C’era una volta il Palavolley…


Inaugurato appena un anno e mezzo fa, il pallone impropriamente definito Palavolley è già inutilizzabile per le imbarazzanti condizioni in cui versa il taraflex. E la società che lo utilizzava, la Libero Volley, lancia un appello al Comune e all’assessore allo sport Stallone

Per quan­to ri­guar­da la pro­pa­gan­da l’e­sem­pio più evi­den­te è il co­sid­det­to Pa­la­vol­ley, una “schi­fez­za” im­ba­raz­zan­te, un esem­pio di mala am­mi­ni­stra­zio­ne. Per­ché quel­la strut­tu­ra en­fa­ti­ca­men­te chia­ma­ta “Pa­la­vol­ley” ma in real­tà un sem­pli­ce “pal­lo­ne” dove pri­ma si gio­ca­va a cal­cet­to, men­tre ora è sta­to tra­sfor­ma­to in cam­po di pal­la­vo­lo, è un’in­de­cen­za (per es­se­re ma­gna­ni­mi), si­ste­ma­ta “in fret­ta e in fu­ria” per po­ter van­tar­si di aver ri­sol­to i pro­ble­mi di qual­che so­cie­tà in dif­fi­col­tà dopo la chiu­su­ra del­la pa­le­stra Squar­cia, ma sem­pli­ce­men­te in­fre­quen­ta­bi­le e im­pro­po­ni­bi­le”.

Era l’inizio del 2022 quando, nell’articolo “Impianti sportivi cittadini: tanti proclami e promesse, zero fatti concreti” bocciavamo quell’orribile pallone, che solo con un immenso sforzo di immaginazione poteva essere definito “Palavolley”, inaugurato con la solita stucchevole enfasi l’anno precedente (febbraio 2021). “La nuova struttura rappresenta un vero e proprio gioiellino” dichiarava entusiasta allora il sindaco Marco Fioravanti. “Sono orgoglioso di aver creato insieme al sindaco e all’amministrazione comunale un nuovo Palavolley di ultima generazione” aggiungeva con non minore enfasi l’assessore allo sport Nico Stallone. Come era facilmente prevedibile, quel “gioiellino di ultima generazione” ad un anno e mezzo dalla sua inaugurazione di fatto è già inutilizzabile. Piuttosto stupisce il contrario, cioè che sia stato utilizzabile nei mesi scorsi, perchè già allora era in condizioni a dir poco discutibili.

Sen­za nep­pu­re lo spa­zio per gli spet­ta­to­ri (a par­te qual­che se­dia in fon­do) – si legge ancora in quell’articolo – con il tap­pe­to che ad­di­rit­tu­ra pre­sen­ta già (dopo meno di un anno) ir­re­go­la­ri­tà, con un’il­lu­mi­na­zio­ne pes­si­ma, qua­si tom­ba­le, e so­prat­tut­to fred­dis­si­ma. Al­cu­ne par­ti­te del cam­pio­na­to di Pri­ma e Se­con­da di­vi­sio­ne fem­mi­ni­le, ad esem­pio, si sono gio­ca­te a tem­pe­ra­tu­re “po­la­ri”, nean­che si gio­cas­se al­l’a­per­to, tra le pro­te­ste del­le squa­dre av­ver­sa­rie, con­di­vi­se an­che da tec­ni­ci e atle­ti del­la so­cie­tà ospi­tan­te, e le la­men­te­le per­si­no de­gli ar­bi­tri. In al­tre pa­ro­le una ver­go­gna”.

A costringere la società che lo utilizzava, la Libero Volley Ascoli a cambiare campo per disputare le partite di campionato delle varie formazioni in altra struttura (Monterocco) è la situazione del taraflex semplicemente imbarazzante. D’altra parte, però, prima ancora che la struttura venisse inaugurata c’era chi aveva sottolineato che ci sarebbero potuti essere problemi di questo tipo, vista la particolare conformazione del terreno dove sorge. Puntualmente quello che si temeva potesse accadere è accaduto ed ora quella società, in un momento già difficile e complicato come quello attuale, rischi di vedere se non vanificati, quanto meno compromessi i propri sforzi e il proprio impegno. Per questo ha deciso di far sentire la propria voce, facendo presente la surreale situazione che sta vivendo. “In seguito al sopralluogo effettuato, nei giorni scorsi, da alcuni componenti della Fipav, il nostro campo da gioco al Palavolley non risulta omologato per le gare interne di seconda divisione. Così come era già successo per la nostra prima squadra di serie D, anche le ragazze di mister Ciancio dovranno trasferirsi momentaneamente al Palazzetto di Monterocco” scriveva nei giorni scorsi la società ascolana. Che domenica 23 ottobre è tornata sulla vicenda con un comunicato stampa nel quale definisce la situazione insostenibile.

Dopo la non omologazione per le gare interne di Seconda Divisione, la situazione all’interno del Palavolley continua a peggiorare. Le temperature di questi giorni non hanno aiutato, hanno invece contribuito all’aumentare delle pieghe interne favorendo il distacco ulteriore dei vari blocchi di taraflex” si legge nel comunicato nel quale si definisce “inspiegabile” l’atteggiamento dell’azienda produttrice e, poi, viene lanciato un ennesimo appello al Comune di Ascoli e, in particolare, all’assessore allo sport Stallone. Più che comprensibile l’amarezza della Libero Volley, a cui non può che andare la solidarietà da parte di tutti.

Purtroppo, però, sin dalla sua inaugurazione era chiaro che quel pallone impropriamente definito Palavolley fosse l’ennesimo bluff. Messo in atto dall’amministrazione comunale per cercare di tamponare la situazione che si era verificata dopo la chiusura della palestra Squarcia e l’ennesimo clamoroso fallimento del Comune. Che l’intervento di riqualificazione di quella palestra l’aveva inserito nel piano delle opere pubbliche 2018 (ora è stato spostato in quello del 2024…). E pro­prio la sto­ri­ca pa­le­stra che in pas­sa­to ha ospi­ta­to la pal­la­vo­lo ma­schi­le e fem­mi­ni­le di se­rie A e se­rie B è l’em­ble­ma del­l’in­ca­pa­ci­tà del­l’at­tua­le e del­la pas­sa­ta am­mi­ni­stra­zio­ne, al­me­no in que­sto cam­po.

Chiu­sa per ina­gi­bi­li­tà dopo la se­quen­za si­smi­ca del 2016-2017, nel 2018 l’al­lo­ra as­ses­so­re allo sport Bru­gni ave­va an­nun­cia­to l’ap­pro­va­zio­ne del pro­get­to per il Nuo­vo Squar­cia, da fi­nan­zia­re at­tra­ver­so il ban­do “Sport Pe­ri­fe­rie 2018”. Ma, alla pub­bli­ca­zio­ne del­la gra­dua­to­ria del ban­do, l’a­ma­ra sor­pre­sa: tra i pro­get­ti fi­nan­zia­ti non c’e­ra quel­lo del Co­mu­ne di Asco­li per lo Squar­cia, ine­so­ra­bil­men­te boc­cia­to. No­no­stan­te tut­to, però, il pro­get­to, per una spe­sa di 700 mila euro, era sta­to ri­pro­po­sto e in­se­ri­to nel pia­no an­nua­le del­le ope­re pub­bli­che, sen­za però l’in­di­ca­zio­ne del­la co­per­tu­ra fi­nan­zia­ria.

Poi, tra i tan­ti an­nun­ci e pro­cla­mi fat­ti, il sin­da­co Fio­ra­van­ti ha ini­zia­to a par­la­re del pro­get­to per uti­liz­za­re lo Squar­cia per una scuo­la per ca­va­lie­ri e per un cen­tro di equi­ta­zio­ne fe­de­ra­le e, di con­se­guen­za, era lo­gi­co pen­sa­re ad uno stop per il pro­get­to di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne del­la pa­le­stra. Che, in­ve­ce, con­ti­nua ad es­se­re in­se­ri­to an­nual­men­te nei vari pro­gram­mi del­le ope­re pub­bli­che, pur sen­za l’in­di­ca­zio­ne del fi­nan­zia­men­to, se­gno evi­den­te del­la con­fu­sio­ne che re­gna so­vra­na. Ora, come detto, è stato inserito nel piano opere pubbliche del 2024, quindi non è chiaro se davvero l’amministrazione comunale intende utilizzare quella struttura per la Quintana e cose simili o se invece vuole recuperare quella palestra. Che, non è certo un mistero, servirebbe come il pane, viste le grandissime difficoltà che devono affrontare le società di pallavolo cittadine.

Proprio per far fronte alle enormi difficoltà che la chiusura della palestra Squarcia aveva provocato alla Libero Volley, l’amministrazione comunale ha trasformato quel campo di calcetto e tennis in un improbabile campo di pallavolo. Intento sicuramente nobile quello di venire incontro alle esigenze della storica società di pallavolo ascolana, ma realizzato nel peggiore dei modi possibili. Come al solito senza la minima capacità di programmare seriamente, senza poi doversi trovare a fare i conti con la situazione che si è verificata ora.

Per altro, a proposito di programmazione è significativo che si preveda di spendere poco meno di un milione e mezzo di euro per realizzare due nuovi centri di padel di cui non c’è alcuna necessità (anche e soprattutto da un punto di vista “sociale”), mentre poi si rimanda da anni l’intervento di riqualificazione della palestra Squarcia perché non si trovano 700 mila euro. E, poi, ci si ritrova con una struttura inaugurata un anno e mezzo fa che già si trova in queste condizioni…

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