L’Ascoli finalmente sulla strada giusta
A Sassari arriva il secondo successo consecutivo al termine di una partita soffertissima nel primo tempo e dominata per gran parte della ripresa, con la sofferenza finale dopo il rigore fallito da Corazza. Ora Sestri Levante e Legnago per chiudere bene il girone di andata
Diciamolo sommessamente, a bassa voce, forse davvero la ruota è girata per l’Ascoli. Lo abbiamo pensato dopo 5 minuti, quando Diakitè ha calciato il rigore sul palo e un suo compagno di squadra, con Livieri ancora a terra, ha mandato alto il facile tap-in praticamente a porta vuota. La nostra convinzione si è rafforzata alla fine di un primo tempo oggettivamente dominato dalla Torres, che ha creato e mancato diverse opportunità da gol, alcune delle quali davvero clamorose, e che incredibilmente si è concluso con i bianconeri in vantaggio, grazie al gol di Silipo.
Ed è diventata certezza (con la scontata avvertenza che nel calcio tutto cambia molto rapidamente) nel secondo tempo, di fronte alla prestazione davvero di ottimo livello dell’Ascoli che avrebbe potuto dilagare ma che, per uno di quei paradossi tipici del calcio, ha subito gol nell’unico tiro in porta dei sardi nella ripresa e, di conseguenza, ha dovuto soffrire fino alla fine, anche se in concreto non ha rischiato praticamente nulla. Quello che più conta, però, è che in Sardegna è arrivata la seconda vittoria consecutiva (non ricordiamo da quanto tempo non accadeva ai bianconeri di vincere due partite consecutive) e il settimo risultato utile consecutivo che permette alla formazione di Di Carlo di allontanarsi dalla zona playout.
E’ chiaro che per l’andamento della gara, soprattutto per quanto è accaduto nel primo tempo, la partita poteva prendere una piega completamente differente. Ma alla fine nel complesso la vittoria dell’Ascoli è più che meritata perché i bianconeri hanno saputo soffrire quando erano in difficoltà nel primo tempo (sicuramente aiutati e “graziati” in diverse circostanze dai sardi) ma poi sono stati bravissimi a scendere in campo nella ripresa con il giusto piglio, determinati e decisi ad andare a caccia del raddoppio, piuttosto che pensare esclusivamente a difendere il risultato. Bravo anche mister Di Carlo a correggere qualcosa nell’intervallo, vista la sofferenza e le difficoltà del primo tempo, soprattutto sulla fascia laterale destra.
Ancora più opportuna la sostituzione a metà primo tempo di Tavcar a cui l’allenatore bianconero aveva dato fiducia dopo la brutta prestazione di Pesaro ma che purtroppo ha nuovamente deluso. Anzi, con la sua sconcertante sciocchezza dopo 3 minuti (il fallo di mano che ha provocato il rigore), ha seriamente rischiato di compromettere e condizionare la partita dell’Ascoli. Nell’occasione il difensore sloveno aveva subito anche il giallo (con i giocatori sardi che chiedevano il rosso inopportunamente) e, poco dopo il quarto d’ora di gioco, aveva commesso un fallo ai limiti dell’ammonizione. Naturalmente non ci può essere alcuna certezza in proposito, ma era molto forte la sensazione che, se fosse rimasto ancora un po’ in campo, avrebbe lasciato i bianconeri in 10. Bene ha fatto, quindi, Di Carlo a non aspettare, a toglierlo a metà del primo tempo, inserendo Menna che complessivamente ha fatto la sua parte.
Tra le tante note positive della giornata, al di là del match winner e per distacco migliore in campo, Silipo, la conferma della crescita di Gagliolo, finalmente simile al giocatore apprezzato negli anni passati, e quella di Bando, ancora una volta bravissimo a crescere a partita in corso, con un secondo tempo da grande protagonista, impreziosito dall’assist per il raddoppio di Silipo, dopo una prima frazione in difficoltà. Buone indicazioni arrivano anche da Tremolada, molto più nel vivo del gioco, che avrebbe voluto tirare il calcio di rigore che poi Corazza ha calciato addosso al portiere (che si è superato sulla respinta di testa in tuffo di D’Uffizi).
A proposito del bomber bianconero, per una volta non è stato implacabile sotto porta. Non solo in occasione del rigore fallito, ma anche poco prima del raddoppio di Silipo, dopo aver superato il portiere, incredibilmente non ha centrato la porta anche se da posizione decentrata (anche se di certo non impossibile). Questi insoliti errori sotto porta hanno fatto parlare di giornata negativa per lui e da un punto di vista realizzativo in effetti è così. Ma non bisogna dimenticare e sottovalutare il contributo che comunque Corazza ha ugualmente garantito con i suoi movimenti, con le sue giocate, con la sua capacità di tener palla e di far salire la squadra. Non ultimo il modo con cui ha lavorato il pallone e dato il via allo splendido e micidiale contropiede, poi trasformato dall’assist di Bando e dalla freddezza di Silipo nel 2-0. Riallacciandoci al discorso iniziale, anche il fatto che la giornata negativa (almeno a livello realizzativo) di Corazza non ha in alcun modo inciso sul risultato finale potrebbe essere interpretato come un segnale inequivocabile.
Eppure, come anticipato, la partita era iniziata come peggio non poteva, con la follia di Tavcar per il rigore dopo meno di 5 minuti. Il doppio errore dei sardi (dal dischetto e sulla ribattuta del palo) aveva graziato l’Ascoli che, dopo aver a sua volta sfiorato il vantaggio con il solito Silipo (ottimo intervento di Zacccagno), ha trascorso un quarto d’ora da incubo, con la Torres che sfondava con irrisoria facilità sul fronte difensivo destro dei bianconeri con lo scatenato Guiebre. Da quella parte e dal piede dell’esterno sardo sono arrivati tutti i pericoli di quel quarto d’ora da incubo, con il miracolo di Livieri sul colpo di testa ravvicinato “a colpo sicuro” di Giorico, il clamoroso “liscio” a due passi dalla porta di Scotto e la conclusione di Fischnaller dal limite, fortuitamente e provvidenzialmente respinta da un difensore bianconero.
Il gol dei padroni dei casa sembrava solo una questione di tempo, invece nel primo capovolgimento di fronte è arrivato il vantaggio dei bianconeri, con Silipo prima abile a sfruttare, sul rimbalzo alto del pallone, l’indecisione proprio di Guiebre, poi perfetto nel disegnare la traiettoria a rientrare che, dopo aver “baciato” il palo, è terminata in fondo al sacco. Inevitabilmente i padroni di casa hanno accusato il colpo ed hanno impiegato un po’ per reagire, poi negli ultimi 10 minuti del primo tempo sono tornati a spingere e a mettere alle corde l’Ascoli, rendendosi più volte pericolosi. Dopo un paio di mischie e una conclusione di Scotto dal limite che ha sfiorato il palo, è stato ancora Diakitè a divorarsi l’1-1, non riuscendo a spingere in rete il pallone a due passi dalla porta.
Tra mille sofferenze i bianconeri sono comunque riusciti ad andare a riposo in vantaggio e nella ripresa la partita è radicalmente cambiata. La Torres non ha trovato più gli spazi per affondare sulle fasce come capitava nel primo tempo, mentre il centrocampo bianconero è salito di tono ed ha dominato la gara. Soprattutto, però, a fare la differenza è stato l’atteggiamento della formazione di Di Carlo che, senza paura ma con estrema convinzione, è andata a caccia del 2-0. Sfiorato prima con Silipo, con l’intervento decisivo ancora dell’ottimo Zaccagno, poi con Corazza che, superato il portiere, non ha trovato la porta. Alla fine, però, con la splendida azione iniziata da Corazza e rifinita perfettamente da Bando, ancora con Silipo è arrivato il 2-0, con subito dopo il rigore che poteva definitivamente chiudere la gara. Invece a sorpresa, su una punizione dalla tre quarti, è arrivato il 2-1 che ha costretto l’Ascoli ha soffrire nella parte finale di gara, anche se, a parte un paio di mischie i padroni di casa non hanno costruito alcuna concreta opportunità per il pareggio.
Ha fatto bene, poi, nel post partita Di Carlo a frenare gli entusiasmi. L’Ascoli non ha fatto ancora nulla ma ha davanti due sfide, prima della fine del girone di andata, da capitalizzare al meglio (contro Sestri Levante e Legnago), da sfruttare al massimo e al meglio per mettersi definitivamente alle spalle il bruttissimo periodo e presentarsi al via del girone di ritorno con il piede giusto e una posizione di classifica più consona.