Governo e maggioranza tolgono 90 milioni alla ricostruzione, ennesimo colpo al cratere sismico


La destra approva un emendamento al Dl “Pnrr e emergenze” che toglie 90 milioni dalla ricostruzione nel cratere sismico per destinarli ad Ancona e Umbertide ed il governo boccia l’emendamento dell’on Curti che chiedeva il reintegro della somma nella prima finanziaria

Ma chi potrebbe essere così folle da togliere i fondi dalla ricostruzione post sisma dei territori colpiti dal terremoto del 2016 per darli ad Ancona?”. Quando, qualche settimana fa, alcuni esponenti dell’opposizione, con in testa il deputato ascolano Augusto Curti e quello abruzzese Michele Fina, avevano lanciato l’allarme, sostenendo che il governo e la maggioranza si apprestavano a togliere fondi alla ricostruzione per dirottarli verso Ancona (e Umbertide), qualcuno li aveva sbeffeggiati, sostenendo che si trattava solo di speculazioni e fake news delle opposizioni. Invece nelle ore scorse abbiamo avuto l’inaspettata e imprevedibile risposta a quella che sembrava una domanda provocatoria: Fratelli d’Italia e la maggioranza di destra, con l’assenso del governo e del commissario straordinario sisma.

Sembra uno scherzo di carnevale, è incredibilmente la realtà. In Commissione la maggioranza di destra ha, infatti, approvato un emendamento al Dl “Pnrr e emergenze” presentato da Fratelli d’Italia, con prima firmataria Letizia Giorgianni, che toglie 90 milioni di euro dai fondi destinati alla ricostruzione privata del cratere sismico per dirottarle ad altre emergenze, in particolare ai territori di Ancona e Umbertide colpiti dal sisma rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Come nelle migliori tradizioni di questa destra che governa il paese, al danno si aggiunge la beffa, anzi, la doppia beffa, con le dichiarazioni della sottosegretaria alla finanze Lucia Albano, e le solite rassicurazioni del commissario straordinario sisma Guido Castelli che, in realtà, non rassicurano nessuno (anche perché smentite dai fatti).

Il governo Meloni conferma il suo pieno sostegno alle comunità colpite dal sisma garantendo le risorse già stanziate per il cratere sismico del 2016 e prevedendo ulteriori fondi – afferma Lucia Albano – Vengono destinati 90 milioni di euro per il biennio 2025-2026 ai territori di Umbertide e Ancona. Il governo Meloni non solo mantiene gli impegni presi per il centro Italia ma stanzia risorse per rispondere ulteriori territori feriti”. Detto in questo modo, il significato delle affermazioni dell’Albano per la lingua italiana è chiarissimo: confermate e garantite le risorse per il cratere sismico del 2016, stanziati ulteriori 90 milioni per Ancona e Umbertide. Se davvero fosse così non ci sarebbe davvero nulla da dire. Peccato, però, che l’emendamento della Giorgianni, approvato dalla maggioranza di destra, è inequivocabile e svela che i 90 milioni destinati ad Ancona e Umbertide non sono uno stanziamento ulteriore ma, più semplicemente, sono fondi sottratti al cratere sismico per destinarli a quei territori.

Lo conferma anche lo stesso commissario straordinario Castelli che, come Alice nel paese delle meraviglie, non vede problemi in quello che da altre parti viene visto come un vero e proprio “scippo”. “Tanto rumore per nulla – commentava qualche giorno – verranno restituiti entro il 2027 come concordato. La proposta è da me totalmente condivisa”. Anche fosse così, anche fosse stato davvero stabilito in maniera certa che quei fondi verranno restituiti entro il 2027, sarebbe comunque folle togliere 90 milioni dal cratere sismico, da un territorio che da 9 anni è in situazione tragica, per destinarli a chi neanche lontanamente ha vissuto qualcosa di simile e che, per giunta, non aspetta di rinascere da così tanti anni. Per altro la realtà è addirittura peggiore e differente rispetto a quella raccontata dal commissario straordinario perché nell’emendamento approvato non è prevista e neppure ipotizzata una restituzione di quei 90 milioni di euro.

Come spiega l’on. Curti “la prima versione dell’emendamento effettivamente prevedeva la restituzione dei 90 milioni a partire dal 2027, una soluzione già di per sé discutibile, considerano che i terremotati hanno bisogno di certezze e non di false promesse. Ma nel testo definitivo approvato da Fratelli d’Italia ogni riferimento a un reintegro delle somme è stato completamente eliminato”. “E’ una scelta inaccettabile che colpisce proprio quelle comunità che da anni aspettano risposte e certezze. Mentre nei territori del cratere ci sono famiglie che ancora vivono tra mille difficoltà, il governo Meloni e la sua maggioranza decidono di togliere risorse fondamentali, senza alcuna garanzia di restituzione” attacca in una nota ufficiale il Pd Piceno. Che, poi, accusa senza mezzi termini il commissario Castelli.

Ancora una volta emerge la responsabilità diretta del commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, che continua a mistificare la realtà pur di non ammettere il disastroso operato del governo sulla ricostruzione. Castelli è l’unico commissario che, anziché portare risorse al cratere, le toglie, mentre i cittadini si trovano a fare i conti con gli accolli a causa dello stop al Superbonus nel cratere. Chi ha perso la casa si trova quindi a costretto a pagare quote ingenti per la ricostruzione ma, invece di trovare soluzioni per aiutarli, il governo e il commissario permettono la sottrazione di 90 milioni senza battere ciglio”.

Un duro colpo per il cratere sismico, purtroppo l’ennesimo, che da quando la destra gestisce la ricostruzione, con il governo Meloni, il governo regionale Acquaroli e il commissario straordinario Castelli, ha subito la cancellazione della Zona franca urbana, l’abolizione del superbonus per il cratere, ora il taglio di 90 milioni dai fondi ricostruzione, senza dimenticare la clamorosa esclusione, per quanto riguarda il cratere marchigiano, dalla Zes. L’on. Curti ieri in aula ha chiesto di finanziare il reintegro della somma ma il governo ha bocciato la sua richiesta, limitandosi ad un generico e poco credibile impegno alla restituzione a partire dal 2027.

Pensare che questo governo prenda un impegno anche per il 2027 e 2028 è un qualcosa che non sta né in cielo né in terra – accusa il deputato ascolano intervenendo in aula – dentro questo provvedimento c’è un passaggio che, oltre ad essere pericoloso, non ha precedenti nella storia del nostro paese. Perché cosa fa il governo che si trova di fronte alla sacrosanta necessità di rispondere a 2 emergenze (Umbria e Marche), per le quali oltretutto sono trascorsi 2 anni e mezzo con due finanziare fatte e un impegno pari a zero? La soluzione che ora il governo propone non ha precedenti, è quella di dire che si finanzieranno le 2 emergenze andando a prendere i fondi su un’altra emergenza.

Quindi tolgono le risorse stanziate dagli altri governi dal sisma del centro Italia e le destina ad un’altra emergenza. Tutto questo è assurdo e con questo ordine del giorno volevamo anche provare a salvare la faccia al governo, chiedendo il ripristino delle risorse nella prima finanziaria che approveremo, quella di quest’anno ma il governo ancora una volta ha detto no. Dopo quanto accaduto questo governo e questa maggioranza non sono più credibili nei confronti delle comunità del cratere sismico, con questi provvedimenti state dicendo che oggi gli date le risorse ma se domani c’è un’altra emergenza non avete problemi a toglierle. Così facendo siete offensivi nei confronti di quelle comunità ma anche di quelle migliaia di italiani che allora si mobilitano per loro”.

Ancor più se si ricordano tutte le promesse fatte nelle varie campagne elettorali (regionali e nazionali) a quelle stesse comunità che ora vengono irrise e umiliate…

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