Le giustificazioni del commissario di governo Mazza e dall’Aie smontate irrimediabilmente da Saviano. Che, nonostante la censura italiana, sarà presente alla fiera internazionale dell’editoria di Francoforte, invitato dal direttore della Buchmesse con gli editori tedeschi
Sarà anche vero, come ha ripetuto la Meloni anche nei giorni scorsi, che qualcosa di simile ad un moderno regime nel nostro paese esiste solo nelle farneticazioni dell’opposizione. Di certo, però, è altrettanto innegabile che, guarda il caso, ormai gli episodi di censura nei confronti di personaggi sgraditi al governo stesso si ripetono con inquietante continuità, al punto che ormai non fanno quasi più notizia (anche perché oscurati da gran parte dell’informazione che, per convinzione o per il solito vizio della stampa italiana di schierarsi con il potente di turno, è sempre pronta ad adeguarsi ai voleri del governo.
Questa volta la vittima della censura è Roberto Saviano, uno dei nemici giurati della Meloni, in una vicenda che sta gettando enorme discredito sull’Italia. Il prossimo ottobre, esattamente dal 16 al 20, è in programma a Francoforte la Buchmesse, la fiera internazionale dell’editoria, “il più importante evento internazionale per lo scambio dei diritti, punto di riferimento per gli editori di tutto il mondo, con espositori provenienti da oltre 120 paesi”. Ogni anno alla Buchmesse c’è un paese come ospite d’onore e alla prossima edizione tocca proprio all’Italia. Naturalmente il governo Meloni non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione per allungare le mani anche su questo evento ed ha nominato un suo uomo di fiducia, il meloniano Mauro Mazza, come “Commissario straordinario del governo per l’Italia ospite d’onore alla fiera internazionale di Francoforte”. Con, tra le altre cose, il compito di selezionare insieme all’Associazione italiana editori (Aie) gli autori italiani da invitare al festival.
Nel complesso un centinaio di nomi, naturalmente con tutti gli autori più conosciuti e apprezzati in campo internazionale, ad eccezione di Saviano, escluso nonostante fosse tra i più richiesti e conosciuti proprio in Germania. Al di là delle patetiche giustificazioni addotte dallo stesso Mauro e dal presidente dell’Aie Cipolletta (secondo cui “si è voluto dar voce a chi finora non l’ha avuta”), la reale motivazione dell’esclusione sembra sin troppo chiara, soprattutto all’estero, come confermato proprio in occasione della conferenza stampa organizzata dal commissario straordinario per presentare la delegazione italiana. Nell’occasione, infatti, una giornalista tedesca, senza troppi giri di parole, a proposito di Saviano ha chiesto proprio a Mazza: “sarà assente perché troppo critico nei confronti del vostro governo neofascista?”.
“Censurato? Credo piuttosto che volessero mandare un messaggio chiaro: chi si comporta come lui non viene con noi e non avrà risorse, spazi e protezione” accusa l’autore di Gomorra. “Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della storia italiana. Non ho mai pensato che sarei stato coinvolto, mi aspettavo che sarebbe andare così” aggiunge Saviano. Che, poi, “stronca il commissario del governo e smonta inesorabilmente le improbabili giustificazione enunciate dal presidente dell’Aie. “Mazza non ha le competenze per decidere e capire quali scrittori invitare all’evento editoriale più importante del mondo – afferma – da solo scelte politiche. Sul presunto spazio che si vuole dare a chi finora non l’ha avuto basta solo dare un’occhiata ai cento nomi in cartellone: si tratta di intellettuali che hanno visibilità in tutti i modi, che sono spesso in tv, che sono popolari e partecipano frequentemente al dibattito pubblico”.
Davvero una “figuraccia” storica per l’Italia, resa ancora più sconcertante che lo stesso Mazza, sempre nella conferenza stampa di presentazione, aveva affermato: “se dovessi riassumere in un’espressione il programma editoriale di questa nostra partecipazione come paese ospite d’onore alla Buchmesse non avrei dubbi a scegliere esattamente questa: la cultura che unisce. Si la cultura unisce anche dove tutto il resto divide, distanzia o contrappone”. Semplicemente imbarazzante, così come a dir poco sconcertante il fatto che l’informazione italiana non ha dato molto spazio a quanto sta accadendo, nonostante nel mondo culturale italiano la “bomba” è deflagrata ed ha avuto conseguenze importanti. Infatti, in una sorta di effetto domino, si moltiplicano di giorno in giorno gli scrittori che, per solidarietà, hanno deciso o minacciano di rinunciare alla partecipazione alla Buchmesse.
Hanno già fatto sapere che boicotteranno l’evento Sandro Veronesi, il poeta Franco Buffoni, i premi strega Paolo Giordano e Francesco Piccolo, l’ex direttore della fiera del libro di Torino Nicola Lagioia, Elio Scurati, mentre hanno legato la propria partecipazione solo in caso di marcia indietro e, quindi, di presenza con l’Italia di Saviano Erri De Luca e Maurizio Di Giovanni.
“Mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi – aggiunge Saviano – più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire e va dalla parte opposta rispetto agli schemi punitivi e alle azioni di rivalsa”. Soprattutto si fa sentire la comunità culturale e civile internazionale che ha risposto nella maniera più adeguata alla vergognosa censura messa in atto dal nostro paese. Il direttore della Buchmesse, Juergen Boos, ha infatti comunicato che Saviano sarà comunque alla fiera “ospite delle case editrici tedesche”. “Il governo italiano sconfessato subito dalla Buchmesse ad opera degli editori tedeschi, non è il primo e non sarà l’ultimo degli scivoloni che ci attendono da qui ad ottobre” commenta amaramente Lagioia.
Dopo un simile smacco e una simile lezione impartita dalla Germania all’Italia, buon senso vorrebbe che Mazza di dimettesse immediatamente dal paradossale incarico di commissario straordinario e che il governo, con uno scatto di dignità, si defilasse, lasciando esclusivamente al mondo della cultura e dell’editoria italiana il compito di gestire quella che da grande opportunità è stata trasformata nell’ennesima imbarazzante figuraccia per il nostro paese…