Conferito ad Ascoli il titolo di città… dei balocchi!


Nel fine settimana scorso, con un post sui social, il sindaco Fioravanti ha annunciato con la solita enfasi che è stato conferito ad Ascoli Piceno il titolo di “Città”. Peccato, però, che in realtà l’attribuzione di quel titolo sia avvenuta 2 anni fa, nel marzo 2022…

Sgomento e preoccupazione hanno accompagnato la notizia, data sui social con la solita enfasi dal sindaco Marco Fioravanti, del conferimento ad Ascoli Piceno del titolo di “Città”. Non certo per la notizia in se, che comunque la si voglia interpretare è qualcosa di positivo per il capoluogo piceno, quanto perché nella foto di consegna dell’attestato da parte del prefetto al primo cittadino (e al presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono, presente all’incontro) tutti gli intervenuti indossavano la mascherina. E’ per caso tornata l’emergenza covid? E’ in atto o è in arrivo una nuova pandemia ma, utilizzando un’espressione cara ai complottisti di casa nostra, non ce lo dicono?

Fortunatamente nulla di tutto ciò, molto più semplicemente e banalmente si tratta di una notizia vecchia di 2 anni, del marzo 2022 (periodo in cui ancora effettivamente eravamo alle prese con la pandemia da covid), che magicamente è stata riproposta dal sindaco nel fine settimana, senza una concreta motivazione. Anzi, in realtà una motivazione c’è, l’avvicinarsi delle elezioni comunali (prossimo giugno) con la conseguente accentuazione da parte del primo cittadino della propaganda, unico settore nel quale Fioravanti ha dimostrato un indiscutibile talento (anche grazie a gran parte dell’informazione locale che in questi anni si è guardata bene dal svolgere il proprio compito ma si è limitata a fare da cassa di risonanza agli annunci del sindaco).

Conferito ad Ascoli Piceno il titolo di Città” annuncia il primo cittadino nel post, naturalmente guardandosi bene dal postare la foto delle cerimonia di consegna dell’attestato (al suo posto c’è una foto suggestiva di quella splendida piazza del Popolo che, nei giorni scorsi, il sindaco stesso e la giunta comunale hanno deciso di togliere dai cartelloni promozionali sull’A14…). “L’art. 18 del D.Lgs 18/8/2000 n. 267 stabilisce che con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’interno, può essere concesso il titolo di Città a quei Comuni insigni per ricordi, monumenti storici, beni culturali e per l’attuale importanza. Il conferimento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del ministro dell’interno Luciana Lamorgese è arrivato dopo l’approvazione della delibera per il via da parte del Consiglio comunale, cui ha fatto seguito il parere favorevole del Prefetto” scrive sotto quel post il sindaco, di fatto svelando il bluff.

Perché Luciana Lamorgese è stata ministro dell’interno dal 2019 fino all’ottobre 2022, con i governi Conte II e Draghi, e quindi il conferimento non è sicuramente avvenuto in questi giorni. Eppure in un attimo diversi quotidiani on line hanno subito rilanciato la notizia (che in realtà tale non era), senza neppure farsi sfiorare dal dubbio, nonostante il nome di Lamorgese qualche sospetto quanto meno doveva sollevarlo. Per altro sarebbe stato sufficiente una rapida ricerca su internet (o, per qualche quotidiano on line, anche sul proprio archivio) per scoprire l’arcano, cioè che il conferimento del titolo di Città è avvenuto 2 anni fa, nel marzo del 2022. E, ironia della sorte, in quell’occasione sempre il sindaco Fioravanti, dopo la cerimonia di consegna, sottolineava come quel riconoscimento avrebbe dato lo slancio decisivo per ottenere il riconoscimento di Capitale della Cultura 2024.

Il titolo di Città si configura come un ulteriore tassello nel grande mosaico che ci vede tra le dieci candidate a Capitale italiana della Cultura 2024” dichiarava allora il primo cittadino. Purtroppo sappiamo bene come è finita, quel riconoscimento è andato a Pesaro (che ha presentato un progetto straordinariamente affascinante e assolutamente concreto e ben delineato), con il capoluogo piceno che, di fronte alla commissione che doveva decidere la città vincitrice, ha rimediato una delle più ingloriose e imbarazzanti “figuracce”. Anche in quel caso eravamo di fronte alla solita stucchevole propaganda, bastava essere minimamente informati per sapere che il conferimento del titolo di Città in alcun modo poteva influire sull’esito della candidatura a Capitale italiana della Cultura che, di fatto, è poi risultata una dei più grandi e imbarazzanti fallimenti dell’attuale amministrazione comunale. Ora, senza alcun motivo, se non ancora una volta quello della propaganda in vista delle prossime elezioni comunali.

Per altro, al di là del fatto che non ne avrebbe neppure bisogno, è sin troppo emblematico che Fioravanti debba ricorrere a questi imbarazzanti “giochetti”, non avendo risultati concreti e reali da rivendicare (anzi…). Oltretutto, come anche sottolineato da qualcuno sotto lo stesso post del sindaco, il merito di un simile platonico (perché in concreto non cambia nulla per il capoluogo piceno) riconoscimento non è certo del primo cittadino o dell’amministrazione comunale ma della straordinaria bellezza e del ricchissimo patrimonio architettonico e monumentale che ha la nostra città. Come anticipato questa vicenda, così come quella surreale sulla cittadinanza onoraria a Russel Crowe, in realtà sono chiari ed evidenti segni della debolezza di un primo cittadino che, sulla base dei dati ufficiali e dei fatti concreti, in questi anni ha visto il capoluogo piceno sprofondare sempre più e, di conseguenza, non ha particolari “trofei” da esibire in vista del prossimo appuntamento elettorale.

Nonostante tutto, però, Fioravanti può dormire sonni tranquilli, non solo per il gradimento che comunque può vantare tra i cittadini ma anche perché è (volontariamente o involontariamente) aiutato da gran parte dell’informazione locale sempre pronta a fare da cassa di risonanza ai suoi proclami e bluff propagandistici, anche contro ogni evidenza. Tanto che a questo punto il capoluogo piceno ha tutti i requisiti per ottenere un ulteriore riconoscimento, quello di “città dei balocchi”…

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