Ancora “zeru titoli”, crisi senza fine per la pallavolo giovanile nel Piceno


Nel 2023/2024 sono stati assegnati, al maschile e al femminile, 10 titoli regionali ma ancora una volta la provincia di Ascoli (e anche il Comitato territoriale Ascoli-Fermo) è rimasta a secco. Da oltre 10 anni una squadra del Piceno non vince un titolo regionale giovanile…

Ormai è una tradizione, purtroppo tristissima: anche la stagione agonistica 2023-2024 della pallavolo giovanile marchigiana (maschile e femminile) si è conclusa, per dirla alla Mourinho, con “zero tituli” per la provincia di Ascoli (e anche per il Comitato territoriale Ascoli-Fermo). Sono più di 10 anni che una squadra del nostro territorio, al maschile o al femminile, non vince un titolo regionale giovanile, considerando che anche le formazioni di categoria annaspano (per usare un eufemismo), parlare di crisi sempre più profonda e irreversibile è addirittura riduttivo.

Ricordando che la Federazione regionale è strutturata in 4 Comitati provinciali, uno per ogni provincia marchigiana (Ancona, Macerata, Pesaro), mentre Ascoli e Fermo sono riunite in un unico Comitato territoriale, complessivamente nella stagione da poco terminata sono stati assegnati 10 titoli regionali, 6 al maschile (compreso l’under 13 3vs3) e 4 al femminile. Grazie allo strapotere della Lube, che ha fatto l’ein plein tra i ragazzi conquistando tutti e 6 i titoli (under 19, under 17, under 15, under 14, under 13 e under 13 3vs3), è la provincia di Macerata a fare la parte del leone con 7 titoli (oltre a quelli della Lube il titolo regionale under 18 femminile), mentre la provincia di Ancona conquista 2 titoli regionali (con Collemarino nell’under 16 femminile e Filottrano nell’under 14 femminile) e Pesaro uno (con Pesaro nell’under 13 femminile). Nessun titolo per la provincia di Ascoli e neppure nessun podio, mentre il Comitato territoriale Ascoli-Fermo porta a casa solamente un misero podio grazie al secondo posto delle ragazze di Rapagnano nell’under 13 femminile.

Per avere un quadro più ampio della situazione, occorre precisare che, per quanto riguarda le finali regionali giovanili, in alcuni casi accedono solamente le 4 formazioni vincitrici del titolo provinciale (tutte le finali maschili, ad esclusione delle due dell’under 13, e l’under 18 femminile), mentre nelle altre categorie (under 13 e under 13 3vs3 maschile, under 13, under 14 e under 16 femminile) disputano la fase finale regionale le prime due classificate di ogni Comitato territoriale, con una squadra in più per il Comitato di Ancona. E per quanto riguarda le fasi finali maschili nel primo caso (accesso solo della vincitrice del titolo provinciale) a rappresentare il Comitato territoriale Ascoli-Fermo è stata sempre la formazione della provincia di Fermo di Grottazzolina (per altro sempre classificatasi al 4° posto su 4 squadre), mentre per quanto riguarda l’under 13 insieme alla stessa Grottazzolina (4° posto) c’era anche la Fermana (classificatasi al 9° posto) e nell’under 13 3vs3 c’era anche Ascoli (5° posto, con Grottazzolina al 4°).

Per quanto concerne le fasi finali regionali femminili, nell’under 18 (solo le vincitrici dei titoli provinciali) a rappresentare il Comitato territoriale Ascoli – Fermo è stata la Pallavolo Ascoli che ha conquistato il 4° posto (su 4 squadre), con 0 partite e 0 set vinti in 4 partite. Nell’under 16 c’erano Fermo e Rapagnano che non hanno vinto neppure una partita, mentre nell’under 14 l’Athena volley San Benedetto è arrivata fino alla semifinale, mentre Rapagnano è stata eliminata nella prima fase. Infine nell’under 13 oltre a Rapagnano che ha conquistato l’unico podio per il Comitato territoriale Ascoli-Fermo, perdendo la finale per il titolo con Pesaro, c’era anche Riviera Samb Volley che ha chiuso all’ottavo posto. Dati imbarazzanti ed inequivocabili, che certificano come, per quanto riguarda i risultati, il Comitato territoriale Ascoli – Fermo sia di gran lunga il fanalino di coda delle Marche e che la pallavolo giovanile nella provincia di Ascoli da ormai troppo tempo ha l’encefalogramma praticamente piatto.

Per altro va anche sottolineato che, se per quanto riguarda il settore giovanile maschile, c’è quanto meno la parziale giustificazione della carenza di società (al momento praticamente solo 2, Pallavolo Ascoli e Riviera Samb Volley), per quello femminile c’è una più che discreta abbondanza, con un numero di società (una quindicina) in linea con le altre province marchigiane. Oltretutto, dopo le inevitabili conseguenze del covid, i numeri sono tornati a crescere e, soprattutto, anche nella provincia di Ascoli la pallavolo continua ad essere lo sport più frequentato dalle ragazze.

Di conseguenza ad avere e svolgere una fondamentale funzione sociale nella crescita dei nostri ragazzi, che poi è la funzione primaria e più importante. Però da un punto di vista strettamente agonistico sportivo continua ad essere terribilmente indietro rispetto al resto della regione (compresa la provincia di Fermo), anzi, il divario sembra sempre più accentuarsi. Per altro per quanto riguarda il capoluogo piceno la situazione è se possibile peggiore, visto che ormai da qualche tempo il centro della pallavolo provinciale è sempre più San Benedetto. Dove c’è una società consolidata negli anni, pur se non certo nel suo momento migliore, sia al maschile che al femminile (Riviera Samb Volley), mentre in forte ascesa un’altra società cittadina (Athena Volley) sia per numeri che per risultati) a livello giovanile (soprattutto in ambito provinciale).

Diverse e complesse le ragioni che sono alla base di questa profonda e lunghissima crisi che sembra davvero non avere fine. Partendo dalle difficoltà nel saper programmare, di portare avanti un percorso di crescita che richiede, pazienza, dedizione, tanto lavoro in palestra e, soprattutto, rispetto dei ruoli. Che significa che bisogna mettere i tecnici nelle condizioni ideali per poter lavorare e programmare la crescita delle ragazze e del gruppo, senza pressioni o interferenze esterne, dei genitori o, peggio ancora, di dirigenti in cerca in gloria che si improvvisano tecnici ed esperti di pallavolo, non avendone minimamente le competenze, arrogandosi il diritto di voler decidere come allenare le ragazze e di voler indirizzare le scelte tecniche.

Gli allenatori di valore nella provincia di Ascoli di certo non mancano, ce ne sono alcuni che negli anni passati hanno dimostrato di essere in grado di far crescere i più giovani e le più giovani e ottenere con loro grandissimi risultati, anche in realtà piccole dove sembrava impossibile anche solo immaginare di raggiungere certi traguardi. E forse sarebbe il caso di riflettere sul fatto che molti di quei tecnici hanno scelto di lavorare in società del vicino Abruzzo o anche del fermano, dove ci sono realtà giovanili in grande crescita e con prospettive (come Rapagnano, Fermo, Pedaso), dove sono messi nelle condizioni ideali per lavorare con i più giovani e le più giovani.

Bisognerebbe, poi, chiedersi anche perché da queste parti sia complicato, praticamente impossibile, avviare serie collaborazioni tra società, come invece avviene nel resto delle Marche, al punto che, quando all’orizzonte appare un gruppo giovanile che ha numeri e prospettive, si cerca sempre e in ogni modo di mettere “i bastoni tra le ruote”, invece che favorirne e aiutarne la crescita che, poi, sarebbe qualcosa di estremamente positivo per tutto il movimento provinciale. Come è inevitabile che sia, la crisi sempre più profonda della pallavolo giovanile si ripercuote poi anche sulle squadre più grandi, con risultati sempre più deludenti.

Anche in questo caso, infatti, la provincia di Ascoli conclude la stagione con zero titoli nei campionati regionali (serie C e serie D), non avendo più alcuna formazione nei campionati nazionali (dalla serie B in avanti). Al maschile in serie C hanno guadagnato la promozione nella serie superiore la Volley Game Falconara e la Real Bottega Volley, mentre dalla serie D sono state promosse Pallavolo Montecassiano, Morrovalle e Castelfidardo. Al femminile, invece, a vincere il campionato di serie C (con promozione in serie B) è stata la Team 80 Gabicce, mentre dalla serie D sono state promosse l’Apav Calcinelli, Vastes Grottazzolina e Castelferretti. In pratica, tra serie C e serie D maschile e femminile, le altre 4 province marchigiane hanno potuto festeggiare almeno una promozione, solo quella di Ascoli no.

E se al maschile la situazione di fatto è rimasta immutata, con 2 squadre (Riviera Samb e Pallavolo Ascoli) nel campionato regionale di serie C, al femminile le cose sono peggiorate. Lo scorso anno c’era Pagliare in serie B e due formazioni (Riviera Samb e Grottammare) nella serie C regionale. Quest’anno, invece, solo 2 squadre in serie C, con Offida insieme alla retrocessa Pagliare (ed entrambe hanno dovuto lottare per evitare la retrocessione in serie D), mentre Riviera Samb si è dovuta unire con la Sibillini Amandola per disputare il campionato di serie C.

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