Un brusco e inatteso ritorno al passato per l’Ascoli


Quella vista in campo contro il Milan Futuro assomigliava sinistramente alla squadra in grande difficoltà di qualche mese fa. Calo di forma di qualche giocatore, scelte discutibili dell’allenatore e le solite inefficienze della società alla base di questo ritorno al passato

Sembra di essere tornati indietro di qualche mese, al periodo quando era appena arrivato Di Carlo in panchina e l’Ascoli era in profonda crisi. La differenza è che all’epoca i bianconeri uscirono con due sconfitte dal doppio turno casalingo (contro Rimini, con in panchina Ledesma, e Pescara, con l’esordio proprio di Di Carlo) mentre questa volta dalle due partite casalinghe consecutive l’Ascoli esce almeno con un punticino. Ma se contro la capolista Entella la formazione di Di Carlo, per quello che si era visto in campo, non meritava la sconfitta, contro il Milan Futuro il gol di D’Uffizi, con i bianconeri in superiorità numerica, ha evitato un secondo ko che in realtà sarebbe stato ampiamente meritato. Senza troppi giri di parole, questa volta le scelte di Di Carlo non hanno convinto a pieno.

A partire dal fatto che solleva grossi dubbi lo schieramento con Corazza e Forte insieme, ancor più con Marsura e Tremolada perché appare evidente che sia troppo squilibrato e penalizza il capocannoniere del girone, visto che per caratteristiche è lui a dover sacrificarsi e muoversi di più, con Forte che è bomber da area di rigore. Sicuramente Corazza non sta attraversando un gran momento di forma e comunque con l’Entella un paio di occasioni le aveva avute. Ma la sensazione è che in questo modo sia proprio lui il più sacrificato e che non venga messo in grado di esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Per altro, prima di questo cambio di modulo, le cose stavano funzionando più che bene, con la punta centrale e due esterni offensivi molto incisivi (Marsura da una parte e Silipo dall’altra).

Non è un caso che, anche a causa di un comprensibile calo di forma del primo (comunque autore dell’assist per il gol di Forte), con il nuovo modulo offensivo la squadra ha perso brillantezza e imprevedibilità. Poi, sempre da un punto di vista esclusivamente offensivo, per esaltare al meglio le caratteristiche di Forte servirebbero esterni che sappiano crossare adeguatamente. Contro il Milan Futuro è arrivato un cross degno di tal nome in area che, puntualmente, l’attaccante bianconero ha trasformato nel gol del momentaneo 1-1. Soprattutto, però, lo schieramento con le due punte centrali più Marsura e Tremolada appare poco sostenibile per una squadra che non ha certo un centrocampo di alto livello che eccelle in corsa, muscoli e capacità di interdizione.

Infatti per caratteristiche proprio Marsura e Tremolada non aiutano molto in fase di contenimento, con Forte uomo da area di rigore e Corazza che anche in fase di copertura il suo lo fa ma ovviamente più di tanto non aiuta. E’ chiaramente una squadra squilibrata e molto offensiva, destinata inevitabilmente a correre qualche rischio. Se poi, come contro il Milan Futuro, proprio in fase offensiva praticamente non si produce quasi nulla, allora il rischio di un vero e proprio suicidio è davvero troppo elevato. Come in effetti stava accadendo domenica al Del Duca quando probabilmente senza l’ingenuità di Gala, che ha lasciato i suoi in 10, difficilmente l’Ascoli sarebbe riuscito a pareggiare.

Per altro le avvisaglie che le cose non andavano e che la squadra non riusciva a produrre nulla, rischiando troppo, si erano ampiamente avute in un primo tempo che comunque si era chiuso sullo 0-0 e nel quale, a parte un cross pericoloso di Alagna, la difesa ospite non aveva rischiato nulla. Di contro i bianconeri avevano già concesso spazi enormi per le ripartenze del Milan Futuro che arrivava con estrema facilità nell’area bianconera e con Magrassi (due volte) e Ianisi aveva avuto le opportunità per chiudere il primo tempo in vantaggio.

Dopo un simile primo tempo, era lecito attendersi che mister Di Carlo cambiasse qualcosa ad inizio ripresa per ridare un minimo di equilibrio alla squadra, magari togliendo una delle due punte e/o anche Tremolada, sinistramente molto simile a quello abulico e inconsistente delle prime partite. Invece l’allenatore bianconero ha rimandato in campo lo stesso schieramento e la ripresa è iniziata allo stesso modo di come era finito il primo tempo, con il Milan Futuro che aveva a disposizione delle autentiche praterie per affondare. Solo che, a differenza della prima frazione, questa volta gli ospiti sono stati subito letali, concretizzando la ripartenza con Ianesi.

La reazione dell’Ascoli non è stata particolarmente veemente, anche se intorno al quarto d’ora un cross dalla tre quarti di Marsura è stato trasformato nell’1-1 da Forte. Peccato che subito dopo l’ennesimo errore di Gagliolo ha dato il via ad un contropiede ospite, finalizzato nell’1-2 da Sandri. Solo a quel punto Di Carlo ha deciso di cambiare qualcosa, inserendo Adjapong a sinistra per lo spaesato Maurizi, Bertini in mezzo al campo per Bando e Silipo, dirottato sulla fascia, al posto dello spento Tremolada. L’Ascoli ha spinto con un pizzico di convinzione in più, senza rendersi particolarmente pericoloso.L’allenatore bianconero ha gettato nella mischia anche Tirelli e Silipo, con una squadra tutta sbilanciata alla ricerca del pareggio, ma il cambio decisivo è risultato quello operato da Bonera con l’inserimento di Gala che, dopo 30 secondi e senza neppure aver mai toccato il pallone, si è fatto espellere per un ingenuo fallo di reazione su Tirelli.

Alla fine, in mischia dopo calcio d’angolo, D’Uffizi ha trovato il gol che evita la seconda sconfitta consecutiva ma che di certo non può soddisfare più di tanto. Detto dello schieramento offensivo, non si può fare a meno anche di sottolineare che ancora una volta Gagliolo si è reso protagonista di una prestazione imbarazzante e non si capisce davvero per quale ragione Di Carlo lo abbia riproposto, visto che contro l’Entella la difesa non aveva comunque demeritato. Ci sarebbe, poi, da aprire il lungo capitolo sul centrocampo ma in questo caso più che su Di Carlo, che non ha grande scelta, bisognerebbe parlare dell’inefficienza della società (in pratica sparare sulla Croce rossa).

C’è davvero poco da dire, da mesi tutti sanno di cosa ha bisogno questa squadra (due centrocampisti di categoria e almeno un esterno difensivo), una società avveduta e degna di tal nome avrebbe già provveduto, quanto meno a portare in bianconero almeno un centrocampista da poter mettere a disposizione di Di Carlo. D’altra parte, però, non c’era certo bisogno di attendere il mercato di gennaio per scoprire di che pasta è fatta la dirigenza bianconera… In ogni caso tra momentaneo (almeno si spera…) calo di forma, scelte discutibili dell’allenatore e solite inefficienze della società, l’Ascoli ha fatto un paio di passi indietro, tornando ai margini della zona playoff (e con quella playout a soli tre punti).

Inutile sottolineare che il minimo sindacale da pretendere in questa ennesima stagione difficile è l’ingresso ai playoff. Quindi bisogna riprendere la marcia, a partire dai prossimi due turni (entrambi di venerdì) che vedranno l’Ascoli prima in trasferta a Lucca, poi in casa con il Carpi. Due turni sulla carta abbordabili come, però, sembrava anche quello con il Milan Futuro…

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