Scelte discutibili ed errori imperdonabili, harakiri Ascoli


Arriva a Chiavari la prima sconfitta del campionato al termine di una brutta partita, caratterizzata da errori “da dilettanti” della retroguardia bianconera e dalle scelte discutibili di mister Carrera. Con un pizzico di malasorte per la traversa al 91° di Adjapong

In quella autentica polveriera che è l’Ascoli di questo inizio stagione, con i tifosi divisi e in grandissimo fermento, è inevitabile che ogni passo falso dei bianconeri rischia di provocare un vero e proprio putiferio, con reazioni ben più che esagerate. Provando a rimanere lucidi, analizzando quanto accaduto a Chiavari senza lasciarsi prendere dal disfattismo, dallo sconforto e dalla rabbia è innegabile che siamo di fronte ad una brutta sconfitta, con una prestazione altamente negativa in cui c’è poco da salvare.

Anche se poi la malasorte ci ha messo lo zampino, con quella traversa al 91° che ha negato il pareggio sulla perfetta punizione di Adjapong, e ci sarebbe molto da discutere sulla discutibile direzione di gara dell’arbitro, nell’ultima parte di partita, che hai consentito ai “fabbri picchiatori” in casacca biancoazzurra di trasformare quell’ultima mezzora in un autentica corrida, senza che praticamente si giocasse più se non per qualche minuto (sarebbe eventualmente servito un recupero senza esagerare di almeno un quarto d’ora per compensare in parte le perdite di tempo nell’ultima mezzora), tra interventi fallosi ad ogni azione, provocazioni di ogni tipo e continue perdite di tempo.

Per onestà, però, bisogna ammettere che complessivamente la vittoria dell’Entella è meritata o, forse, sarebbe più corretto dire che è l’Ascoli ad aver meritato la sconfitta. Perché in una partita in cui di calcio se ne è visto davvero poco (ma non bisogna mai dimenticare che siamo in Lega Pro), i padroni di casa per un’ora hanno avuto il merito di provarci di più, con maggiore convinzione rispetto all’Ascoli che non ha fatto nulla per provare a mettere in difficoltà i padroni di casa. Che, per altro, hanno mostrato di avere una fisionomia ben determinata, di avere un’idea di come volevano impostare la partita per cercare di fare male agli avversari (anche se poi non sempre ci sono riusciti), in altre parole hanno mostrato di essere una squadra, cosa che ancora l’Ascoli non è.

Per certi versi è fisiologico, perché Carrera ha a disposizione una rosa completamente nuova, per altro completata negli ultimi giorni di mercato, per cui era prevedibile che inizialmente ci fossero delle difficoltà. Però è altrettanto innegabile che, pur comprendendo le comprensibili difficoltà iniziali, qualcosa di più era lecito attendersi. Proprio in considerazione del fatto che serve un po’ di tempo all’allenatore bianconero per dare una precisa fisionomia alla squadra, in queste prime partite di campionato era importante cercare di limitare al minimo gli errori e magari poi puntare su qualche spunto, su qualche giocata dei tanti giocatori di qualità di cui, almeno sulla carta, la rosa bianconera è indiscutibilmente fornita.

Invece a Chiavari nessuna delle due cose si è verificata, con ad inizio ripresa un vero e proprio festival degli orrori, mentre dagli avanti bianconeri (non solo per colpe proprie) non è arrivato nessuno squillo, nessuno spunto degno di nota. Senza troppi giri di parole, in tal senso non hanno particolarmente convinto le scelte di mister Carrera, sia nel reparto difensivo che in quello offensivo. Partendo da dietro, con in rosa giocatori di esperienza e di categoria superiore (Gagliolo, Tavcar, Quaranta, Adjapong) c’è da chiedersi se, soprattutto in questa fase iniziale, non sia più sensato affidarsi a loro piuttosto che a giocatori (Menna, Alagna, Piermarini, Cozzoli) che suscitano qualche perplessità e che in queste prime partite hanno commesso più di un’ingenuità.

Per quanto riguarda il reparto offensivo, invece, a Chiavari, insieme a Corazza, Carrera ha messo in campo Tremolada e Achik che, però, hanno chiaramente dimostrato di non essere ancora pronti. Soprattutto l’ex Modena, il cui valore non è certo in discussione, praticamente non si è mai visto, un fantasma in mezzo il campo, ci si è accorti della sua presenza solo quando ha calciato, come peggio non si potrebbe, il primo calcio d’angolo dei bianconeri. Solo un pochino più presente, ma comunque evanescente, Achik che, per altro, ha vagato per il campo dando l’impressione di non riuscire a trovare una posizione. Senza fare nulla di particolare, chi è subentrato (Tirelli, D’Uffizi, Silipo) è comunque sembrato decisamente più in condizione (Marsura era out per un attacco influenzale).

Al netto delle scelte operate da Carrera, va anche sottolineato che comunque da giocatori sulla carta di qualità ò lecito anche attendersi un minimo di intraprendenza in più. E’ vero che non è facile perché non ricevono rifornimenti adeguati dal centrocampo (che, nonostante le prestazioni non negative di Varone e Bando resta il reparto che più preoccupa), ma è altrettanto innegabile che non hanno mai neppure provato uno spunto, una giocata in grado di mettere in difficoltà la difesa avversaria, limitandosi al compitino. Gli esterni dell’Entella (Di Mario e Guiu), invece, hanno più volte provato lo spunto personale, l’affondo e, alla fine, sono riusciti a trovare l’affondo vincente, con il gol dell’1-0 che è nato proprio da una giocata sulla fascia sinistra (la destra difensiva bianconera) di Di Mario, trasformata in gol dall’inserimento di Bariti, anche se nell’occasione evidenti e imbarazzanti sono state le colpe della retroguardia bianconera, con due giocatori sulla destra che hanno lasciato crossare indisturbato l’esterno ligure e la “dormita” di Cozzoli che si è perso Bariti.

Tornando a Carrera, al netto dei presunti problemi fisici di alcuni giocatori, ciò che lascia maggiormente perplessi è questo continuo variare la formazione iniziale. Forse in questa prima difficile fase iniziale la squadra avrebbe bisogno di maggiore certezze, sarebbe il caso di non ruotare troppo i giocatori, mandando in campo chi per esperienza, qualità tecnica e condizione fisica in questo momento può garantire maggiore affidabilità e rendimento. Tornando alla partita, come anticipato per un’ora abbondante l’Entella ha fatto molto più dell’Ascoli, anche in quell’orribile primo tempo nel corso del quale quanto meno i padroni di casa hanno provato a fare qualcosa, con qualche cross pericoloso, ben controllato dalla difesa bianconera, ed un paio di situazioni potenzialmente interessanti. Curado, non in gran giornata, ha rischiato grosso con un intervento molto pericoloso in area (anche se l’arbitro ha fischiato fallo all’attaccante ligure), poi proprio nel finale di tempo l’occasione del vantaggio è capitata a Di Mario, dopo un rinvio sbagliato di Alagna, che da ottima posizione ha “ciabattato” malamente.

Purtroppo solo il preludio a quanto poi sarebbe avvenuto nella ripresa, con l’Entella che è partita sicuramente più convinta ma che ha potuto sfruttare i troppi errori commessi dalla retroguardia bianconero. Sul primo, un rinvio sbagliato di Curado, Livieri è stato bravo a respingere la conclusione (non angolatissima) di Franzoni, poi il portiere bianconero nulla ha potuto sul tap-in ravvicinato di Bariti. Come già a Ferrara, subito il gol l’Ascoli ha avuto un momento di black-out, con la retroguardia bianconera che è andata letteralmente in tilt, regalando a Guiu in raddoppio che sembrava aver chiuso la partita. Che invece si è riaperta grazie ad una colossale “papera” del portiere ligure su una punizione da quasi 30 metri, coraggiosamente calciata in porta da Bando.

Nella mezzora finale con grinta e determinazione, ma con troppa confusione, l’Ascoli ci ha provato, senza però costruire nulla, ad eccezione della traversa finale di Adjapong, ancora su calcio di punizione. Invece è arrivata la prima sconfitta che brucia e che, purtroppo, per la situazione che si sta vivendo intorno all’Ascoli inevitabilmente finisce per pesare doppiamente. A fine partita Carrera ha sostenuto che quella di Chiavari è una sconfitta dalla quale i bianconeri dovranno trarre importanti insegnamenti. Possibilmente da subito, visto che sabato contro il Milan Under 23 non è ammesso un nuovo passo falso.

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