Viaggio indietro nel tempo e costosissimi redazionali: benvenuti nel meraviglioso mondo di “Ascoli città metromontana”


Il 6 ottobre affidato ad una società di San Benedetto che si occupa di “progettazione e design di interfacce web” il servizio di comunicazione di “Ascoli città metromontana”, con l’obiettivo di realizzare articoli di presentazione di eventi… che si sono svolti un mese prima

Un fantascientifico viaggio all’indietro nel tempo per promuovere la partecipazione ad eventi che si sono svolti un mese fa. La promozione e la comunicazione di quegli e di altri eventi affidati ad una società cooperativa di San Benedetto che si occupa di “progettazione e design di interfacce web e mobile” e di marketing digitale per hotel, villaggi turistici, campeggi, per giunta allo sconcertante costo di 24 mila euro, pari all’esorbitante cifra di 1.500 euro ad articolo (neanche se lo scrivesse il premio Pulitzer sarebbe giustificato un simile prezzo).

Tutto questo e molto nell’imbarazzante determina n. 3519 del 6 ottobre scorso “Affidamento del servizio di comunicazione e servizi redazionali per il progetto Ascoli città metromontana”, un vero e proprio manifesto di come funzionano (anzi, sarebbe più corretto dire non funzionano…) le cose al Comune di Ascoli. In questi anni di atti comunali ufficiali a dir poco surreali ne abbiamo visti non pochi. Ma quella determina li supera di gran lunga tutti, è qualcosa di inimmaginabile, sconfina nel ridicolo, non fosse altro già solamente perché propone un improbabile viaggio indietro nel tempo. Al centro della determina c’è l’affidamento del servizio di comunicazione e promozione degli eventi (complessivamente 8) che fanno parte del progetto “Ascoli città metromontana”, finanziato con 200 mila euro dall’Agenzia turismo e internazionalizzazione Marche (Atim) nell’ambito dell’intervento “#destinazionemarche- The ideal place for a better life”, rivolto “ai Comuni del cratere che in sinergia hanno organizzato eventi promozionali per il rilancio del territorio”.

Come vedremo in seguito negli ultimi anni il sindaco più volte aveva annunciato il progetto “Ascoli città metromontana” ma sempre con prospettive e presupposti completamente differenti. Questa volta, come annunciato nella “pomposa” conferenza stampa del 28 settembre scorso, prevede una serie di eventi tra settembre ed ottobre a Folignano, Montegallo e Venarotta, oltre naturalmente al capoluogo piceno. “Per le attività redazionali e comunicative da effettuarsi nell’ambito del progetto Ascoli città metromontana – si legge nella determina n. 3159 – è stata contattata la società cooperativa di San Benedetto che si è resa disponibile all’esecuzione degli eventi ricompresi nel progetto al costo di 24 mila euro”.

Il disciplinare allegato alla determina spiega poi nel dettaglio quali sono gli eventi in questione e in cosa consiste concretamente il servizio affidato. Ed indiscutibilmente quella è la parte più sconcertante e “fantascientifica” della determina in questione. Ma prima di andare nel dettaglio è impossibile non sottolineare come lascia perplessi (per usare un eufemismo) la scelta, effettuata tramite trattiva diretta, di quella società cooperativa di San Benedetto che, come direbbe Di Pietro, “non c’azzecca” niente con la comunicazione (intesa come articoli e redazionali). Come dimostra il fatto che sul proprio profilo Linkedin, tra i suoi settori di competenza indica “progettazione e design di interfacce web e mobile, sviluppo di siti web, protali, e-commerce e B2B, sviluppo di applicazioni mobile native per iPhone, iPad, Android, sviluppo di applicazioni web based e ottimizzazione di siti web per dispositivi mobile”.

Se, poi, si accede al sito internet di quella società emerge che il suo gruppo di lavoro è composto da due società, con la prima che si occupa di “progettazione, design, sviluppo web e mobile” e cose simili, mentre la seconda di promuovere hotel, villaggi turistici, camping, residence. Inevitabile chiedersi allora per quale ragione l’amministrazione comunale ha deciso di contattare (nella determina è scritto chiaramente che è stato il Comune a contattarla…) quella società cooperativa di San Benedetto piuttosto che società e professionisti del settore che, pure, sono presenti nel capoluogo. Anche perché se proprio si sentiva la necessità di “buttare via” 24 mila euro almeno si poteva farlo a vantaggio di qualche attività cittadina.

Come anticipato, però, l’apice si raggiunge nel disciplinare allegato a quella determina nel quale viene spiegato l’oggetto del servizio in questione. Che, come si legge nel disciplinare, prevede “la realizzazione di servizi redazionali e di promozione per ciascuno degli eventi ricompresi nel progetto Ascoli città metromontana”, con la successiva specificazione che “gli articoli da produrre saranno di presentazione (prima) e di report (post evento)”. Al di là dell’inevitabile ilarità che suscita il fatto che l’amministrazione comunale senta il bisogno di specificare e scrivere che l’articolo di presentazione deve essere fatto prima dell’evento (anche se, come vedremo, quando c’è di mezzo il Comune di Ascoli è bene non dare mai nulla per scontato), a sorprendere è il fatto che, per chissà quale dannato motivo, quei servizi redazionali e di promozione devono essere pubblicati su un quotidiano on line in particolare.

Una scelta che non vale neppure la pena provare a sforzarsi di comprendere… Sempre il disciplinare, poi, elenca quali sono gli eventi su cui la società incaricata dovrà redigere articolo di presentazione e report post evento: i concerti di Gazzè e Vecchioni e l’evento “Ulla” ad Ascoli, il concerto de “La Rua” a Venarotta, il concerto di Bennato e Gio Evan a Folignano, “Montegallo Reloaded” e un “Un Piano in Piazza” a Montegallo. Peccato, però, che 3 di quegli 8 eventi (Gio Evan e Bennato a Folignano e il concerto di Max Gazzè ad Ascoli) quando è stato affidato l’incarico in questione (la determina è del 6 ottobre) si erano già svolti, addirittura quelli di Folignano da circa un mese (il 9 e il 10 settembre). Allora, a meno che sia davvero certo che si può viaggiare indietro nel tempo, il Comune di Ascoli dovrebbe provare a spiegare come è mai possibile effettuare un articolo di presentazione e anche un report di eventi che si sono svolti molto prima.

Siamo davvero oltre ogni limite dell’immaginazione, non ci sono parole per commentare una simile “follia”. Ancora, anche fingendo di credere che si possa davvero viaggiare indietro nel tempo, e che quindi la società cooperativa di San Benedetto incaricata dal Comune possa davvero realizzare articolo di presentazione e report post evento, complessivamente sarebbero 16 gli articoli da fare (2 per ognuno degli 8 eventi). Che vorrebbe dire che, di fatto, ogni articolo costerebbe ben 1.500 euro, una cifra che definire spropositata sarebbe decisamente riduttivo e che non sarebbe in alcun modo giustificata neppure se a scrivere quegli articoli fosse qualcuna delle “penne” più famose al mondo o uno degli ultimi vincitori del premio Pulitzer. Per altro leggendo i redazionali (pre e post evento) pubblicati lo sconcerto aumento, visto che  i redazionali  sono brevissimi, di non più di 50 caratteri, praticamente 30 euro a carattere.

Sarebbe interessante sapere cosa penserebbero il professore di sociologia dell’Università di Torino Filippo Barbera e il suo collega di sociologia economica del Politecnico di Torino Alfredo De Rossi se sapessero come, non solo grazie a quella     convivere le due anime di Torini, quella metropolitana e quella montana che rappresenta il 52% della città) che per primi avevano teorizzato diversi anni fa, fissandone i contenuti nel libro “Metromontagna – Un progetto per riabilitare l’Italia”. Dubitiamo che il sindaco Fioravanti l’abbia letto e tanto meno che conosca quel progetto, di sicuro, però, per come in questi anni è stato presentato e proposto nel capoluogo piceno, in modo sempre differente, il concetto di “città metromontana si è trasformato in una delle più surreali “supercazzole”. Che, pure, non era presente né nel programma elettorale né nelle linee programmatiche depositate da Fioravanti in Comune.

La prima volta che il sindaco ne ha parlato è stato nel luglio 2020, in una delle dirette facebook del periodo del covid, come “idea per tendere la mano ai comuni di montagna”. Poi, nella primavera 2021, in una conferenza stampa con i rettori dell’Università Politecnica delle Marche (Gregori) e di Camerino (Pettinari) il primo cittadino presentava il progetto “Ascoli Città Futura – Ascoli Città Metromontana” per “combattere il fenomeno dello spopolamento grazie alla forza e all’unione di più comuni”. Poi, dopo la bocciatura della candidatura a Capitale della Cultura 2022, il 1 dicembre 2022 Fioravanti al Ventidio Basso annunciava l’avvio di “Ascoli città metromontana”, un progetto che prevedeva l’allestimento di 8 totem in centro per promuovere i 32 comuni del Piceno. Ora l’ennesima differente versione di un progetto che, cambiando ogni volta pelle, come il Cyrano de Bergerec, alla fine “fu tutto e non fu niente”.

 

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