Nel lungo intervento per fare il consuntivo dei suoi primi 3 anni, il sindaco descrive un “incantato” capoluogo virtuale, che esiste solo nella sua fervida fantasia, riproponendo i soliti proclami e alcune clamorose “panzane”. E dimentica alcune delle più importanti priorità…
Tantissimo fumo, quasi niente arrosto. Non poteva essere altrimenti, dopo anni di “fiumi di parole” e annunci quasi mai seguiti da fatti concreti, non ci si poteva aspettare nulla di diverso dalla serata organizzata al Chiostro di San Francesco dal sindaco Fioravanti per fare il punto dopo 3 anni di mandato. Nel lungo “sproloquio” di circa 40 minuti, il primo cittadino ha come al solito descritto un capoluogo virtuale, che purtroppo non trova alcun riscontro nella realtà, e, non a caso, ha ripetutamente utilizzato l’espressione “stiamo lavorando”, parlando in larghissima parte di quanto verrà realizzato in futuro e quasi per nulla di quello che è stato fatto in questi 3 anni.
E il pochissimo “arrosto” contenuto in quella lunghissima esposizione sostanzialmente si riduce ad un paio di cose, gli interventi messi in campo nel corso della pandemia e del lockdown e i fondi ottenuti nell’ambito del Programma per la qualità dell’abitare (Pinqua). E quest’ultimo indiscutibilmente è il risultato più importante ottenuto dalla giunta Fioravanti dal 2019 ad oggi, ben 90 milioni di euro di cui 15 milioni per le frazioni e 75 grazie ad un progetto basato sull’housing sociale che ha ottenuto il 6° posto nella graduatoria nazionale.
Per il resto solo propaganda, tantissimi improbabili proclami, in altre parole il solito racconto “incantato” per descrivere una realtà che esiste solo nella fervida immaginazione del sindaco, reso ancora più surreale da quelle che “Pagella Politica” (il più autorevole sito italiano di fact checking) non avrebbe esitato a definire “panzane pazzesche”.
Nei prossimi giorni cercheremo di fare un resoconto serio e approfondito su i primi 3 anni di Fioravanti alla guida del capoluogo piceno, partendo dal programma elettorale presentato nel 2019 (e poi trasformato in programma di mandato) e basandoci esclusivamente sugli atti e sui fatti. In queste sede, però, è opportuno spendere due parole sulle più imbarazzanti “bufale” rilanciate da Fioravanti ma anche sottolineare alcune importanti omissioni, la mancata citazione, nei 40 minuti di intervento, di alcune tematiche che, pure, da sempre sono considerate dal sindaco stesso e dalla sua giunta tra le più importanti priorità
Il festival delle “panzane”
In realtà sono bastati pochi secondi per comprendere il tenore dell’intervento del sindaco. Che, dopo aver ricordato (giustamente) come questi 3 anni sono stati comunque condizionati dal covid, ha sostenuto che “rileggendo il programma elettorale non solo stiamo portando avanti quanto avevamo previsto ma, addirittura, stiamo facendo qualcosa in più, come poi vi spiegherò”. Nel proseguo del suo intervento, però, Fioravanti non ha spiegato cosa mai fosse quel “qualcosa in più”. In compenso ha rilanciato alcune imbarazzanti “bufale”.
PROJECT E SCUOLE, SE IL SINDACO NON CONOSCE LE DELIBERE CHE APPROVA. Naturalmente partendo da quella che da 3 anni a questa parte è la sconcertante telenovela, quella sulla sistemazione delle scuole. Al di là dell’ormai comico ritornello secondo cui “sta procedendo speditamente l’iter per la ricostruzione delle scuole” e tralasciando l’autogol rappresentato dalla famosa Ordinanza Ascoli (il cui cronoprogramma non è in alcun modo rispettato), la “chicca” della serata è stato sicuramente il riferimento al project financing. “Abbiamo spinto e portato avanti un project financing, poi il commissario straordinario Farabollini ha detto che non si poteva fare”. Come spesso accade, sono gli atti ufficiali del Comune a smentire la doppia “panzana” del sindaco.
In particolare la delibera n.77 con la quale è stato finalmente ritirato quel project financing ostinatamente voluto da Castelli e inspiegabilmente portato avanti da Fioravanti nonostante fosse chiaro sin dal principio che non fosse praticabile. Infatti quella delibera è del 14 maggio 2020 cioè quando già da 5 mesi il commissario straordinario era Legnini e non più Farabollini. Per altro nella delibera n. 77 del 14 maggio 2020 viene affermata la “non fattibilità del project” sulla base di due norme (art. 138 comma 15 d.lvo 50/2016 e art. 2 Ordinanza 47/2018) che erano in vigore quando il project stesso è stato presentato. Evidentemente, però, Fioravanti non conosce neppure le delibere che approva…
CAPITALE DELLA CULTURA 2024: UNA FIGURACCIA DI SUCCESSO. Solo un cenno, ma di quelli che lasciano il segno, sul fallimento della candidatura a Capitale della Cultura 2024. “La nostra candidatura ha avuto un riconoscimento a livello nazionale come uno dei progetti migliori” ha affermato Fioravanti cercando di trasformare una delle più imbarazzanti “figuracce” mai rimediate dall’amministrazione comunale, nel corso della sconcertante audizione del 3 marzo (vedi articolo “Capitale della Cultura 2024: il dossier chiarisce le ragioni della bocciatura del capoluogo piceno”), in un improbabile successo. “Stiamo lavorando insieme alle Università, abbiamo dato incarico alle 2 Università del territorio (Politecnica e Unicam) di lavorare sull’analisi economica ed estetica attuale” ha poi aggiunto il sindaco, con un involontario omaggio al conte Raffaello Mascetti (Ugo Tognazzi, “Amici miei”), l’inventore della supercazzola
RACCOLTA DIFFERENZIATA: ASCOLI PRIMO… DOPO 8 COMUNI! Dopo aver sostenuto che “sul green stiamo lavorando tanto, non ne parlo ma per noi è importante” (lasciando così un alone di mistero su cosa in concreto avrebbe fatto l’amministrazione…), Fioravanti ha rivendicato con orgoglio i risultati ottenuti nella raccolta differenziata. “Come dico sempre le parole sono importanti ma contano le azioni amministrative – ha affermato – in 3 anni siamo passati dal 66 al 69% di raccolta differenziata e siamo il comune con la più alta percentuale di differenziata della provincia di Ascoli”.
In effetti i dati ufficiali forniti da Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) confermano questa crescita (dal 66,6% al 69,1%) comunque contenuta (+2,5% in 3 anni). Però, secondo gli stessi dati ufficiali di Ispra, nella provincia di Ascoli ci sono ben 8 comuni (Acquasanta, Castel di Lama, Colli del Tronto, Cupramarittima, Folignano, Monsampolo, Monteprandone, Offida) che hanno percentuale di differenziata vicina o addirittura superiore all’80%. Come recitava un famosissimo slogan del vecchio “Carosello”, “cala Trinchetto”…
FIORAVANTI E IL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE DEI TURISTI. Il punto più basso della sua esposizione Fioravanti l’ha toccato quando, incurante della colossale “figuraccia” rimediata qualche mese fa sullo stesso argomento, a proposito di presenze turistiche ha ripetuto che “già lo scorso anno, solo ad agosto, abbiamo avuto 40 mila turisti”. Come abbiamo già sottolineato allora (vedi articolo “La capitale delle bufale”) bisogna essere ben più che degli sprovveduti “boccaloni” per dare credito ad un fatto che, è sufficiente fare due calcoli, per comprendere quanto sia irreale,
Perché secondo i dati ufficiali riportati nel sito del Comune, tra alberghi, residence e B&B il capoluogo piceno può contare su quasi 800 posti letto. E, anche considerando un improbabile ricambio giornaliero, il numero massimo di turisti in un mese può essere poco più della metà di 40 mila. A chiudere ogni discorso, poi, ci hanno pensato i dati ufficiali della Regione secondo cui nei primi 9 mesi del 2021 il capoluogo piceno ha fatto registrare solamente 20.351 arrivi.
Ospedale, Carbon, centro storico e curva sud: le priorità dimenticate
Al di là delle citate bufale, fanno molto rumore e non sono certo casuali le tematiche assenti nell’intervento del sindaco, alcune delle quali fino a qualche settimana fa (e nel programma elettorale) considerate tra le più importanti priorità. Parliamo in particolare dell’ospedale “Mazzoni”, della Carbon e del centro storico ma anche della curva sud. Dovevano essere al centro dell’attenzione del sindaco e della giunta, invece sono finiti nel dimenticatoio, al punto che il primo cittadino non ha neppure provato a costruirci intorno qualche altra improbabile “bufala”.
L’ospedale “Mazzoni”, così al centro della campagna elettorale del 2019 ma anche di quella per le regionali dell’anno successivo, da quando il centrodestra governa la Regione guarda il caso è scomparso dagli interessi del primo cittadino, così come il rilancio del centro storico.
Per quanto riguarda la Carbon, dopo la “figuraccia” (una delle tante) di un anno fa, quando il sindaco aveva annunciato un progetto da 10 milioni per abitazioni a canone calmierato e per asili nido, poi però bocciato dalla Regione (vedi articolo “Dopo le scuole, la Carbon: si arricchisce la collezione di figuracce del Comune”), a sua volta è finita nel dimenticatoio. Quanto alla curva sud è storia recente, ad aprile l’improbabile annuncio dell’imminente avvio della ricostruzione, per altro sulla base di un progetto semplicemente impresentabile, poi la scoperta che in realtà si trattava dell’ennesimo bluff, visto che quello intervento non è presente nei documenti programmatici dell’amministrazione comunale (vedi articolo “Comune cancella la nuova curva sud e il progetto Capitale della Cultura).