Elezione del nuovo Comitato provinciale di volley tra conferme e scarso fair play
Vittoria netta e schiacciante per il presidente uscente Fabio Carboni, “plebiscito” per tutti i consiglieri uscenti. Ma alcuni esponenti della parte sconfitta si aggrappano ad improbabili cavilli e pretesti per non riconoscere l’inequivocabile risultato
E’ spesso tema di discussione in questo periodo il generale imbarbarimento della nostra società, l’incapacità sempre più diffusa di confrontarsi senza dover ricorrere a toni esasperati, agli insulti. Ormai gli animi sono cosi esacerbati che sta venendo meno il rispetto nei confronti di chi la pensa in maniera diversa, di chi porta avanti istanze diverse dalle proprie. Che, ovviamente, non significa non dover difendere con convinzione e veemenza la propria idea, la propria posizione ma, molto più semplicemente, avere la consapevolezza che le idee e le posizioni dell’altra parte hanno la stessa dignità . E che, quando le due parti entrano in competizione, alla fine è giusto e doveroso riconoscere e accettare serenamente chi risulta vincitore.
Cosa che, invece, oggi nel nostro paese non avviene quasi mai, manca sempre più di frequente il rispetto per l’altra parte e sempre più spesso si fa fatica ad accettare che l’altra parte possa ottenere maggior credito, possa vincere, cercando di trovare sempre mille giustificazioni pur di mettere in discussione un successo lealmente ottenuto. Un esempio di quella che ormai è una deriva sempre più pericolosa del nostro paese arriva in questi giorni dallo sport locale, per la precisione dal mondo della pallavolo che è in questo periodo è chiamato a scegliere i nuovi vertici provinciali, regionali e nazionali. Si è sempre detto che il fair play dovrebbe essere un elemento cardine del mondo dello sport, che al termine della competizione, della sfida sportiva, per quanto aspra e intensa sia stata, è giusto accettare il risultato del campo e tributare il meritato riconoscimento al vincitore. Cosa che ormai avviene praticamente in tutti gli sport.
Non parliamo del rugby che in questo senso ha una cultura sportiva avanti “anni luce”, ma anche nel tanto vituperato calcio a fine partita al centro del campo si salutano arbitro e avversari, così come proprio nella pallavolo a fine partita le due squadre avversarie si scambiano sotto rete il saluto tra loro e con gli arbitri. Cosa che invece purtroppo non è avvenuta in occasione delle elezioni per il rinnovo del Comitato provinciale di Ascoli e Fermo di lunedì scorso. Elezioni che hanno dato un risultato netto, per certi versi clamoroso nelle dimensioni, e incontrovertibile, con la conferma di Fabio Carboni come presidente e dei rappresentanti del Comitato precedente (Massimiliamo Ortenzi, Giovanni Ciabattoni, Fulvio Taffoni e Giuseppe Cupelli).
Peccato, però, che “gli sfidanti” (o almeno una parte di loro) invece di riconoscere il risultato indiscutibile, abbiano preferito continuare a polemizzare come se fossero ancora in campagna elettorale, aggrappandosi ad ogni pretesto pur di non riconoscere il legittimo e netto successo dell’avversario. Per comprendere bene quanto sta accadendo occorre fare un piccolo passo indietro. Come detto, oltre alle elezioni per il rinnovo dei Comitati provinciali, sono in programma anche quelle per il rinnovo dei Comitati regionali e della federazione nazionale. A livello nazionale a sfidare lo “storico” presidente della Fipav Carlo Magri ci sarà Bruno Cattaneo, attuale vicepresidente della Fipav (in realtà c’è anche un terzo candidato, Eliseo Secci, ma più defilato e praticamente con possibilità di affermazione nulle).
Anche a livello regionale lo “storico” e attuale presidente in carica Franco Brasili ha trovato un avversario, l’avv. Paolo Carnevali. A sostegno dell’accoppiata Cattaneo-Carnevali è stata creata una pagina facebook “Volley Marche Comitato per il cambiamento” che ha avviato un’intensa campagna “elettorale” per i due candidati (regionale e nazionale), anche con toni spesso forti. Non staremo qui e non ci interessa sottolineare alcuni aspetti che francamente hanno sollevato non poche perplessità. La cosa che ha colpito, però, è il fatto che un Comitato che invocava il rinnovamento e la massima trasparenza non ha ritenuto opportuno (almeno fino ad ora) far conoscere da chi è composto il Comitato stesso, chi si occupa di scrivere e di postare articoli e link sulla pagina facebook. Naturalmente non sono mancate voci e indiscrezioni su chi potessero i suoi componenti, secondo molti in prevalenza di società del territorio ascolano. Ma, fedeli al nostro principio di attenerci esclusivamente ai fatti, preferiamo non tenerne conto e non dargli alcuna considerazione.
Quel che invece è certo è che “Volley Marche Comitato per il cambiamento”, oltre a quelle di Cattaneo per il nazionale e di Carnevali per il regionale, ha appoggiato la candidatura di Sergio Raccichini, presidente della Don Celso Fermo, alla presidenza del Comitato provinciale Ascoli-Fermo. Anzi, il presidente fermano il 24 gennaio scorso proprio su quella pagina facebook ha annunciato la propria candidatura. E’ importante sottolineare che in qualche modo quella del Comitato ascolano-fermano è risultata una sorta di anomalia, visto che negli altri tre Comitati provinciali marchigiani al presidente uscente non si è opposto alcun candidato. Per carità, tutto pienamente legittimo e, anzi, auspicabile, visto che il confronto tra due diverse visioni, tra due diversi programmi è sempre importante e può risultare anche costruttivo. Così come è pienamente legittimo (e ci mancherebbe alrto…) il fatto che “Volley Marche” abbia appoggiato la candidatura di Raccichini contro il presidente uscente Carboni.
In democrazia, però, dopo una battaglia, per quanto dura e aspra possa essere stata, è buona norma accettare ciò che poi scelgono gli elettori (che siano cittadini o rappresentanti di società di pallavolo) e riconoscere il successo dell’avversario. Cosa che invece questa volta non è accaduta, in particolare da parte di alcuni esponenti della parte sconfitta, che hanno lanciato e scritto anche su facebook immotivate “parole di fuoco”, appellandosi ad improbabili cavilli per non accettare il netto risultato uscito dalle urne, minacciando e annunciando ricorso. Il tutto motivato dal fatto che, nel corso dell’Assemblea convocata per le elezioni, il delegato regionale che presiedeva l’assemblea stessa, dopo l’intervento e la presentazione del programma dei due candidati, non ha consentito prima del voto un eventuale dibattito che, in ogni caso, non era all’ordine del giorno dell’assemblea stessa.
In pratica è come se, dopo una partita finita 4-0, la squadra sconfitta si presentasse davanti ai microfoni di tv e giornali contestando la legittimità del risultato e annunciando ricorso per chiedere la ripetizione della partita magari solo perché in occasione del calcio di inizio un giocatore dell’altra squadra aveva un piede nel cerchio di centrocampo. O , magari, perché l’arbitro ha invertito un fallo laterale. Ironia a parte, stupisce che si prenda un simile pretesto per sconfessare un risultato così netto nelle proporzioni, con il presidente uscente Fabio Carboni che ha ottenuto il 68,5% dei voti (1.185), ben più del doppio del proprio avversario Raccichini che si è fermato al 31,5% dei voti (542).
Ci sarebbe anche da aggiungere che a chiedere più di ogni altro il dibattito, in occasione delle elezioni, in realtà è stato l’ex presidente di una società locale di pallavolo e non più tesserato, quindi teoricamente una persona che non avrebbe neanche dovuto prendere la parola in assemblea. Non meno imbarazzante l’atteggiamento e la reazione del Comitato “Volley Marche per il cambiamento” alla schiacciante vittoria di Fabio Carboni sul proprio candidato. Sarebbe stato un bel gesto se, sulla propria pagina facebook, chi si fa paladino del cambiamento avesse avuto il buon senso di accettare il risultato delle urne, tributando il doveroso riconoscimento al vincitore. Cosa che è stata fatta per le elezioni degli altri 3 Comitati provinciali marchigiani di cui “Volley Marche per il cambiamento” ha sempre dato notizia, pubblicando sulla propria pagina l’articolo in questione preso dal sito della federazione regionale (marche volley.org), con sotto i propri auguri di buon lavoro al presidente e a tutto il comitato.
Nulla di tutto di ciò è stato invece fatto per quanto riguarda le elezioni per il Comitato Ascoli-Fermo. Questa volta “Volley Marche per il cambiamento” non ha pubblicato il link con l’articolo del sito della federazione regionale (che pure aveva tempestivamente dato notizia dei risultati 2 ore dopo la fine delle elezioni) e tanto meno ha rivolto il proprio augurio al presidente e ai rappresentanti del Comitato. Anzi, ha prima pubblicato un articolo di un sito online (volleyball.it) con una vecchia foto (quella delle elezioni precedenti) del Comitato Ascoli- Fermo, poi la serata successiva ha pubblicato un nuovo articolo, sempre di quel sito, in cui si parla di un non meglio imprecisato “caos ad Ascoli”, con la presunta richiesta di nullità delle elezioni.
Davvero imbarazzante, soprattutto a fronte di un risultato così netto ed inequivocabile, che non lascia spazio a dubbi e ad interpretazioni. Abbiamo detto dei voti per i due candidati presidenti, ma per quanto riguarda i consiglieri se possibile la differenza è stata ancora più netta, con quelli che appoggiavano Fabio Carboni che hanno “sbancato” gli avversari. Ben 1530 voti per Massimiliamo Ortenzi, 1.380 per Giovanni Ciabattoni, 1.320 per Fulvio Taffoni, 1.310 per Giuseppe Cupelli (e 1.358 per Francesca Scendoni come revisore dei conti), con il primo dei candidati consiglieri dell’altra parte che si è fermato a 550 voti. Un risultato netto ma più che prevedibile e non solo perché Carboni , Ortenzi, Ciabattoni, Taffoni e Cupelli sono persone stimate e apprezzate in tutto il mondo del volley, ma anche e soprattutto perché le società di pallavolo ascolane hanno potuto constatare nei due anni precedenti il loro impegno, il loro lavoro per il mondo del volley locale.
E’ chiaro ed evidente che con la loro ricandidatura Fabio Carboni e i consiglieri a lui vicini chiedevano alla società ascolane un giudizio sul loro operato e di riconfermargli la fiducia. E le società ascolane hanno risposto in maniera inequivocabile, accordando loro, in larghissima parte, la fiducia richiesta. Che, però, non è fiducia “alla cieca” ma la chiara testimonianza dell’apprezzamento del lavoro svolto in questi 2 anni. Non bisogna, tra l’altro, dimenticare che Fabio Carboni e gli altri consiglieri hanno assunto la guida del Comitato ascolano dopo quella che sicuramente è stata una delle pagine più buie del Comitato stesso, con tutta la brutta vicenda culminata nel deferimento dell’allora presidente e di uno dei membri del Comitato, terminata poi con la sentenza che aveva inflitto una sospensione di due mesi al primo e un’ammonizione al secondo.
Fabio Carboni e la sua squadra sono arrivati proprio dopo quella vicenda e nei 2 anni successivi hanno lavorato alacremente e con passione per restituire al Comitato Ascoli-Fermo il ruolo che gli compete. E, a giudicare dal giudizio espresso con il voto dalle società del territorio, ci sono riusciti. “Questo è un team affiatato che ha saputo e saprà affrontare i momenti esaltanti e quelli difficili che ci aspettano – ha detto il rieletto presidente al termine dell’assemblea – in un paio di anni abbiamo avviato un progetto di sviluppo del volley che poggia su promozione, scuola e qualificazione a tutti i livelli. Il fatto che abbia dato in così poco tempo risultati tangibili e la fiducia espressa dalle società ci spinge a continuare su questa strada. Siamo uno sport di famiglie e per famiglie e alle famiglie dobbiamo offrire un modello di sport che faccia la sua parte nella formazione dei ragazzi. I valori insiti nel volley sono evidenti: socialità, salute, sana competizione, solidarietà. Non a caso per le Marche siamo il territorio pilota per la pratica del Sitting Volley, l’unico sport in cui normodotati e portatori di handicap giocano nella stessa squadra. I ragazzi hanno bisogno di modelli positivi e il volley è pronto a fare la sua parte”.
E a noi, e a quelli che hanno a cuore la pallavolo locale, non resta che augurare a lui e alla sua squadra un buon lavoro.