L’elenco annuale delle opere pubbliche prevede 95 interventi per oltre 200 milioni di euro. Lo scorso anno erano 90 interventi per 157 milioni ma ne sono stati realizzati appena 9 per meno di 10 milioni di euro. E gli stessi atti ufficiali fanno pensare che nel 2023 non andrà meglio
I numeri sono impressionanti, in clamorosa crescita rispetto a quelli dello scorso anno che già rappresentavano un record con ben 90 interventi per un presunto investimento di 157 milioni di euro. Quest’anno, però, sindaco e assessori hanno voluto davvero esagerare presentando un programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 che, per l’anno in corso (2023) prevede addirittura ben 95 interventi per oltre 200 milioni di euro di presunti investimenti (203.480.190,27 euro per l’esattezza). Per provare a rendere a capire come questa volta l’amministrazione comunale l’ha voluta sparare davvero grossa si può fare un confronto con quanto avviene in altri comuni. Il Comune di Ancona, capoluogo di regione, ad esempio lo scorso anno ha presentato un programma triennale di lavori che prevedeva per i 3 anni (dal 2022 al 2024) investimenti per 127 milioni, quello di Pesaro, invece, 101 milioni (la metà di quanto previsto nel programma annuale 2023 dal Comune di Ascoli).
La differenza è ancora più abissale se guardiamo a comuni vicini che hanno all’incirca la stessa grandezza di quello di Ascoli. Il Comune di Fermo per 3 anni ha previsto 70 interventi per circa 60 milioni di euro di investimenti, quello di Teramo 60 interventi per 90 milioni di euro. Il problema, per Ascoli e per i cittadini ascolani, che è ancora più netta un’altra differenza tra quanto avviene nel capoluogo piceno e negli altri comuni citati, sempre in tema di opere pubbliche. Infatti mentre in quei comuni poi, a fine anno, la percentuale di opere concretamente effettuate (o quanto meno avviate) si aggira tra il 50 e il 60%, ad Ascoli è già un miracolo se si arriva intorno al 10%.
La conferma arriva dal confronto tra il piano annuale presentato dalla giunta ascolana per il 2022 e quello per il 2023 che, in larghissima parte, combaciano, con ben 77 interventi presenti nel piano dello scorso che sono stati riproposti fedelmente (e incredibilmente, dopo un anno, fermi allo stesso livello di progettazione) in quello per il 2023. Per altro si potrebbe anche aggiungere che almeno una trentina delle opere presenti nell’elenco annuale 2023 delle opere pubbliche erano già state inserite nel piano del 2020 (tutti gli interventi sulle scuole, l’ex caserma Vellei San Pietro in Castello, il villaggio “diversamente” al Villaggio del fanciullo, ecc.), se non addirittura anche negli anni precedenti. In ogni caso il bilancio di quanto attendibile si sia rivelato il piano opere pubbliche dello scorso anno è presto fatto: su 90 interventi previsti 77 sono stati riproposti nel 2023 (quindi non realizzati), 2 nel 2024 (campo sportivo a Venagrande e recupero Chiesa di Sant’Angelo Magno), di altre 2 opere si sono perse le tracce (collegamento ciclabile stazione – Monticelli e via delle Zeppelle).
Quindi alla fine sono state realizzate (o quanto meno iniziate) solo 9 delle 90 opere previste (esattamente il 10%), per un investimento che, con i 2,5 milioni di euro dell’intervento in via Trieste che è in corso di realizzazione e che prima o poi dovrà pur terminare…, non supera i 9 milioni di euro, appena il 6% del mega investimento previsto (157 milioni di euro). E, pur non essendo certo dei veggenti, possiamo tranquillamente affermare, senza paura di essere poi smentiti dai fatti, che i risultati saranno desolatamente gli stessi (intervento più, intervento meno) anche nel corso del 2023. Emerge con assoluta chiarezza, almeno per chi è in grado di leggere un atto ufficiale, proprio dall’elenco degli interventi ricompresi nell’elenco annuale 2023 dove sono riportati anche dati e informazioni significative. In particolare per ogni intervento inserito nel piano annuale deve esser indicato il livello di progettazione.
A tal proposito è importante ricordare che l’iter per la realizzazione delle opere pubbliche prevede diversi livelli di progettazione, il primo dei quali è il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) che, per alcune opera superiori ad un determinato importo, è preceduto dal documento di fattibilità delle alternative progettuali (DFAP). Il secondo livello è il progetto definitivo (DEF), mentre il terzo e ultimo livello è il progetto esecutivo (ESEC) che poi è alla base della gara per l’affidamento dei lavori. Guardando a quello che solitamente accade nel Comune di Ascoli, generalmente quando va più per completare l’intero iter di progettazione non si impiega meno di un anno (ad essere molto ottimisti, ci sono casi in cui si va anche oltre i 2 anni…), periodo che ovviamente si allunga ulteriormente nel caso ci sia la necessità della precedente approvazione del DFAP, a cui poi bisogna aggiungere il tempo necessario per indire e completare la gara di aggiudicazione dei lavori (almeno 3-4 mesi).
Ebbene dei 95 interventi inseriti nel piano annuale 2023 solamente uno (n. 19 “Manutenzione straordinaria e riqualificazione di strade e spazi urbani”) è all’ultimo livello dell’iter di progettazione (ESEC) ed è quindi praticamente certo che possa essere almeno avviato entro l’anno in corso. Sono invece 12 gli interventi che sono al secondo livello di progettazione (DEF) e che, di conseguenza, hanno qualche speranza di essere avviati entro dicembre 2023. Gli altri 82 interventi, invece, sono ancora alla fase iniziale dell’iter o, peggio ancora, sono ancora fermi alla fase ancora preliminare della progettazione (complessivamente sono 40 fermi al DFAP, mentre 42 sono al PFTE), con possibilità praticamente nulle di vedere la luce, anche solo dell’avvio dei lavori, entro fine anno. Nel piano delle opere pubbliche dello scorso anno erano 7 gli interventi che erano al terzo livello di progettazione (ESEC), 13 al secondo (DEF) e 70 alla fase iniziale (46 fermi al DFAP e 24 al PFTE).
“Questo significa – scrivevamo lo scorso anno nell’articolo “Un libro dei sogni da 150 milioni” – che ben che vada non saranno più di una decina gli interventi presenti in quell’elenco che concretamente partiranno entro fine 2022”. Ed in effetti poi così è stato. Tornando al piano delle opere pubbliche 2023-2025, approvato con delibera n. 38 del 21 febbraio, nel comunicato stampa del Comune si legge che “tra gli interventi con più alta priorità figurano quelli relativi alla Fortezza Pia. riqualificazione (lotto I), restauro delle mura urbiche (lotto II) e passeggiata archeologica lungo le mura urbiche (tratto nord – lotto III, tratto sud – lotto IV). Ci sono poi la riqualificazione dell’area urbana ex Caserma Vellei, la realizzazione “Villaggio diversamente” presso il villaggio del fanciullo, la ristrutturazione Palazzina ex-SAUC, il collegamento ciclabile via Tevere-Monticelli, la realizzazione del ponte sul fiume Tronto, gli interventi di adeguamento sismico presso gli istituti scolastici cittadini, gli interventi previsti con i finanziamenti Pinqua e altro ancora”.
In realtà nel documento ufficiale del Comune tutti i 95 interventi previsti per il 2023 vengono indicati come priorità massima, senza alcuna distinzione. Ed è singolare come, tra tutti gli interventi citati nel comunicato del Comune, solo quello relativo al Villaggio del fanciullo sono ad un livello di progettazione avanzata (DEF), gli altri sono tutti ancora alla fase iniziale, quindi con praticamente possibilità vicine allo zero di essere realizzati (e per fortuna che sono delle priorità…).
Dando un rapido sguardo ai 95 interventi presenti nell’elenco annuale, i più costosi sono i n. 59 “Headquarter Welfare Urbano Palazzo Saladini Pilastri” (più di 36 milioni di euro), il n. 55 “Housing intergenerazionale Convento San Domenico” (più di 16 milioni di euro) e, poi, uno degli “evergreen” dell’amministrazione comunale, il miglioramento sismico dell’ex Distretto militare presenta da diversi anni e che con il tempo ha visto lievitare il costo previsto dai 4 milioni di euro iniziali fino agli attuali 10.6673.808 euro ma è rimasto sempre, in tutti questi anni, al livello iniziale di progettazione (PFTE). Da segnalare, infine, che l’intervento di ricostruzione per la curva sud è stato spostato al 2024, insieme all’intervento per la tribuna ovest (poco più di 3 milioni), mentre nell’elenco dell’anno successivo (2025) d’incanto ricompare l’intervento di riqualificazione della palestra Squarcia, per anni presente e poi improvvisamente scomparso negli ultimi 2 anni.