Piano opere pubbliche 2025 tra “libro dei sogni” e solito “deja vu”


Dei 41 interventi, per 70 milioni di euro, inseriti nel programma opere pubbliche del 2025 ben 37 erano già presenti nel programma del 2024, che con appena il 5% di realizzazione è risultato un vero e proprio flop. Piazza Arringo e la chiesa S. Angelo Magno tra i nuovi interventi

Non deve essere stato particolarmente difficile predisporre il programma annuale 2025 delle opere pubbliche, insieme a quello triennale 2025-2027, per l’amministrazione comunale. Perché di fatto quello del 2025 è una copia, in scala ridotta sia per numero di interventi che come investimenti previsti, del piano opere pubbliche dell’anno scorso, del 2024. Infatti delle 41 opere che fanno parte del piano annuale 2025, per una spesa prevista di poco più di 70 milioni di euro (70.417.121, 41 per l’esattezza), ben 37 facevano parte del piano dell’anno scorso, per altro tutte inserite lo scorso anno con livello di priorità “massimo”, che significa che in linea teorica i lavori dovevano partire prima possibile.

Ed è superfluo sottolineare che, se sono state riproposte nel programma 2025, significa che non sono partiti (e quel che è peggio, come vedremo, la maggior parte di quegli interventi è più che probabile che non partiranno neppure nel corso del 2025…). Sorvolando per decenza sul fatto che molti di quegli interventi (tra cui gli 8 sulle scuole cittadine) in realtà vengono proposti ogni anno ormai da tempo, tra i 4 interventi inseriti invece per la prima volta ce ne sono due di particolare importanza: il primo lotto della riqualificazione di piazza Arringo (1,5 milioni di euro) e il recupero della chiesa di S. Angelo Magno (2 milioni di euro) chiusa da 8 anni e mezzo. Tra 12 mesi, a fine anno, vedremo se il programma delle opere pubbliche del 2025 risulterà l’ennesimo improbabile “libro dei sogni” dell’amministrazione comunale Fioravanti come è inevitabile pensare sulla base di alcune inequivocabili indicazioni che arrivano dal programma stesso.

In particolare dal livello di progettazione dei 41 interventi inseriti nel piano annuale che fa prevedere che la maggior parte non vedrà la luce nel 2025 (nel senso che non inizieranno neppure i lavori). Ricordando che nel piano annuale deve essere indicato il livello di priorità e il livello di progettazione, proprio quest’ultimo è il parametro più attendibile per capire, per ogni intervento, se ci sono concrete possibilità o meno che i lavori prendano davvero il via, come dovrebbero, nell’anno in corso. O meglio, lo è nel resto del paese perché come al solito il meraviglioso ed incantato regno di Ugualos vive in una dimensione unica e inimitabile, dove anche quelli che ovunque sarebbero considerati i più surreali e impensabili paradossi sono impensabili realtà.

Mettendo da parte l’ironia, va ricordato che l’iter per la realizzazione delle opere pubbliche prevede diversi livelli di progettazione, il primo dei quali è il progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte) che, per alcune opere complesse e di importo importante, è preceduto dal documento di fattibilità delle alternative progettuali (Dfap). Il secondo livello di progettazione è il documento di indirizzo alla progettazione (Dip), mentre l’ultimo livello è il progetto esecutivo (Esec) che poi è alla base della gara per l’affidamento dei lavori. In genere le opere inserite nel programma annuale dei lavori pubblici che sono all’ultimo livello di progettazione (Esec) quasi sicuramente vedranno il via nel corso dell’anno. Per quanto concerne i 41 interventi inseriti dall’amministrazione comunale nel programma delle opere pubbliche del 2025 solamente 4 (riqualificazione di piazza Arringo, riqualificazione di viale dei Platani, realizzazione del museo del ponte di San Filippo, sviluppo delle connessioni di mobilità dolce) sono all’ultimo livello di progettazione, mentre altri 6 sono al secondo livello (Dip).

Questo significa che gli altri 31 interventi sono ancora “ in alto mare”, senza grandi possibilità di vedere l’apertura dei cantieri entro la fine dell’anno, con ben 24 fermi al primo livello di progettazione (Pfte) e addirittura 7 ancora nella fase preliminare (Dfap). Per altro non si può fare a meno di sottolineare come incredibilmente tutti gli 8 interventi di messa in sicurezza delle scuole cittadine, ad 8 anni e mezzo dal terremoto e a 7 anni e mezzo dallo stanziamento dei fondi, sono ancora fermi al primo livello di progettazione (Pfte). Sulla base del livello di progettazione dei 41 interventi, quindi, è inevitabile prevedere che il programma annuale 2025 in larga parte è un bluff, con solamente una decina di interventi (il 25%) con possibilità di vedere davvero la luce.

Ma se per il 2025 si possono fare solo previsioni, basate comunque su dati concreti, proprio il programma annuale e quello triennale 2025-2027 di fatto sono la più inequivocabile dimostrazione di come il programma di lavori pubblici dell’anno passato (2024) come previsto si è rivelato un “libro dei sogni”, utile al primo cittadino e all’amministrazione comunale solo per la propaganda (non che ne avesse particolare bisogno). Infatti il programma opere pubbliche 2024 prevedeva 53 interventi, per107 milioni di euro di presunti investimenti. Sappiamo che 37 interventi sono stati riproposti nel programma 2025 (quindi i lavori non sono partiti nel corso del 2024), mentre altri 4 sono stati addirittura spostati agli anni successivi (2026 e 2027).

Dei restanti 12 interventi, di 3 si sono persi le tracce, nel senso che i lavori non sono stati avviati ma gli interventi non sono stati riproposti nel triennio 2025-2027 (e tra questi c’è anche l’intervento per la realizzazione degli spogliatoi del nuovo palavolley che prima o poi verrà completato…). Altri 2 interventi sono, invece, nella lunghissima fase preliminare, parliamo della ricostruzione della curva sud che è in corso di gara (e si spera che almeno prima che finisca il 2025 possa aprire il cantiere), mentre per quanto riguarda la realizzazione del Polo scientifico nel complesso di Sant’Angelo Magno siamo ancora alla gara per i lavori di recupero della struttura, quindi il percorso è ancora molto lungo. Questo significa che di quel programma da 53 interventi e 107 milioni di euro, in concreto solo 7 interventi sono davvero iniziati, per un investimento di 5,5 milioni di euro (appena il 5% di quanto previsto). Altro che “libro dei sogni”, siamo di fronte ad un flop di dimensioni clamorose.

Reso ancora più imbarazzante da un altro non trascurabile fatto. Analizzando il programma annuale 2025 delle opere pubbliche emerge come dei 37 interventi proposti lo scorso anno e ripresentati per l’anno in corso solamente 6 nel corso degli ultimi 12 mesi hanno visto avanzare il loro livello di progettazione, con ben 25 che invece sono ancora allo stesso livello di un anno fa, mentre incredibilmente per 6 interventi addirittura si è verificato un clamoroso e incomprensibile passo indietro. Emblematico a tal proposito il caso del lotto C della Ciclovia della vallata del Tronto, tratto ad ovest di Mozzano, che nel 2024 praticamente era pronto per l’inizio dei lavori, essendo all’ultimo livello di progettazione (Esec) ma che misteriosamente è stato riproposto nel 2025 con livello di progettazione addirittura alla fase preliminare (Dfap).

Un vero e proprio mistero, tipico del regno di Ugualos, che naturalmente nessuno dell’amministrazione comunale si degna di spiegare. Se, partendo da queste basi, il programma annuale 2025 delle opere pubbliche è poco credibile, non ci sono grandi dubbi invece sul fatto che quello triennale 2025-2027 lo è ancora meno, con l’inserimento di opere “a casaccio”, probabilmente messe lì solo per riempire il programma stesso. Lo dimostra il fatto che per il 2026 sono stati inseriti interventi come la riqualificazione di piazza Roma, di piazza Viola e via Pretoriana (7 milioni di euro complessivi) che, al di là della complessità degli stessi, per logica è già certo che non potranno essere avviati nel 2026 per il semplice fatto che, se non ci saranno intoppi, saranno in corso i lavori di riqualificazione di piazza Arringo (l’avvio del primo lotto è previsto per il 2025, del secondo per il 2026). E sarebbe un’autentica “follia”, che provocherebbe pesantissimi disagi, avviare i lavori in una di quelle piazze/via mentre sono ancora in corso quelli di piazza Arringo.

Discorso identico per quanto riguarda la tribuna ovest del Del Duca (poco più di 3 milioni di euro), inserita nel programma triennale per il 2026. Con i lavori per la ricostruzione della curva sud che sicuramente nel 2026 saranno in corso (se non ci saranno ritardi la conclusione dell’intervento è prevista nel corso del 2027) sarebbe altrettanto folle avviare contemporaneamente i lavori nella tribuna ovest. A meno che nel frattempo al Del Duca non giochi più l’Ascoli…

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