I “sogni mostruosamente proibiti” del sindaco su eventi estivi e turismo


Rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Cappelli, il sindaco Fioravanti ha affermato che quelli del capoluogo piceno sono gli eventi estivi più importanti della regione. E su turisti e visitatori nei musei “stuzzica” Pesaro. Che, però, ha numeri 10 volte superiori…

Un mix tra il più paradossale teatro dell’assurdo e il più surreale dei film di fantascienza. E’ questo lo spettacolo a cui abbiamo assistito, sgomenti, mercoledì 23 ottobre nel corso del Consiglio comunale, con un unico grande protagonista, il solito “one man show”: il sindaco Marco Fioravanti. La trama è di quelle scritte da un vero e proprio genio della fantascienza, dotato di un’inventiva al di sopra della media e di un ironico e paradossale senso dell’umorismo.

Narra di immaginarie schiere di amministratori locali, provenienti da tutto il centro Italia ma anche da alcune grandi città, in processione all’Arengo per carpire i segreti e chiedere consigli su come ottenere migliaia e migliaia di presenze grazie agli eventi estivi al sindaco e ad un’amministrazione comunale di un Comune che con gli eventi estivi ottiene numeri 10 o anche 20 volte (nel caso delle città più grandi anche di più) inferiori rispetto a tutti gli altri ma che, per qualche misterioso e inspiegabile motivo, viene preso come modello in tutta Italia e anche all’estero (almeno di questo è certo il sindaco di quel Comune…). Ma anche di un sindaco “cattivo” e della sua città che muoiono di invidia per il numero di turisti 10 volte inferiore e per le presenze annuali nei musei, inferiori a quelle che quella stessa città realizza nei soli tre mesi estivi, ottenuti da quel Comune al quale, per chissà quali misteriosi intrecci, ha immeritatamente strappato l’ambito titolo di “Capitale della Cultura 2024”.

Ci sarebbe da ridere fino a sentirsi male se, al di là dell’ironia, non stessimo parlando del capoluogo piceno e del suo sindaco, reduce da una riconferma plebiscitaria, che nel corso di quel Consiglio comunale ha descritto vicende immaginarie da far impallidire e far sembrare ben poca cosa quelle narrate ne “Il favoloso mondo di Amelie” o in “Alice nel paese delle meraviglie”. Non è certo una novità, anzi, negli ultimi anni è accaduto con sempre maggiore frequenza che sindaco e assessori narrassero di risultati straordinari, raccontassero di improbabili primati e di storici riconoscimenti che esistevano solo nella loro fervida fantasia, con la realtà che purtroppo era esattamente opposta.

Ma questa volta si è andati davvero oltre l’inimmaginabile, abbiamo ascoltato e riascoltato più volte la risposta che il sindaco Fioravanti ha dato all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Gregorio Cappelli, inerente il cartellone degli eventi culturali estivi 2024 del Comune di Ascoli. Ed ogni volta le affermazioni del primo cittadino ci sono sembrate ancora più assurde, così lontane dalla realtà, parafrasando un vecchio film di Paolo Villaggio, ci sono apparsi “sogni mostruosamente proibiti”, come se il primo cittadino avesse narrato quello che sogna ma che, non solo non riesce ad ottenere, ma è al momento irraggiungibile per la sua amministrazione comunale.

Senza aggiungere altro e ricordando che della parte dedicata al video del concerto di Russel Crowe ce ne siamo già occupati, ecco quanto dichiarato dal primo cittadino:  “nel 2024 siamo stati contattati da quasi tutte le amministrazioni comunali del centro Italia come modello per l’aumento delle presenze per gli eventi. Abbiamo dimostrato al mondo intero che l’investimento per gli eventi ha prodotto più risultati del marketing turistico. E non lo dice il sindaco alla sua intelligente interrogazione ma lo diranno i numeri. Abbiamo passato i primi 4 anni a fare le indagini di mercato, la partecipazione con tutte le associazioni giovanili, con i circoli anziani, con le associazioni sportive e abbiamo compreso che Ascoli non doveva sviluppare una sua autonoma identità ma doveva saper rispondere a tutti gli strati della società con gli eventi. Con Ascoli Summer Festival per la prima volta nella storia questa città ha ospitato ragazzini di 14,15, 16 anni che sono venuti a vedere i concerti, non era mai avvenuto.

Abbiamo lavorato molto sugli eventi sportivi cercando di valorizzare gli atleti della città ma anche portando ragazzi e famiglie attraverso eventi sportivi come le finali di volley. Quando lei scrive che non c’è un evento di qualità non sta insultando il sindaco, sta insultando tutti gli operatori culturali che in questa città hanno portato gli eventi più importanti della nostra regione. Piceno cinema festival, il concorso ippico, Asculum, il raduno dei bersaglieri, Controvento ha portato quasi 10 mila persone a San Marco. Questa amministrazione è presa come modello anche da grandi città. E poi le notti bianche, quelle non sono eventi di qualità? I dati sul turismo li avremo nei prossimi mesi come quelli sui musei ma io sono certo che avremo fatto un risultato storico che chi è stata Capitale della Cultura se li sogna”.

Al di là della confusione che Fioravanti fa citando eventi, come il concorso ippico e il raduno dei bersaglieri, che nulla hanno a che fare con gli eventi culturali, occorrerebbe ricordare al sindaco che sollevare una critica, condivisibile o meno che sia, è cosa completamente differente dall’insultare qualcuno, significa semplicemente esprimere un’opinione, una visione differente pienamente legittima. Andando nel concreto, va riconosciuto al primo cittadino e alla sua amministrazione comunale di aver investito (anche troppo…) negli eventi estivi, così come di aver portato nel capoluogo piceno un evento, come Ascoli Summer Festival, dedicato ai giovanissimi che, però, è organizzato da diversi anni in tanti altri comuni della zona (delle Marche, del centro Italia), con risultati e numeri ufficiali decisamente più elevati. Senza andare tanto lontano, il San B. Sound di San Benedetto ha fatto registrare quasi 15 mila spettatori, quasi il doppio rispetto all’evento ascolano (8 mila spettatori).

Non possiamo, poi, credere che il sindaco sia realmente convinto che gli eventi più importanti delle Marche siano quelli che si sono svolti nel capoluogo piceno in una regione che, nel corso dell’estate, vede svolgersi rassegne storiche come Macerata Opera Festival, Rossini Opera Festival, il Festival Adriatico Mediterraneo, Civitanova Danza, la Mostra internazionale del nuovo cinema, Fano jazz, Musicultura, Summer Jamboree che attirano migliaia di spettatori da tutto il mondo e che hanno numeri che gli eventi ascolani purtroppo possono solo sognare. Solo per citarne alcuni Macerata Opera Festival ha avuto 50 mila spettatori per quasi 2 milioni di euro di incasso, il Rof quasi 30 mila spettatori e 1,5 milioni di euro di incasso, Civitanova Danza 50 mila spettatori, Fano Jazz 40 mila, per non parlare di Summer Jamboree che anche quest’anno ha superato le 300 mila presenze e ha raggiunto sui social 3,5 milioni di account (e il Comune di Ascoli aveva festeggiato come fosse uno storico record i quasi 200 mila raggiunti dalla Quintana…). E non citiamo neppure, per decenza, le grandi città che con un unico evento hanno numeri che Ascoli non realizzerebbe neppure mettendo insieme tutti gli eventi degli ultimi 3-4 anni.

Infine il riferimento “acido” nei confronti di Pesaro in merito a turisti e visitatori dei musei, un vero e proprio autogol che il sindaco si può permettere perché sa che, quando verranno forniti i dati ufficiali, tutti avranno dimenticato la sua “sparata”. Partiamo dai musei, Ascoli lo scorso anno ha fatto registrare 25 mila visitatori, numero che Pesaro in questo 2024 ha ottenuto già nei primi 3 mesi dell’anno, mentre solo nel periodo estivo ha fatto registrare un numero doppio di visitatori. Considerato i dati provvisori, Pesaro chiuderà il 2024 tra i 150 e i 200 mila visitatori nei propri musei, ad Ascoli per avvicinarsi a quei numeri non basterebbe neppure quadruplicare il dato dell’anno precedente. Quanto al numero dei turisti siamo alla solita storia, proclami, celebrazioni, annunci, poi i dati ufficiali raccontano purtroppo un’altra storia.

Quelli del 2023, anno record per Ascoli e anche per le Marche, almeno secondo i soliti proclami, chissà perché la Regione li ha pubblicati solo qualche settimana fa e, sai che novità, dicono tutt’altro, per le Marche (che registra una diminuzione di arrivi e presenze) e per Ascoli. Che, a fronte di un leggero incremento di arrivi (da 36.803 a 38.651) fa registrare un piccolo calo di presenze (da 74.251 a 73.916). Restano lontanissimi, a differenza di quello che sosteneva il sindaco nel corso del 2023, i numeri pre terremoto (quasi 43 mila arrivi e oltre 170 mila presenze), soprattutto Ascoli resta la Cenerentola delle Marche con il 19° posto per quanto riguarda gli arrivi e addirittura il 25° posto per le presenze, naturalmente nettamente fanalino di coda tra i capoluogo di provincia.

Con Pesaro, che secondo Fioravanti dovrebbe invidiare i numeri del capoluogo piceno, che fa registrare oltre 230 mila arrivi (8 volte di più di Ascoli) e quasi 850 mila presenze (11 volte in più). Davvero superfluo aggiungere altro…

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