Organizzatori e amministrazione comunale promuovono a pieni voti “Ascolum Festival” rivendicando “un numero impressionante di visitatori e turisti”. In realtà gli unici dati certi sono quelli relativi al costo dell’evento, 92.500 euro con un contributo di 49 mila euro…
Lo scorso anno era toccato alla sagra mascherata da festival “Ascoliva”, con addirittura il surreale proclama dei 40 mila turisti arrivati in città solo per quell’evento (secondo le cifre ufficiali della Regione in tutto il 2022 Ascoli ha fatto registrare poco più di 36 mila arrivi). Quest’estate, anche per l’andamento non propriamente brillante della sagra mascherata da festival, è “Asculum Festival” ad aver fatto il boom e ad aver trascinato il turismo nel capoluogo piceno (almeno secondo i soliti proclami dell’amministrazione comunale) con “un numero impressionante di visitatori e turisti, i quali hanno letteralmente invaso ristoranti, librerie, bar e negozi”.
E poco conta se in quei giorni, girando per il centro cittadino, la sensazione fosse decisamente differente (anche considerando che solitamente nei fine settimana estivi il centro è sempre popolatissimo, soprattutto da ascolani). Perché il comunicato stampa ufficiale inviato dal Comune al termine dell’evento, per altro con un titolo che si candida alla “supercazzola” dell’anno (“Homo Novus – Essere umani ai confini di un nuovo mondo”), trabocca di una smisurata enfasi per celebrare il presunto trionfo della manifestazione, basato più che sui numeri sui proclami del sindaco e degli organizzatori del festival (per la serie “oste com’è il tuo vino…”) e non può esserci spazio per alcun dubbio, per alcuna incertezza.
Per la verità non c’è neppure spazio per la trasparenza, perché ovviamente non viene fornito alcun dato su quanto sia costato il festival, su come sia stato finanziato, dettagli evidentemente irrilevanti e insignificanti per l’amministrazione comunale. Sono altri i numeri che vengono forniti, i 25 relatori sul palco, più di 60 persone nello staff dell’organizzazione e, soprattutto, le 6 mila persone che testimonierebbero (il condizionale come vedremo è d’obbligo…), almeno per organizzatori e amministrazione comunale, che Asculum Festival “al terzo anno si conferma un imperdibile appuntamento culturale, fiore all’occhiello per la città di Ascoli”.
Al di là del fatto che ci sarebbe molto da discutere su quanto possa davvero essere considerato un “appuntamento culturale”, sul numero delle persone è necessario un atto di fede (che non può e non deve essere richiesto a chi fa informazione sul serio) perché non ci sono cifre ufficiali, non viene specificato per ogni evento in programma nei 3 giorni quante persone erano presenti e, particolare non secondario, il numero delle prenotazioni fornito dagli stessi organizzatori era decisamente differente (circa 4 mila). Un dato notevolmente inferiore a quello dell’edizione dello scorso anno (quasi 5 mila prenotazioni) che, ovviamente, non si sposerebbe affatto con il consuntivo trionfale che viene proposto da quel comunicato. In ogni caso anche fossero realmente 6 mila non saremmo certo di fronte ad un dato così eclatante.
E, comunque, a voler essere pignoli dei dati certi e verificabili ci sono, quelli dei social, e non sono per nulla così entusiasmanti, anzi, per “Asculum Festival”. La cui pagina facebook ha 1.508 followers, mentre il profilo Instagram si ferma addirittura a 1.420 followers, numeri decisamente deludenti in assoluto. Basterebbe pensare che “Agricultura Festival”, il festival di Folignano che si è svolto la settimana precedente, ha oltre 3 mila followers, mentre un evento come la Fiera del Crocifisso di Castel di Lama sfiora i 5 mila followers. Dettagli che non scalfiscono l’entusiastico racconto di Comune e organizzatori.
“Dialoghi, confronto, momenti divulgativi ed esperienze emozionali. Tutto questo è stato Asculum Festival: una straordinaria tre giorni di appuntamenti volti alla crescita personale e alla conoscenza di se stessi e degli altri!” commenta con la solita enfasi il sindaco Fioravanti. Addirittura superata dai cofondatori dell’azienda che cura l’organizzazione del festival, la “Life Strategies”. “Siamo orgogliosi che la nostra azienda sia capace di sollevare e nutrire un dibattito su temi così importanti per tutti noi e che le persone sentano le emozioni che il contributo di questi eminenti studiosi innescano in ogni singolo appuntamento del Festival. Teniamo molto al nostro territorio e questo nuovo successo ci incentiva a sviluppare i progetti di collaborazione con aziende, università e istituzioni della Regione Marche” afferma Sara Pagnanelli.
“Anche quest’anno Ascoli Piceno è diventata per un weekend la capitale della crescita personale. Mi piace molto organizzare questo Festival perché, anno dopo anno, ha assunto i connotati di un hub di cultura, formazione, networking e divertimento” aggiunge Marcello Mancini, mentre la mental coach Nicoletta Romanazzi spiega così l’essenza del festival: “ci sono persone che fanno di tutto per andare a prendersi qualcosa che nessuno prima è mai riuscito a raggiungere, senza lasciarsi fermare da chi dice che è impossibile. Queste persone rappresentano l’essenza dell’homo novus”.
Tutto assolutamente chiarissimo, nel pieno stile della Life Strategies, presentata così dalla cofondatrice Sara Pagnanelli, alla voce “Chi siamo”, sul proprio sito internet: “mi piace considerare Life Strategies un luogo di incontro e confronto che ciascuno di noi può animare attraverso l’espressione libera di qualunque punto di vista. Migliorare la propria vita ed esserne pienamente soddisfatti è possibile. Basta intraprendere un cammino di crescita e accettare le sfide che comporta. Da quando mi occupo di Life Strategies ho conosciuto una moltitudine di persone forti e determinate a crescere e migliorarsi ogni giorno. Da loro traggo l’energia necessaria ad andare avanti, la certezza che sia la direzione giusta, la consapevolezza che tutto è possibile se lo vogliamo davvero. La vita è un viaggio. Essere pronti a cogliere le opportunità di ogni esperienza ci offre il compito di ogni viaggiatore responsabile. Il mio augurio è che tu possa mettere in valigia gli strumenti indispensabili a vivere una vita felice. Qualunque sarà la destinazione che sceglierai, quegli strumenti saranno lì, pronti a sostenere le tue scelte, aiutarti a raggiungere nuove mete, muovere il cuore verso ciò che desideri davvero”.
Se, con queste premesse, è difficile capire, almeno a chi non fa parte della non meglio identificata categoria dell’Homo novus, cosa realmente sia questo festival, nessuno aiuto arriva in questo caso neppure dagli atti ufficiali del Comune, in particolare dalla delibera n. 312 dell’8 settembre scorso con la quale è stato approvato il programma culturale di “Asculum Festival”. Che viene presentato come “un evento che prevede 3 giorni in cui si susseguiranno conferenze e Talk di circa 60 minuti ciascuna, dalla serata di venerdì 15 settembre fino all’evento conclusivo nel pomeriggio di domenica 17 settembre, con ospiti nazionali ed internazionali che tratteranno molti temi di cultura generale”.
E’, però, singolare come in quell’atto ufficiale non si faccia in alcun modo menzione di “Life Strategies” ma, anzi, viene sottolineato come il progetto è stato proposto dall’associazione “Direfare” (che a sua volta non viene mai menzionata nel comunicato stampa finale), con il legale rappresentante che ha sottoscritto la scheda sintetica del progetto che è lo stesso Marcello Mancini cofondatore di “Life Strategies”. La delibera 312, però, almeno fa chiarezza sui costi del festival, che secondo il piano economico finanziario allegato al progetto, ammontano a 92.500 euro, con un contributo di 49.000 “di cui 29.000 finanziati con contributi concessi al Comune di Ascoli dal Bim Tronto (14.000) e da Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno (15.000)”.
Fondi giustificati dal fatto che, per il Comune, il progetto proposto “è di elevato valore culturale e artistico”. Lecito avere qualche dubbio…