Risarcimento alluvione e cartelle esattoriale per le aziende del cratere, doppio schiaffo del governo alle Marche
Inspiegabilmente respinto l’emendamento dell’onorevole ascolano Curti che chiedeva per le Marche il risarcimento del 100% dei danni provocati dall’alluvione, come accaduto nelle altre zone d’Italia. E per le aziende del cratere beffa con la cosiddetta “pace fiscale”
Niente risarcimento al 100% dei danni subiti e accertati a causa delle alluvioni. Beffa per le aziende del cratere sisma con la cosiddetta “rottamazione quater” . Se c’era ancora qualcuno nelle Marche che ancora credeva alla favoletta della tanto decantata “filiera politica” ora, dopo gli ultimi provvedimenti del governo e della maggioranza di destra, avrà finalmente aperto gli occhi. Perché il governo Meloni continua inesorabilmente a penalizzare pesantemente la nostra regione, nell’imbarazzato e colpevole silenzio del governatore marchigiano Acquaroli e della sua giunta regionale.
Eppure quello della Meloni dovrebbe essere un governo “amico” di una Regione che è guidata dal compagno di partito della presidente del Consiglio che, invece, fino ad ora ha sempre penalizzato le Marche. E, ironia della sorte, in tutte queste circostanze la cosiddetta “filiera politica” in realtà si è rivelata un vero e proprio boomerang perché non ha portato alcun vantaggio, anzi, ha finito per penalizzare la nostra regione, con il governatore marchigiano Acquaroli e la sua giunta regionale che, da perfetti e ubbidienti soldatini, hanno sempre accettato senza fiatare ogni genere di penalizzazione, privilegiando e preoccupandosi sempre e comunque esclusivamente degli interessi del proprio partito e della propria parte politica piuttosto che delle sacrosante esigenze e delle legittime richieste dei cittadini e delle attività marchigiane. In quest’ottica sin troppo emblematica è la bocciatura da parte della Commissione Ambiente della Camera dell’emendamento presentato dal deputato ascolano Augusto Curti. Che proponeva per le Marche niente più che lo stesso trattamento riservate a tutte le altre zone d’Italia in merito ai risarcimenti del 100% dei danni subiti e accertati a causa dell’alluvione.
L’iniziativa dell’onorevole marchigiano proponeva di disporre, a beneficio dei cittadini del nord delle Marche colpiti dalla calamità, un sostanziale incremento delle risorse nonché il criterio del risarcimento al 100% dei danni. “Due provvedimenti vitali – sottolinea l’on. Curti – per un processo di ricostruzione che il governo nazionale ha relegato in una zona d’ombra dove vige il più totale immobilismo e quello regionale a guida Acquaroli non ha il coraggio nemmeno di difenderlo”. Vale la pena sottolineare che, di fatto, il risarcimento del 100% dei danni almeno sulla carta è stato concesso a tutte le altre zone italiane colpite negli ultimi tempi da alluvione. Quindi le Marche, per chissà quale ragione, rappresentano di fatto un’eccezione unica.
Situazione se possibile ancora più imbarazzante e sconcertante per quanto riguarda le cartelle esattoriali per le imprese del cratere sisma della nostra regione, con le quali si è verificata una vera e propria ingiustizia nei confronti delle aziende marchigiane rientranti nel cratere sisma. Infatti tutte le aziende del paese hanno potuto beneficiare della rottamazione delle cartelle recapitate entro giugno 2023 (la cosiddetta “pace fiscale”) tranne quelle del cratere che si sono viste notificare le cartelle stesse a settembre. Un ritardo che teoricamente doveva essere un beneficio e che invece si è trasformato incredibilmente in una vera propria penalizzazione perché le aziende che hanno ricevuto le cartelle di pagamento in ritardo, non potendo aderire alla cosiddetta “pace fiscale”, hanno dovuto rateizzare il debito, con tanto di interessi e sanzioni, mentre tutte le altre pagheranno esclusivamente il debito iniziale.
Il presidente della società cooperativa agricola Vinea, Ido Perozzi, con un esempio spiega alla perfezione i termini della pesante penalizzazione per le aziende del cratere. “Un’azienda con un debito d’imposta per l’anno 2016 pari a 4.057 euro attualmente ha ricevuto una cartella esattoriale per un importo pari a 6.023,40 euro, compresi interessi e sanzioni – spiega Perozzi – l’azienda ha intenzione di pagare ed è costretta a richiedere una rateizzazione del debito. Avendo accolta la richiesta, la stessa azienda si trova a pagare rate mensili per un valore complessivo (comprendente interessi di mora e interessi di dilazione) che ammonta a 6.598,28 euro. Se l’azienda avesse potuto aderire alla rottamazione pagherebbe 4.057 euro, rateizzando paga oltre il 62% in più”. Si trovano in questa incredibile situazione oltre il 60% delle aziende del cratere e molte di esse non riescono a fare fronte alle spese.
Un’incredibile e inaccettabile beffa, di fatto, volontariamente o involontariamente che sia, in questo modo le aziende del cratere invece di essere aiutate e sostenute, vengono addirittura pesantemente penalizzate. “Abbiamo già inviato due lettere a tutti gli organi preposti – prosegue Perozzi – la prima il 21 novembre 2023 e la seconda il 3 gennaio 2023 ma con scarsi risultati, considerando che non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta in merito”. Nella seconda lettera (vedi foto in fondo all’articolo), inviata al Mef (ministero dell’economia e finanze), ai parlamentari della provincia di Ascoli, al presidente della giunta regionale Acquaroli, all’assessore regionale all’agricoltura Antonini e ai consiglieri regionali della provincia di Ascoli, il presidente della Vinea sottolinea come la parte maggiore delle aziende non hanno ancora pagato e si trovano in una situazione di grande difficoltà.
“Tutto ciò è davvero paradossale ed incomprensibile – sottolinea – poiché il nostro territorio che è stato già fortemente penalizzato dal terremoto non può permettersi di accettare ulteriori danni dovuti a scelte burocratiche sciagurate. La questione è stata anche oggetto (dopo la nostra prima lettera) di un’interrogazione parlamentare ma la risposta del sottosegretario non è stata certo esaustiva e comunque non c’è stato alcun seguito. Trattasi di un vero e proprio danno e presa in gira per tutti quei cittadini che rientrano dentro l’area sisma, perciò chiediamo che gli enti preposti facciano del tutto per riparare all’ingiustizia causata e che le aziende che stanno facendo enormi sforzi per pagare le rate ottenute abbiano almeno il riconoscimento di un credito per le somme ingiustamente pagate”.
Prima di tutti dovrebbero mobilitarsi il governatore marchigiano Acquaroli, l’assessore regionale Antonini e il commissario straordinario per la ricostruzione Castelli, ma anche i parlamentari marchigiani della destra che è al governo dovrebbero farsi paladini delle sacrosante richieste delle aziende del territorio. In pratica per una volta dovrebbero avere il coraggio di mettere al primo posto gli interessi dei cittadini marchigiani, piuttosto che quelli della loro parte politica. Ovviamente speriamo di sbagliare, ma è davvero difficile che possa accadere…