Una poltrona per 10: speranze e timori in attesa del verdetto sulla Capitale della Cultura 2024
Mercoledì 16 marzo alle 11 il ministro della cultura Franceschini renderà noto chi, tra le 10 città finaliste, verrà designata come Capitale della Cultura 2024. Ascoli spera ma la concorrenza è agguerrita e le audizioni della settimana scorsa non sono andate benissimo…
C’è la data, il luogo e l’orario. Mercoledì 16 marzo alle 11, nella Sala Spadolini del Ministero della cultura (e in diretta sul canale Youtube del ministero stesso) verrà proclamata la città vincitrice del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024. Sarà il ministro alla cultura Dario Franceschini, su proposta della giuria presieduta dalla direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli, a rendere noto quale sarà, tra le 10 città finaliste, quella che è stata ritenuta più idonea ad essere designata. E’ inutile nascondere che quello di mercoledì prossimo è uno dei momenti più attesi degli ultimi anni per il capoluogo piceno. Ascoli è tra le 10 città finaliste e non solo l’amministrazione comunale, ma tutto il territorio piceno, che per una volta (evento più unico che raro) si è stretto intorno al suo capoluogo per sostenere una candidatura che, se vincente, di sicuro darà prestigio e lustro a tutta la provincia, è in trepidante attesa.
Il sindaco Fioravanti si gioca molto, ha puntato con decisione su questa opportunità che, se si concretizzasse, darebbe un forte impulso ad un’amministrazione che, come è sin troppo evidente, sta visibilmente arrancando. E’ chiaro che, al di là delle legittime simpatie politiche di ciascuno e delle altrettanto legittime opinioni che ognuno in questi anni ha maturato nei confronti del primo cittadino e della sua amministrazione, chiunque ha a cuore le sorti di questa città non può che sperare che sia proprio Ascoli ad essere proclamata Capitale Italiana della Cultura 2024. Naturalmente la concorrenza è molto agguerrita ed è impossibile lanciarsi in qualsiasi previsione. La settimana scorsa si sono svolte le audizioni delle 10 candidate, complessivamente un’ora per ognuna, con nella prima mezzora spazio alla presentazione del progetto e della candidatura e nella seconda parte le eventuali domande da parte della giuria stessa.
Bisogna dare atto che questa volta il sindaco Fioravanti è stato insolitamente molto prudente e pacato nel commentare l’esito dell’audizione del capoluogo piceno (qui la visione integrale) che, per la verità, non è stata brillantissima. Rispetto ad altre candidature il progetto e il programma culturale è apparso più approssimativo e non così ben delineato, mentre la giuria ha espresso perplessità (non completamente fugate dalle risposte) sui fondi concretamente a disposizione e anche sull’utilizzo eccessivo e spesso inopportuno di termini inglesi, in particolare da parte di Giorgio Bisirri. Per quanto riguarda le altre audizioni, quelle che maggiormente ci hanno colpito e che probabilmente sono state maggiormente apprezzate sotto ogni punto di vista sono state quelle di Siracusa, Vicenza e Pesaro, quest’ultima davvero molto ben strutturata in ogni particolare.
Naturalmente le audizioni sicuramente possono avere un peso ma è assolutamente detto che possano risultare decisive nella scelta finale, anche perché la giuria ha avuto a disposizione tutto il tempo necessario per analizzare nel dettaglio i corposi dossier di ogni candidata. E, soprattutto, non è poi così chiaro su quali saranno i fattori e gli aspetti principali che determineranno la scelta. E’ , comunque, innegabile che, almeno sulla base delle audizioni e di una visione necessariamente superficiale delle varie proposte, proprio le tre citate (Siracusa, Vicenza e Pesaro) sembrano le più affascinanti e quelle più interessanti. Da non sottovalutare, però, neppure quelle delle due toscane, Viareggio e Grosseto.
Per quanto riguarda Ascoli a sua favore potrebbe giocare il concreto coinvolgimento dei territori interni e, ancor più, la prospettiva di un titolo che potrebbe fare da volano per la rinascita dei territori così colpiti e martoriati dalla crisi sismica del 2016. Per la scelta di Bergamo e Brescia per il 2023, ad esempio, è stato determinante il concetto di rinascita, in quel caso dopo il dramma vissuto con la pandemia da covid. Ma da questo punto di vista è doveroso tenere in considerazione anche Mesagne, la cui candidatura nasce proprio per celebrare il fatto che la cittadina del Salento è riuscita ad affrancarsi dalla criminalità che prosperava negli anni ’80.
Come detto, però, fare previsioni è impossibile e non ci sarebbe da stupirsi affatto se poi alla fine a vincere dovesse una delle candidature che non abbiamo citato. Non resta quindi che incrociare le dita ed aspettare con trepidazione mercoledì 16 marzo. Di seguito in breve una presentazione delle altre 9 candidate (qui approfondimenti sul dossier di Ascoli), con il link delle relative audizioni
Chioggia (VE) – Sale di cultura
“Sale di cultura” rimanda al ruolo del sale nella storia di Chioggia, inserita dal New York Times tra le 52 mete del 2022. Il dossier è stato illustrato nel corso dell’audizione dal project manager Marco Girolami che ha spiegato la visione che ha ispirato il progetto, “Chioggia viva, aperta, inclusiva, sostenibile, una comunità che ancora oggi genera storie e che vuole evolversi intorno ad una vita di relazioni”. Il sindaco Armelao ha invece sottolineato come quella di Chioggia sia una candidatura partita dal basso, da un gruppo di semplici cittadini amanti del territorio e dalla storia secolare di Chioggia, dalle sue tante bellezze e tesori (come la Torre di Sant’Andrea Sant’Andrea con l’orologio più antico del mondo tuttora funzionante, o il Forte San Felice) e, soprattutto, dalla sua posizione unica tra il mare Adriatico, la laguna (Patrimonio Unesco) e il fiume. Il programma culturale comprende 120 proposte e 80 eventi di tutte le diverse forme espressive, dalla musica ai laboratori per le scuole, divisi per 4 “calli tematiche”: futuro, dialogo, sensi e natura. (https://www.youtube.com/watch?v=ohBUkuO_OFg)
Grosseto – Naturalmente culturale
Il legame tra uomo e ambiente è alla base del titolo del dossier della città toscana, “Naturalmente culturale”, due parole che racchiudono l’essenza della sua terra e anche quella del suo progetto per la candidatura a Capitale italiana della cultura: il binomio tra natura e cultura, uomo e ambiente. Il dossier, illustrato dal sindaco Vivarelli Colonna, è concepito come il processo di maturazione di una pianta secondo quattro segmenti: Semi, con mostre, produzioni e installazioni artistiche che verranno realizzate su tutto il territorio, dal Giardino dei Tarocchi alla Laguna di Orbetello, dai parchi alle mura di Grosseto; Germogli, con progetti innovativi, che incrociano cultura, natura, tecnologia e scienza; Radici, con eventi, festival, letture nella natura o sulla natura; Innesti, con progetti di partecipazione attiva che coinvolgeranno giovani, imprese, cittadini e turisti. Prevista anche un’edizione speciale, dalla durata di 6 mesi, di “Città visibile”, manifestazione d’arte e animazione culturale urbana, che coinvolge il centro storico e le Mura medicee. E poi un Laboratorio Utopia (un progetto di rigenerazione urbana attraverso arti performative), lo sviluppo del museo sottomarino Casa dei Pesci e un nuovo Festival dei Borghi. (https://www.youtube.com/watch?v=NAqiHPAXX3Q)
Mesagne (BR) – L’Umana Meraviglia
La candidatura della cittadina del Salento settentrionale parte dalla sua storia, lunga 3000 anni, dalla sua bellezza dimenticata negli anni ’80 quando Mesagne era la città della malavita. Ma nel decennio successivo è riuscita a vincere una battaglia che sembrava impossibile, ad affrancarsi dalla criminalità. Ed oggi la storia dell’incredibile riscatto di Mesagne e della sua comunità è il cuore del progetto della cittadina pugliese per il titolo di Capitale della Cultura 2024, “L’Umana Meraviglia”, dedicato alla cultura della legalità. Ad illustrare la candidatura della cittadina in provincia di Brindisi un suggestivo cortometraggio, firmato dal regista canadese Paul Haggis con musiche del maestro Beppe Vessicchio e la partecipazione dell’attore Sergio Rubini (tutti e tre sostenitori e testimonial della candidatura) che racconta come Mesagne “ha dimenticato la paura ed è diventata un centro turistico e culturale dove i giovani aprono le loro attività“. (https://www.youtube.com/watch?v=_TIjtq5iSlo)
Pesaro – La natura della cultura
Forte del riconoscimento di Città Creativa Unesco della Musica e del Rossini Opera Festival, Pesaro si è presentato con il dossier “La natura della cultura”, frutto del lavoro di tutti i 52 comuni della provincia di Pesaro e Urbino che, in caso di vittoria, come ha sottolineato il sindaco Ricci “saranno a turno Capitale Italiana della Cultura“. A presentare il dossier, arricchito da numerose prestigiose testimonianze, Lucrezia Ercoli, giovane docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna e direttrice artistica del festival “Popsophia” che ha spiegato come la sfida “a cui vuole rispondere Pesaro e la sua comunità è non solo raccontare la Pesaro che c’è, con il suo patrimonio straordinario. Ma progettare la “città che non c’è”, ripensando il nostro modo di abitare lo spazio e il tempo”. Il tema centrale della candidatura è il rapporto tra arte, ambiente e tecnologia, declinato in oltre 50 progetti, che coinvolgono 450 artisti da tutta Europa, articolati in 5 sezioni: “Natura mobile della cultura”, “Natura ubiqua della cultura”, “Natura imprevedibile della cultura”, “Natura operosa della cultura”, “Natura vivente della cultura”. (https://www.youtube.com/watch?v=yAEHTZCY0b8)
Sestri Levante con il Tigullio (GE) – Atlante culturale del Tigullio
Sestri Levante con il Tigullio si presenta con un progetto di sviluppo culturale “Atlante culturale del Tigullio”. L’idea alla base è infatti la creazione di un atlante, un insieme di mappe e percorsi tematici con cui raccontare e far vivere le peculiarità e le eccellenze del territorio, per offrire offrire a turisti di tutto il mondo esperienze a 360 gradi della bellezza e della varietà del Tigullio e il Golfo Paradiso. I mestieri, i sapori, l’arte, i paesaggi, la cultura contadina e quella marinara saranno parte dell’Atlante che avrà per filo conduttore il celebre verso di Baudelaire su lusso, calma e voluttà. “Il lusso di poter parlare con chi realizza uno straordinario formaggio, la calma è il tempo a nostra disposizione per conoscere questi aspetti, mentre la voluttà è il piacere di ciò che proviamo” ha spiegato il regista televisivo Davide Rampello che ha presentato il dossier. Nomi illustri tra i testimonial e i sostenitori della candidatura, come Carlo Cracco, Tullio Solenghi, Gino Paoli e il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore. (https://www.youtube.com/watch?v=AfAfNJDnc9U)
Siracusa – Città d’Acqua e di Luce
La valorizzazione di un patrimonio storico, architettonico e paesaggistico d’inestimabile valore, ma anche la costruzione di una nuova immagine e percezione della città al passo con i tempi. Sono questi gli obiettivi del dossier “Città d’Acqua e di Luce” con il quale Siracusa propone la propria candidatura, forte del sostegno di cittadine storiche come Corinto, Eleusi, Epidauro, Naxos e Latina e, soprattutto, di un ricchissimo programma di eventi, presentato un suggestivo video di 20 minuti, che prevede anche 15 interventi di recupero e rigenerazione urbana e l’apertura di 6 nuovi contenitori culturali. Sono state, poi, programmate 12 mostre di livello internazionale, 24 festival, 12 premi e 10 progetti multidisciplinari per le scuole. Ma anche eventi e itinerari dedicati ad 11 personaggi della storia siracusana. Saranno inoltre proposti itinerari dedicati alle Mura dionigiane e al fiume Ciane. Alla figura di Archimede e alle sue scoperte saranno collegate le riflessioni sul futuro e sugli sviluppi tecnologici, mentre Federico II sarà uno dei riferimenti per gli approfondimenti artistici. E poi la riscoperta di Archia, Eschilo, Platone, Isabella di Castiglia, Caravaggio, Paolo Orsi, Tommaso Gargallo, Elio Vittorini ed Enzo Maiorca. E ancora musica, cinema, arte, filosofia e letteratura, senza dimenticare l’enogastronomia. (https://www.youtube.com/watch?v=9jWf2knAPbE)
Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (SA) – La Cultura dell’Unione
Sono 11 le bellissime località che fanno parte dell’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento riunite in un’unica associazione di comuni che si presenta con il claim “La cultura dell’unione” che mira alla promozione di una “città diffusa” nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diana e Alburni, sito Unesco. Con punto di forza i due centri principali famosi per i loro tesori imponenti (i maestosi Templi di Paestum e l’affascinante Castello Angioino Aragonese di Agropoli a picco sul mare) e una serie di piccoli borghi all’interno, immersi in una natura incontaminata e con magnifici centri storici, palazzi e monumenti che raccontano l’antica storia di questa terra campana. Dal Palazzo Baronale de Conciliis a Torchiara a Palazzo de Vargas a Perdifumo, dimora di Giambattista Vico, da Palazzo de Stefano a Ogliastro Cilento al grandioso Castello di Rocca Cilento, che regala un panorama a 360 gradi mozzafiato. (https://www.youtube.com/watch?v=Eu5yq7C6SkY)
Viareggio (LU) – La cultura si sente
Come ha spiegato il sindaco Del Ghingaro il titolo del progetto, “La cultura si sente”, fa riferimento alla musica ma anche alla parola, al dialogo, all’armonia. Alla base c’è l’idea non solo di riqualificare la città e i suoi luoghi simbolo ma anche e soprattutto di proporre Viareggio sotto una nuova lice, non solo come città del Carnevale, di Puccini o della nautica, ed evolvere “da città della villeggiatura a città modello di esperienze creative, artistiche e culturali”. Questi gli obiettivi del piano che prevede 36 progetti e iniziative per 7 aree tematiche, fra cui arti visive, musica, suono e vibrazione, tecnologia e natura. Nei prossimi due anni Viareggio sarà anche impegnata a celebrare una serie di importanti anniversari: i 150 anni del suo Carnevale nel 2023 e il centenario della morte di Giacomo Puccini che ricorrerà proprio nel 2024, insieme ai 120 anni dalla prima esecuzione Madama Butterfly. (https://www.youtube.com/watch?v=RUcTXnNQ8n8)
Vicenza – La cultura è una bella invenzione
Non poteva che essere ispirato al grande architetto del Rinascimento Andrea Palladio e ai suoi “Quattro Libri dell’Architettura” il progetto della candidatura di Vicenza, “La cultura è una bella invenzione”, presentato da quello che è considerato il teatro coperto più bello del mondo, Il Teatro Olimpico di Palladio, Patrimonio dell’Unesco. Palladio intendeva la creazione come qualcosa di nuovo e soprattutto di utile e lo stesso concetto si ritrova nella candidatura di Vicenza che propone un nuovo concetto di cultura allargato all’impresa, al terzo settore, allo sport e a quanti contribuiscono ad arricchire la società di nuove intenzioni. E anche il programma si basa su 15 belle invenzioni, dai grandi eventi di apertura e chiusura del 2024 nel teatro Olimpico, alla grande mostra alla Basilica Palladiana. Previste anche visite ed eventi all’interno delle imprese vicentine e un meeting internazionale dei Musei e Archivi di Impresa. E poi anche concerti, design e un itinerario artistico ed enogastronomico lungo le meravigliose Ville Palladiane del territorio. (https://www.youtube.com/watch?v=9nLdxCpU5mo)