Ad inizio dicembre il sindaco Fioravanti aveva assicurato che per il 20 dicembre gli impianti sarebbero stati riaperti. Al di là delle polemiche e delle giustificazioni, resta il fatto che la vita tecnica degli impianti è scaduta ad aprile e a fine anno gli impianti stessi sono ancora chiusi
C’è la neve, tanta neve come mai negli ultimi anni, ma gli impianti sciistici sono desolatamente chiusi. E’ davvero imbarazzante quanto sta accadendo a Monte Piselli, quella che viene considerata la montagna degli ascolani. Come ormai tradizione consolidata del capoluogo piceno, dopo gli annunci e i proclami rassicuranti, bisogna fare i conti con la realtà, puntualmente completamente differente. “Aspettando la neve via libera alla stagione sciistica a Monte Piselli” titolavano i quotidiani locali lo scorso 1 dicembre, assicurando che i problemi per la riapertura degli impianti sciistici erano di fatto risolti.
La neve è arrivata, copiosa come non mai negli ultimi anni, ma la stagione sciistici resta al palo e gli impianti continuano ad essere chiusi. “Dopo settimane di silenzi e di incertezze, di indiscrezioni e supposizioni, è arrivata l’approvazione da parte del Cda del Consorzio turistico Monti Gemelli della variazione di bilancio per il finanziamento di 40 mila euro per i prossimi due anni per la manutenzione della stazione sciistica e il nuovo collaudo. Questo permetterà di ottenere una deroga al termine della “vita tecnica dell’impianto di risalita da parte dell’Ansfisa, ovvero l’Agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie e infrastrutture stradali e autostradali, che nelle scorse settimane aveva effettuato un sopralluogo sulle piste e sulla seggiovia, indicando i lavori necessari per avere la deroga” si leggeva allora su un quotidiano locale che poi sottolineava come a garantire la prossima riapertura era stato lo stesso sindaco Marco Fioravanti nel suo ruolo di presidente dell’assemblea dei soci del Consorzio turistico Monti Gemelli.
Addirittura era stata indicata anche una data per la riapertura, il 20 dicembre, con tanto di assicurazione (presunta) da parte della incaricata sulla conclusione dei lavori necessari ad ottenere la deroga entro quella data. Purtroppo la realtà racconta una storia completamente differente e gli impianti restano desolatamente chiusi. “Gli impianti sciistici di Monte Piselli, che avrebbero dovuto aprire il 20 dicembre come comunicato durante la seduta della Commissione Controllo e Garanzia del 10 dicembre (e come scritto nel DUP dello stesso consorzio), restano inspiegabilmente chiusi – protestano i consiglieri comunali dell’opposizione in una nota congiunta –
Nonostante ci fosse la consapevolezza che la vita tecnica dell’impianto fosse scaduta ad aprile, e malgrado le rassicurazioni ricevute, la montagna rimane di fatto inaccessibile, proprio in un momento in cui la neve rende il comprensorio particolarmente attrattivo. Ci domandiamo il motivo di tanta superficialità e sciatteria nella gestione di una risorsa strategica per il territorio. Durante la commissione, il Cotuge ci aveva riferito che i lavori di manutenzione avrebbero richiesto circa due settimane, ma ad oggi nulla è stato fatto. Tutto lascia presagire che gli impianti non apriranno prima dell’Epifania, compromettendo in modo irreversibile l’intera stagione invernale. Sebbene non vogliamo “infierire sulla croce rossa”, non possiamo esimerci dall’esprimere enormi perplessità sul progetto del nuovo impianto di risalita. I costi sono lievitati da 12 a 22 milioni di euro senza che vi siano adeguate coperture finanziarie. A ciò si aggiungono evidenti falle tecniche che abbiamo più volte segnalato e l’assenza di un vero business plan capace di garantire la sostenibilità economica e ambientale dell’opera. Questa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione di come la gestione di una risorsa preziosa come Monte Piselli sia stata affrontata con scarsa attenzione e senza una visione di lungo termine. È indispensabile che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che si adottino misure concrete per garantire non solo l’apertura degli impianti, ma anche una gestione competente e sostenibile per il futuro”.
Comprensibilmente sui social impazzano proteste e polemiche e, in risposta ad un post del consigliere comunale Francesco Ameli, è intervenuto anche il presidente del Cotuge, Enzo Lori, per puntualizzare alcuni aspetti. “La proroga può essere concessa solo previa presentazione del progetto definitivo, perché non è un normale collaudo. Viene fatta una volta nella vita tecnica e ne sancisce la fine – scrive il presidente del Cotuge – Presentazione avvenuta a settembre, come concordato con l’ente preposto Ansfisa. Dopo 3 ispezioni è stato stipulato il contratto con la ditta esecutrice che ha assicurato la fine dei lavori per il 20 corrente mese (dicembre). Il Cotuge ha svolto le giuste procedure. Ciò che ha fatto slittare i tempi è stata l’indisponibilità del gestore, al quale compete la nomina del direttore di esercizio e dello sgombero della neve. Tale indisponibilità è stata determinata da ragioni che il Consorzio comprende e con estrema disponibilità e spirito di sacrificio il 27 alle ore 00:31 si è accordato con il gestore al quale ha lasciato piena fiducia e tempo necessario”.
Visto l’indiscutibile disservizio e la situazione sconcertante che si sta verificando, magari sarebbe stato e sarebbe opportuno rendere note le ragioni dell’indisponibilità da parte gestore, non limitandosi solamente a sottolineare che il Consorzio le comprende. “Gentile presidente – ha prontamente replicato il consigliere comunale Francesco Ameli – con deliberazione del 20 dicembre il Cda ha approvato il Dup, atto fondamentale nella vita amministrativa di un ente. All’interno del documento che avete votato all’unanimità è scritto che “la proroga è accordata nelle more dell’esecuzione di alcuni lavori già aggiudicati all’operatore economico individuato e che, come da contratto, saranno eseguiti entro il 20/12/2024”. La vita tecnica è scaduta ad aprile, oggi è il 29 dicembre e gli impianti sono chiusi”.
“Per quanto riguarda il progetto dell’impianto – ha poi sottolineato il presidente del Cotuge – è stato approvato un Pfte non definitivo che da 12 milioni del Dip è passato a 22 milioni ma con una copertura economica parziale. Il progetto del 2019 è di 25 milioni. Nessun aumento. Ne sono arrivati 12. In questo modo si terrà conto dei riposizionati/usati. E’ molto semplice, ma fa comodo raccontare le cose in moda imbambolare chi legge”. Giustissimo e quanto mai opportuno dare le informazioni corrette in ogni minimo dettaglio. Altrettanto doveroso, però, evidenziare come questi dettagli non cambiano in alcun modo lo scenario, imbarazzante e sconcertante: la vita tecnica degli impianti è scaduta ad aprile, 8 mesi dopo gli impianti restano desolatamente chiusi.
C’era tutto il tempo per evitare che ciò accadesse e, al di là di ogni altra considerazione, sarebbe quanto meno opportuno che, chi di dovere, chiedesse scusa per il grave disservizio nei confronti non solo degli appassionati ascolani ma anche di tutto il territorio.