Dopo i danni provocati dal cemento sui parapetti, l’obbrobrio delle orribili ringhiere in metallo che deterpuano via delle Stelle, prima dell’intervento dei “nuovi barbari” uno degli angoli più suggestivi della città. Una “disperata” petizione per salvare il salvabile…
I “nuovi barbari” hanno vinto, si può organizzare il funerale per via delle Stelle. Quello che era uno degli angoli più suggestivi della nostra città (stiamo parlando di “rrete li mierghie” per chi non l’avesse capito) è stato trasformato in qualcosa di orribile, quasi di offensivo, deturpato con il cemento sui parapetti che, anche se poi si è cercato di rimediare, ha lasciato segni e danni indelebili e ora definitivamente umiliato e rovinato con quelle orribili ringhiere in metallo che sembrano pensate e posizionate da chi non sopporta la bellezza e lo straordinario fascino di quel sito così unico ed inimitabile del capoluogo piceno.
Purtroppo avevamo visto giusto qualche settimana fa quando, dopo l’intervento del sindaco Fioravanti, irritato dalle più che comprensibili polemiche e proteste di cittadini, associazioni e consiglieri comunali, sottolineavamo come il primo cittadino stesse provando “a chiudere la stalla” dopo che “buoi erano scappati” da un pezzo. In quell’occasione Fioravanti, probabilmente senza rendersene conto, di fatto aveva ammesso che le problematiche sollevate non erano affatto “campate per aria”, confermando che il cemento sui parapetti era stato messo su indicazione del Comune e ammettendo che il risultato scaturito non era stato dei migliori (in pratica una schifezza), annunciando al contempo che si sarebbe presto provveduto ad una futura rimozione. Che, però, ha evidenziato come quell’intervento di cementificazione ha lasciato un segno indelebile e permanente, con il caratteristico muretto di via delle Stelle, uno dei luoghi più belli della città, irrimediabilmente danneggiato.
Infatti il cemento precedentemente colato sul muretto stesso si è infiltrato nelle fessure tra le vecchie pietre e, quando è stato rimosso, alcune delle pietre stesse si sono staccate o spezzate, visto che erano rimaste incollate al cemento stesso. Ora a completare l’opera quelle orribili ringhiere in metallo che ingabbiano in maniera inguardabile quello che, fino all’intervento dei “nuovi barbari”, era un angolo della città unico. La situazione è tale che, incredibilmente, per una volta ci si è mobilitati anche nel mondo incantato di “Ugualos”, con tanto di petizione promossa dall’Associazione guide turistiche Ascoli Piceno Marche V Regio e Federagit Confesercenti Ascoli Fermo .
“Siamo cittadini ascolani e portiamo nel cuore la nostra città, la sua bellezza e la sua storia – si legge nella petizione – E’ proprio per questo amore e per il rispetto che proviamo verso l’unicità del nostro singolare patrimonio culturale e paesaggistico che ci troviamo a lanciare questo appello. È di estrema urgenza effettuare una rivisitazione e modifica dei lavori in corso per il posizionamento di una balaustra in Via delle Stelle. Il sito in questione detiene un valore inestimabile, essendo un simbolo iconico di Ascoli Piceno. Qualsiasi intervento svolto in tale luogo comporta quindi un impatto significativo sulla sua integrità e sulla sua salvaguardia culturale. È fondamentale che tale impatto sia considerato con la massima attenzione, mantenendo al centro della discussione il rispetto verso l’importanza storica e la bellezza del luogo. Il nostro patrimonio culturale, strettamente legato ad ogni singolo angolo della nostra città, è ciò che ci distingue. Katia Marcelli, ricercatrice dell’Università Politecnica di Marche, ha affermato che “La conservazione del patrimonio culturale non è solo un’esigenza etica, ma può diventare anche un motore per lo sviluppo economico e sociale.” (Marcelli, 2021). Quindi, richiediamo una revisione e una modifica delle operazioni pianificate, con l’obiettivo di garantire un rispetto totale per l’importanza storica e culturale del sito. Firmate questa petizione e unitevi a noi nell’intraprendere un’azione di salvaguardia per il patrimonio culturale della nostra amata città” (Qui per firmare la petizione).
In poco tempo sono centinaia i cittadini che hanno firmato, sarebbe importante che se ne aggiungessero il maggior numero possibile. Probabilmente non servirà a niente, perché come detto il danno è fatto, ma almeno sarebbe un segnale che anche nel regno di Ugualos, sprofondato da anni in un profondo letargo, c’è un limite all’indecenza…