Sicurezza delle scuole, scherzi di Carnevale in Comune


In un comunicato che sembra scritto dagli autori di “Scherzi a parte” il Comune fa sapere che  gli interventi di messa in sicurezza delle scuole proseguono “secondo cronoprogramma”. Come quello dell’Ordinanza Ascoli che prevedeva la fine di tutti gli interventi per inizio 2023…

Sarà che già in città si registra l’aria carnevalesca, ma quanto sta accadendo nel capoluogo piceno negli ultimi giorni intorno alla messa in sicurezza delle scuole cittadine è davvero ben oltre il paradossale e il surreale. Mentre i consiglieri comunali di “Noi Ascoli”, improvvisamente svegliatisi da un letargo di 8 anni, scoprono che “la sicurezza e la salubrità degli istituti scolastici sono diritti imprescindibili di studenti, insegnanti e tutto il personale della scuola”, ma solamente per quanto riguarda le scuole gestite dalla Provincia, l’amministrazione comunale, con un comunicato stampa che neppure gli autori di “Scherzi a parte” sarebbero riusciti a partorire, fa sapere che “prosegue secondo cronoprogramma l’attività di ristrutturazione della rete edilizia scolastica”.

Come direbbe Michele Lubrano, inevitabilmente “la domanda sorge spontanea”: ma a quale cronoprogramma si riferisce l’amministrazione comunale? A quello del programma elettorale di Marco Fioravanti del 2019, a quello enunciato dal sindaco nell’ultimo Consiglio comunale aperto sulla scuola (novembre 2022) e poi confermato nel giornalino comunale di dicembre 2022 o a quello allegato all’Ordinanza Ascoli che, sempre secondo il primo cittadino ascolano, sarebbe diventato un esempio da seguire per tutti gli altri Comuni? Visto che il sindaco Fioravanti si guarda bene dal specificarlo, cerchiamo di capirlo secondo logica e seguendo i fatti.

Sicuramente non si fa riferimento a quello della campagna elettorale del 2019 che prevedeva in 3 anni “ di buttare giù tutte le scuole che sono danneggiate e ristrutturare quelle con danni lievi”. Difficile, però, pensare che possa far riferimento a quello enunciato nel novembre 2022 in Consiglio comunale e confermato il mese successivo, a fine anno, nel giornalino comunale.

Infatti secondo quel cronoprogramma i lavori alle scuole Malaspina, Cagnucci e Tofare dovevano essere praticamente già conclusi, visto che sarebbero dovuti partire per l’estate 2023, mentre quelli alla Cantalamessa, che dovevano partire entro gennaio 2024, dovevano avviarsi alla conclusione, con i cantieri in tutte le altre scuole in fase di avvio in questi giorni, visto che secondo quel cronoprogramma i lavori alla D’Azeglio, alla Ceci, alla Don Giussani e alla Don Bosco dovevano partire ad inizio 2025. In altre parole nessuna delle previsioni di quel cronoprogramma è state neppure avvicinata, tutte clamorosamente disattese.

Non resta, allora, che il famoso cronoprogramma allegato all’Ordinanza Ascoli, un vanto per la nostra città secondo il primo cittadino che, in uno dei suoi tipici slanci di infondata euforia, aveva previsto che sarebbe diventato un esempio da seguire nel resto del paese. Ed in effetti in qualche modo potrebbe diventarlo, come monito, come esempio negativo assolutamente da non seguire. Perché, non servirebbe neppure sottolinearlo, non solo non è stato minimamente rispettato ma, visto dopo 4 anni, appare davvero un enorme scherzo di Carnevale. Nello specifico secondo quel cronoprogramma, che prevedeva il tempo massimo di realizzazione di ogni intervento a partire dall’avvio della fase progettuale, i lavori di messa in sicurezza nelle scuole cittadine sarebbero dovuti concludersi tutti entro il 2022, con l’unica eccezione della Massimo D’Azeglio nella primavera del 2023.

Nel dettaglio (tra parentesi la data di inizio dell’iter progettuale): scuola Cagnucci giugno 2022 (luglio 2021), scuola Tofare maggio 2022 (luglio 2021), scuola Ceci ottobre 2022 (marzo 2021) scuola Cantalamessa luglio 2022 (marzo 2021), scuola Don Giussani ottobre 2023 (marzo 2021), scuola Massimo D’Azeglio marzo 2023 (febbraio 2021), scuola Malaspina febbraio 2022 (luglio 2020). Vale la pena di ricordare, a chi frastornato dai continui annunci e proclami dell’amministrazione comunale ha perso ogni contatto con la realtà, che a parte alla Cagnucci e Tofare, dove i lavori sono in corso, in tutte le altre scuole non solo i lavori non sono ancora partiti ma, addirittura, non è stata neppure indetta la gara di appalto. In altre parole, ad essere immotivatamente e smisuratamente ottimisti, rispetto a quel cronoprogramma “esempio anche per gli altri Comuni” ben che vada il Comune di Ascoli sarà in ritardo di oltre 5 anni, un vero e proprio capolavoro di cui essere fieri!

Ma, allora, quale sarebbe il misterioso cronoprogramma a cui fa riferimento il sindaco Fioravanti nel suo comunicato stampa? La risposta è tanto semplice quanto sconfortante, non esiste, non è stato mai ufficialmente enunciato per il semplice motivo che la confusione regna sovrana in quella che il sindaco chiama “l’attività di ristrutturazione della rete edilizia scolastica” che è diventato ormai impossibile fare qualsiasi genere di previsione (e quindi di cronoprogramma), così come impossibile anche solo immaginare quando si potrà arrivare alla conclusione. Come ormai ripetiamo da tempo, il Comune è “in alto mare”, naviga a vista, tra continui imbarazzanti colpi di scena e situazioni a dir poco surreali (su tutte quella della scuola Don Bosco e della scuola Malaspina). E non meno surreale è il resto del comunicato stampa nel quale, in concreto, si certificano tutti gli impacci e i fallimenti dell’amministrazione comunale che, però, si cercano spudoratamente di far passare per successi.

Nello specifico per quanto riguarda le due scuole dove sono in corso i lavori (Cagnucci e Tofare) si afferma che “saranno ultimati presumibilmente entro l’estate”. A voler essere pignoli andrebbe sottolineato che in realtà da contratto di appalto, ben visibile sul cartellone nel cantiere della scuola, alla Cagnucci i lavori dovrebbero terminare entro marzo 2025 (alla Tofare a giugno 2025), quindi se anche si dovessero concludere in estate (ma non c’è affatto la certezza…) saremmo in ritardo di mesi rispetto al contratto di appalto (oltre ad esserlo di anni rispetto a tutti i cronoprogrammi…).

Detto che per quanto riguarda la scuola Falcone Borsellino (che, però, non è stata finanziata con l’ordinanza speciale del luglio 2017 per il terremoto ma con i fondi del Pnrr) si prevede la fine dei lavori nel 2026, per quanto concerne le altre scuole il comunicato stampa svela che la progettazione per la Cantalamessa dopo “appena” 4 anni “è in dirittura di arrivo”, con apertura del cantiere previsto nella primavera 2025 (e fine lavori per il 2027), così come nello stesso periodo dovrebbe aprire il cantiere per i lavori alla Don Giussani di Monticelli. Quanto alla Malaspina come ampiamente noto si ricorda che la progettazione (iniziata a luglio 2020…) è terminata ed ora si aspetta che sia pronta la struttura ex Banca d’Italia (secondo le previsioni del Comune entro la prossima estate) per poter dare il via ai lavori.

L’abbiamo sottolineato più volte, proprio la Malaspina è l’emblema del disastro commesso sugli interventi di messa in sicurezza delle scuole, è semplicemente vergognoso che, con la progettazione conclusa da mesi, non si possano far partire i lavori perché c’è bisogno di quelle strutture scolastiche temporanee che il Comune avrebbe potuto avere da subito, nel 2017, se l’allora amministrazione non avesse chiuso gli occhi e che il sindaco Fioravanti nel 2019 aveva promesso di avere subito. Tornando al comunicato stampa non vengono neppure citate le scuole Ceci, D’Azeglio e Don Bosco, segno evidente che in quei casi siamo davvero lontanissimi anche solo dal far partire i lavori.

Considerando che per le scuole citate nel comunicato, in procinto (almeno secondo il comunicato stampa) di vedere l’avvio dei lavori, il termine dei lavori stessi è previsto per il 2027 (a ben 11 anni di distanza dal terremoto…), c’è davvero il concreto rischio che tutta “l’attività di ristrutturazione della rete edilizia scolastica” non si concluda prima del 2030 (14 anni dopo il terremoto). A dir poco sconfortante…

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