Ascoli “capitale mondiale del paradosso e del controsenso”


Dalla commedia dell’assurdo sulla curva sud ai parcheggi per gelati in via Trieste, dal costosissimo videoclip promozionale “oscurato” al gioco dell’oca alla scuola Don Bosco: ormai può accadere di tutto nel meraviglioso mondo del regno di Ugualos…

L’agognato riconoscimento di “Capitale italiana della cultura 2024” non è arrivato, con la beffa aggiuntiva che invece è finito a Pesaro. A parziale consolazione ci sarà nel 2025 quello di “città europea dello sport” che, però, si ottiene a pagamento (vedi articolo “Annunci, promesse ma tante incompiute: benvenuti nella città europea dello sport”). Nessuno, però, può anche solo provare ad insidiare il capoluogo piceno come “Capitale mondiale del paradosso e del controsenso”, ancor più dopo quanto accaduto nel corso dell’estate. Dalla curva sud all’utilizzo di via Trieste, dal concerto di Russel Crowe alle scuole, senza dimenticare gli impianti sportivi, nelle ultime settimane è successo davvero di tutto, con situazioni che in qualsiasi altro posto al mondo avrebbero provocato scalpore ma che nell’incantato regno di Ugualos sono ormai considerate del tutto normali. Solo qualche esempio, limitandoci ai casi più paradossali.

Appalto, subappalti e cronoprogramma: commedia dell’assurdo sulla curva sud

Partito con l’inaugurazione farsa del 7 giugno scorso (vedi articolo “La fiction dell’inaugurazione dei lavori, farsa senza fine per la curva sud”), l’intervento di demolizione della curva sud si è trasformato in una surreale commedia dell’assurdo. Il 13 settembre scorso, nel comunicato stampa in cui annunciava il riutilizzo delle macerie della curva per l’area ex Carbon, il sindaco ha affermato che i lavori di demolizione della curva stanno proseguendo (quindi non sono terminati…) “nel rispetto del cronoprogramma”. Quello riportato in tutti gli atti ufficiali, però, prevedeva la conclusione dei lavori stessi entro 60 giorni.

Considerato che dal 7 giugno ne sono trascorsi più di 100, resta da capire se il primo cittadino ha preso in giro i cittadini ascolani in quel 7 giugno con l’inaugurazione farsa o il 13 settembre con l’annuncio del rispetto del cronoprogramma. In attesa di capirlo, dagli ultimi atti ufficiali (determine n. 3277 e 3524 del 5 e del 17 settembre) emerge che la ditta a cui il Comune ha affidato, con trattativa diretta, i lavori di demolizione ha subappaltato ad altre due aziende sia le “opere di demolizione, scavo di sbancamento, sfilaggio cavi” che quelle “di trasporto materiali da demolizioni”. Come direbbe Lubrano, “la domanda sorge spontanea”: ma se vengono date in subappalto le opere di demolizione e di trasporto dei materiali demoliti, l’aggiudicataria dell’appalto quali lavori farebbe?

In via Trieste i primi parcheggi… per gelati!

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha sanzionato un’attività del centro cittadino, intimandole di rimuovere le sedie giallo ocra che pure avevano suscitato commenti unanimemente positivi. Certo, se esiste un regolamento per la tutela del centro cittadino è doveroso farlo rispettare anche se, inevitabilmente, viene da chiedersi se il decoro del centro e dei suoi monumenti è messo più in discussione dal colore di alcune sedie o dal fatto che occupano parte della piazza (piazza del Popolo), addirittura anche sotto i loggiati, e in qualche caso finiscono per ostruire e oscurare strutture che andrebbe tutelate. Ma, a proposito di sedie e tavolini, da alcune giorni ne sono state posizionate alcune all’inizio di via Trieste, di fronte allo sportello del Monte dei paschi di Siena, proprio sopra agli spazi bianchi per i parcheggi dei motorini. Dando per scontato che chiunque ha messo quei tavolini sicuramente avrà avuto le necessarie autorizzazioni, è logico che lo stesso Comune disegni strisce per i parcheggi e poi conceda l’autorizzazione per farvi mettere sopra tavolini e sedie? Naturalmente, come sempre, dall’amministrazione comunale nessuno si degna di chiarire. Qualcuno su facebook, però, fa notare che si tratta dei primi (e al momento unici in Italia) parcheggi per gelati (in relazione alla gelateria che è di fronte)…

Marcato in via Trieste, l’ultima possibile “genialata”…

Sempre a proposito di via Trieste, è dei giorni scorsi la notizia secondo cui l’amministrazione comunale starebbe pensando proprio alla via da poco riqualificata, inaugurata nell’aprile scorso con “appena” un anno rispetto a quanto previsto del contratto, per le bancarelle del mercato ambulante attualmente dislocate in piazza Arringo (spesso costrette a trasferirsi altrove per manifestazioni ed eventi che si svolgono nella piazza. Che, oltretutto, più o meno presto sarà oggetto di un intervento di riqualificazione e ripavimentazione (secondo i quotidiani locali già da marzo 2025). E cosa c’è di meglio dell’appena riqualificata via Trieste, dove già la nuova pavimentazione mostra segnali inquietanti e che così ben presto sarà in condizioni tali da richiedere un nuovo intervento di riqualificazione? In altre parole, una “genialata”…

Il mistero della videoclip del costosissimo concerto del “gladiatore”

Doveva essere, almeno per il sindaco, l’evento dell’estate ascolana. Invece il concerto di Russel Crowe si è trasformato in un clamoroso autogol, sia perché è stata miseramente spazzata via, da Russel Crowe stesso, la “favoletta” degli avi ascolani, sia per l’incredibile costo sostenuto dal Comune, ben 105 mila euro. A cui si devono aggiungere i 20 mila euro per le riprese integrali del concerto (quelle integrali delle due edizioni della Quintana complessivamente sono costate circa 13 mila euro), per realizzare anche una clip di circa 3 minuti “per uso promozionale e social”. Il 14 agosto il Comune ha liquidato quei 20 mila euro alla srl a cui era stato affidato l’incarico, con la determina n. 3104 che svela anche che il 18 luglio l’Arengo ha acquisito riprese e videoclip. Che, però, non sono mai state mostrate. Davvero una forma singolare di promozione, a meno che l’amministrazione comunale non ritenga che, vista la colossale “figuraccia”, la migliore forma di promozione per la città sia proprio non mostrare a nessuno la videoclip di quel concerto…

Il surreale “gioco dell’oca” sulla scuola Don Bosco

La tragicomica telenovela sulla sicurezza delle scuole cittadine si trascina ormai da 8 anni, con situazioni a dir poco paradossali. L’emblema di come l’amministrazione comunale sia totalmente “nel pallone” è l’intervento sulla scuola Don Bosco che si è trasformato in un surreale e sconcertante “gioco dell’oca” nel quale si ritorna sempre alla casella di partenza. Dopo la verifica di vulnerabilità sismica effettuata ad inizio anno, il 2 febbraio 2021 era partito l’iter progettuale (delibera n. 25), con un anno dopo l’affidamento dell’incarico di progettazione (determina n. 857 del 1 aprile 2022). Il 16 settembre 2022, però, l’assegnataria dell’incarico chiede nuove indagini geologiche ed un mese dopo, con determina n. 3278, vengono affidate indagini geotecniche, geofisiche e geotecniche “propedeutiche” alla progettazione (che sarebbe partita 6 mesi prima…).

A maggio 2023 viene consegnata la relazione con i risultati di quelle indagini in base alle quali si stabilisce di effettuare una nuova verifica di vulnerabilità sismica (ma quella di 2 anni prima?), il cui incarico viene affidato il 21 ottobre 2023 con determina n. 3777. Passano 10 mesi senza novità, poi all’improvviso il 29 agosto 2024 con determina n. 3258 vengono affidate nuove indagini strutturali “propedeutiche alla verifica”. Praticamente si riparte da capo, con i bookmakers che non accettano scommesse sul fatto che, tra una decina di mesi, quelle indagini sveleranno che servono nuove indagini “propedeutiche alle indagini strutturali”…

Cittadella dello sport, Palavolley, campo di atletica: le “perle” della città europea dello sport

La carenza di impianti e le solite promesse non mantenute è il letale mix che rende sconfortante la situazione dello sport cittadino, con la prima che ha portato alla scomparsa di storiche discipline sportive (baseball, softball, pallanuoto, pallamano). Quanto alle promesse, basterebbe ricordare che nel 2023 doveva essere pronta la nuova mega cittadella dello sport in area Zannoni di cui, guarda il caso, non si hanno più notizie. L’emblema di come l’amministrazione comunale in questo campo si muova senza un briciolo di seria programmazione arriva dalla pallavolo. Dopo la chiusura per problemi di sicurezza, si era tentato di risolvere i problemi della mancanza di strutture per le squadre cittadine presentando un progetto di ristrutturazione e realizzazione del nuovo Pala Squarcia, inesorabilmente bocciato e non finanziato dal bando “Sport e periferie”. Poi l’amministrazione comunale ha realizzato quello che pomposamente ha definito il “Palavolley” ma che in realtà era semplicemente un “pallone” trasformato in una struttura a dir poco imbarazzante (per la quale si sono spesi oltre 300 mila euro), che, come previsto, è durata “come un gatto in tangenziale”.

A dare una mano al Comune, però, è arrivato il Pnrr con i fondi per il nuovo palavolley, con i lavori partiti a giugno 2023 e che dovevano concludersi un anno dopo, giugno 2024. Superfluo sottolineare che, a fine settembre, i lavori sono ben lungi dall’essere conclusi, con la nuova scadenza fissata ora per ottobre 2024 (ma senza spogliatoi…). Situazioni a dir poco imbarazzanti che, però, non hanno impedito di avere il riconoscimento di città europea dello sport 2025 che, però, come noto si ottiene a pagamento. Magari per celebrare quel titolo il Comune potrebbe proiettare in piazza il video sulla situazione vergognosa della pista di atletica (i cui lavori non sono mai partiti e da mesi chiusa al pubblico) pubblicato qualche giorno fa da un cittadino ascolano sui social…

Potremmo proseguire ancora a lungo, magari ricordando (ne abbiamo ampiamente trattato) l’incredibile storia del presunto ospedale di comunità dentro l’ospedale Mazzoni (vedi articolo “L’ospedale di comunità tra finzione e realtà”) o del ponte di Brecciarolo per il quale lievitano inspiegabilmente i costi e i disagi per i residenti (ma ce ne occuperemo nel dettaglio i prossimi giorni). Ma già così è sufficiente per nominare Ascoli “la capitale mondiale del paradosso e del controsenso”…

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