“Ribaltone” nel Parlamento della Repubblica delle banane


“Un furto di democrazia”, così il M5S ha definito il voto della maggioranza che ha approvato la relazione della giunta delle elezioni che ha tolto il seggio ad Anna Laura Orrico per assegnarlo a Andrea Gentile (FI). Sulla base di un ricorso a dir poco discutibile

Il Movimento 5 Stelle l’ha definito un “furto di democrazia” e in Parlamento il suo deputato Riccardo Ricciardi è andato giù durissimo: “non è colpa nostra se Forza Italia è stata fondata da un mafioso, magari poi uno cresce e si evolve e si allontana da certi modi di fare, ma con il voto in cui oggi avete rubato un seggio al Movimento 5 Stelle avete dimostrato che dalla fondazione ad oggi gli stili e i metodi sono rimasti inalterati”. Dichiarazioni molto forti ma, anche se l’abbiamo ripetuto già troppe volte in questa legislatura, mercoledì in Parlamento si è toccato davvero il fondo.

La posta in palio era un seggio alla Camera, quello uninominale della provincia di Cosenza, ottenuto grazie ai voti ricevuti dagli elettori calabresi da Anna Laura Orrico (M5S). Ma per la destra i voti dei cittadini contano solo quando vanno dalla loro parte e allora ecco scatenare l’inferno, con il secondo arrivato in quel collegio, Andrea Gentile di Forza Italia, che ha presentato il ricorso. E ieri alla Camera il “ribaltone”, con 183 voti favorevoli (naturalmente quelli della maggioranza) e 127 contrari (l’opposizione) è stata approvata la relazione della giunta per le elezioni che ha ribaltato il verdetto, attribuendo il seggio all’esponente di Forza Italia (e a farne le spese non è stata Anna Laura Orrico, che aveva titolo al seggio anche per la parte proporzionale nel collegio plurinominale della circoscrizione Calabria, ma Elisa Scutellà, sempre del M5S).

Ma tutta la vicenda, fino alla sua conclusione, è a dir poco sconcertante e sconfortante e dimostra ormai come le istituzioni vengano usate a proprio piacimento dalla destra al governo che, per il risultato finale, non si vergogna più di nulla, è disposta a passare sopra a tutto e a tutti. Come d’altra parte ha candidamente ammesso davanti alle telecamere di Report l’avvocato dello stesso Gentile, Oreste Morcavallo: “l’importante è il risultato finale”. E d’altra parte era sufficiente osservare gli sguardi imbarazzanti di tantissimi parlamentari di destra prima della votazione, così come non meno inequivocabile è il fatto che Fratelli d’Italia e Lega non hanno avuto il coraggio neppure di motivare il proprio voto, si sono rifiutati, in evidente imbarazzo, di fare dichiarazioni di voto. Si vergognano, ma alla fine non si tirano indietro…

Detto che Andrea Gentile era già noto alla cronaca per essere stato nominato, dalla ministra Lorenzin del suo partito, nell’Istituto nazionale tumori senza avere alcuna competenza in materia, il ricorso dell’esponente di Forza Italia si fondava sulle dichiarazioni di un’ottantina di cittadini e rappresentanti di lista, ovviamente tutti legati a partiti di destra, che sostenevano che nel corso dello spoglio avevano notato anomalie. E già qui è evidente la prima clamorosa incongruenza, perché i rappresentanti di lista se avessero davvero notato delle anomalie avrebbero potuto segnalarle e verbalizzarle, costringendo l’Ufficio elettorale a controllare le schede eventualmente contestate. Invece, chissà per quale strano motivo, se ne sono ricordati “a scoppio ritardato”. In ogni caso in un simile contesto il minimo che si poteva attendere da parte della giunta delle elezioni era, prima di ogni altra cosa, una seria verifica dell’attendibilità di quelle segnalazioni.

Non lo ha fatto, ha ammesso il ricorso senza batter ciglio. Al suo posto, però, l’ha fatto Report che si è occupata del caso, evidenziando in maniera inequivocabile come molte di quelle dichiarazioni fossero dubbie e contraddittorie. In particolare è emerso come numerosi cittadini e rappresentanti di lista hanno contestato schede in sezioni dove, però, non risultano che fossero presenti. Clamoroso, in particolare, il caso di un ex consigliere comunale che ha contestato i voti di sezioni, per altro decisamente distanti tra loro, dove però risultano a verbale 3 differenti rappresentanti di lista per il suo partito. Partendo da simili presupposti a dir poco discutibili (per usare un eufemismo), il proseguo non poteva che essere sconfortante. A partire da come sono stati riassegnati alcuni voti a Gentile.

Prima delle elezioni – spiega il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte – le istruzioni del ministero erano chiarissime, le schede con più segni su più partiti, anche della stessa coalizione, dovevano essere considerate nulle. Invece la giunta per le elezioni, nel pieno dei suoi poteri (autodichia), ha deciso di stabilire nuove regole retroattive, alterando così le regole del gioco”. Siamo ben oltre la repubblica delle banane ma, purtroppo, c’è molto di più, anche perché anche questo penoso cambio retroattivo di regole non sarebbe stato sufficiente per rovesciare il risultato. E, allora, ecco spuntare la sorpresa finale, la riapertura e la verifica delle schede bianche.

Dalle quali spunta un’anomalia mai riscontrata prima nella storia delle elezioni politiche, un numero incredibilmente elevato (circa il 10%) di schede considerate bianche in cui, per magia, spunta fuori un segno, una x, che nessuno aveva visto. In altre parole, per comprendere meglio, siamo di fronte ad una e unica anomalia tripla perché, oltre a quella per il numero insolito di schede che non sarebbero bianche, c’è quella che, su una decina di candidati, sono tutte o quasi per Gentile e, oltretutto, con la croce non vista da nessuno che si trova sempre nel logo bianco di Forza Italia. Quando si dice una serie incredibile di coincidenze… Ironia a parte, per poter credere a questa serie incredibili di anomalie bisogna immaginare che in occasione delle elezioni politiche del 2022, nello specifico al momento dello spoglio dei voti, in quei seggi del collegio della provincia di Cosenza ci sia stata una sorta di allucinazione collettiva, evidentemente in quel giorno c’era qualcosa di particolare nell’aria che ha determinato una simile confusione.

Perché, come hanno spiegato alle telecamere di Report alcuni presidenti di quei seggi, quelle schede bianche che poi bianche non sono risultate, sono state verificate e visionate da tutti i componenti dei seggi, compresi i rappresentanti di lista della destra. Decine e decine di persone, nessuna delle quali ha notato nulla non in una o due ma in centinaia e centinaia di schede. Davvero una situazione molto più che anomala che, allora, avrebbe reso necessario, come richiesto dal Movimento 5 Stelle e dalle opposizioni, una completa revisione e verifica di tutti i voti, non solo delle schede bianche. Richiesta di revisione che, ovviamente, la maggioranza di destra in giunta e in aula ha respinto.

Oggi state facendo una porcata” ha dichiarato Elisa Scutellà nel suo ultimo discorso alla Camera. Difficile trovare una definizione più pertinente di quanto accaduto…

bookmark icon