Da contratto i lavori dovevano concludersi entro aprile 2023, poi prima della fine dell’estate, infine entro ottobre. Ora, come se nulla fosse, viene annunciato con enfasi che la fine dell’intervento potrebbe avvenire “già” entro fine gennaio…
“Via Trieste, siamo giunti al traguardo. La fine del complicato intervento potrebbe già avvenire entro la fine di gennaio”. E’ iniziato così il nuovo anno del capoluogo piceno, con l’ennesimo imbarazzante e surreale annuncio su quello che, tra i tanti, è indiscutibilmente il principale “tormentone” di questi 4 anni e mezzo di amministrazione Fioravanti. Certo l’ennesimo intervento sul ponte di San Filippo (si spera l’ultimo…) ha raggiunti picchi di altissima comicità, tra video da “Scherzi a parte”, ipotetici complotti e la solita interminabile serie di cronoprogrammi, naturalmente tutti rigorosamente disattesi. E, per quanto si tratti di un argomento terribilmente serio, non da meno è la vicenda della messa in sicurezza delle scuole cittadine nella quale da tempo ormai si è ampiamente superato il limite del ridicolo (basterebbe ricordare che nel programma elettorale e di mandato Fioravanti scriveva che “in 3 anni l’obiettivo sarà quello di buttare giù tutte le scuole che sono danneggiate e ristrutturare quelle con danni lievi”).
Per non parlare, poi, della “storia infinita” della nuova curva sud che sicuramente ci terrà compagnia per ancora diversi anni. Però la telenovela sull’intervento di riqualificazione di via Trieste può essere considerata una sorta di emblema di questa amministrazione e del suo contorno di “fedeli cantori” (gran parte della stampa locale), anche perché è nata proprio mentre l’amministrazione Fioravanti muoveva i primi passi. Era l’estate 2019 quando, a poche settimane dalla vittoria alle elezioni amministrative, attraverso un quotidiano locale il nuovo sindaco Fioravanti annunciava con entusiasmo che “è partita la sfida per la riqualificazione di via Trieste. Serviranno 2 anni”. E nel racconto fiabesco di quel quotidiano si narravano le eroiche gesta del sindaco stesso e dell’assessore ai lavori pubblici Cardinelli che si erano messi a lavoro su via Trieste “a testa bassa”, stabilendo un cronoprogramma che prevedeva il taglio del nastro (cioè l’inaugurazione della via riqualificata) per fine 2021, ad essere pessimisti nei primi mesi del 2022.
Nei mesi successivi, però, forse comprendendo di aver esagerato l’amministrazione comunale aveva decisamente cambiato il tiro, rendendo al tempo stesso ufficiale il calendario dell’intervento. Che, infatti, era stato inserito nel Piano Performance 2020 (insieme al Peg il documento programmatorio più importante di un Comune), nell’elenco degli obiettivi da realizzare, con tanto di ben delineato cronoprogramma che prevedeva, dopo l’iter progettuale, l’aggiudicazione dei lavori entro la fine del 2021 e la conclusione dell’intervento nel 2022. A tal proposito è importante sottolineare un particolare che, come vedremo in seguito, è di fondamentale importanza. Da quel Piano Performance del 2020 in poi in tutti i documenti e in tutti gli atti ufficiali del Comune in merito ai lavori di riqualificazione di via Trieste è sempre indicato un periodo non superiore ai 10 mesi per la loro conclusione. Ad agosto 2020, poi, era stato il sindaco Fioravanti, con la solita stucchevole enfasi, ad annunciare che “partono ufficialmente oggi i lavori di riqualificazione di via Trieste”.
In realtà, grazie all’ordinanza 386 del 26 agosto, si scopriva che a partire erano solamente i saggini archeologici preventivi da parte della Ciip e non certo i lavori di riqualificazione (all’epoca non era neppure stato approvato il progetto…). Eppure, nonostante l’evidenza, alcuni quotidiani locali, in preda ad un’inspiegabile euforia, annunciavano il prossimo affidamento dei lavori, sostenendo senza incertezze che i saggi archeologici e i lavori per i sottoservizi sarebbero terminati entro fine 2020 e che poi ad inizio 2021 sarebbero partiti i lavori di riqualificazione. Naturalmente, non servirebbe neppure sottolinearlo, gli interventi ai sottoservizi non sono certo terminati entro fine del 2020, sono proseguiti per tutto l’anno successivo, fino al novembre 2021.
Quando, incredibile a credersi, proprio uno di quei quotidiani che avevano annunciato la fine dei lavori entro dicembre 2020, con incredibile “faccia tosta” ne annunciava la conclusione “con un mese di anticipo rispetto alle previsioni”, con annesse sperticate lodi nei confronti del sindaco Fioravanti e dell’assessore Corradetti che “hanno accelerato i tempi per fare in modo che l’affidamento e l’inizio dei lavori avvengano nei primi mesi del 2022”. In realtà ad inizio 2022, esattamente a febbraio, invece dei lavori, era partito l’iter per l’affidamento dei lavori stessi, con l’avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’individuazione di operatori economici da invitare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di riqualificazione di via Trieste, con il termine per la presentazione delle domande fissato per il 18 febbraio 2022.
Una settimana dopo quella scadenza, però, senza alcuna spiegazione improvvisamente il Comune pubblicava un nuovo avviso pubblico di manifestazione di interesse. Solitamente ciò avviene quando il primo avviso è andato deserto, in questo caso però gli atti ufficiali del Comune certificavano che in realtà erano giunte ben 280 manifestazioni di interesse. A spiegare l’arcano ci pensava la determina n. 579 del 26 febbraio 2022 che, in sostanza, evidenziava che il precedente avviso non era più valido perché l’amministrazione comunale non si era accorta che nella via c’erano tanti cantieri privati che avrebbero interferito con i lavori. Parlare di “dilettanti allo sbaraglio” in questo caso è addirittura riduttivo perché qualsiasi persona che in quel periodo fosse transitato anche una sola volta in via Trieste si sarebbe perfettamente reso conto della presenza di quei cantieri che, inevitabilmente, avrebbero influito sui lavori.
In ogni caso il secondo avviso è risultato quello buono e alla fine finalmente il 27 giugno 2022 sono iniziati i lavori che, da contratto e dal cartellone che da sempre campeggia all’inizio del cantiere, dovevano concludersi entro 292 giorni, quindi entro fine aprile 2023. Sorvolando per decenza sull’imbarazzante serie di ordinanze per disciplinare il traffico, come è tradizione di questa amministrazione e del suo contorno di cantori da quel momento è iniziato il solito stucchevole teatrino della pioggia di annunci e proclami, con il sindaco Fioravanti e l’amministrazione comunale che per mesi hanno assicurato che prima dell’estate 2023 la nuova via Trieste sarebbe stata riconsegnata alla città, mentre i quotidiani locali esaltavano l’operato dell’amministrazione stessa, “favoleggiando” su accelerazioni che esistevano solo nella loro fantasia.
Come sempre avviene in queste situazioni con l’avvicinarsi della scadenza da contratto dei lavori, sull’intervento di via Trieste è sceso l’imbarazzato silenzio, rotto solamente da qualche sporadico annuncio dell’amministrazione comunale, sempre attraverso la stampa locale. Come l’ultimo, in ordine temporale, dell’estate scorsa quando un quotidiano locale ha addirittura raccontato di lavori notturni in via Trieste per completare l’intervento entro ottobre 2023. Una vera e propria allucinazione, come sempre smascherata dalla cruda realtà. Passato ottobre, la nuova scadenza fissata per la fine dei lavori è diventata la fine dell’anno. Ora, ad inizio 2024, nel silenzio dell’amministrazione comunale a rilanciare la prossima fine dei lavori (entro fine gennaio) sono ancora alcuni quotidiani locali, che, come se venissero da Marte e non conoscessero la realtà inequivocabilmente certificata dagli atti ufficiali, raccontano come al solito di improbabili accelerazioni e dell’impegno di sindaco e assessore per far completare i lavori prima del previsto ( fine aprile 2023…).
La realtà è che, come avevamo facilmente previsto già diversi anni fa, via Trieste sarà pronta a poche settimane dalle elezioni e la sua inaugurazione sarà l’ennesimo spot propagandistico dell’amministrazione Fioravanti, pronta a festeggiare la conclusione con “appena” un anno di ritardo di questa lunga e paradossale telenovela.