#EioTiPubblico: campagna social per fermare odiatori e misogini


In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne l’ex presidente della Camera Laura Boldrini lancia la campagna social per sensibilizzare sul fenomeno della violenza digitale, coinvolgendo donne dello spettacolo, della cultura e della politica

La violenza degli uomini contro le donne è una piaga sociale che ha molti volti: quello fisico, che passa attraverso i maltrattamenti e arriva al femminicidio; quello psicologico, tendente a svilire e umiliare; quello economico, che toglie l’autonomia e la libertà. E poi c’è la violenza di nuova generazione, che ha il volto del linguaggio d’odio, del sessismo e della misoginia online. Sono parole, in apparenza non lasciano lividi. Ma feriscono in uguale misura e seminano danni irreparabili”.

Con queste parole la parlamentare del Pd ed ex presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato la campagna social “E io ti pubblico” per sensibilizzare contro un fenomeno sempre più diffuso, che costringe spesso le persone e principalmente le donne alla solitudine: la cosiddetta “violenza digitale”. Si tratta di un fenomeno che purtroppo si è ampiamente diffuso e che può provocare danni irreversibili, psichici ma anche fisici. Che si manifesta in diverse forme e, a volte, anche con pratiche umilianti, come il “revenge porn” che avviene solitamente dopo la rottura di un rapporto di coppia, con l’uomo che pubblica sui social foto e video hard dell’ex compagna.

Quasi superfluo sottolineare che i bersagli principali di questa “violenza digitale” sono quasi esclusivamente le donne che, con sempre maggiore frequenza, subiscono attacchi misogini e sessisti anche nel dibattito pubblico, spesso anche solamente perché osano manifestare le proprie idee. Laura Boldrini ne sa qualcosa perché nel periodo in cui è stata presidente della Camera è diventata un bersaglio continuo di odiatori e misogini. Anche per questo da sempre è molto sensibile all’argomento e proprio da presidente della Camera ha prestato una grandissima attenzione ed è sempre stata molto vicina alle donne e alle associazioni che sostengono le donne vittime di ogni forma di violenza, anche quella digitale.

In occasione dell’ultimo Natale da presidente, ad esempio, abbiamo avuto l’onore e la fortuna di partecipare al concerto della cantante israeliana Noah alla Camera (11 dicembre 2017) e al successivo incontro proprio con la Boldrini, per i tradizionali auguri di Natale, al quale hanno partecipato diverse donne e rappresentanti di associazioni femminili che erano lì per testimoniare l’impegno della presidente e per ringraziarla per la sua costante presenza al loro fianco. E ora, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) ha lanciato questa campagna social che mira a pubblicare gli screenshoot dei messaggi d’odio ricevuti sui social. 

Troppe sono le donne che, sul web e sui social, sono bersaglio di minacce, turpiloquio, shitstorming, rabbia, aggressività inaudita – scrive la Boldrini – non è normale che se una donna si espone in politica, nei media, nell’attivismo, nel mondo della cultura e dello spettacolo, venga sottoposta sui social e in rete a insulti volgari e violenti. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione. Questa modalità misogina e sessista di manifestare il proprio dissenso è invece altamente diffamatoria e si configura anche come reato. Ma sbeffeggiare, ridicolizzare le donne nasconde il vero scopo di chi applica questi metodi: quello di intimidirle e screditarle per estrometterle dal dibattito pubblico. E non può passare l’idea che sia normale: le nostre ragazze e i nostri ragazzi non possono essere portati a ritenere che sia legittimo riservare alle donne un simile trattamento, che in fondo è colpa loro e se lo meritano perché scelgono di affrontare temi scomodi.

Ecco perché oggi, in occasione delle celebrazioni del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ho deciso di lanciare una campagna online accompagnata dall’hashtag #EioTiPubblico. Serve a reagire in maniera collettiva all’odio e alla misoginia in rete, perché non deve accadere che noi donne ci ritroviamo costrette a convivere con questi metodi violenti o a uscire dai social per non dover subire una gogna mediatica che può avere effetti devastanti, specie sulle giovani. Non tutte hanno voglia di denunciare, oppure la possibilità economica di affrontare un’azione penale contro gli hater. E allora propongo un’alternativa: fare gli screenshot degli insulti e dei commenti violenti ricevuti e poi diffonderli attraverso le proprie pagine. Tu, odiatore, mi offendi e mi umili sui social pensando di passare inosservato? E io non solo non ci passo sopra, ma accendo un faro sulle tue sconcezze. Fatelo anche voi. Facciamolo tutte insieme. Mettiamo in moto una catena collettiva di indignazione e accompagniamo ogni nostro post di denuncia con l’hashtag #EioTiPubblico”.

L’ex presidente della Camera ha voluto coinvolgere nel progetto diverse donne dello spettacolo, della cultura, della politica, invitandole a fare come lei. Tra loro le giornaliste Federica Angeli, Frrancesca Barra, Rula Jebreal, artiste come Arisa, Emma Marrone, Michela Murgia, Nina Zilli e , naturalmente esponenti politiche di tutti i partiti come Monica Cirinnà, Ilaria Cucchi, Maria Elena Boschi, Lucia Azzolina, Luara Ravetto, Monica Romano, Matilde Siracusano e tante altre. E proprio il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento di Forza Italia, Matilde Siracusano, è stata tra le prime a rispondere.

Aderisco alla campagna online promossa da Laura Boldrini – scrive – tante donne, me compresa, hanno subito e subiscono quotidianamente attacchi social, insulti sessisti, parole meschine, nella maggior parte dei casi scritte da uomini. Dobbiamo ribellarci, tutte insieme, e trovare il coraggio di denunciare pubblicamente, anche attraverso la loro pubblicazioni, queste violenze verbali. Gli haters hanno quasi sempre un nome e un cognome e si devono rendere conto che il web non è una zona franca. Rendiamo noti i loro insulti, associati ai loro profili e ai loro volti, affinché altre donne non debbano essere oggetto di odio e fango. Fatelo anche voi. Facciamolo tutte insieme. Diffondiamo l’hastag #Eiotipubblico”.

Immediata anche l’adesione della giornalista Federica Angeli. “Aderisco convintamente alla chiamata di Laura Boldrini #eiotipubblico – scrive – pubblicando screenshot di “uomini” che oggi, dopo le mie denunce, sono rinviati a giudizio e a processo per diffamazione (anche se alcuni di loro scappano come conigli dall’aula fingendosi irreperibili). Ci sono uomini convinti che la violenza su una donna sia solo quella fisica, darle un ceffone o stuprarla. Non è così. Insultarla sui social ma anche andarle a due centimetri dal volto, senza sfiorarla, è una aggressione. Anche urlarle contro insulti o scriverli in un commento è una violenza. Anche dirle “ti faccio vedere io” è un’aggressione e una violenza. Quando vi capita, che sia un fidanzato a cui volete bene, un collega, uno sconosciuto per strada o del web, chiunque sia, rivolgetevi subito alle forze dell’ordine per farvi proteggere. Anche se l’aggressore vi dice “tanto non ti crederanno mai”, oppure “ma guarda che è una normale discussione e sono cose si dicono”, non abbiate dubbi su voi stesse. Perché la violenza non è solo uno schiaffone, ci sono violenze molto più subdole che nessuna di noi deve tollerare, solo per il fatto di essere donna. Basta. Su la testa”.

E poi ancora tante altre, compresa la consigliera comunale e vicepresidente della Commissione Pari Opportunità Monica J. Romano che ringrazia la Boldrini “per aver avviato la campagna social e avermi coinvolto. Aderiamo in tante, fermiamo gli haters e la misoginia. Fatelo anche voi. Facciamolo tutte insieme. Mettiamo in moto una catena collettiva di indignazione e accompagniamo ogni nostro post di denuncia con l’hastag #EioTiPubblico. Contribuiamo a rendere il web un posto migliore e sicuro”.

 

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