Nessuno vuole l’Ascoli, rischio convivenza forzata con Pulcinelli


Dopo oltre un mese e mezzo dalla serata che ha sancito la retrocessione in Lega Pro nulla è cambiato, i tifosi bianconeri non vogliono Pulcinelli e il patron dell’Ascoli continua ad assicurare di voler vendere. Ma fino ad ora non è arrivata alcuna proposta concreta

E’ trascorso un mese e mezzo dalla bruttissima serata (per la retrocessione ma anche per gli incidenti nel post partita) di Ascoli – Pisa e, nonostante siano comunque accadute cose importanti, in sostanza tutto è come allora. Di positivo c’è stata l’avvenuta iscrizione dell’Ascoli al campionato di Lega Pro che ha spazzato via voci e illazioni. In realtà non che ci fossero stati mai reali dubbi, la proprietà aveva sempre garantito che non ci sarebbero stati problemi ma dalla sera della retrocessione improvvisamente gran parte dell’informazione locale, svegliatasi da un lunghissimo letargo, è diventata intraprendente ed “aggressiva” ed ha iniziato a fare quello che per anni non aveva mai fatto, cioè mettere sotto pressione la dirigenza bianconera, prefigurando ipotetici quanto improbabili scenari catastrofici.

Naturalmente non poteva mancare neppure il lato farsesco nell’avvenuta iscrizione dell’Ascoli in Lega Pro, garantito come sempre dal sovrano del regno di Ugualos, il confermatissimo sindaco Fioravanti, che negli ultimi giorni della campagna elettorale ha cercato di ritagliarsi un ruolo da protagonista nell’unico momento positivo di questo delicato periodo dell’Ascoli, appunto l’iscrizione regolare al campionato, con quel post sui social (“un grande lavoro portato avanti dal sottoscritto, insieme all’attuale società bianconera e con il fondamentale sostegno economico degli imprenditori locali”) che va oltre ogni senso del ridicolo, nel quale ha messo al primo posto, nell’operazione felicemente portata a termine, il suo ipotetico e in concreto inesistente contributo, mettendo in secondo piano chi ha materialmente tirato fuori i soldi (gran parte Pulcinelli, con un importante contributo di Faraotti e C. che hanno anticipato la quota di sponsorizzazione).

D’altra parte, però, al sovrano del regno di Ugualos, confermato per acclamazione, è concesso di tutto dai suoi fedeli sudditi, anche prenderli in giro spudoratamente come sta facendo con l’imbarazzante telenovela sulla curva sud. In questo quadro certo non edificante, l’unica notizia positiva è, appunto, l’avvenuta iscrizione che almeno garantisce il fatto che l’Ascoli il prossimo anno giocherà il campionato di Lega Pro. E, con i tempi che corrono e con quanto avviene intorno, è comunque già tanto. Per il resto, però, i nodi restano tutti da sciogliere e di fatto la situazione è la stessa di un mese e mezzo fa, comprese le velenose frecciatine che continuano a scambiarsi la parte più calda della tifoseria e Pulcinelli.

Le persone che ci hanno portato a questa situazione non devono avere più nulla a che fare con l’Ascoli calcio. Dal primo all’ultimo hanno perso irrimediabilmente la nostra stima” scrivevano in una nota di alcuni giorni fa gli Ultras 1898. “Ritengo del tutto fuori luogo la pressione e il clamore di alcune isolate iniziative del tifo organizzato che, pur non distogliendoci dai nostri obiettivi di cui sopra e che intendiamo ancora confermare, disincentivano (come già accaduto in passato) l’interesse di qualsiasi potenziale interessato” replicava pochi giorni dopo Pulcinelli, riproponendo quel giochetto francamente insopportabile già utilizzato dopo Ascoli-Pisa, quando la Metalcoat si era fatta da parte. In quel caso strumentalizzando qualcosa di sicuramente gravissimo (l’indegna reazione di una parte dei tifosi nel post partita) ma poco o nulla influente sulla decisione del gruppo bergamasco che, come detto, aveva legato il suo interesse alla permanenza dell’Ascoli in serie B. Ora, però, legare le oggettive difficoltà di una complessa trattativa di vendita ad un comunicato o due striscioni dei tifosi è semplicemente ridicolo.

Al di là di questi continui screzi, in teoria i tifosi da una parte e Pulcinelli dall’altra sono in perfetta sintonia sul futuro della società bianconera. I supporters bianconeri, nella grandissima maggioranza, non vogliono più l’imprenditore romano alla guida dell’Ascoli e a sua volta lo stesso Pulcinelli in questo mese e mezzo ha sempre ribadito la volontà di cedere e farsi da parte. Peccato, però, che questa presunta volontà comune non è purtroppo sufficiente, è necessario che ci sia qualcuno seriamente interessato a comprare l’Ascoli. E fino ad ora, al di là di voci e illazioni, spesso messe in giro artatamente da qualcuno, e di qualche superficiale manifestazione di interesse, mai sfociata in qualcosa di simile ad una trattativa, non c’è stato nulla di concreto.

Per qualche settimana si è parlato della Metalcoat che non è mai apparsa così concretamente convinta e che, comunque, aveva legato un suo eventuale interesse alla permanenza dell’Ascoli in serie B. Poi è stata la volta di un presunto fondo americano che, secondo i soliti “beni informati”, sarebbe stato molto interessato all’acquisizione della proprietà dell’Ascoli calcio, al punto da avere pronta una proposta concreta. Che, però, non è mai arrivata. Poi si è parlato di un altro e più misterioso fondo straniero, di ipotetici gruppi di imprenditori e, quando la situazione sembrava in fase di stallo (come in realtà si potrebbe dire che è da un mese e mezzo), ecco che tornava fuori il ritrovato interesse da parte della Metalcoat o del fondo americano, senza dimenticare che all’orizzonte c’è sempre stato (almeno secondo i soliti “beni informati”) il gruppo di imprenditori ascolani che avrebbero solo bisogno di essere convinti a fare il grande passo.

La realtà, triste e per nulla edificante, è che fino ad ora non c’è e non c’è mai stato nulla di concreto e che nessuno si è fatto avanti con la seria intenzione di avviare una trattativa finalizzata all’acquisizione della società. Sorvolando per decenza sull’ultima “boutade” promossa dal sindaco Fioravanti, il patto di riservatezza tra il professionista incaricato dal primo cittadino stesso e la proprietà dell’Ascoli, siamo in una situazione di totale stallo e non si vedono all’orizzonte, almeno a breve termine, soluzioni concrete per un passaggio reale di proprietà. Ed è superfluo sottolineare che più passano i giorni e più diventano nebulose le prospettive dell’Ascoli, non solo per il fatto che si avvicinano nuove scadenze a cui far fronte (con conseguente nuovo esborso di soldi), ma anche perché c’è un gruppo da ricostruire completamente, dallo staff tecnico alla squadra, per cercare quanto meno di presentarsi ai nastri di partenza del campionato di Lega Pro con l’ambizione di disputare una stagione dignitosa.

E perché ciò avvenga con al timone una nuova società è indispensabile che il passaggio di consegne debba avvenire nei prossimi giorni, almeno entro i prossimi 10 giorni. E nonostante praticamente nessuno dei tifosi bianconeri vuole anche solo ipotizzarlo, è inevitabile che, di fronte a questa situazione di stallo, all’orizzonte si fa strada un quesito: e se non ci fosse alcuna alternativa concreta a Pulcinelli? Uno scenario che nessuno sano di mente si può augurare, di certo non i tifosi bianconeri ma, per logica, neppure lo stesso Pulcinelli che, a meno di una forma particolare di sadismo, non può avere alcun interesse a trascorrere un altro anno nella bufera. Eppure ogni giorno che passa senza serie e concrete novità (e da un mese e mezzo non ce ne sono state nella direzione auspicata), ciò che nessuno vorrebbe diventa sempre più la più probabile possibilità.

Anche perché, considerando anche i soldi spesi per l’iscrizione, è ovvio che Pulcinelli non possa certo accontentarsi delle briciole e, al tempo stesso, pur avendo il desiderio (almeno a parole) di andarsene non può e non deve permettersi di vendere a chi non offre adeguate garanzie sul futuro dell’Ascoli. E, allora, ovviamente c’è da sperare con forza che nelle prossime ore improvvisamente avvenga qualcosa che sblocchi la situazione di stallo. Ma, al tempo stesso, è forse il caso di iniziare anche a pensare a come affrontare ciò che nessuno vuole. Perché se davvero non dovessero palesarsi alternative concrete a Pulcinelli, non è pensabile di andare avanti un anno ancora in questo modo e con questo clima. Ovviamente il primo, ma anche il secondo e terzo, passo dovrebbe farlo il patron bianconero, facendola finita una volta per tutte con certe puerili e continue provocazioni, dimostrando invece quel doveroso rispetto che i tifosi bianconeri (naturalmente ad eccezione dei protagonisti della vergogna del post Ascoli – Pisa) meritano per la loro storia e per il loro straordinario attaccamento e, chiaramente, impegnandosi a costruire un gruppo in grado di affrontare in maniera adeguata il campionato di Lega Pro.

A quel punto chi ama davvero in maniera viscerale questi colori dovrebbe necessariamente mettere da parte (non dimenticare) il comprensibile risentimento nei confronti del patron e preoccuparsi esclusivamente di sostenere l’Ascoli in quella che si annuncia come una stagione comunque molto complicata

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