A Rimini non arriva la conferma, torna a preoccupare la classifica dell’Ascoli


Dopo la vittoria e la bella prestazione contro Carpi, con l’esordio in panchina di Cudini, si sperava in una conferma contro un avversario più quotato come il Rimini. Invece è arrivata una nuova sconfitta, provocata anche dall’impresentabile arbitro Angelillo

C’è sempre qualcosa, in questa ennesima stagione “maledetta”, che ogni volta che si ha la sensazione di “rivedere la luce”, spinge nuovamente giù l’Ascoli. In questo caso quel “qualcosa” è un direttore di gara Angelillo di Nola che, non pensando mai, almeno fino a prova contraria, alla malafede, si è dimostrato un dimostrato un arbitro incapace e impresentabile, che non è in grado di arbitrare una partita di calcio, neppure tra scapoli e ammogliati.

In particolare la sua direzione di gara nei primi 45 minuti è stata da museo degli orrori, evidentemente il fischietto campano del regolamento del gioco del calcio ha letto e appreso solo la prima pagina, quella del calcio d’inizio. Perché ha sbagliato tutto, fino al rosso al 45° a Marsura che di fatto ha indirizzato la partita in favore dei padroni di casa. Che non fosse nelle condizioni di arbitrare una partita di Lega Pro si era capitato subito, dopo circa un minuto quando non ha fischiato una punizione sulla fascia sinistra, a ridosso dell’area di rigore, per un intervento in ritardo e volontario su Marsura che, a proposito di quel regolamento che l’arbitro campano evidentemente non conosce, avrebbe richiesto anche il cartellino giallo. Più in generale per tutto il primo tempo ha preso “fischi per fiaschi”, non fischiando evidenti interventi fallosi e sanzionandone altri che solo qualcuno in preda a visioni (o meglio allucinazioni) poteva fischiare.

Nei primi 20 minuti, in particolare, con l’Ascoli che riusciva sempre a ripartire in velocità, i padroni di casa si sono affidati al fallo volontario e sistematico, con Angelillo che ha lasciato fare. Ne abbiamo contati 9 di fila di falli simili, non serve neppure ricordare che il regolamento impone, di fronte al cosiddetto “fallo tattico” reiterato, l’utilizzo del cartellino giallo. Con un “colpo di genio” al contrario, poi, al primo fallo fischiato contro l’Ascoli, un contrato a centrocampo che probabilmente non era neppure falloso, per altro in un’azione non pericolosa o una ripartenza particolare, il fischietto campano ha incredibilmente estratto il cartellino giallo nei confronti di un incredulo Odjer (per altro l’azione era nata da un brutto fallo subito da Adjapong, rimasto a terra, naturalmente non fischiato dal “fenomenale” fischietto campano).

L’espulsione, a dir poco esagerata (nella giornata di domenica in serie A abbiamo contato almeno 7 interventi simili a quelli dell’attaccante bianconero, solo in 4 casi sanzionati con il giallo) di Marsura, è stata la ciliegina finale di un primo tempo al termine del quale ipoteticamente sarebbe dovuta intervenire l’Associazione arbitrale italiana per ritirare il patentino da arbitro ad Angelillo. Non vuole essere un facile alibi, è del tutto evidente che, una squadra che in questa stagione è già al quarto allenatore, qualche problema (per usare un eufemismo) deve avercelo, ma di fronte ad un simile indecente spettacolo fornito dal direttore arbitrale è impossibile non partire da questo aspetto per commentare una partita chiaramente condizionata e decisa dalle decisioni arbitrali in quei primi 45 minuti.

Dopo la vittoria con il Carpi e la prestazione più che positiva all’esordio di Cudini sulla panchina, a Rimini si chiedeva una conferma, sia dal punto di vista della prestazione che del risultato. Invece è arrivata una sconfitta, dopo un primo tempo sufficiente e una ripresa chiaramente condizionata dall’inferiorità numerica, con una prestazione che è difficile da analizzare, proprio perché l’espulsione di Marsura ha inevitabilmente cambiato tutto. Si sapeva che il Rimini, per giunta in casa propria, sarebbe stato un avversario ben più difficile e probante del Carpi, naturalmente nessuno si aspettava di dover giocare anche contro l’arbitro (sempre per incompetenza non per volontà), una sfida che ovviamente non può in alcun modo essere vinta. Complessivamente in quel primo tempo giocato in parità numerica l’Ascoli aveva confermato una maggiore solidità e un modo sicuramente adeguato di tenere il campo, senza però essere troppo brillante in fase offensiva, con Marsura meno ispirato rispetto alla settimana scorsa e Corazza poco, anzi per nulla, servito.

A centrocampo, con l’assenza per squalifica di Carpani, Cudini ha subito messo in campo gli ultimi due arrivati, Baldassin e Odjer, con quest’ultimo che ha fornito una prova più che sufficiente, mentre Baldassin ha stentato un po’ di più. A farne le spese Bando, finito in panchina, con tutto sommato il centrocampo che aveva tenuto sufficientemente nel primo tempo. Fino a quel “rosso” era una partita equilibrata ed in bilico, che poteva prendere una o l’altra direzione, con i bianconeri che avevano fatto qualcosina in più, anche se i padroni di casa avevano colpito la traversa con Langella. Soprattutto nei primi 20 minuti l’Ascoli sembrava essere in grado di poter far male ai padroni di casa, anche se in concreto non è poi riuscita a costruire vere e proprie occasioni da gol. Poi con il passare dei minuti la partita è diventata più equilibrata, con il Rimini che ha iniziato a farsi vedere in avanti, sfiorando il vantaggio con la citata traversa di Langella.

Ironia della sorte, proprio nel momento in cui la partita è diventata più equilibrata i bianconeri hanno costruito le due opportunità migliori, in particolare clamorosa quella al 26° con la discesa di Menna sulla destra e il perfetto cross a centro area per Varone che, incredibilmente, non è riuscito a concludere praticamente “a colpo sicuro” perché ostacolato da Marsura. Poco prima del rosso, poi, era stato Silipo con un’azione personale a rendersi pericoloso, con la violenta conclusione finale dal limite dell’area, troppo centrale, sulla quale Colombi ha pasticciato respingendo male. Subito dopo l’espulsione di Marsura che ha cambiato e indirizzato la partita.

Certo poi si può anche discutere sul fatto che nel secondo tempo Cudini, e con lui la squadra, è stato troppo remissivo, tentando solo di difendere, vista l’inferiorità numerica, o se magari si poteva comunque provare a non farsi schiacciare in quel modo. E altrettanto sicuramente non ci ha particolarmente convinto il cambio di inizio ripresa, con l’inserimento di un difensore (Maurizi) al posto di un centrocampista (Baldassin). Ma una squadra evidentemente ancora convalescente (non dimentichiamo che c’è stato l’ennesimo cambio di allenatore 10 giorni fa) è fisiologico che, di fronte ad una simile “mazzata”, possa tirarsi indietro e subire la spinta degli avversari. Poi, anche in inferiorità numerica, non è comunque concepibile subire un gol come l’1-0 di Parigi, con il centravanti romagnolo sicuramente bravo nel controllare e girare la palla in rete ma che non può essere lasciato libero e indisturbato di fare quello che fatto, soprattutto a difesa schierata.

D’altra parte, però, non scopriamo certo oggi che la difesa non è così affidabile, ancor più quando a fianco a Curado non c’è Menna (fermato per problemi fisici). Al di là di ogni altra considerazione e su come è arrivata, la sconfitta pesa e non poco, sia per ragioni ambientali, sia soprattutto per ragioni di classifica. In un ambiente così esasperatamente diviso, ogni passo falso diventa un motivo per surriscaldare ulteriormente il clima (e di certo un simile clima non aiuta). Soprattutto, però, la sconfitta allontana l’Ascoli dal decimo posto, l’ultimo utile per agganciare i playoff, ora occupato dal Pontedera distante 3 punti, con il Rimini un punto più avanti e la Pianese ottava distante 6 punti (poi più avanti ci sono Pineto e Arezzo a 8 e 10 punti troppo distanti). Il calendario non aiuta, visto che ora i bianconeri sono attesi (lunedì sera) dalla trasferta di Pescara e poi dalla sfida contro la Ternana.

E se non arriveranno punti in queste due partite, più che avanti alla zona playoff, bisognerà purtroppo guardare dietro alla zona playout distante ora 4 punti….

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