Buona la “prima” di Carrera, l’Ascoli pronto per lo sprint finale
Non c’era altro risultato che la vittoria contro il Lecco e i bianconeri, dopo aver sofferto a lungo, nel finale dilagano. Tante note positive per il nuovo allenatore, con qualche perplessità su Streng e Zedadka e la nota negativa delle solite disattenzioni difensive sui calci da fermo
Finalmente una domenica felice e tante buone notizie per l’Ascoli. La prima, la più importante, è che con il Lecco è arrivata quella vittoria che era l’unico risultato utile nella sfida contro il fanalino di coda del campionato. La seconda è che dopo 3 mesi i bianconeri ritrovano una vittoria al Del Duca che mancava esattamente dal 16 dicembre scorso (Ascoli – Catanzaro 1-0). E poi i 4 gol segnati, cosa che non accadeva praticamente da un anno (aprile 2023, Ascoli – Brescia 4-3), le prestazioni incoraggianti di alcuni dei giocatori che potrebbero diventare fondamentali nella volata salvezza (Mantovani, Bellusci, Caligara) e anche la conferma di Duris al secondo gol in 2 partite (anzi, in due spezzoni di partita).
Non poteva iniziare meglio l’avventura sulla panchina bianconera di Massimo Carrera che, naturalmente, in 5 giorni non poteva certo trasformare o rivoluzionare l’Ascoli, anche perché l’obbligo di conquistare la vittoria non lasciava spazio ad esperimenti. In realtà, però, qualcosa di diverso rispetto al recente passato si è visto, come il tentativo di giocare più con palla a terra, palleggiando e cercando di verticalizzare, senza affidarsi sempre al lancio lungo dalla difesa, praticamente l’unico schema dell’era Castori. E per farlo il nuovo allenatore si è affidato ad un centrocampo più tecnico e meno muscolare, con Masini e Caligara insieme a Di Tacchio e l’esclusione di Valzania, quello che doveva essere il rinforzo di gennaio per il centrocampo bianconero e che, invece, fino ad ora si è rivelato la più grande delusione.
Senza possibilità di scegliere nella difesa a 3 (con Botteghin e Gagliolo fuori per infortunio e Quaranta per squalifica) e Falzerano praticamente senza alternative a destra, Carrera a sinistra ha deciso di puntare ancora su Zedadka, tra i peggiori a Marassi, mentre in avanti si è affidato a Streng a fianco di Pablo Rodriguez. E proprio l’attaccante finlandese e l’esterno francese, insieme alle solite disattenzioni difensive sulle palle da fermo, sono state le note meno positive (per usare un eufemismo) della giornata. Spiace dirlo, ma Streng si è dimostrato ancora una volta impresentabile a certi livelli, con enormi limiti tecnici ma anche incapace di impegnare fisicamente la difesa avversaria, nonostante la sua stazza. Fino a che è rimasto in campo è risultato assolutamente impalpabile e saremmo davvero stupiti se lo rivedessimo in campo in campo nelle prossime partite, non solo dall’inizio ma anche a gara in corso.
Con Pedro Mendes fuori per il resto del campionato, Nestorovski in recupero e la piacevole sorpresa Duris, naturalmente insieme a Pablo Rodriguez (e magari anche D’Uffizi), sicuramente danno molte più garanzie. Quanto a Zedadka Carrera, come prima Castori, l’ha preferito ad un Celia comunque sempre positivo quando messo in campo perché dovrebbe dare qualcosa in più in fase offensiva. In realtà anche con il Lecco, così come nelle partite precedenti, il suo apporto in avanti è stato praticamente nulla, mai una giocata realmente incisiva, mai un cross pericoloso, un potenziale assist o tanto meno qualche conclusione pericolosa. Invece praticamente in tutti i pericoli costruiti dagli ospiti, rigore compreso, in qualche modo c’è anche la sua responsabilità.
Tornando all’andamento della partita, il largo risultato finale non deve ingannare, non è stata affatto una passeggiata e, anzi, l’Ascoli ha sofferto per 70 minuti, fino all’eurogol di Bellusci, con il Lecco che non solo era andato in vantaggio ma, nella ripresa, ha più volte sfiorato il 2-2. Eppure i bianconeri erano partiti bene, aggressivi e pericolosi sin dai primi minuti.
Poi, però, al primo affondo degli ospiti e sul conseguente calcio d’angolo, il “pasticcio” in comproprietà di Viviano (uscita a vuoto) e Zedadka (intervento in ritardo e scomposto, con conseguente fallo di mano) ha regalato il rigore del vantaggio agli ospiti. La partita rischiava di complicarsi terribilmente ma la formazione di Carrera ha subito reagito, trovando il rigore del pareggio grazie ad uno spunto di Rodriguez e all’ingenuo fallo di Ierardi. Il pareggio, però, non ha tranquillizzato l’Ascoli che in quella fase della partita ha faticato a rendersi pericoloso, rischiando grosso a metà frazione ancora su calcio d’angolo, con Capradossi che, perso di vista da Zedadka, da due passi ha fortunatamente colpito malissimo.
Lo stesso difensore lombardo, intorno al 40°, ha provocato il secondo rigore, colpendo al piede un caparbio Masini, ancora magistralmente trasformato da Caligara. E gli ultimi minuti del primo tempo sono stati i migliori dell’Ascoli che, con rapide azioni in velocità, prima ha creato i presupposti per rendersi pericoloso, con un perfetto filtrante di Caligara vanificato dall’errore nel passaggio da parte di Zedadka, poi ha sfiorato il 3-1, con una conclusione dal limite di Masini respinta di piede da Melgrati.
In avvio di ripresa, però, il Lecco è tornato a spingere e l’Ascoli a soffrire. E c’è voluto un triplo intervento di Viviano (prima la respinta sul tiro ravvicinato di Buso, poi il miracolo sulla conclusione “a colpo sicuro” di Crociata, poi ancora la deviazione in tuffo su un’altra conclusione di Buso) per evitare il pareggio. Nell’occasione tutto era nato da un mancato rientro di Zedadka che aveva lasciato un’autostrada a sinistra a Guglielmotti, costringendo Mantovani ad uscire per chiudere ma, a quel punto, lasciando troppo spazio agli attaccanti ospiti in area.
Con il passare dei minuti la pressione degli ospiti si è affievolita anche se l’Ascoli ha rischiato nuovamente a metà ripresa, ancora su calcio d’angolo, con Guglielmotti perso sul secondo palo da Zedadka che, fortunatamente, da buonissima posizione ha messo alto di testa. Poco dopo lo splendido gol di Bellusci ha scacciato le paure e nel finale Duris ha trovato anche il gol del 4-1. Con questa vittoria l’Ascoli aggancia al terz’ultimo posto lo Spezia, con la Ternana quint’ultima ad un punto e la salvezza diretta ora a 3 punti (i 34 di Bari e Cosenza).
Con 8 giornate ancora da giocare tutto è possibile ed i segnali lanciati ieri dalla squadra inducono ad un cauto ottimismo. E’, però, innegabile che molto dipenderà dalla sfida diretta, subito dopo la sosta, di La Spezia, una partita che, anche se ancora non del tutto decisiva, inevitabilmente inciderà moltissimo nel cammino dei bianconeri (e, ovviamente, anche dei liguri). Carrera avrà 15 giorni di tempo per prepararla al meglio e per presentare un Ascoli concreto e determinato, sulla scia di quanto lasciato intravedere contro il Lecco. Quasi superfluo sottolineare che l’imperativo è tornare dal Picco con un risultato positivo, meglio ancora se con una vittoria, anche in considerazione del fatto che poi arriva al Del Duca la squadra più in forma del campionato, il Venezia. A prescindere dalla prestazione…