Limiti della squadra e scelte dell’allenatore, scatta l’allarme per l’Ascoli


Pesante e paradossale sconfitta al San Nicola per i bianconeri che, dopo un secondo tempo passato esclusivamente a difendersi, subiscono il gol decisivo su una ripartenza di Sibilli. Non convincono le scelte iniziali e a partita in corso di Viali, preoccupa la classifica

Inutile nascondere che la meritata e paradossale sconfitta di Bari pesa tantissimo e fa scattare il campanello d’allarme in casa Ascoli. Innanzitutto per la classifica, ora decisamente preoccupante, con i bianconeri subito sopra la zona playout ma con alle spalle due squadre, Lecco e Spezia, che devono recuperare alcune partite. Poi per l’ennesima conferma dei limiti della rosa a disposizione dell’allenatore (qualitativi in mezzo al campo, numerici in difesa). Infine per l’imbarazzante mancanza di lucidità dimostrata dalla squadra e, ancor più, da mister Viali e per la discutibile gestione delle varie fasi della gara.

Nel post partita qualcuno ha tirato in ballo la sfortuna, gli episodi che si accanirebbero contro l’Ascoli ma, come abbiamo più volte ribadito, non ha alcun senso appellarsi alla sfortuna, meno che mai in una partita come quella del San Nicola. Che alla fine ha premiato la squadra che ha più cercato la vittoria. Perché se è vero che, per quello che si è visto in campo nei primi 80 minuti, sembrava inevitabile lo 0-0, è altrettanto innegabile che, soprattutto nella ripresa, il Bari ha cercato con ostinazione i tre punti, pur senza creare grandissime occasioni gol (ma collezionando calci d’angolo, ben 9 solo nei secondi 45 minuti).

A rendere incredibilmente paradossale la sconfitta dei bianconeri il fatto che, dopo un secondo tempo giocato esclusivamente sulla difensiva, con tutta la squadra nella propria metà campo preoccupata esclusivamente di chiudere gli spazi, l’Ascoli ha subito il gol decisivo in una ripartenza, facendosi trovare scoperto e impreparato nella prima circostanza in cui aveva messo il naso fuori nella metà campo avversaria. Per altro nel momento meno indicato, dopo l’uscita di Bellusci per problemi fisici, con Viali che, senza alternative, era stato costretto ad inventarsi una difesa improbabile che a maggior ragione doveva essere coperta. Ancora più imperdonabile il fatto che tutto quello spazio per la ripartenza sia stato lasciato al giocatore più pericoloso del Bari, Sibillli, al quale si sapeva che non bisognava concedere spazio per le sue giocate in velocità.

Al di là di ogni altra considerazione e al netto degli evidenti limiti di questa squadra, non hanno certo aiutato le scelte operate da Viali, iniziali e nel corso della partita. In particolare non ha convinto (e l’andamento della gara ha aumentato le perplessità) il centrocampo schierato inizialmente da Viali, votato esclusivamente al contenimento e incapace anche solo di provare a costruire gioco. Certo poi le prestazioni dei singoli centrocampisti non hanno aiutato, con Di Tacchio che ha confermato di essere in un momento non brillantissimo e frenato dopo l’ammonizione (arrivata dopo 3 falli nel giro di pochissimi minuti), Giovane impacciato e confuso (ad inizio secondo tempo “graziato” dall’arbitro che non gli ha mostrato il secondo giallo dopo un inutile e durissimo fallo a centrocampo) e Caligara come al solito spaesato a destra, in una posizione che non gradisce e nella quale ha dimostrato di non essere in grado di esprimersi al meglio.

Magari sarà anche un limite dell’ex Cagliari, però non ha alcun senso continuare ad insistere su una soluzione che non fa rendere al meglio il giocatore e risulta dannosa per la squadra. Al di là di ogni considerazione tattica, restiamo convinti che Caligara è il giocatore con maggiore qualità in una rosa di centrocampo che difetta decisamente in qualità. Per questo è un elemento fondamentale per la mediana bianconera e, a nostro avviso, andrebbe messo nelle condizioni per rendere al meglio. Alla fine ancora una volta il migliore del centrocampo (ma anche di tutta la squadra) è risultato per distacco Falzerano instancabile per tutta la partita, bravissimo e sempre puntuale a sinistra nel chiudere e raddoppiare sugli avversari ma anche nel proporsi in avanti, sfiorando anche il gol a fine primo tempo. Un riscatto che l’ex Perugia merita, dopo che l’anno scorso è stato sempre al centro delle critiche e in estate era dato per sicuro partente. Certo, però, con tutto il rispetto che merita Falzerano, non può non far riflettere il fatto che continui ad essere il migliore dei suoi…

Se le scelte iniziali a centrocampo hanno suscitato perplessità, meno ancora hanno convinto i cambi operati nel corso della partita. In particolare quello ad inizio ripresa di Rodriguez. Perchè, con un centrocampo incapace di costruire un’azione degna di tal nome, le rarissime occasioni in cui l’Ascoli si affacciato in avanti lo ha sempre fatto grazie ad azioni personali dell’attaccante argentino. Proprio da un suo spunto è nata la migliore occasione avuta dai bianconeri a fine primo tempo con Falzerano e da un suo recupero alto, su una colossale ingenuità della difesa barese, è scaturita l’occasione ad inizio secondo tempo mal sfruttata dallo stesso Rodriguez. Non è un caso che, uscito lui, l’Ascoli non si è più visto in avanti fino al convulso e confuso forcing finale, nel disperato tentativo di recuperare il risultato.

Per altro Pedro Mendes entrato al suo posto ha confermato di non attraversare un gran momento di forma, dopo uno straordinario avvio di campionato. Impatto non meno negativo hanno avuto gli altri cambi operati da Viali (un disastro Milanese, impalpabili Gnahorè e Manzari) che, con l’infortunio di Bellusci, ha puntato su Adjapong centrale (passando ad una difesa tre con Falasco a sinistra). Il risultato non è stato affatto positivo e Adjapong è sembrato in evidente imbarazzo ma, a parziale giustificazione dell’allenatore, va detto che non c’erano tante alternative proponibili.

Nonostante tutto il rammarico per non aver portato a casa un punto che sembrava a portata di mano è altissimo, anche perché di fronte l’Ascoli non si è certo trovato una squadra brillantissima. D’altra parte, pur attaccando per quasi tutta la partita, i padroni di casa non sono certo stati particolarmente pericolosi anzi, ironia della sorte le opportunità migliori le hanno avute proprio i bianconeri. Che probabilmente sono rimasti sorpresi dall’avvio veemente ed aggressivo del Bari che è stato pericoloso soprattutto nei primi 10 minuti, con la difesa bianconera che ha sbandato. Bravo, dopo appena 3 minuti, Barosi a salvare su una sbilenca deviazione di Quaranta (poi quasi impeccabile), mentre poco dopo si è accesa una pericolosa mischia nell’area bianconera, con la conclusione quasi a colpo di sicuro di Diaw dal dischetto di rigore respinta, tanto per cambiare, da Falzerano.

Pian piano, con il passare dei minuti, la spinta e l’aggressività del Bari si è affievolita e si è visto anche l’Ascoli in avanti, con un colpo di testa di Di Tacchio, su angolo di Falzerano, alzato sopra la traversa da Brenno. Il resto del primo tempo è filato via senza particolari sussulti, con il Bari a fare la partita e l’Ascoli a controllare senza particolari affanni, fino al recupero quando, dopo una discesa di Rodriguez e una serie di rimpalli in area, Falzerano dal limite è andato ad un passo dal vantaggio, con la sua conclusione terminata a pochi centimetri dal palo.

Nella ripresa, dopo uno svarione della difesa barese non sfruttato al meglio da Rodriguez, si è assistito ad un monologo del Bari, con l’Ascoli chiuso nella propria metà campo e incapace di ripartire. I padroni di casa hanno collezionato calci d’angolo ma hanno comunque faticato a rendersi pericolosi. Dopo una conclusione a lato di Acampora da ottima posizione, la migliore occasione l’ha creata Nasti, bravo a difendere palla in area e a girarsi per concludere, con la palla terminata a lato non di molto. Con il passare dei minuti la pressione del Bari si è affievolita ma, proprio nella prima occasione in cui i bianconeri hanno messo fuori il naso, è arrivata la ripartenza di Sibilli che ha portato al gol decisivo. Nell’occasione sono saltate le cosiddette coperture preventive, Di Tacchio, ammonito, non ha voluto rischiare l’intervento sulla tre quarti (salvo poi provare in scivolata a fermare l’attaccante barese al limite dell’area) e la difesa bianconera non ha chiuso adeguatamente.

Nel finale i bianconeri hanno provato a recuperare ed ancora una volta il più pericoloso è risultato Falzerano con due tiri cross, il primo deviato da un difensore, il secondo messo in angolo da Brenno. Ora, prima della nuova sosta per le nazionali, l’Ascoli dovrà cercare di fare punti (possibilmente tre) al Del Duca contro il Como. Non sarà affatto facile, sia per il valore della formazione lariana, sia per la difficile situazione in cui si trovano i bianconeri che rischiano di perdere anche Bellusci e difficilmente potranno contare su Botteghin. La classifica ora preoccupante, però, impone di fare risultato, a prescindere da chi scenderà in campo.

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