Il recupero della chiesa Sant’Angelo Magno si trasforma nell’ennesima farsa


Considerata una delle più belle e suggestive del capoluogo piceno, la chiesa di Sant’Angelo Magno è chiusa dal terremoto del 2016. Nel 2022 era stato approvato il progetto definitivo-esecutivo ma mancava i fondi. Ora è arrivato il finanziamento ma si riparte dall’inizio…

Ci deve essere un’attrazione particolare tra l’amministrazione comunale e il gioco dell’oca, quello in cui si torna spesso nella casella del via. Limitandoci solamente all’ultimo periodo, nelle settimane passate era accaduto con l’intervento per la messa in sicurezza della scuola Don Bosco il cui iter era partito ad inizio 2021 con la verifica di vulnerabilità sismica e che, misteriosamente, dopo 3 anni e mezzo di fatto è tornato al punto di partenza, con la determina n. 3259 del 29 agosto scorso per l’affidamento di indagini strutturali “propedeutiche alla verifica di vulnerabilità sismica”.

Ora è la volta dell’intervento di recupero della chiesa Sant’Angelo Magno, con la delibera n. 295 del 3 ottobre scorso con la quale è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economico dell’intervento che, solitamente, è il primo passaggio dell’iter che porta poi all’assegnazione e all’avvio dei lavori. In pratica si torna indietro di oltre 2 anni e mezzo, visto che il 31 marzo 2022, con delibera di giunta n. 92, era stato approvato in linea tecnica il progetto definitivo-esecutivo dell’intervento di recupero. Che, evidentemente, come accade troppo spesso per le opere più importanti che deve realizzare il Comune, da quel momento in poi deve essere finito in un profondo buco nero, dimenticato dall’amministrazione comunale ma anche dai media locali.

Paradossalmente gli uni e gli altri si sono ricordati di quella che a giudizio di molti è la chiesa più bella e suggestiva del capoluogo solo “grazie” ai vandali che nel maggio scorso si sono introdotti nella chiesa chiusa e abbandonata, danneggiandola. C’erano alle porte le elezioni, comunali ed europee, ed ovviamente tutti quelli che fino a quel momento se ne erano dimenticati hanno approfittato per manifestare il proprio sdegno e il proprio (presunto) interesse. Che, altrettanto naturalmente, passate le elezioni è di nuovo magicamente svanito. Ora a ricordarci l’indecente scempio di quella chiesa chiusa da più di 8 anni ci ha pensato la delibera n. 295 che ripercorre quanto accaduto, con alcuni incomprensibili “buchi temporali” e omissioni.

Partendo dal fatto che la chiesa di Sant’Angelo Magno è chiusa e inaccessibile dal 2106, dalla terribile sequenza sismica, con l’ordinanza sindacale n. 585 del 7 novembre 2016 che ne certificava i danni (e quindi la necessità di un intervento di recupero. Quasi 3 anni dopo, nell’estate 2019, il neo eletto sindaco Marco Fioravanti nelle linee programmatiche di mandato aveva indicato come una delle principali priorità proprio il recupero della chiesa. A fine 2020, poi, l’allora assessora regionale Giorgia Latini annunciava il prossimo avvio dei lavori grazie ad un finanziamento regionale. “Appena nominata assessore – affermava allora – una delle mie priorità è stata quella di trovare i fondi per restaurare e rimettere in vita la splendida chiesa di Sant’Angelo Magno”. “Ringrazio il presidente Acquaroli e l’assessore al bilancio Castelli per la fondamentale collaborazione, è stato un bel lavoro di squadra” aggiungeva la Latini facendo credere che il finanziamento era cosa fatta e che, quindi, si poteva partire.

Tre anni dopo, il 7 luglio 2023, con la delibera n. 225 il sindaco Fioravanti e gli assessori ammettevano candidamente che l’intervento di recupero della chiesa Sant’Angelo Magno “allo stato attuale non è stato ancora finanziato”. In effetti, come ci ricorda la delibera del 3 ottobre scorso, a fine 2020, con la legge regionale 53 del 31 dicembre 2020, la Regione aveva stanziato 80 mila euro non certo per l’intervento ma “per la progettazione del recupero della chiesa Sant’Angelo Magno”. Sempre la delibera 295 di inizio ottobre ripercorre, poi, l’iter, con l’affidamento dell’incarico per la relazione geologica, sismica e geotecnica (determina 2140 del 20/2/2021), per il rilievo con metodologia scanner (determina 2152 del 27/7/2021), per le indagini e accertamenti strutturali (determina 2277 del 30/7/2021), per la valutazione della vulnerabilità sismica e della progettazione definitiva (determina 2395 dell’11/8/2021).

Sette mesi dopo, il 31 marzo 2022, con la citata delibera n. 92 sindaco e assessori approvavano il progetto definitivo-esecutivo che il successivo 7 settembre 2022 otteneva il parere favorevole con prescrizioni della Soprintendenza. Nel ripercorrere l’iter dell’intervento, nella delibera 205 del 3 ottobre scorso da settembre 2022 si passa direttamente a luglio 2024, senza che venga fornita qualche spiegazione, qualche dettaglio su quanto è accaduto in questi 2 anni, per altro con un progetto definitivo-esecutivo approvato e, quindi, teoricamente con l’indizione della gara dell’appalto che avrebbe dovuto essere il successivo passaggio.

Dagli atti ufficiali del Comune sappiamo che nel Piano Performance 2022 l’amministrazione comunale aveva tracciato un preciso cronoprogramma che prevedeva, dopo l’approvazione del progetto, la gara di appalto nei primi 6 mesi del 2023, l’inizio dei lavori nella seconda metà del 2023 e la conclusione dell’intervento nel 2024. Nel luglio 2023, poi, la citata delibera 225 con l’ammissione che, nonostante gli annunci, la Regione non aveva ancora stanziato i fondi. Da quel momento la chiesa Sant’Angelo Magno è finita nel dimenticatoio, fino al blitz dei vandali del maggio scorso. “Solo pochi giorni fa era arrivata l’approvazione del finanziamento di 2 milioni di euro” aveva affermato allora l’on. Giorgia Latini, annunciando l’avvenuto finanziamento che, pure, aveva già annunciato 3 anni e mezzo prima.

In realtà la delibera 295 del 3 ottobre scorso svela che il via libera al finanziamento a maggio 2024 ancora non c’era, è arrivato solo il successivo 29 luglio 2024 con l’email della dott.ssa Claudia Platteger in qualità di rappresentante del Palazzo Ducale di Urbino – Direzione regionale Musei nazionali Marche. Con il progetto definitivo-esecutivo approvato già da 2 anni e mezzo, in qualsiasi altro posto con l’avvenuto finanziamento sarebbero subito partite le procedure per la gara di appalto. Nell’incantato regno di Ugualos, invece, come in un infinito gioco dell’oca si torna nuovamente alla casella del via, al progetto di fattibilità tecnico-economico che solitamente è il primo passo.

Una situazione che definire deprimente è un eufemismo, senza dimenticare che quella chiesa, uno dei gioielli della città, è sconsolatamente chiusa da 8 anni e mezzo…

bookmark icon