Risultati altalenanti per la provincia di Ascoli nelle tre classifiche generazionali con le quali “Il Sole “4 Ore” valuta la qualità della vita per bambini, giovani e anziani. Soprese positive per quanto riguarda i giovani, negativi i risultati per i bambini e, soprattutto, gli anziani
Sono per certi versi sorprendenti per la provincia di Ascoli i risultati che emergono dalle tre nuove classifiche generazionali con le quali “Il Sole 24 Ore” valuta la qualità della vita per bambini, giovani e anziani. Una novità introdotta lo scorso anno dal quotidiano economico, in attesa della tradizionale classifica di fine anno, per misurare la vivibilità delle province italiane. Rispetto allo scorso anno si registra un leggero miglioramento, tanto che la provincia di Ascoli non è più la cenerentola delle Marche (anche perché peggiorano sensibilmente i dati della provincia Pesaro-Urbino).
Soprattutto, però, ribaltando quello che sembrava invece essere una certezza immodificabile, secondo quelle classifiche nella nostra provincia vivono molto meglio i giovani rispetto ai bambini e, ancor più, agli anziani. Nelle intenzioni de “Il Sole 24 Ore” le tre nuove classifiche servono a documentare la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, le relative condizioni di vita, le lacune nei confronti dei più fragili e le aspettative dei più giovani. Quello che complessivamente emerge è un racconto che mette in luce come, da nord a sud, i divari territoriali siano purtroppo anche generazionali. Si conferma, inoltre, il ritardo generale del Mezzogiorno che nelle tre graduatorie popola quasi sempre il fondo. Rispetto allo scorso anno, sono cambiati alcuni dei 36 indicatori, in particolare proprio nella categoria “giovani” (e questo in parte spiega la variazione per quanto riguarda la provincia di Ascoli).
Per ogni categoria sono previsti 12 parametri, ad ognuno dei quali è stato assegnato un punteggio da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti. Prima di addentrarci nell’analisi di quelle tre classifiche, però, è bene ricordare che queste de “Il Sole 24 Ore”, così come tutte le classifiche sulla qualità della vita, vanno prese per quello che sono, non certo come una sorta di marchio definitivo, come una certificazione indiscutibile. Più che altro sono interessanti perché forniscono delle indicazioni di massima sulle condizioni di vita di ogni provincia italiana. Ma non bisogna mai dimenticare che la reale qualità della vita è determinata anche da fattori che non possono in alcun modo essere misurati o ai quali non si può in astratto attribuire alcun punteggio.
E’ molto importante, poi, saper valutare i differenti parametri che contribuiscono a determinare ogni graduatoria perché ce ne sono alcuni che sono indiscutibilmente legati alle scelte politico-amministrative della rispettive amministrazioni (per esempio le rette medie e i posti disponibili negli asili nido, le spese per il trasporto e per l’assistenza domiciliare), altri che invece sono legati ad aspetti più generali sui quali l’attività di un’amministrazione poco o nulla può incidere (come ad esempio il tasso di natalità, il numero di laureati, il consumo di farmaci, ecc.), mentre altri ancora sono inerenti alla sfera economica determinata da vari fattori (come l’importo medio delle pensioni, i canoni medi di locazione, ecc.).
Passando alle classifiche, per quanto riguarda le Marche emerge una situazione diversificata, con risultati non propriamente entusiasmanti, a parte qualche eccezione. Complessivamente la provincia che ottiene i risultati migliori è quella di Ancona, seguita un po’ a sorpresa da quella di Fermo, poi Macerata e Ascoli e, fanalino di cosa, quella di Pesaro-Urbino. Come anticipato Ascoli ottiene il miglior risultato nella classifica “giovani” (con il 20° posto è la migliore delle Marche), il peggiore in quella “anziani” (dove con il 75° posto è la peggiore della nostra regione), mentre nella classifica “bambini” si posiziona al 55° posto.
Ricordando sempre che le tre classifiche, come quella sulla qualità della vita di fine anno, riguardano l’intera provincia e non solo il capoluogo (perché in passato qualcuno ha finto di non ricordarlo quando i risultati erano positivi, ritrovando d’incanto la memoria quando poi i risultati erano invece negativi…), di seguito la situazione della provincia di Ascoli nelle tre differenti classifiche.
Classifica “Bambini” – Ascoli 55° posto
E’ la provincia di Aosta (con il punteggio di 596,9) quella dove i bambini vivono meglio, con le province di Arezzo e Siena che completano il podio. Per quanto riguarda le Marche la migliore è quella di Ancona con il 6° posto (475,1), seguita a distanza da Macerata che si posiziona al 44° posto (411,3). La provincia di Ascoli è al 55° posto (395,5), seguita da quella di Fermo al 63° posto (383,9%) con Pesaro Urbino fanalino di coda delle Marche con l’80° posto (353,3). I risultati migliori per la provincia di Ascoli arrivano dallo “Spazio abitativo” (20° posto) e per quanto riguarda le “Scuole accessibili” (22° posto), con il 39,8% delle scuole della provincia senza barriere.
Bene anche per quanto riguarda il “verde attrezzato” (22° posto), con 52,6 mq di verde per ogni bambino tra 0 e 14 anni, con solamente la provincia di Fermo (7° posto con 111,2 mq) che nelle Marche ottiene un risultato migliore. I dati peggiori sono, invece, quelli relativi al “tasso di fecondità” (88° posto), ai “delitti denunciati ai danni di minori” (77° posto, peggiore provincia delle Marche) e agli “edifici scolastici con palestra” (72° posto), con appena il 30,1% delle scuole che possiede una palestra.
Classifica “Giovani” – Ascoli 20° posto
Piacenza, con il punteggio di 590,8, è la provincia con la qualità di vita migliore per i più giovani, seguita da Ravenna e Ferrara. Nelle Marche, invece, è proprio Ascoli la provincia migliore (20° posto con il punteggio di 516,4), seguita da Fermo (40° posto con 497,5), Ancona (68° posto con 471,3), Macerata (87° posto con 448,4) e Pesaro Urbino (96° posto con 437,5). Da sottolineare innanzitutto che la provincia di Ascoli risulta addirittura al primo posto a livello nazionale nella classifica “laureati”, con il 42,5% di giovani tra i 25 e i 39 anni che risultano laureati. Buoni risultati anche per quanto riguarda la voce “canone di locazione” (18° posto), il numero di bar e discoteche (23° posto) e il numero di amministratori comunali under 40 (34° posto). Il dato peggiore arriva alla voce “età media al parto”, con una media di 33,1 anni che vale addirittura il 98° posto.
Male anche per quanto riguarda l’imprenditorialità giovanile, con appena lo 0,1% delle imprese registrate con titolare under 35 (92° posto), e la disponibilità di aree sportive (90° posto). Peggiora sensibilmente, invece, il dato relativo alla disoccupazione giovanile, con la provincia di Ascoli che, con il 12,8% scende dal 37° al 44° posto, con la provincia di Fermo addirittura ai piedi del podio (4° posto) con il 6,1% e quella di Pesaro al 33° posto con l’11,9%, mentre fanno decisamente peggio Ancona (55° posto con il 15%) e Macerata (61° posto con il 16,1%).
Classifica “Anziani” – Ascoli 74°
Un po’ a sorpresa è Cagliari (590,3) la provincia con la qualità di vita migliore per gli anziani, seguita da Bolzano (546,9) e Trento (524). Per quanto riguarda le Marche la migliore è la provincia di Macerata (32° posto con 425,8), seguita da Fermo (36° posto con 424,2), Ancona (44° posto con 414,1) e Pesaro-Urbino (55° posto con 399,6). Come anticipato la provincia di Ascoli (75° posto con 376) è il fanalino di coda, con i dati peggiori per quanto riguarda il numero di biblioteche (84° posto), i mq di orti urbani ogni 100 residenti con 65 o più anni (83° posto, con Fermo al 1° posto, Macerata al 4°, Pesaro Urbino al 15° e Ancona al 16°) e, soprattutto, per consumo di farmaci per malattie croniche (87° posto). Positivi sono invece i dati sulle speranze di vita a 65 anni (18° posto con quasi 21 anni) e per quanto concerne l’esposizione ad inquinamento acustico (21° posto). Significativo è, infine, il 62° posto (peggio solo Macerata) per quanto riguarda il servizio di trasporto anziani e disabili.