L’Ascoli di Viali tra conferme, certezze e la scommessa sui giovani


Dal mercato solo innesti giovani per l’Ascoli che per completare la rosa ha ora bisogno di almeno un centrocampista, un’alternativa a destra ad Adjapong e il secondo portiere. Intanto tra esclusioni e ricorsi è praticamente certo che slitterà la partenza del campionato di serie B

E’ per certi versi un paradosso, nell’anno in cui l’Ascoli ha la rosa praticamente quasi al completo già nella parte iniziale della preparazione, il campionato di serie B rischia seriamente (anzi, è quasi una certezza) di partire in ritardo, non prima di inizio settembre. Colpa di un calcio italiano sempre più allo sbando, ridotto in condizioni pietose anche e soprattutto per “merito” di dirigenti impresentabili, che non hanno neppure la decenza di dimettersi di fronte a questo sfascio. Probabilmente solo a fine agosto si saprà con esattezza quante e quali squadre parteciperanno al prossimo campionato cadetto. Ma sin da ora è giusto sottolineare che se tra queste non ci sarà il Lecco, che ha conquistato la serie B sul campo, vorrà dire che sarà stata scritta l’ennesima ingloriosa e vergognosa pagina del nostro calcio.

Perché se la squadra lombarda ha avuto solo 2 giorni di tempo per cercare uno stadio dove poter disputare le partite casalinghe (il Rigamonti-Ceppi non è a norma per la serie B) è responsabilità del solito caos che ormai regna sovrano nel calcio italiano e che ha costretto anche i playoff di LegaPro, tra penalizzazioni e ricorsi, a partire con diversi giorni di ritardo. Una Federazione solo un minimo avveduta avrebbe immediatamente stabilito una proroga, almeno pari ai giorni di ritardo con i quali sono partiti i playoff.

Allo stesso modo, al di là dei cavilli regolamentari, sarebbe una vergogna se a disputare la serie B al posto del Lecco (o peggio ancora insieme alla squadra lombarda) fosse il Perugia, retrocesso in LegaPro (per altro nonostante la discussa vittoria all’ultima giornata di campionato contro il Benevento,)  perché solo una norma “cervellotica” (per essere magnanimi) può prevedere che ad essere ripescata al posto di una neopromossa sia la squadra umbra e non la formazione che ha perso la finale dei playoff di LegaPro (il Foggia). E proprio a causa di norme palesemente ridicole, che nessuno ha il buon senso di cambiare, c’è spazio per tutti per presentare ricorsi, con l’inevitabile conseguenza dello slittamento dell’avvio del campionato.

Tornando ai bianconeri, bisogna ammettere che questa volta la società ha fatto esattamente quello che aveva annunciato. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Viali, il dg Verdone aveva annunciato l’intenzione di completare la rosa con l’innesto di giocatori giovani, di prospettiva e così è stato. Dei 7 giocatori sin qui arrivati, 4 sono del 2000, 2 del 2001 ed uno addirittura del 2004. Ma se da un lato bisogna riconoscere alla società bianconera l’estrema coerenza, dall’altro è giusto sottolineare che puntare praticamente esclusivamente sui giovani per rinforzare e completare la rosa inevitabilmente comporta dei rischi. Ancor più quando, come nel caso dell’Ascoli, tra i 7 nuovi arrivati, ad eccezione di Millico e in parte minore Manzari (qualche sporadica presenza con il Frosinone), gli altri non hanno mai giocato neppure un minuto in serie B.

In tal senso basta tornare indietro di due anni, al 2021, per ricordare come nel mercato estivo giunsero dalla LegaPro tre giovani di prospettiva (Collocolo, Castorani, De Paoli), con solamente il primo che, però, alla fine si è rivelato un acquisto davvero azzeccato (gli altri due hanno giocato solo pochi minuti e poi sono stati rimandati in LegaPro). Andando ad analizzare più nel dettaglio l’attuale rosa bianconera, per completarla definitivamente mancano un portiere, un’alternativa ad Adjapong sulla fascia destra e almeno un centrocampista. Partendo dalla porta, la società ha deciso di puntare sul 23enne Davide Barosi, cresciuto nella giovanili di Juventus e Cremonese e lo scorso anno protagonista di un buon campionato con la Juve Stabia (LegaPro), per sostituire Leali.

Un compito arduo per chiunque, visto che Leali è stato indiscutibilmente il giocatore bianconero migliore e più continuo degli ultimi due anni (insieme a Botteghin), con l’ulteriore incognita del salto di categoria. In tal senso la logica farebbe pensare che per il ruolo di dodicesimo la società possa puntare su un portiere con un po’ più di esperienza e, soprattutto, che già conosca la serie cadetta. Spostandoci al reparto difensivo, con l’arrivo del giovane Haveri Viali ha a disposizione un’alternativa a sinistra a Falasco, mentre per quanto riguarda i centrali al momento c’è abbondanza (Botteghin, Simic, Bellusci, Quaranta, Tavcar). A destra, invece, manca un’alternativa ad Adjapong. Più complessa la situazione del centrocampo, con la partenza ampiamente prevista di Collocolo (finito, però, in serie B, alla Cremonese).

Al momento Viali ha a disposizione 7 centrocampisti, compresi, però, Falzerano ed Eramo che non sembrano rientrare nei piani dell’allenatore (e della società). Discorso a parte va fatto per Ganhorè che, dopo l’infortunio al ginocchio che l’ha tenuto fuori per tutta la stagione passata, è tornato a disposizione e si sta allenando con il gruppo. Impossibile, però, ipotizzare quando sarà concretamente pronto e che apporto potrà dare, in considerazione del fatto che l’esperienza insegna che dopo un infortunio del genere il recupero è molto lento ed il ritorno in campo è sempre ricco di insidie e difficoltà. In altre parole al momento Viali sa di poter concretamente contare su Buchel e Caligara, titolari lo scorso anno, più di due giovani nuovi arrivati Masini e Kraja, tutti da scoprire.

Serve almeno un altro centrocampista di categoria (anche in considerazione del fatto che il giovane D’Uffizi, attaccante esterno e trequartista, può giocare anche mezzala), con radio mercato che dà quasi per certo il ritorno in bianconero di Giovane. Sicuramente un buon rinforzo ma nel complesso restano delle perplessità (sempre ammesso che la rosa in mezzo al campo resti questa) e, allo stato attuale, molto dipenderebbe dalla crescita e dall’impatto che avranno i due giovani nuovi arrivati. Teoricamente al completo il reparto offensivo, con i confermati Dionisi, Forte e Pedro Mendes, l’inserimento in pianta stabile in rosa di Re e l’arrivo di Millico, D’Uffizi e Manzari. E proprio i nuovi arrivati almeno sulla carta potrebbero consentire a Viali di utilizzare diversi moduli offensivi, con il trequartista dietro le due punte, con due trequartisti dietro la punta centrale o anche con due attaccanti esterni, sempre insieme alla punta centrale.

In particolare Manzari, cresciuto nelle giovanili del Sassuolo, è reduce da un’ottima stagione in LegaPro nel Monopoli (9 gol e 7 assist) dove ha giocato, cavandosela egregiamente, da trequartista, anche se il suo vero ruolo è da seconda punta. Al contrario Millico è reduce da una stagione deludente nel Cagliari e quindi in bianconero ha la possibilità di riscattarsi. Anche lui può interpretare più ruolo nello schieramento offensivo, mentre il giovanissimo D’Uffizi (2004) con la Viterbese è stato spesso utilizzato dietro le punte. Naturalmente il perno dell’attacco bianconero sarà Forte, con la speranza che quest’anno la squadra riesca a metterlo nelle condizioni migliori per sfruttare le sue doti da attaccante da area di rigore, mentre ci si attendono segnali di crescita per Pedro Mendes che lo scorso anno ha lasciato intravedere buone potenzialità, pur tra alti e bassi.

Discorso a parte per Dionisi che si è addirittura ridotto l’ingaggio per rimanere in bianconero e che, se utilizzato adeguatamente, potrebbe rivelarsi un’importante freccia nell’arco di Viali. Naturalmente è sempre bene ricordare che, con il mercato aperto fino al 1 settembre, sono sempre possibili colpi di scena e cambiamenti. Al momento, però, l’Ascoli di Viali sembra avere degli importanti punti fermi (la coppia di centrali difensivi, Buchel a guidare il centrocampo, Forte in avanti), con le possibilità di crescita legate non solo al valore dei nuovi arrivati ma anche dalla capacità del nuovo allenatore di riuscire a migliorare quelli che erano i limiti (soprattutto in fase offensiva) della squadra della stagione scorsa.

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