Anno nuovo, solite luci e ombre per l’Ascoli
Nella prima partita del 2025 contro la Pianese i bianconeri conquistano un pareggio con il rammarico per il vantaggio non sfruttato, la rabbia per un grave errore arbitrale ma anche la soddisfazione per aver evitato il peggio. Nel solito autolesionismo di società e parte dei tifosi…
Sono numerosi gli spunti di riflessione che scaturiscono dalla prima partita del 2025 dell’Ascoli, anche se alcuni di questi non rappresentano certo una novità. Come purtroppo accade ormai da troppo tempo anche in questo caso alcuni spunti sono prettamente tecnici, nel senso che riguardano ciò che è emerso dal campo, mentre altri scaturiscono dal contesto ambientale rappresentato da dirigenti e tifosi bianconeri, da mesi impegnati in una sorta di folle gara di autolesionismo.
Nella quale, però, ancora una volta hanno avuto la meglio i dirigenti bianconeri che, neppure se si fossero impegnati a fondo, sarebbero riusciti a mettere Di Carlo nelle peggiori condizioni possibili per affrontare il primo impegno del nuovo anno. Che l’Ascoli abbia problemi di qualità e quantità a centrocampo lo sa anche chi non si interessa di calcio, che all’apertura del mercato di gennaio fosse indispensabile mettere subito a disposizione dell’allenatore bianconero un centrocampista di categoria in grado almeno di dare una mano, visto che la squalifica di Varone aveva ridotto all’osso la rosa in mezzo al campo per la partita della Pianese, era noto da tempo.
Invece, con un “colpo di genio” al contrario, i dirigenti bianconeri non solo non hanno ancora preso nessun centrocampista ma, con una forma incomprensibile di sadismo, hanno ulteriormente assottigliato la rosa a centrocampo, vendendo alla riapertura del mercato Campagna (non che fosse un “fenomeno” ma almeno un centrocampista in più per la partita con la Pianese…), senza dimentica che è stato mandato via anche Achik che, pur non essendo specificamente un centrocampista, una mano in mezzo al campo poteva darla. C’è poco da aggiungere, purtroppo ancora meno di che stupirsi.
Così come non c’è da stupirsi di fronte alla follia di una parte della tifoseria che, non solo non esulta, ma addirittura inveisce contro un proprio giocatore che ha messo a segno il gol del vantaggio dei bianconeri. Una follia senza senso, che non ha alcuna giustificazione plausibile, e che conferma come una parte della tifoseria bianconera, prigioniera di una stucchevole guerra personale che non fa altro che peggiorare la situazione, abbia ormai perso ogni contatto con la realtà e sia diventata deleteria per i colori bianconeri (anche se non ancora al livello della società stessa). Per altro in questo caso l’insensato autolesionismo è ancora maggiore perché Forte, se motivato e determinato nel giusto modo (e con la Pianese, gol a parte, ha dimostrato di esserlo), è un rinforzo di lusso per un reparto avanzato che ha qualità di categoria superiore.
In un simile contesto che, purtroppo, salvo clamorose sorprese (che al momento sembrano assai improbabili), accompagnerà tutto il proseguo della stagione bianconera, il pareggio ottenuto dall’Ascoli si presta a diverse interpretazioni. C’è un po’ di giustificato rammarico perché i bianconeri erano passati in vantaggio e, dopo quel gol, sembravano essere padroni della partita, fino alla sciagurata “follia” di Gagliolo. Al rammarico si aggiunge un pizzico di rabbia per l’arbitraggio che ha sicuramente penalizzato l’Ascoli. Non sono e non possono certo essere in discussione l’espulsione di Gagliolo e il rigore assegnato alla Pianese, né in ogni caso ha senso discutere sull’eventuale fuorigioco di Mignani in occasione del gol pareggio (Di Carlo nel post partita era sicuro del fuorigioco, onestamente dalle immagini è difficilissimo capire se ci fosse o meno e, comunque, senza Var in un caso o nell’altro è una decisione da accettare).
Grave e incomprensibile, però, è che l’arbitro non abbia espulso, limitandosi solo all’ammonizione, il capitano della Pianese Simeoni per il fallo di reazione contro un giocatore bianconero subito dopo il rigore parato da Raffaelli. Si sarebbe tornati in parità numerica e, con il penalty appena sbagliato, per i toscani sarebbe stato un doppio duro colpo, mentre indiscutibilmente per l’Ascoli sarebbe stato un grandissimo vantaggio. L’errore sarebbe stato meno grave se l’arbitro non avesse visto, come in quelle circostanze può accadere. Ma il direttore di gara ha visto, tanto che ha ritenuto opportuno comminare una sanzione disciplinare, solo che non ha applicato quella che è prevista dal regolamento (espulsione) in quella circostanza. Un errore gravissimo che indiscutibilmente ha pesato moltissimo sull’andamento della partita.
Gravissimo errore arbitrale a parte, alla fine per come si erano messe le cose si può che essere più che soddisfatti per il punto conquistato perché dall’espulsione di Gagliolo in poi la partita dell’Ascoli è stata pura sofferenza, con Raffaelli grande protagonista non solo per il rigore parato (per la verità calciato malissimo da Mastropietro). Con i problemi a centrocampo a cui abbiamo fatto riferimento, la formazione di Di Carlo ha faticato ad inizio partita a trovare i giusti meccanismi. Poi, dal 20° in poi, i bianconeri sono gradualmente saliti, guidati da un Tremolada sempre più leader e che inizia ad assomigliare al giocatore che faceva la differenza in serie B. Proprio da un’ispirazione dell’ex Modena Silipo ha avuto una buona opportunità, calciando però troppo centrale da dentro l’area.
Il preludio al gol che è nato da un’azione in cui i ruoli si sono capovolti, Silipo ad ispirare e Tremolada a concludere dal limite, con Forte da vero uomo da area di rigore lesto a ribadire in rete la respinta corta di Boer. Una volta in vantaggio l’Ascoli sembrava essere padrone della partita e forse doveva andare con più decisione alla ricerca del raddoppio, che inevitabilmente avrebbe indirizzato la partita, nel momento in cui la Pianese era in evidente difficoltà. Non lo ha fatto e poi, come accade spesso nel calcio, un episodio ha cambiato totalmente la partita. Parliamo naturalmente l’espulsione per doppia ammonizione (sacrosanta) di Gagliolo, protagonista nell’occasione di un triplo errore inaccettabile per un giocatore della sua esperienza. Prima lo stop sbagliato da autentico principiante, poi l’ingenuità di sfidare sulla velocità Mastropietro decisamente più rapido e scattante, infine il fallo reiterato e plateale, per altro inutile visto che l’attaccante toscano stava andando verso l’esterno, che non poteva che essere sanzionato con il secondo giallo.
L’Ascoli ha decisamente accusato il colpo e ha sbandato paurosamente per una decina di minuti. L’ingenuità di Cozzoli ha regalato il rigore alla formazione toscana, parato da Raffaelli. Alla fine, però, preceduto da un altro paio di situazioni pericolose, inevitabilmente è arrivato il gol pareggio di Mignani che, a prescindere dall’eventuale fuorigioco, è stato favorito da un mal posizionamento della retroguardia bianconera. Subito dopo solo un miracolo di Raffaelli ha evitato l’immediato raddoppio.
Poi i cambi operati da Di Carlo hanno sortito qualche effetto, anche se intorno alla mezzora c’è voluto un altro prodigioso intervento di Raffaelli, che ha deviato sul palo una conclusione di testa “a colpo sicuro” di Mignani, per evitare il 2-1. Nel recupero, poi, l’Ascoli ha avuto addirittura il pallone del vantaggio con Alagna e Corazza, entrato con il giusto piglio dalla panchina. Alla fine il pareggio può essere accolto con moderata soddisfazione, serve a proseguire la striscia positiva e mantiene i bianconeri nella zona playoff.
Al di là degli inevitabili problemi a centrocampo, non hanno particolarmente brillato gli esterni, sia difensivi che offensivi (più sotto tono Marsura che Silipo). In avanti non c’è da preoccuparsi troppo, piuttosto bisognerebbe riflettere e valutare se serve qualche rinforzo sugli esterni difensivi. Tra le note positive, invece, i citati Tremolada e Raffaelli ma anche Forte, subito determinato e partecipe oltre al gol, e lo stesso Corazza entrato con lo spirito giusto. Probabilmente non sarà facilissimo, ma se Di Carlo trovasse il modo di farli coesistere sarebbe davvero importante per l’Ascoli poter contare su una simile coppia di attacco. Per il resto la squadra, pur non brillando, ha confermato di essere ben calata nella mentalità della categoria e di avere le potenzialità per crescere ulteriormente, considerando anche che dietro è pronto a tornare Curado e Tavcar, accantonato dopo la prova negativa di Pesaro, nei pochi minuti che è stato in campo è sembrato molto più attento e pronto.
Certo, se poi la società di decidesse finalmente di mettere a disposizione di Di Carlo un paio di innesti di categoria a centrocampo…