Vittoria, segnali incoraggianti e qualche inevitabile difficoltà per l’Ascoli


Contro la Pianese i bianconeri conquistano la prima importante vittoria, mostrando nel primo tempo la propria superiorità, non concretizzata adeguatamente, e nel secondo di saper lottare con grinta e determinazione per portare a casa il risultato

Benvenuti in Lega Pro. Se alla prima di campionato a Ferrara per livello tecnico e qualità delle giocate (di entrambe le formazioni) sembrava di essere ancora in serie B, nell’esordio al Del Duca contro la Pianese si può dire che l’Ascoli ha fatto conoscenza con la Lega Pro. Dove le partite si giocano più sull’agonismo e sui nervi, con “gioco sporco” e tanti errori, poche azioni degne di tal nome e ancor meno giocate di qualità. Dopo la rimonta subita al “Mazza” in appena 6 minuti, che aveva privato la formazione di Carrera di una vittoria che avrebbe meritato, nella prima gara casalinga era fondamentale conquistare i tre punti e alla fine, pur soffrendo oltre ogni aspettativa, il successo è arrivato.

Ma il fatto che bisogna ringraziare Livieri, che con due grandi interventi nella ripresa ha evitato il pareggio degli ospiti, la dice lunga su quanto complicato sia stato l’esordio casalingo dei bianconeri. Che, pure, erano partiti come meglio non si poteva, trovando subito il gol con Varone (assist di Cozzoli) al termine di una bella azione in verticale, e che nel primo tempo, pur senza fare nulla di eccezionale, avevano mostrato una netta superiorità rispetto alla compagine toscana. Ma la giornata non brillante degli avanti (in particolare Tirelli e D’Uffizi perché Corazza, pur meno lucido sotto porta, ha fatto il solito gran lavoro per la squadra), un po’ di superficialità e qualche errore banale nell’ultimo passaggio hanno impedito all’Ascoli di raddoppiare e mettere un’ipoteca sulla partita.

In realtà, nonostante il repentino vantaggio, si era subito capito che non era l’Ascoli brillante ammirato a Ferrara (6 minuti di “black out” a parte). Eppure anche così la differenza tra le due squadre è sembrata evidente, con la formazione di Carrera che in diverse occasioni aveva creato i presupposti per far male, vanificati poi da grossolani errori nell’ultimo passaggio (e in un caso dal miracoloso recupero di Pacciardi che, in scivolata, è riuscito ad anticipare Corazza pronto a due passi dalla porta a concludere in rete). Rinfrancata dallo svantaggio minimo dopo un primo tempo difficile, la Pianese nella ripresa è scesa in campo con una feroce determinazione e ha aggredito, a volte anche fisicamente, l’Ascoli che si è trovata ad affrontare una partita completamente differente, molto più “sporca” ed ostica, rispetto alla prima frazione.

Pur non sviluppando un gioco particolarmente efficace, gli ospiti, sfruttando qualche titubanza e ingenuità dei bianconeri, hanno sfiorato in un paio di circostanze il pareggio, con Livieri costretto per due volte a salvare su Mignani (nel primo caso con un’autentica prodezza, dopo un “erroraccio” di Bertini). Pur rischiando grosso, però, anche in quella prima parte di ripresa l’Ascoli a sua volta ha avuto per due volte l’opportunità di raddoppiare, prima con un velenoso sinistro di Cozzoli di poco fuori, poi con l’occasionissima capitata a Corazza, dopo un veloce contropiede, la cui conclusione praticamente a “colpo sicuro” è stata deviata in angolo di piede dal portiere ospite. Però, rispetto al primo tempo, i bianconeri non controllavano più la partita, anzi, in alcuni momenti sembravano addirittura in difficoltà.

La situazione è un po’ migliorata quando, complici i problemi fisici di Tirelli, Carrera ha inserito un centrocampista in più (Campagna), con un centrocampo a tre più sicuro nelle chiusure. Con non poca fatica, ma mettendo in mostra la necessaria grinta e la giusta determinazione nel voler portare a casa a tutti i costi il risultato, l’Ascoli ha comunque portato in porto la preziosissima vittoria. Inutile nasconderlo, in questa primissima parte di campionato, con una squadra praticamente completamente nuova e alcuni giocatori importanti che devono ancora trovare la migliore condizione, la cosa fondamentale è fare comunque risultato, conquistare più punti possibili. Poi è quasi superfluo sottolineare che c’è ancora molto da lavorare e bisogna crescere.

Soprattutto Carrera dovrà cercare di trovare la giusta quadra a centrocampo, il reparto oggettivamente più in difficoltà (e che avrebbe bisogno di qualche ritocco), nonostante la conferma di Varone, autore anche del gol partita. Con la Pianese Carrera al suo fianco ha inizialmente schierato Bertini che ha iniziato bene la gara per poi progressivamente perdersi, fino a scomparire dopo l’errore che ad inizio ripresa poteva costare caro. Al suo posto è entrato Bando, bravo a non farsi condizionare da un approccio non propriamente positivo (inizialmente ha sbagliato passaggi facili e perso un paio di pericolosi palloni), crescendo poi alla distanza. Con l’ingresso di Campagna e lo schieramento a tre, sicuramente il centrocampo bianconero ha acquisito solidità, senza però migliorare in fase di impostazione (anche perché la squadra nel finale di gara appariva stanca).

E proprio questo è l’aspetto su cui deve maggiormente lavorare e cercare soluzioni Carrera, serve più qualità in fase di impostazione del gioco da parte del centrocampo che deve cercare di rifornire adeguatamente gli avanti bianconeri, deve metterli in condizioni di poter sfruttare le loro qualità. Che, per la Lega Pro, sono assolutamente di primo livello, anche se con la Pianese non si è visto molto. Come anticipato D’Uffizi e Tirelli sono incappati in una serata non molto positiva, il primo poco concreto e molto fumoso, il secondo troppo poco coinvolto (anche se poi aveva servito l’assist a Corazza per il possibile 2-0). Poco incisivo sotto porta anche lo stesso Corazza che nelle due occasioni avute nel primo caso si è fatto anticipare dal difensore, nel secondo si è fatto deviare la palla in calcio d’angolo dal portiere.

Ma l’ex Cesena la sua parte l’ha ampiamente fatta, con il solito lavoro di raccordo tra i reparti e tanto lavoro per aiutare la squadra. Neppure Marsura, entrato ad inizio ripresa, lunedì sera ha brillato particolarmente in fase offensiva, anche se poi nella fase finale di gara è stato semplicemente straordinario nel tenere palla, conquistare punizioni e far così trascorrere minuti preziosi senza far rischiare nulla alla squadra. In generale, però, non ci si può certo allarmare per una serata non brillantissima per gli attaccanti bianconeri, la cui qualità non è in discussione, senza considerare che Carrera ha anche altre armi importantissimi, come Achick e l’ultimo arrivato Tremolada, che ancora non hanno messo piede in campo ma che posso dare ulteriore qualità all’attacco bianconero.

Non sempre sicurissima la retroguardia bianconera che, però, deve ovviamente trovare la giusta intesa, visto che era la prima volta che Carrera schierava una difesa a tre con Menna, Gagliolo e l’ultimo arrivato Curado. Che ha destato subito un’ottima impressione e che potrà essere sicuramente un punto di forza della difesa bianconera. Detto dell’ottima prestazione di Livieri, è piaciuto anche Cozzoli a sinistra, soprattutto nella prima ora di gioco, autore dell’assist per Varone e poi pericoloso in un altro paio di circostanze. Discreto anche l’ingresso di Alagna a destra, al posto dell’infortunato Adjapong. Più in generale, però, l’aspetto maggiormente positivo che è emerso dalla partita con la Pianese è stato l’atteggiamento avuto dalla squadra nei momenti più difficili, la volontà di non cedere un millimetro, di lottare con le unghie per portare a casa il risultato.

L’atteggiamento giusto e necessario in qualsiasi categoria, ancor più in Lega Pro dove grinta e cattiveria agonistica spesso contano più della qualità del gioco. Per altro alla fine, considerando che sono comunque arrivati i tre punti, la partita con la matricola toscana può risultare molto utile nel percorso di crescita dei bianconeri perché è servita per capire subito cosa sia la Lega Pro, con squadre che, anche se tecnicamente inferiori, non mollano nulla e mettono in campo grinta e feroce determinazione ed arbitri non espertissimi che possono far perdere la pazienza (lunedì sera qualche fischio e qualche giallo in più sarebbero stati doverosi).

Considerando tutto, quindi, si può essere moderatamente soddisfatti per questo approccio dei bianconeri che ora sono chiamati ad affrontare un primo importante banco di prova, domenica sera a Chiavari contro l’Entella a punteggio pieno.

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