Dal “lapsus freudiano” che svela l’inesistente boom del turismo all’inaugurazione di via Trieste entro il 2023, dagli straordinari risultati del decreto rave al carrello anti inflazione, fino al titolo per la “bufala dell’anno” conquistato dalla Meloni: le ultime follie del 2023
Ultimi giorni del 2023 davvero “scoppiettanti” nel capoluogo piceno. Dove un clamoroso lapsus freudiano di un quotidiano locale svela come il fantomatico boom del turismo rivendicato dal sindaco in realtà non esiste, mentre l’anno si appresta a terminare senza che la promessa inaugurazione della nuova via Trieste (“entro la fine del 2023”) si stata mantenuta. Grande protagonista di questo fine 2023 naturalmente è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo il “fido” Mario Sechi “uomo dell’anno”, tra gli improbabili successi ottenuti con il decreto rave e la conquista della “Pagella cup 2023” riservata al politico che nel corso dell’anno ha fatto la dichiarazione con l’errore più clamoroso. Tutto questo e molto altro nell’edizione speciale di Capodanno de “La domenica del villaggio”
Il fantomatico boom del turismo e il lapsus freudiano… Per un puro “caso, a 48 ore dalla pubblicazione del nostro articolo “Flop promozione turistica: un milione di euro per confermarsi fanalino di coda delle Marche”, un quotidiano locale, con il pretesto della visita di Tamberi nel capoluogo piceno, ha celebrato i presunti successi del turismo, naturalmente sulla base di quanto affermato dal sindaco Fioravanti. Secondo cui “i dati che sono stati resti noti di recente ci dicono che le presenze sono state simili a quelle registrate prima del sisma del 2016”. In realtà i dati ufficiali del 2023 ancora non ci sono e, come al solito, verranno resi noti non prima della prossima primavera. Nelle settimane scorse, però, sono trapelati alcuni dati relativi ai primi 9 mesi del 2023 secondo cui Ascoli avrebbe fatto registrare 51.627 presenze turistiche.
Considerando che nel 2015 (l’anno precedente il sisma) il capoluogo piceno aveva fatto registrare 174.833 presenze, per avvicinarsi a quelle “registrate prima del sisma del 2016” negli ultimi 3 mesi dell’anno le presenze dovrebbero essere almeno il doppio di quelle registrate nei primi 9 mesi del 2023. E le cose non vanno ovviamente meglio per quanto concerne gli arrivi. Con il più classico dei lapsus freudiani, nel presentare le dichiarazioni del sindaco il quotidiano nel sottotitolo scrive “siamo ai livelli di prima del covid”. Cioè del 2019, quando Ascoli era risultato il “fanalino di coda” delle Marche per il turismo, guarda il caso esattamente come ora…
Troppo pochi 8 mesi di ritardo per la nuova via Trieste… Dopo le “allucinazioni estive”, con qualche quotidiano locale che addirittura vedeva inesistenti lavori notturni per rispettare l’ennesima scadenza sulla fine dei lavori in via Trieste (entro ottobre), sindaco e amministrazione nelle settimane scorse hanno affermato che i lavori nella via sarebbero terminati entro la fine dell’anno. Una scadenza confermata nel “Referto di gestione primo semestre 2023”, approvato le settimane scorsa dal Comune, con la conclusione dell’intervento in via Trieste, da contratto e da cartellone esposto nel cantiere fissata per l’aprile 2023, “prevista per la fine del 2023”. La fine dell’anno è arrivata e, ovviamente, i lavori in via Trieste sono ben lungi dal terminare. D’altra parte, però, finire un intervento così importante con appena 7-8 mesi di ritardo sembra brutto, rischia di abbassare la media…
Il decreto funziona, record di rave illegali . Il primo provvedimento dal governo Meloni dopo il suo insediamento fu l’inutile decreto legge che introduceva un nuovo reato per punire chi organizza rave party. Ad oltre un anno di distanza, gli esponenti del governo rivendicano con orgoglio gli improbabili risultati ottenuti con quel decreto, prima con Salvini e poi con la presidente del Consiglio Meloni. Che, dal palco di Atreju, ha sostenuto che “grazie al decreto approvato dal mio governo nell’ultimo anno non c’è stato neanche un rave party illegale in Italia”, con il “fido” sottosegretario Delmastro che ha aggiunto che “eravamo maglia nera di tutta Europa, meta europea di sballoni che invadevano terreni e ora non ricordo un solo rave party nel nostro paese”.
Probabilmente sia lui che la stessa Meloni devono avere grossi problemi di memoria, visto che in realtà nel 2023 in Italia c’è stato un vero e proprio boom, senza precedenti, di rave party. A Roma, ad esempio, proprio i consiglieri municipali di FdI hanno denunciato l’organizzazione di ben 3 rave illegali ad inizio anno, mentre giornali locali e partiti di destra hanno scoperto a Monza l’organizzazione di un rave party in un cinema abbandonato (maggio 2023) e nelle settimane scorse di un altro rave in un capannone abbandonato. A novembre la stampa locale ha dato notizia di un altro rave party illegale a Roma, mentre questa estate, sempre la stampa, ha raccontato di due rave party organizzati in Emilia, altrettanti in Lombardia e Veneto ed un paio in Campania, di cui ad Avellino dove sono stati investiti due agenti di polizia. Senza contare quelli che non sono stati scoperti, già così siamo di fronte ad un vero e proprio record…
Bocchino, Sechi e i giornali di destra inciampano su inflazione e prezzi. Nella settimana che ci ha accompagnato verso Natale, la stampa di destra che appoggia incondizionatamente il governo Meloni ha lanciato una sorta di campagna promozionale per far passare il messaggio che, grazie a questo governo, i prezzi non aumentano e addirittura l’inflazione diminuisce. I più attivi sono stati indiscutibilmente il direttore de “Il Secolo d’Italia”, Italo Bocchino, e quello di “Libero”, Mario Sechi, che ad “Otto e mezzo” hanno snocciolato numeri (a caso) per dimostrare che l’inflazione è scesa con il governo Meloni ed i prezzi non sono certamente aumentati. Al di là del fatto che al massimo l’inflazione potrebbe rallentare, non certo diminuire.
Peccato che proprio in quegli stessi giorni l’Osservatorio dell’Ismea (Istituto Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ha pubblicato il report con i dati del 2023 secondo i quali i prezzi ben lungi dal diminuire nell’ultimo anno sono considerevolmente aumentati, con una crescita del 20% per i prodotti di base ed un aumento medio di quasi il 10% del costo del carrello della spesa, a fronte di un carrello stesso sempre più ridotto. In barba ai presunti dati snocciolati, ovviamente senza indicare alcuna fonte, da Bocchino e Sechi in tv…
Patto anti inflazione, tra Meloni e Urso chi racconta balle? Alla vigilia di Natale il ministro delle imprese e del made in Italy ha annunciato che il patto anti inflazione, in vigore da ottobre fino a fine anno, non sarà rinnovato ad inizio del nuovo anno. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo, ossia far calare l’inflazione, quindi non è necessario prorogare questa misura straordinaria” ha dichiarato il ministro in un’intervista a “Il Messaggero”. In realtà, come abbiamo già visto, l’inflazione non è affatto scesa ma, al massimo, ha rallentato la crescita. Soprattutto, però, il giorno della presentazione del patto anti inflazione la presidente del Consiglio Meloni, alla presenza del ministro Urso aveva affermato che “si tratta di un esperimento, se funzionerà bene prolungheremo questa iniziativa anche per il 2024”. Quindi uno dei due, tra la Meloni e Urso, ha raccontato una balla…
La Meloni supera sul filo di lana La Russa, è della presidente del Consiglio la più grossa balla del 2023. Non c’erano dubbi che Giorgia Meloni fosse la donna dell’anno (o, come ha scritto il suo fido ex portavoce Mario Sechi “l’uomo dell’anno”). E a consolidare questo indiscutibile primato proprio a fine anno arriva un altro prestigioso riconoscimento: la presidente del Consiglio si è infatti aggiudicata l’edizione 2023 della “Pagella Cup”, la tradizionale competizione con la quale i lettori di “Pagella Politica” scelgono il politico che nel corso dell’anno ha fatto la dichiarazione con l’errore più clamoroso. La Meloni se l’era già aggiudicata nel 2020, con l’affermazione sulla lotteria degli scontrini, mentre in testa alla classifica con il maggior numero di successi c’è, neanche a dirlo, Matteo Salvini con tra titoli. Lo scorso anno ad aggiudicarsela era, invece, stato il leader del M5S Giuseppe Conte con la dichiarazione sul jet privato di Renzi. Giorgia Meloni, che si è “meritata” il titolo con l’affermazione fatta al question time a novembre secondo cui non avrebbe mai detto che l’Italia doveva uscire dall’euro, ha superato sul filo di lana il presidente del Senato Ignazio La Russa che, in realtà, con la sua affermazione sui morti nell’attentato di via Rasella (che secondo il presidente del Senato erano “una banda musicale di semi pensionati”), probabilmente avrebbe meritato il titolo…
Il Var “a targhe alterne” e la “figuraccia” del designatore Rocchi. Dopo la partita del 15 dicembre scorso Genoa – Juventus, lunedì 18 dicembre il designatore arbitrale Rocchi è intervenuto sulle polemiche scoppiate per la mancata espulsione nel recupero di Malinovskyi e il rigore non concesso ai bianconeri nella ripresa per il netto fallo di mano di Bani, cercando di spegnere le discussioni e, soprattutto, scagionare il Var. “Il rigore sicuramente c’era ma quella è una decisione di campo, che deve prendere l’arbitro e sulla quale il Var non può e non deve intervenire” ha spiegato Rocchi. Al di là del fatto che ai tifosi dell’Ascoli quelle parole saranno sembrate beffarde, visti i rigori subiti per l’intervento del Var in quelle situazioni in cui “il Var non deve intervenire”, meno di 48 ore dopo, nella partita di Coppa Italia Inter – Bologna, il designatore è stato smentito, con l’intervento (sacrosanto) del Var in una situazione perfettamente analoga per assegnare il rigore non visto dall’arbitro sul campo. E, ironia della sorte, situazioni identiche, con in tutti i casi l’intervento del Var, si sono ripetute nella successiva giornata di campionato (compreso il rigore assegnato al Cittadella contro l’Ascoli). Con tanti saluti al designatore Rocchi…
Shakira e Jodie Comer nominate le donne più belle del 2023. Gli ultimi giorni dell’anno come da tradizione sono il momento per stilare ogni genere di classifica, compresa quella relativa alla dona più bella dell’anno. Che secondo la rivista “People” è la cantante colombiana Shakira che dal divorzio con Piquet in poi sta mietendo un riconoscimento dietro l’altro. La novità del 2023, però, è che è stato ideato un metodo matematico per stabilire quale sarebbe la donna più bella del mondo. A progettarlo è il Center for advanced facial cosmetic and plastic surgery di Londra secondo il quale la donna che più si avvicina alla perfezione, quindi la più bella del mondo, è l’attrice Jodie Comer, seguita dall’attrice e cantante americana Zendaya, Bella Hadid, Beyoncè e Ariana Grande. E, come è noto, la matematica non è un’opinione…