelle linee programmatiche di mandato 2019-2024 il sindaco Fioravanti aveva indicato tra le priorità e gli interventi da portare a termine in questi 5 anni anche il recupero della chiesa S. Angelo Magno “lesionata e resa inagibile dal sisma”. Obiettivo che di fatto sembrava potersi concretizzare a fine 2020, quando l’allora assessora regionale Giorgia Latini annunciava il prossimo avvio dei lavori di recupero della chiesa, grazie ad un finanziamento di 880 mila euro.
“Appena nominata assessore – affermava allora la Latini – una delle mie priorità è stata quella di trovare i fondi per restaurare e rimettere in vita la splendida chiesa di Sant’Angelo Magno ad Ascoli. Una priorità già da tempo condivisa con il sindaco Marco Fioravanti e la presidente regionale del Fai, Alessandra Stipa, che trova finalmente un percorso con l’intervento della Regione. Ringrazio il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore al bilancio, Guido Castelli, per la fondamentale collaborazione, è stato un bel lavoro di squadra”. “Sono molto felice per lo stanziamento previsto dalla Regione Marche per il recupero della chiesa di S. Angelo Magno – aggiungeva il sindaco Fioravanti – il fiore all’occhiello dal punto di vista storico, artistico e architettonico della nostra città. Questa chiesa riveste un ruolo molto importante, anche da punto di vista simbolico, per la comunità ascolana. Sono davvero soddisfatto che la Regione abbia compreso appieno l’importanza di intervenire nel recupero di un piccolo gioiellino della nostra Ascoli”.
Parole chiare che facevano pensare all’immediato successivo avvio dell’iter per dare inizio ai lavori di sistemazione della chiesa. Invece, come ormai è tradizione nel capoluogo piceno, dopo annunci e proclami di quell’intervento non si è saputo più nulla. Poi, magicamente, è spuntato nel Piano Performance 2022 con tanto di indicazione della tempistica di realizzazione dalla quale, però, emergeva con sconcertante chiarezza che di quel famoso finanziamento rivendicato con orgoglio dall’allora assessora regionale e dal sindaco Fioravanti non c’era alcuna traccia, così come dell’intervento della Regione, visto che secondo il cronoprogramma enunciato in quel Piano bisognava avviare tutto l’iter.
Che, almeno secondo il programma dell’amministrazione comunale, per il “recupero della Chiesa S. Angelo Magno” prevedeva l’approvazione del progetto definitivo, l’emissione del decreto di finanziamento e l’approvazione del progetto esecutivo entro il 2022, la predisposizione e la gestione delle procedure di gara entro i primi 6 mesi del 2023, l’avvio dei lavori nel secondo semestre del 2023 e il termine dell’intervento entro il 2024. In pratica secondo quel cronoprogramma attualmente i lavori dovrebbero essere in corso e dovrebbero avviarsi alla conclusione nella chiesa di S. Angelo Magno. La realtà è completamente differente, purtroppo, e la stessa amministrazione comunale di fatto ha dovuto ammettere che non è stato assolutamente rispettato (tanto per cambiare…) il cronoprogramma indicato.
Infatti nella Relazione Performance 2022, approvata il 7 luglio 2023 con delibera di giunta comunale n. 225, in merito alla situazione del obiettivo “recupero Chiesa S. Angelo Magno” sindaco e assessori scrivono: “con delibera di giunta comunale 92 del 31 marzo 2022 è stato approvato in linea tecnica il progetto definitivo-esecutivo dell’intervento di recupero della Chiesa di Sant’Angelo Magno che è stato inviato in Regione ai fini del finanziamento dell’opera unitamente alla rendicontazione delle spese sostenute. Allo stato attuale non è stato ancora finanziato quindi non è possibile avviare le procedure di affidamento dei lavori”.
Nel luglio 2023, quindi, dopo che il progetto era stato inviato da quasi un anno e mezzo la Regione non aveva dato segnali di vita, alla faccia del “bel lavoro di squadra”, della “fondamentale collaborazione del presidente Acquaroli e dell’assessore Castelli” e, soprattutto, della tanto decantata “filiera politica” che avrebbe dovuto portare così tanti benefici al capoluogo piceno e che invece ha prodotto e sta producendo solo un clamoroso aumento delle beffe subite dal capoluogo stesso, con l’ulteriore danno costituito dal fatto che il sindaco Fioravanti, da bravo “soldatino”, subisce costantemente in silenzio le penalizzazioni imposte dal suo compagno di partito e governatore marchigiano Acquaroli. Come è tradizione, non solo da queste parti ma in tutto il nostro paese, per sbloccare l’impasse serviva il magico clima che si respira quando si avvicinano le elezioni.
Così, d’incanto, nei giorni scorsi, ad oltre 2 anni dalla presentazione del progetto, è finalmente arrivato il via libera al finanziamento di 2 milioni di euro per l’intervento di recupero della chiesa S. Angelo Magno. E dopo il raid vandalico è tornata a far sentire la propria voce l’on. Giorgia Latini con un comunicato stampa nel quale esprime dolore e sgomento per quanto accaduto poi, in sostanza, rivendica, allo stesso modo di 4 anni prima, il risultato ottenuto… 4 anni dopo.
“La chiesa di Sant’Angelo Magno – scrive – rappresenta un patrimonio inestimabile per la città. Solo pochi giorni fa dalla Conferenza Stato Regioni, per il recupero dell’edificio gravemente colpito dal sisma 2016, era arrivata l’approvazione al finanziamento di 2 milioni di euro, frutto di una battaglia che ho avviato all’epoca del mio impegno in Regione Marche, proseguita oggi in accordo con l’assessore Andrea Antonini, la consigliera regionale Monica Acciarri e il territorio”. Nel 2020 era una priorità, ora una battaglia, di fatto però da ormai 8 anni quella chiesa è chiusa e i lavori non sono neppure così prossimi. E per fortuna che, come giustamente sottolineato dall’on. Latini, la chiesa S. Angelo Magno “rappresenta un patrimonio inestimabile per la città”…
“E’ un atto di inciviltà che preoccupa ma noi siamo orientati verso la linea dura” ha invece commentato Fioravanti che, evidentemente, deve aver immaginato che, oltre ad essere il sindaco, è anche lo sceriffo del capoluogo piceno, visto che tra i poteri e le prerogative dei primi cittadini ancora non c’è ancora quella di fare indagini giudiziarie, arrestare i colpevoli ed eventualmente infliggere pene. “E’ già prevista la gara per il recupero della chiesa danneggiata dal terremoto e in tal senso procederemo anche alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza nell’area esterna alla chiesa” ha poi proseguito il sindaco che, ovviamente, non poteva lasciarsi sfuggire l’opportunità di fare propaganda elettorale anche su questa vicenda, raccontando le solite “favolette” contro ogni evidenza, a cui credono solo i più “boccaloni” dei suoi seguaci.
Perché ovviamente non c’è ancora e non potrebbe esserci alcuna gara per l’avvio dei lavori, né tanto meno potrà essere effettuata a breve, visto che il via libera al finanziamento da parte della Conferenza Stato Regioni diventerà effettivo solo dopo che sarà inserito in un apposito decreto ministeriale che poi dovrà essere analizzato e approvato dalla Corte dei Conti. Solo dopo quei passaggi l’amministrazione comunale potrà pensare di predisporre la gara per l’affidamento dei lavori. Quanto all’impianto di videosorveglianza, invece di annunciarlo a poche settimane dalle elezioni, il sindaco poteva realizzarlo in questi 5 anni… In altre parole, è giusto indignarsi ed esprimere la più ferma condanna per quanto accaduto, per quell’ignobile raid vandalico.
Ricordando, però, che quei vandali hanno solo dato il colpo di grazia ad una struttura che da ormai 8 anni è lasciata in quell’inaccettabile stato di degrado