Luci e ombre di un Ascoli in crescita


Le note maggiormente positive arrivano dal reparto offensivo, con Pedro Mendes in grandissimo spolvero e la sorpresa D’Uffizi. Preoccupano le ripetute amnesie difensive, con Botteghin ancora non al massimo della forma. Qualche problema anche a centrocampo

Con un po’ di fortuna, con buona determinazione e sfruttando al meglio i “regali” degli avversari e gli episodi tutti a favore l’Ascoli ha conquistato a Cremona il primo punto esterno della stagione. Un pareggio che è molto importante per risollevare e dare convinzione alla formazione di Viali che anche allo “Zini” ha palesato alcune gravi carenze ma di certo ha messo in campo la rabbia e la cattiveria agonistica che servono per pensare di portare a casa i risultati. Non a caso entrambi i gol dell’Ascoli sono arrivati grazie alla determinazione e alla prontezza con cui Manzari prima e Rodriguez poi hanno sfruttato un rimpallo e una respinta in area, anticipando gli avversari.

Una grossa mano ai bianconeri l’ha data una Cremonese che da centrocampo in avanti ha tantissima qualità, che invece in difesa ha palesato limiti impressionanti ma che, soprattutto, si è praticamente suicidata, in una partita che per due volte ha dato la sensazione di avere in mano. In tal senso l’Ascoli ha avuto il merito di aver resistito nei momenti di difficoltà, soprattutto ad inizio gara, rimanendo in partita più con la volontà che sul piano tecnico. E alla fine è stato premiato anche perché, per una volta, gli episodi che hanno indirizzato la partita sono stati tutti favorevoli ai bianconeri. Il primo a metà primo tempo quando, dopo 25 minuti da incubo, la prima volta che la formazione di Viali è riuscita a mettere il naso fuori dalla propria metà campo, ha trovato il pareggio grazie ad un’azione rocambolesca, su un fortuito rimpallo in area, sfruttando alla perfezione da Manzari, dopo un colpo di testa di Nestoroski destinato a terminare lontanissimo dalla porta.

Il secondo episodio favorevole intorno al 20° del secondo tempo, con la Cremonese che 5 minuti prima aveva ritrovato il vantaggio, con la colossale ingenuità di Quagliata che ha rischiato un inutile intervento sulla tre quarti che gli è costato il secondo giallo che ha permesso all’Ascoli di giocare in superiorità numerica fin quasi al termine della partita (al 95°, sempre per doppio giallo, è stato espulso Bellusci). Nell’occasione la Cremonese e lo stesso Quagliata hanno molto protestato, sostenendo che l’esterno sinistro grigiorosso aveva toccato il pallone. Le immagini mostrate non chiariscono a pieno la dinamica dell’intervento (che è presumibile che sia stato rivisto al Var), ma resta la “follia” di un intervento che non aveva alcun senso e che un giocatore ammonito non doveva rischiare di fare. Prima e dopo di quegli episodi si sono visti partite molto differenti tra loro.

Come detto l’inizio era stato da incubo per l’Ascoli, con la Cremonese che dominava e che non aveva alcuna difficoltà ad arrivare in area. I bianconeri provavano a pressare alto ma la formazione lombarda faceva girare bene la palla dietro poi era brava a verticalizzare, facendo a fettine il centrocampo bianconero in palese difficoltà, trovando bene Vasquez sulla tre quarti ma anche i due esterni, Quagliata a sinistra e Zanimacchia a destra che non trovavano una grande resistenza in Bayeye e Giovane. E nelle rare occasioni in cui l’Ascoli provava a giocare la palla il pressing dei grigiorossi e la lentezza nel costruire di Di Tacchio e Gnahorè non permetteva ai bianconeri di imbastire un’azione degna di tal nome.

In quei primi 25 minuti l’Ascoli ha ballato terribilmente, Viviano l’ha salvata una prima volta togliendo dall’incrocio la punizione di Castagnetti poi, dopo il gol del vantaggio di Coda, una seconda volta anticipando in uscita volante il solito Coda su un perfetto cross di Quagliata. La Cremonese, trovato il vantaggio, ha avuto il demerito di specchiarsi troppo nel proprio gioco sicuramente brillante, cercando in continuazione, una volta arrivata con facilità al limite dell’area, la giocata d’effetto più che quella efficace.

Un po’ di presunzione pagata a caro prezzo perché, al primo vero affondo, l’Ascoli ha trovato il pareggio, grazie anche ad un fortunato rimpallo. Da quel momento la partita è cambiata, con la Cremonese che ha perso la sua brillantezza e l’Ascoli che è cresciuto, al punto che fino alla fine del primo tempo i padroni di casa non si sono resi più pericolosi, mentre i bianconeri ci hanno provato in un paio di occasioni, sempre con Pedro Mendes, senza però creare particolari pericoli a Sarr. In avvio di ripresa la Cremonese ha provato a ripartire forte ma senza la brillantezza e la sicurezza del primo tempo, con l’Ascoli che sembrava controllare senza grandi patemi.

Poi l’ennesima “dormita” difensiva, sfruttata da Coda, sembrava aver nuovamente indirizzato la partita in favore dei lombardi, con l’Ascoli che ha palesemente accusato il colpo. A cambiare nuovamente la situazione ci ha pensato l’ingenuità di Quagliata che ha lasciato i suoi in 10. I bianconeri ci hanno impiegato un po’ prima di prendere concretamente in mano la partita, grazie anche alla vivacità dei nuovi entrati, poi nell’ultimo quarto d’ora hanno chiamato in causa due volte Sarr con conclusioni pericolose dai 20 metri, prima che Rodriguez gettasse al vento la migliore occasione del 2-2, girando debolmente tra le braccia del portiere, tutto solo sul dischetto di rigore.

Per fortuna che poi l’attaccante argentino a 2 minuti dal termine si è rifatto, ribadendo in rete una miracolosa respinta di Sarr su una splendida conclusione di Pedro Mendes da dentro l’area. Nei minuti di recupero ci sono stati diversi capovolgimenti di fronte, con entrambe le formazioni che hanno avuto potenziali occasioni per il vantaggio, fino al secondo giallo di Bellusci per fermare Collocolo. Al di là del pareggio, sicuramente più che positivo, dalla partita di Cremona l’Ascoli esce con buone indicazioni ma anche con la conferma di alcune criticità che mister Viali dovrà cercare di risolvere.

A preoccupare è soprattutto la difesa bianconera che continua a commettere errori, condizionata anche dal rendimento negativo di alcuni giocatori. E’ tornato in campo Botteghin che, però, in occasione del primo gol si è fatto ingannare e battere come un principiante da Coda (anche se poi nel resto della gara non ha demeritato). In occasione del secondo gol, invece, la difesa non era certo schierata nel modo migliore, poi ci ha messo il suo anche Bellusci che continua a non convincere (e che comunque non ci sarà martedì contro la Ternana). Viviano ha compiuto un grande intervento ad inizio partita (sulla punizione di Castagnetti) e poi a sbrogliato un’altra pericolosa situazione con un’uscita volante ma continua a non trasmettere sicurezza e complessivamente non è stato impeccabile sui due gol.

Meno positivi, rispetto alla partita con il Palermo, anche i due esterni difensivi, con Bayeye che nel corso della partita è cresciuto, mentre Giovane ha avuto difficoltà per tutta la gara. Nel finale, quando bisognava recuperare lo svantaggio, si è rivisto Falasco che ha messo in area un paio di cross molto interessanti, compreso quello che ha portato al pareggio. Qualche problema anche a centrocampo, al netto della prova negativa di Milanese. L’impressione è che Di Tacchio e Gnahorè insieme diano buone garanzie in fase di copertura e recupero palla (anche se nei primi 25 minuti hanno sofferto tantissimo, crescendo poi con il passare dei minuti) ma siano decisamente molto meno efficaci in fase di costruzione.

Caligara quando è entrato ha fatto bene e, se supera i problemi fisici che ha avuto in settimana, potrebbe candidarsi a tornare titolare. In ogni caso spetterà a Viali trovare il giusto assetto a centrocampo, anche se l’allenatore bianconero non sembra avere grandi alternative, anche in considerazione del fatto che, quando sono scesi in campo, Kraja e Masini non hanno certo convinto. Le indicazioni migliori giungono invece dal reparto offensivo dove chiunque è sceso in campo allo Zini ha fornito un più che discreto contributo. Manzari non è stato particolarmente brillante ma si è fatto trovare pronto in occasione dell’1-1, Nestoroski ancora non è in forma ma il suo peso in area di rigore si fa sentire.

Rodriguez ha siglato il fondamentale gol del 2-2, mentre la bella sorpresa di giornata è stato D’Uffizi, molto intraprendente e incisivo. Un discorso a parte merita, però Pedro Mendes, per distacco il migliore in campo dei suoi. Nei 70 minuti in cui ha giocato dietro Nestoroski ha giocato con un’intensità straordinaria sia in avanti, sia con alcuni recuperi difensivi impressionanti. Nel finale, riportato al centro dell’attacco, ha confermato che quello è il ruolo in cui rende meglio, propiziando il gol del definitivo pareggio con un movimento da grande attaccante da area di rigore. E’ probabile che sarà il portoghese a guidare l’attacco bianconero martedì contro la Ternana per trovare quella vittoria, fondamentale per dare serenità e per rimettere nei giusti binari una classifica ancora traballante.

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