Dopo una lunga attesa e i soliti slittamenti, i lavori per il ponte che attraversa il torrente Bretta sono iniziati nell’ottobre 2023 e avrebbero dovuto concludersi il 15 maggio 2024. Il 4 settembre scorso l’annuncio della fine lavori in 30 giorni, ancora una volta non rispettato…
Doveva essere il fine settimana della riapertura del ponte di Brecciarolo che attraversa il torrente Bretta. Secondo quanto aveva assicurato l’amministrazione comunale il 4 settembre scorso, i lavori sul ponte sarebbero dovuti terminare in questi giorni. “Ultimi lavori per il ponte di Brecciarolo – si leggeva allora nel comunicato – dopo la realizzazione dell’attraversamento e delle opere minori sul lato ovest, adesso si procederà con le opere complementari sul lato esta, lungo via dei Giaggioli. Nella notte tra giovedì e venerdì inizieranno i lavori di scavo per accelerare il più possibile i tempi, con una tempistica complessiva pari a 30 giorni. Per tutta la durata degli interventi la pista ciclabile non sarà accessibile sul tratto all’altezza della chiesa di Brecciarolo, sia per chi arriva dal semaforo sia per chi proviene da ovest”.
Abbiamo atteso inutilmente tutto il fine settimana che arrivasse dal Comune l’annuncio di una quelle “pompose” cerimonie di inaugurazione che piacciono tanto al sindaco Fioravanti, al punto da organizzarne anche quando non c’è nulla da inaugurare (come nel caso della curva sud…), ma nulla è accaduto. E, a giudicare dalla situazione del ponte venerdì 4 ottobre, non bisogna essere dei grandi esperti per presupporre che non ci sarà nessuna riapertura nei prossimi giorni, forse neppure nelle prossime settimane. D’altra parte non è certo una novità, ormai da tempo nel meraviglioso regno di Ugualos scadenze contrattuali e cronoprogrammi ufficiali sono un optional, rigorosamente da non rispettare.
Ricordando che da contratto i lavori dovevano completarsi entro il maggio 2024, quella del ponte di Brecciarolo è l’ennesima sconfortante e imbarazzante telenovela che si trascina da anni, tra i soliti “ritmi messicani” che caratterizzano ogni intervento del Comune, tempi biblici per ogni passaggio, errori, ripensamenti, correzioni, in altre parole nella solita confusione totale, puntualmente mascherata da improbabili annunci e proclami, come appunto quello di un mese fa. Il tutto senza che nessuno dell’amministrazione comunale, né il sindaco né gli assessori, si preoccupi mai di fare chiarezza, di raccontare con onestà le ragioni di simili continui slittamenti. E, soprattutto, senza mai che nessuno si preoccupi dei pesanti disagi, in alcuni casi ai limiti (se non oltre) di veri e propri danni, che i cittadini sono costretti a sopportare in questi casi.
Del necessario intervento per la messa in sicurezza del ponte se ne parlava da tempo, poi il 4 novembre 2020 il primo solenne annuncio: “Ascoli Piceno, il ponte di Brecciarolo sarà demolito e ricostruito. Opera da 250 mila euro” titolava a tutta pagina un quotidiano locale, facendo immaginare che i lavori stessero per partire. In realtà era solo partito l’iter progettuale, con l’affidamento dell’incarico per la relazione geologica, idrogeologica, sismica, geotecnica (determina n. 2708 del 28/10/2020) per poco meno di 6 mila euro e il contestuale affidamento dell’incarico di progettazione definitiva-esecutiva (determina n. 2709 del 28/10/2020) per poco meno di 40 mila euro.
Solo dopo quasi 9 mesi, però, il Comune con delibera di giunta comunale n. 218 del 6/7/2021 approva ai soli fini tecnici il progetto definitivo, per un importo complessivo di poco meno di 300 mila euro (294.706,81 euro per l’esattezza). Dopo 5 mesi viene approvato il progetto esecutivo (determina n. 3865 del 9/12/2021) e il 26 gennaio 2022, con determina n. 252, c’è l’affidamento dei lavori di “realizzazione dell’opera di attraversamento del torrente Bretta in frazione Brecciarolo” per un importo di 198.656,31 euro oltre iva del 10% (per un totale complessivo di 218.521,94 euro). Il 16 marzo successivo viene stipulato il contratto d’appalto, ma il successivo 29 aprile, al momento della consegna dei lavori, il progettista e direttore dei lavori rilevava “differenze significative tra lo stato di fatto dei luoghi rispetto a quanto riportato negli elaborati del progetto esecutivo.
In particolare da successive verifiche emergeva che le modifiche erano state causate dagli eventi meteorici straordinari che si erano verificati tra novembre e dicembre 2021. “Gli eventi piovosi di cospicua intensità occorsi nei giorni 17/11/2021 e 11/12/2021, con accumuli di pioggia importanti, hanno innescato fenomeni di piena e conseguente erosione che ha sostanzialmente modificato le condizioni morfologiche dell’alveo del torrente Bretta causati in particolare dall’ostruzione rappresentata da ponte esistente” si legge nella relazione tecnica di perizia. Dopo una serie di approfondimenti e proposte di modifiche, il direttore dei lavori trasmette al Comune una perizia di variante nella quale, si legge nel documento, “è stata rivista la struttura del ponte, adeguandola al nuovo stato dei luoghi e, conseguentemente, con modifiche alla viabilità”.
Il 13 luglio 2023, con delibera di giunta n. 245, viene approvata quella perizia di variante, con il costo dell’intervento praticamente raddoppiato che passa da 294 mila euro a 543 mila euro. L’aspetto singolare è che in realtà l’importo contrattuale, quindi il costo dei lavori, dopo la perizia di variante aumenta di meno di 100 mila euro, passando da 198.656,31 a 283.445,87 euro. Si raddoppiano, invece, le spese tecniche, con l’aggiunta anche di circa 100 mila euro destinati alla “compensazione dei prezzi”. In ogni caso finalmente i lavori possono iniziare, esattamente il 19 ottobre 2023 con termine dell’intervento da contratto previsto per il 15 maggio 2024.
Per i residenti si trasforma subito in un calvario, con pesanti disagi di ogni genere, nella più totale indifferenza dell’amministrazione comunale (d’altra parte non sono tantissimi i residenti, quindi i voti a disposizione…), con la surreale e sconcertante situazione che si trova a vivere il ristorante-pizzeria della zona praticamente oscurato, si può dire “tappato”, e quasi impossibile da raggiungere a causa del cantiere. Per altro l’impressione che suscita subito il cantiere è quello di un’opera esagerata, un “mostro di cemento” del tutto fuori luogo e inopportuno, come ha giustamente sottolineato un cittadino sui social, “per sei metri di passaggio in una zona non trafficata”.
“Un’opera all’insegna del brutalismo acritico” ha aggiunto qualcun altro sempre sui social che rischia di avere un impatto devastante che preoccupa non poco i residenti della zona. Per non parlare della situazione di quel ristorante-pizzeria che, anche quando i lavori saranno terminati e non ci sarà più il cantiere, avrà un muretto di contenimento praticamente a ridosso e di fatto rischia di avere problemi notevoli, anche solo per portare avanti la propria attività. E a proposito della fine dei lavori, superfluo sottolineare che il 15 maggio scorso, alla scadenza contrattuale, ovviamente non sono terminati.
Come anticipato, solo il 4 settembre scorso, con un breve e stringatissimo comunicato, l’amministrazione comunale, ovviamente senza degnarsi di spiegare le ragioni di un simile ritardo (i sudditi non hanno alcun diritto di sapere…) ha annunciato che sono iniziati “gli ultimi lavori… con una tempistica complessiva pari a 30 giorni”. Che sono trascorsi e, naturalmente, i lavori non sono affatto terminati, anzi, da quanto si vede la conclusione non appare affatto prossima. Sempre senza che nessuno dal Comune si degni di spiegare cosa sta accadendo, le ragioni di questo ennesimo e ulteriore ritardo.
Soprattutto senza che nessuno dell’amministrazione comunale si preoccupi dei disagi che stanno subendo cittadini e attività della zona. E che, purtroppo, non sono destinati a concludersi con la fine dei lavori…