La bella sorpresa dell’Italia antifascista: numeri record per la “Pastasciutta Antifascista”


Sarà anche vero, come ripetono gran parte dei media, che l’antifascismo e i suoi valori non scaldano più questo paese. Però intanto in oltre 200 comuni e in 270 appuntamenti (in clamorosa crescita rispetto al 2023) oggi è la sera della “Pastasciutta Antifascista”

Nel vergognoso ma di certo non sorprendente silenzio di “TeleMeloni” (quella che una volta era la Rai…) e anche di una buona parte dell’informazione italiana, in questo 25 luglio 2024, come per altro da diversi anni, accade qualcosa di straordinario nel nostro paese (e non solo). Oggi è, infatti, il giorno della storica “Pastasciutta Antifascista”, celebrata non solo a Casa Cervi (in provincia di Reggio Emilia), ma in oltre 200 comuni di 19 delle 20 regioni italiane (solo in Molise non risultano iniziative) e anche in diverse altre nazione, a partire dalla Germania (con ben 8 appuntamenti in altrettanti comuni tedeschi), passando per l’Inghilterra, la Scozia, la Spagna, l’Irlanda, il Lussemburgo, il Belgio, l’Austria, l’Australia, gli Stati Uniti e la Repubblica Dominicana.

Secondo l’elenco pubblicato dall’Istituto Cervi (con la precisazione che si tratta comunque di un elenco incompleto) sono quasi 300 gli appuntamenti in programma quasi tutti in questo 25 luglio, ma anche nei giorni precedenti e successivi, di cui circa 270 in Italia e una ventina negli altri paesi citati. E’ del tutto evidente che siamo di fronte ad una ricorrenza assolutamente molto sentita nel nostro paese, a conferma che fortunatamente e nonostante tutto i valori della resistenza e dell’antifascismo sono molto sentiti e presenti nel nostro paese. Ed è semplicemente vergognoso che l’informazione, non solo “TeleMeloni”, non dia il giusto e doveroso risalto ad un evento che comunque alla fine coinvolgerà un’ampia parte della popolazione italiana.

Per chi non lo sapesse l’origine della Pastasciutta Antifascista risale al 25 luglio 1943 quando i fratelli Cervi festeggiarono la destituzione e l’arresto di Mussolini. Infatti il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, il duce venne destituito e arrestato, con il re che designò il maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo. I fratelli Cervi appresero la notizia di ritorno dai campi, incontrando sulla via del ritorno a casa numerose persone scese in piazza per festeggiare. Allora decisero di festeggiare anche loro, si procurarono la farina, presero a credito dal caseificio del paese burro e formaggio, prepararono chili e chili di pasta che, una volta pronta, la caricarono sul carro e la portarono in piazza a Campegine (nel reggiano) per distribuirla alla gente del paese. Lo spirito era quello della festa per la fine della dittatura e si narra che i fratelli Cervi offrirono la pasta anche ad un ragazzo che aveva ancora indosso la camicia nera. Naturalmente erano ben consapevoli che la caduta di Mussolini non significava certo la fine della guerra e purtroppo lo verificarono a proprio spese. Infatti il 28 dicembre 1943 Gelindo, Antenore, Aldo, Agostino, Ovidio, Ferdinando ed Ettore Cervi (i 7 fratelli) vennero fucilati a Reggio Emilia dai fascisti per la loro attività partigiana.

La loro resta una delle più emblematiche vicende della resistenza, conosciuta a livello internazionale anche e soprattutto grazie all’autobiografia scritta da Alcide Cervi, il padre dei 7 fratelli, da sempre cattolico ed iscritto prima ai giovani dell’Aci e poi al Partito Popolare. Per anni, dopo la guerra, quella di distribuire la pastasciutta era una tradizione tipica della Festa della Liberazione (25 aprile) che ancora oggi è viva in alcuni luoghi. E’ stato, invece, l’Istituto Alcide Cervi di Gattafico (Reggio Emilia) a celebrare per la prima volta la ricorrenza del 25 luglio con la festa “La Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi”. Negli anni, poi, si è creata una rete in tutta Italia e la tradizione di celebrare quella ricorrenza con la pastasciutta antifascista ha preso piede in tutto il paese. Ed è emblematico e significativo come, con il passare degli anni, si sono via via moltiplicati i comuni e i luoghi dove si celebra la “Pastasciutta Antifascista”.

Lo scorso anno si sono contati 220 eventi in Italia, in poco meno di 200 comuni, e 8 all’estero. Come anticipato in questo 2024 siamo arrivati a quota 270 eventi in Italia (per 220 comuni) e ben 18 all’estero, con il sorprendente boom in Germania (8 appuntamenti). Una straordinaria e confortante crescita che si è registrata anche nelle Marche che lo scorso anno aveva visto solo 5 eventi (Montecassiano, Senigallia, Ponte Rio di Tre Castelli, Camerino e Colli del Tronto). Quest’anno, invece, gli appuntamenti si sono addirittura triplicati, ben 14 che coprono tutte e 5 le province marchigiane e si svolgono in differenti giorni, a partire da quello del 21 luglio a Serra San Quirico (Ancona) fino a quello del 28 luglio a Fermo.

Naturalmente la maggior parte degli eventi sono previsti per questa sera (25 luglio), compreso quello a Colli del Tronto, organizzato dall’Anpi – sezione Vallata del Tronto “Roberto Perazzoli”, un appuntamento diventato ormai una consuetudine che, per altro, già da diversi giorni ha fatto registrare il “tutto esaurito”. Così come “sold out” anche per l’altro appuntamento nella provincia di Ascoli, quello che per la prima volta si svolge a Castel di Lama al circolo ricreativo “La Contrada”, organizzato dalla sezione locale del Pd e dalla nuova segretaria comunale Rita Di Buò. Segno che, nell’ambito di una regione che sembra aver ritrovato lo spirito giusto, timidi segnali di vita arrivano anche dalla nostra sempre più desolata provincia.

Ma il dato sicuramente più importante e rilevante è che ancora una volta la realtà, la risposta concreta e forte di una larga parte della popolazione italiana ha inesorabilmente smontato il racconto costruito da gran parte dei media, non solo quelli di destra fedeli al governo, secondo cui l’antifascismo e i suoi valori ormai non scaldano più di tanto il nostro paese. Che invece stasera da nord a sud, isole comprese, scende e si ritrova nelle piazze di oltre 200 comuni per celebrare i fratelli Cervi, uno dei simboli della lotta di resistenza, e la loro storica “Pastasciutta Antifascista”. E allora almeno per una sera si può legittimamente sperare che un futuro diverso è possibile anche per questo paese…

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