Viaggio tra i misteri dello sport cittadino


Dal Del Duca alla piscina comunale, dalla palestra di atletica pesante a quella di pugilato, fino al Velodromo, la confusione e approssimazione regnano sovrane nella maggior parte degli impianti sportivi cittadini. Per non parlare dell’interminabile telenovela della pista di atletica…

Il nuovo anno è iniziato in maniera esaltante per lo sport cittadino. I tifosi bianconeri possono finalmente gioire e sognare grazie all’Ascoli che è giunta al decimo risultato utile consecutivo. E che, con la vittoria di ieri sera sulla Pro Vercelli, si è portata ad un solo punto dalla zona playoff. Tra l’altro l’entusiasmo dei supporter bianconeri è accresciuto dal fatto di poter finalmente vedere pronta, in tutta la sua bellezza, la nuova tribuna est, la cui realizzazione è stata completata a fine 2016 ed ora è in attesa delle ultime verifiche per  il definitivo via libera ed essere, così, concretamente a disposizione dell’Ascoli per la prossima stagione. ntanto nei giorni scorsi ha fatto il suo esordio in serie C di pallanuoto la formazione ascolana che ha disputato la storica prima partita in campionato nella splendida cornice della nuova piscina comunale. Ma c’è grande fermento anche per gli altri impianti sportivi,visto che è in pieno svolgimento quella “rivoluzione” annunciata ad agosto dall’assessore allo sport Brugni, partita con  gli “affollatissimi” bandi per la gestione della piscina, del Palaforlini, della Palestra di atletica pesante, di quella per il pugilato e proseguita , come promesso, con l’effettuazione di identici bandi per tutte le altre strutture sportive comunali.

Contemporaneamente cresce in città l’attesa per l’inaugurazione del nuovo campo di calcio “omologato per tutte le categorie previste dalla Figc” in corso di realizzazione a Monticelli, dove fino a pochi mesi fa c’era il vecchio Velodromo. Tranquillizziamo tutti, non siamo improvvisamente impazziti né siamo in preda ad allucinazioni. Semplicemente abbiamo provato ad immaginare come poteva essere questo inizio di 2017 per il mondo sportivo e per gli impianti sportivi cittadini se realmente si fossero realizzate le promesse fatte dall’amministrazione comunale nei mesi passati. Sarebbe stato davvero un avvio di anno esaltante, invece siamo ancora nella stessa situazione di incertezza e di evidente difficoltà per lo sport e per le associazioni sportive cittadine che avevamo descritto ad agosto nell’articolo “C’era una volta la città europea dello sport”.

Quell’importante e prestigioso riconoscimento, arrivato nel 2014, secondo il sindaco Castelli avrebbe dovuto generare “ritorni di immagine importantissimi” e l’arrivo nel capoluogo piceno di ingenti finanziamenti che, “insieme agli investimenti comunali, faranno compiere un consistente salto di qualità agli impianti sportivi e a tutto l’universo sportivo cittadino”. L’ennesima favola, senza però il lieto fine, visto che tre anni dopo la situazione dello sport cittadino non è assolutamente migliorata, anzi. Infatti i problemi degli impianti cittadini per certi versi si sono accentuati (anche, ma non solo, a causa del terremoto), gli investimenti sperati praticamente non si sono visti e, nel complesso, la situazione è piuttosto confusa e caotica.

Caos ed incertezza che oltretutto vengono alimentati dai ripetuti proclami e dalle continue promesse degli amministratori comunali che, però, puntualmente vengono smentite dai fatti. Come sta avvenendo anche in questo inizio di 2017 nel quale i fatti e gli atti del Comune stesso stanno clamorosamente smentendo tutte le dichiarazioni e i “buoni propositi” dei mesi scorsi dell’amministrazione comunale. E non in una struttura particolare ma, in pratica, in tutti i principali impianti sportivi cittadini, dai più grandi a quelli minori.

Partiamo, noblesse oblige, dallo stadio, oggetto di una vera e propria telenovela tra continui rinvii, colpi di scena e l’immancabile lievitazione dei costi. Senza ripercorrere la lunghissima storia, che in realtà è partita diversi anni fa, dopo una lunga serie di rinvii sembrava che finalmente la nuova tribuna est potesse essere pronta per fine 2016 ed essere a disposizione dell’Ascoli per l’inizio del girone di ritorno (gennaio 2017). Ad ottobre, però, il doppio colpo di scena: l’ennesimo rinvio, accompagnato da un imprevisto aumento di spesa di ben 750 mila euro. Come per qualsiasi situazione che si è verificata in città da agosto in poi, anche in questo caso il sindaco ha provato a mettere in mezzo il terremoto, anche se poi lui stesso ha di fatto evidenziato che l’emergenza sismica non c’entrava nulla.

Il completamento della tribuna est è previsto per la fine dell’anno ma poi ci vorranno i tempi tecnici affinchè sia effettivamente utilizzabile” dichiarava ad ottobre il sindaco che, successivamente, in un comunicato stampa spiegava più nel dettaglio la situazione. “ L’amministrazione comunale- si legge nel comunicato –  ha previsto l’accensione di un mutuo da 750 mila euro, facendo leva sui fondi del credito sportivo a tasso zero, per il definitivo completamento della tribuna est dello stadio “Del Duca”. Il progetto per il riammodernamento dello stadio si componeva di tre stralci: il primo quello relativo alla demolizione della tribuna est , il secondo (attualmente in corso) attinente alla realizzazione del corpo della tribuna est e, infine, il terzo la piena agibilità. E’ stata previsto l’accensione di un mutuo da 750mila euro, facendo leva sui fondi del credito sportivo a tasso zero, per sostenere il terzo stralcio”.

Sorvolando sul fatto che in nessun atto ufficiale del Comune (delibere e determine) relativo all’intervento sullo stadio si è mai fatta menzione di un ipotetico terzo stralcio (si è sempre fatto riferimento a 2 stralci e ad un impegno di spesa complessivo di 2,5 milioni di euro, non ai 3.250.000 euro che invece costerà ora l’intervento) e che quegli ulteriori 750 mila euro sono stati tolti all’intervento per la realizzazione di 27 alloggi di edilizia popolare a Monticelli (ne abbiamo ampiamente parlato nei mesi scorsi), quanto sostenuto dal sindaco e dall’amministrazione comunale in merito al crono programma dell’intervento è chiarissimo: entro fine 2016 è pronta la nuova tribuna est, nei mesi successivi si concluderà l’iter per avere la piena agibilità.

Questo significa che sabato 11 febbraio, quando l’Ascoli (dopo l’ennesimo rinvio, questa volta per neve, della prima casalinga del girone di ritorno contro la Pro Vercelli) è tornato a giocare al Del Duca contro il Trapani, i tifosi bianconeri hanno potuto finalmente ammirare la nuovissima tribuna est in tutto il suo splendore, in attesa che ottenga la piena agibilità per essere finalmente fruibile. Almeno così avrebbe dovuto essere secondo quanto dichiarato dal sindaco… Come al solito, però, la realtà è completamente differente e la foto presente nell’articolo, scattata in occasione del recupero della partita contro la Pro Vercelli (martedì 14 febbraio), spiega meglio di qualsiasi altra parola quale sia la situazione. La nuova tribuna est è ancora in alto mare e a questo punto chissà quando sarà realmente pronta. Poi, almeno a dar credito a quanto detto dal sindaco, ci sarà tutto l’iter per avere l’agibilità.

In ogni caso non possiamo e non vogliamo credere che ci possano essere degli ulteriori ritardi… Cosa che, invece, sta avvenendo per quanto riguarda la riapertura della piscina comunale, l’altra imbarazzante telenovela che si trascina dal giugno scorso. Anche in questo caso non ripercorriamo tutto l’iter di una vicenda caratterizzata dal clamoroso flop (un unico partecipante) e dai tanti misteri rimasti irrisolti del bando comunale, da promesse non rispettate (la famosa conferenza stampa di presentazione di questo “innovativo” progetto annunciata ad agosto e settembre e mai realmente svolta) e dai soliti continui rinvii.

Inizialmente la piscina doveva riaprire a novembre, “il progetto molto innovativo che verrà presentato alla cittadinanza nei prossimi giorni prevede l’inizio immediato dei lavori che si concluderanno entro novembre” si legge in un comunicato stampa del Comune del 5 settembre scorso. In realtà si scoprirà poi che i lavori sono partiti solo a fine novembre (cioè in teoria quando dovevano addirittura essere già terminati…). “Qualche settimana di pazienza e la nuova vita della nostra piscina sarà realtà” annunciava, poi, a fine novembre (praticamente in concomitanza con l’inizio dei lavori) su facebook il sindaco Castelli, di fatto confermando che i per i lavori stessi sarebbero state sufficienti poche settimane (come già evidenziato dal comunicato stampa del Comune del 5 settembre). A fine anno, però, la riapertura dell’impianto viene spostata a marzo.

Altro che “qualche settimana”, “la completa ristrutturazione della piscina richiede tempi piuttosto lunghi” sostiene l’assessore allo sport Brugni il 31 dicembre smentendo clamorosamente sia il comunicato stampa del 5 settembre (che parlava di circa 2 mesi per il completamento dei lavori) sia il sindaco Castelli, la cui affermazione “qualche settimana” (a fine novembre) evidentemente era completamente campata per aria, visto che per Brugni ben che vada di settimane ce ne vorranno almeno una quindicina. Anzi, sicuramente ce ne vorranno addirittura di più, visto che sabato scorso (11 febbraio),  presentando uno dei suoi ormai celebri video, il sindaco di fatto ha annunciato che, nella migliore delle ipotesi, l’apertura slitterà a metà-fine aprile.

La nuova piscina prende forma, ancora un paio di mesi e vedrete che spettacolo” scrive il sindaco sabato 11 sul proprio profilo facebook presentando il video (nel quale, tra l’altro, il primo cittadino ha avuto addirittura il coraggio di affermare che “i lavori stanno procedendo spediti…”). Certo che poi l’espressione dei rappresentanti della società che si è aggiudicata l’appalto, quando il sindaco chiede loro quanto bisognerà ancora aspettare, non lascia intendere nulla di buono. Sorvolando per decenza sulla surreale telenovela della pista di atletica, che già nei progetti del 1999 doveva diventare una struttura di caratura nazionale e che 18 anni dopo aspetta almeno un intervento di riqualificazione della pista, sempre della scorsa settimana (nello specifico giovedì 9 febbraio) è la pubblicazione sull’albo pretorio on line del Comune di due atti inerenti altri impianti sportivi cittadini che confermano il senso di confusione che regna in questo settore.

Il primo è la determina n. 96 del 2 febbraio scorso con la quale viene affidata in concessione, per 5 anni, la gestione della palestra comunale di pugilato alla Asd Olimpia. Quello per la palestra di pugilato era uno dei bandi estivi che, dopo quello contestatissimo per il circolo tennis Morelli, dava il via a quella rivoluzione “virtuosa” nella gestione degli impianti stessi enfaticamente annunciata dal sindaco e dall’assessore allo sport e che, almeno nelle loro intenzioni, entro fine anno avrebbe dovuto coinvolgere tutte le strutture sportive cittadine. In realtà, però, quegli “innovativi” bandi non hanno certo avuto un gran successo, visto che nella migliore delle ipotesi per ogni bando c’è stato un  unico concorrente (quando, invece, non è andato completamente deserto).  Stessa sorte, appunto, per quello relativo alla palestra di pugilato, scaduto addirittura il 1 agosto scorso. Come sia possibile impiegare ben 7 mesi per l’aggiudicazione di un bando al quale partecipa un unico concorrente è davvero un mistero, figuriamoci che c’erano state critiche e polemiche per i templi “biblici” (2 mesi e mezzo circa) impiegati dal Comune per assegnare quello per la piscina comunale (sempre con un unico partecipante).

L’altra determina è la 1904 del 30 dicembre (ma pubblicata solo il 9 febbraio 2017)  con la quale viene prorogata almeno fino al 31 agosto 2017 la gestione degli impianti Palavolley Squarcia, Palabasket di via Spalvieri, Palestra di atletica pesante, Campo di calcio di Monterocco, Velodromo campo di calcio di Monticelli, Campo di rugby, Campo polivalente di via Pergolesi, Campo polivalente di via Luzi. Al di là di ogni altra considerazione inerente il fatto che quelle erano le strutture che dovevano essere oggetto dei nuovi bandi, è giusto concentrare la nostra attenzione su due impianti in particolare. Il primo è la Palestra di atletica pesante che, insieme alla piscina, al Palaforlini e alla palestra di pugilato, faceva parte dei bandi di questa estate.

Solo che la gara era andata deserta, tanto che, con determina 1311 del 21 settembre scorso, l’amministrazione comunale, preso atto del fallimento del bando, decideva di “procedere all’affidamento del tutto eccezionale e provvisorio, in attesa dell’indizione di successiva gara, della gestione della Palestra comunale di atletica pesante alle stesse condizioni della convenzione scaduta il 30 giugno 2016 alle società sportive fruitrici dell’impianto”. Sei mesi dopo del nuovo bando non si hanno più notizie e, di contro, si provvede a rinnovare quell’affidamento che, pure, doveva essere “del tutto eccezionale e provvisorio”.

Il secondo impianto che merita attenzione è il Velodromo campo di calcio di Monticelli, la cui gestione era già stata prorogata fino al 31 dicembre con delibera n. 108 del 9 giugno 2016. Quella delibera, però, era particolarmente rilevante perché decideva una clamorosa ed inattesa inversione di marcia rispetto al progetto portato avanti nei mesi precedenti che prevedeva la sostituzione del prato sintetico del campo di calcio per il quale, con determina n. 2134 del 31 dicembre 2015, era stata già indetta la gara. C’era l’urgenza, dettata dal fatto che il prato in sintetico era omologato fino al 30 giugno, tanto che nella determina veniva impegnata anche la somma di 395 mila euro, con tanto di affidamento in appalto dei lavori.

Sei mesi dopo, però, il cambio di strategia (con la richiesta di nuovo certificato di ulteriori 3 mesi per il prato che, di fatto, garantiva la proroga gratuita di ulteriori 3 mesi, quindi fino al 31 dicembre), spiegato nella relazione allegata alla delibera firmata dal prof. Marcantoni (dipendente comunale) e approvata dal dirigente del settore Curzi. Relazione nella quale si parlava di un progetto per la realizzazione di un campo di calcio “omologato per tutte le categorie previste dalla FIGC (federazione italiana gioco calcio) che permetterebbe un più ampio utilizzo per la disciplina del calcio visto che il campo è omologato attualmente solo fino alla 1° categoria”. Progetto che, ovviamente, prevedeva la demolizione della pista in asfalto del velodromo e strutture per il pubblico. “

La città si doterebbe quindi di un altro impianto per manifestazioni di pubblico spettacolo da utilizzare come alternativa allo Stadio Comunale “C. e L. Del Duca” si legge ancora nella relazione. Al di là dei tanti dubbi e dei tanti interrogativi che quel progetto (che nella delibera sindaco e assessori ammettono di condividere) scatenava, stupisce come, in questa incomprensibile altalena, 8 mesi dopo non c’è più traccia del nuovo campo di calcio, non se ne parla più. Così come non si parla più del problema del prato sintetico, la cui omologazione scadeva il 31 dicembre (è stato richiesto un nuovo certificato? oppure si ritorna a parlare dei lavori per un nuovo prato?).

In altre parole, che si tratti di stadio, di piscina o di impianti minori, la confusione e l’approssimazione regna sovrana in quella che nel 2014 era la città europea dello sport…

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