In Consiglio comunale il sindaco ha avuto il coraggio di lanciare accuse contro l’opposizione in merito all’intervento di recupero della chiesa di S. Angelo Magno, chiusa da oltre 8 anni. E sul video di Russell Crowe ha dimostrato di non conoscere gli atti del suo Comune…
Nell’imbarazzante e sconfortante show messo in scena dal sindaco Fioravanti nel corso del Consiglio comunale di mercoledì 23 ottobre, sono davvero tanti gli spunti che meriterebbero un serio approfondimento. Delle dichiarazioni del primo cittadino sulla sanità e di quelle surreali e paradossali su cartellone estivo e turismo ce ne occuperemo i prossimi giorni. Ma due questioni toccate da Fioravanti lasciano davvero esterrefatti perché per certi versi sono il manifesto di cosa sia, non certo da ora, questa amministrazione comunale, e anche di come ormai il primo cittadino, probabilmente forte del 74% ottenuto alle elezioni comunali del giugno scorso, deve essersi convinto di poter dire qualsiasi cosa, di poter raccontare qualsiasi improbabile “favoletta” a quei “boccaloni” dei suoi concittadini.
Parliamo, in particolare, dell’atteso (da oltre 8 anni) intervento di riqualificazione della chiesa di S. Angelo Magno e delle famosissime riprese video del concerto di Russell Crowe. E se nel primo caso il sindaco ha mostrato la sua impareggiabile spregiudicatezza nello stravolgere i fatti e nello scaricare su altri responsabilità che sono evidentemente e inequivocabilmente sue e della sua parte politica, nel secondo dovrebbe essere lo stesso Fioravanti a spiegare se si è divertito a prendere in giro gli ascolani o, molto più semplicemente, non conosce neppure gli atti ufficiali approvati dal suo Comune.
Partiamo dalla chiesa di S. Angelo Magno di cui c’eravamo occupati nelle settimane scorse, una delle più belle e suggestive chiese del capoluogo piceno, chiusa dal terremoto del 2016. Al punto 6 dell’ordine del giorno era prevista l’approvazione della seconda modifica del programma triennale lavori pubblici 2024-2026 e dell’elenco annuale 2024. E tra le modifiche elencate dall’assessore Cardinelli, oltre all’ennesimo sconcertante aumento dei costi per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole (900 mila euro per la Cantalamessa, addirittura 2,7 milioni di euro per la Don Giussani), era previsto anche lo spostamento dell’intervento di riqualificazione della chiesa S. Angelo Magno, inizialmente inserito per l’annualità 2025, al 2024. “La progettazione è in stato avanzato e contiamo di effettuare la gara prima della fine dell’anno” ha spiegato l’assessore.
Nel corso della discussione, poi, il sindaco Fioravanti, dopo aver sostenuto che anche per i lavori pubblici (come per gli eventi estivi, per il turismo, per i musei) Ascoli sarebbe diventato un modello a livello nazionale (magari anche internazionale e, perché no, intergalattico…), ha criticato i rappresentanti dell’opposizione che, secondo Fioravanti, “hanno espresso voto contrario in Commissione, poi vanno a firmare per il Fai”, come a voler far intendere che in qualche modo la responsabilità è loro per questo clamoroso ritardo. Senza ripercorrere tutto il lungo iter di questa ennesima imbarazzante telenovela (vedi articolo “Il recupero della chiesa Sant’Angelo Magno si trasforma nell’ennesima farsa”), sarebbe sufficiente ricordare che il recupero della chiesa era tra le priorità del programma di mandato di Fioravanti nel 2019. E che nel 2020 sempre il primo cittadino, insieme all’assessora regionale alla cultura Giorgia Latini, aveva annunciato il prossimo avvio dei lavori, grazie ad un finanziamento regionale. E nel Piano performance 2022 era stato stilato un preciso cronoprogramma che prevedeva entro la fine del 2022 l’approvazione del progetto esecutivo, la gara di appalto nei primi 6 mesi del 2023, l’avvio dei lavori nella seconda parte del 2023 e la conclusione entro la fine del 2024.
Ed in effetti a settembre 2022 il progetto definitivo-esecutivo era stato approvato ma poi l’iter si era interrotto e non si è saputo più nulla fino a luglio 2023 quando, nella delibera n.225, sindaco e assessori ammettevano candidamente che quel finanziamento regionale annunciato con enfasi 3 anni prima in realtà ancora non c’era. Solo un anno dopo, a fine luglio 2024, finalmente arrivava la notizia dell’effettivo stanziamento di quei fondi ma, a sorpresa, invece di procedere subito all’appalto (il progetto definitivo – esecutivo era stato approvato 2 anni prima), l’amministrazione comunale con delibera n. 295 del 3 ottobre scorso incredibilmente (e senza alcuna spiegazione concreta e plausibile) decideva di ripartire praticamente quasi da zero, con l’approvazione in linea tecnica del progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte).
Di fronte ad un simile sconcertante quadro, quando si parla del recupero della chiesa di S. Angelo Magno il sindaco Fioravanti l’unica cosa che potrebbe fare è semplicemente chiedere scusa ai cittadini ascolani, altro che provare a distorcere una realtà a dir poco imbarazzante per la sua amministrazione e per la sua parte politica (la Regione che ha erogato con 4 anni di ritardo il finanziamento è governata dalla destra…). Poco prima, invece, a lasciare a dir poco esterrefatti erano state le sconcertanti dichiarazioni del primo cittadino in merito al video del concerto di Russell Crowe (vedi articolo “La commedia è finita ma il costo per il Comune del concerto di Russell Crowe lievita”) costato ben 20 mila euro.
Di fronte alla richiesta di spiegazioni del consigliere comunale Gregorio Cappelli che chiedeva se qualcuno avesse visto quel video, che continua ad essere un oggetto misterioso, il sindaco ha risposto così: “quello che le sto dicendo altri 48 mila cittadini lo sanno già, conoscono la risposta, però lo ripeto. Nessuno ha visto il video del concerto di Russell Crowe ma può chiamare qualche suo amico in America e l’ha visto. Perché l’obiettivo era di fare un live streaming nel mondo del concerto stesso, non di fare un video per chi non poteva venire in piazza o per fare video promozionali. Abbiamo fatto la diretta per permettere ai fans di Russell Crowe in America di vedere il concerto e conoscere Ascoli. Infatti quest’anno abbiamo avuto un’alta percentuale di americani e stranieri. Se vuole le do il numero di qualche americano che le dirà che l’ha visto”.
Sorvolando (per decenza) su quest’ultima parte della risposta, che sembra scritta da un bambino capriccioso e stizzito di non più di 8-9 anni, non si capisce chi sarebbero i 48 mila cittadini che sapevano già la risposta perché, ammesso (e assolutamente non concesso) che tutti i cittadini ascolani la sapessero comunque il capoluogo piceno supera a mala pena i 46 mila residenti. Ricordato che, come detto poco prima dal sindaco, i dati sul turismo nell’estate 2024 non sono ancora disponibili, quindi non c’è nulla che certifichi l’eventuale aumento di turisti stranieri e americani, gli atti ufficiali relativi all’affidamento dell’incarico per le riprese video certificano tutt’altro, non c’è alcuna traccia di quanto sostenuto da Fioravanti nel Consiglio comunale. Infatti nella determina n. 2604 del 9 luglio scorso c’è scritto che viene affidato alla Xentex srl, per un importo di 20 mila euro, “il servizio di riprese integrali ai fini promozionali del concerto di Russell Crowe ai fini dell’acquisizione del master integrale e delle foto per l’archivio del Comune di Ascoli e di una clip pubblicitaria della durata di circa 3 minuti per uso promozionale e social”.
Nessun riferimento al live streaming, quindi, è sin troppo chiaro ciò che il Comune chiede alla società a cui è affidato il servizio. E se mai ci fosse qualche dubbio, all’art. 1 del disciplinare dell’incarico di affidamento del servizio, allegato alla determina n. 2604, viene ribadito con chiarezza lo scopo dell’incarico stesso: “l’acquisizione del master integrale e di foto per l’archivio del Comune; di una videoclip pubblicitaria con la sintesi del concerto della durata di circa 3 minuti per uso promozionale e social”. Tutto chiaro ed inequivocabile, così come è chiaro che il live streaming citato da Fioravanti in Consiglio comunale non era certo nell’oggetto dell’incarico.
Questo significa che delle due, l’una: o il sindaco non conosce neppure cosa è previsto negli atti ufficiali del suo Comune, e quindi parla a sproposito, oppure il primo cittadino si diverte a prendere in giro i cittadini ascolani, raccontandogli palesi balle. Francamente non siamo in grado di capire quale delle due alternative è la peggiore…