Determinazione e attenzione, Ascoli sulla buona strada


Dopo la sconfitta a Chiavari era fondamentale tornare alla vittoria e la formazione di Carrera lo fa in una partita affrontata con la giusta attenzione e determinazione e dominata dopo un avvio balbettante. Confermata l’importanza di Tremolada, anche se ancora non in condizione

Non era San Siro, dove anni fa la parabola beffarda di Barbuti sorprese Galli e fece piangere Sacchi e Berlusconi, ma la vittoria in casa del Milan è indiscutibilmente una di quelle che fanno tornare il sorriso e procurano una soddisfazione doppia, almeno ai tifosi bianconeri interessati alle sorti dell’Ascoli sul campo. Innanzitutto perché, dopo la sconfitta di Chiavari, serviva subito una risposta adeguata, non solo per la classifica, in termini di risultato. Poi perché la formazione di Carrera ha dato l’impressione di aver finalmente compreso come bisogna affrontare le partite di Lega Pro. Infine perché era necessario dare una lezione sul campo agli insopportabili e presuntuosi giovani rossoneri a cui mister Bonera, prima di ogni altra cosa, dovrebbe innanzitutto insegnare ad avere ben altro atteggiamento in campo.

Semplicemente insopportabili le proteste e le “sceneggiate” ad ogni fischio arbitrale contrario, anche quelli inequivocabilmente indiscutibili (in occasione del rigore, concesso per un fallo tanto ingenuo quanto netto, si sono persi 4 minuti per le proteste plateali dei giovani rossoneri), se possibile addirittura peggiore l’atteggiamento volutamente e continuamente provocatorio nei confronti degli avversari, con Jimenez e Vos (solo per citare i più esagitati) che avrebbero meritato di essere presi ripetutamente a “calci nel sedere”. Per non parlare, poi, dell’imbarazzante e vergognosa serie di tuffi in area nella ripresa in cerca di un improbabile rigore (ma l’ammonizione per simulazione è stata abolita?). E’ la seconda squadra e sono ragazzi giovani ma, per una società con il blasone del Milan, è davvero un brutto colpo all’immagine vedere in giro per i campi di calcio italiani (anche se di Lega Pro) giovanotti in maglietta rossonera così arroganti e presuntuosi. Tornando alla partita, praticamente è rimasta in bilico per una ventina di minuti, quelli iniziali, poi dal rigore di Corazza in poi praticamente non c’è stata più storia e il punteggio avrebbe potuto assumere proporzioni più nette.

Rispetto alla sconfitta di Chiavari, mister Carrera praticamente ha cambiato mezza squadra (5 giocatori) e, soprattutto, modulo, passando alla difesa a 4, con davanti 2 mediani (Varone e Bertini) e il terzetto composto (da sinistra a destra) da Marsura, Tremolada e Tirelli, con dietro a Corazza. Uno schieramento più logico e più solido, con Maurizi a sinistra che garantisce migliore copertura (anche se qualcosa di meno in fase di spinta) e con un giocatore importante come Tremolada riportato nella posizione che preferisci e nella quale si può esprimere al meglio. Eppure la partita non era certo iniziata nel modo migliore, con l’Ascoli che proprio non riusciva a costruire uno “straccio” di azione ed il Milan che, pur senza fare nulla di particolare, sembrava più in partita e più pericoloso. Non a caso proprio i rossoneri, poco prima del ventesimo, costruivano una buona opportunità, nata da un brutto errore di Varone sulla trequarti difensiva bianconera, fortunatamente sciupata da Longo che, da poco dentro l’area, metteva di un niente a lato.

Pochi minuti dopo arrivava il rigore per i bianconeri, con Tirelli bravissimo a crederci ma Bozzolan terribilmente ingenuo e autore di un intervento clamorosamente scomposto. Dal dischetto Corazza realizzava alla perfezione a da quel momento l’Ascoli per una lunga fase diventava padrone della partita, mettendo in mostra anche qualche giocata tecnicamente di livello e buone trame. Proprio da una splendida azione costruita sull’asse Tremolada-Tirelli, Corazza aveva sui piedi l’opportunità di raddoppiare, con Nava bravissimo a deviare in angolo la conclusione non angolatissima del bomber bianconero.

Ma, proprio nel successivo calcio d’angolo, i bianconeri trovavano il 2-0 con un imperioso colpo di testa di Menna che, per altro, nell’occasione subiva un colpo in testa ed era costretto a proseguire la partita con una vistosa fasciatura. Il doppio vantaggio dava maggiore sicurezza ai bianconeri che in avvio di ripresa per una ventina di minuti mettevano in mostra un discreto calcio, sfiorando in più occasioni il colpo del ko, con Varone e Corazza, imprecisi da buona posizione in area (nel secondo caso dopo un’azione personale ed un perfetto assist di Adjapong) e con una punizione di Tremolada, messa in angolo da Nava.

Nell’ultima parte di gara il Milan, in maniera confusa e nervosa, provava a riaprire la partita ma senza mai impensierire più di tanto Livieri (che infatti non doveva compiere alcun intervento degno di nota). Come anticipato, era troppo importante centrare il risultato pieno, dopo il primo stop con l’Entella, senza troppo pensare alla prestazione. Che, comunque, è stata più che sufficiente, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento, della determinazione e dell’attenzione. Non a caso in tutta la gara il Milan ha avuto un’unica occasione, quella di Longo sullo 0-0, poi è stato contenuto senza troppi problemi dalla retroguardia bianconera.

Nella quale ha spiccato sicuramente Menna, al di là del gol, con Curado e Adjapong comunque positivi, così come Maurizi, almeno in fase di contenimento. Buono anche il lavoro di interdizione del centrocampo, un po’ meno in fase di costruzione, mentre davanti, senza fare cose eccezionali, si è intravisto l’enorme potenziale bianconero. Tremolada è evidente che ancora non è in condizione ma, anche così, ha regalato un paio di giocate d’autore (bellissima l’apertura di prima intenzione su Tirelli nell’azione che ha prodotto l’occasione per Corazza), mentre Marsura ha svolto un preziosissimo lavoro sulla fascia sinistra, confermando la sua importanza per la squadra. Sicuramente il più vivace dei tre è risultato Tirelli, bravissimo a conquistare il rigore che ha cambiato l’andamento della partita e sempre pericoloso quando è stato chiamato in causa.

Complessivamente non è certo stata una prestazione scintillante ma sicuramente sufficiente e quanto serviva per portare a casa il risultato. Per altro non bisogna mai dimenticare che, purtroppo, siamo in Lega Pro, dove calcio brillante e di una certa fattura non se ne vede certo tantissimo, ma anche che quella bianconera è una squadra completamente nuova che ha ancora bisogno di un po’ di tempo per trovare una sua precisa e definitiva fisionomia. Come ribadito già nelle settimane scorse, l’incognita è rappresentata soprattutto dal centrocampo che ha degli evidenti limiti in fase di costruzione del gioco. Che potrebbero parzialmente essere compensati dalle indiscusse qualità di Tremolada, naturalmente quando l’ex Modena sarà nelle condizioni migliori. Davanti, poi, il potenziale della formazione di Carrera e le qualità dei giocatori bianconeri non sono certo in discussione.

Qualcosa si è già visto in queste prime giornate, c’è da dare un po’ più di continuità ma sicuramente Corazza, Tirelli, Marsura (naturalmente senza dimenticare Tremolada) hanno già fatto vedere quanto possono incidere in questa categoria. Senza dimenticare Silipo, che nello spezzone in cui si è visto in campo ha lasciato intravedere buone qualità, e soprattutto in attesa che D’Uffizi e Achik si esprimano al loro livello. Come ribadito più volte, intanto, nell’attesa che l’Ascoli trovi la sua precisa fisionomia, è fondamentale ottenere risultati. Per questo la vittoria con il Milan vale doppio, a prescindere dal livello dell’avversario (apparso non elevatissimo). E per questo è quanto mai importante ora dare continuità domenica prossima quando al Del Duca scenderà la Lucchese, un avversario sulla carta più ostico dei giovani del Milan.

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