A settembre, con la solita enfasi, l’annuncio dell’avvio della riqualificazione della storica struttura e la conseguente creazione di un Centro per la valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Ora, dopo mesi di silenzio, si scopre che la riqualificazione non parte più…
La storia si ripete, questa volta con Villa Sgariglia a Campolungo. Il settembre scorso l’annuncio dell’amministrazione comunale e di tutti i quotidiani locali, con la solita stucchevole enfasi, sull’avvio della riqualificazione della storica struttura da parte di un pool di 15 imprese (almeno così scrivevano i quotidiani), “Tenera Picena”, che poi avrebbero gestito il complesso e l’area connessa per 15 anni. Oltre al recupero e la riqualificazione dello storico immobile, destinato a diventare albergo con 29 camere e ristorante, il progetto oggetto del bando prevedeva anche la rivitalizzazione dei terreni agricoli e di tutta l’area e la conseguente creazione di un Centro per la valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop.
“Un punto di ripartenza fortemente voluto e un indiscutibile successo del sindaco Marco Fioravanti dopo anni bui di abbandono e incertezza per un complesso suggestivo e di rilievo che ha tutte le potenzialità per attrarre anche nuovi flussi turistici legati proprio al filone dell’enogastronomia” scriveva allora un quotidiano locale. Qualche mese dopo, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, lo stesso primo cittadino, tra i tanti presunti successi e risultati ottenuti nel corso dell’anno, citava proprio Villa Sgariglia.
Come purtroppo accade troppo spesso nel capoluogo piceno quando dagli annunci si passa alla realtà la storia cambia completamente. Un film già visto troppe volte, con le stesse dinamiche. Dopo gli annunci iniziali, improvvisamente cala il silenzio. I lavori di riqualificazione, che teoricamente dovevano iniziare da ottobre 2022, non partono senza che nessuno si degni di spiegare cosa sta accadendo. A 6 mesi dall’aggiudicazione della gara di appalto tutto resta fermo e il sindaco e l’amministrazione comunale che restano in silenzio, senza fornire alcuna notizia.
Alla fine nei giorni scorsi finalmente ecco svelato il mistero, grazie alla determina n. 1001 del 4 aprile, con la revoca della determinazione 3052 del 20 settembre con la quale era stata affidata, mediante gara a procedura telematica aperta, la riqualificazione di Villa Sgariglia e la concessione quindicennale al pool di imprese “Terra Picena”. Ed è proprio la determina n.1001 che ricostruisce l’iter della vicenda. Il 7 luglio 2022, con determina n. 2155, l’amministrazione comunale decide di avviare una procedura selettiva per “l’affidamento quindicennale in concessione della riqualificazione di Villa Sgariglia di Campolungo, del relativo annesso agricolo e dei terreni produttivi ad essa attigui nonché la gestione delle attività da svolgersi nelle predette località”.
Il giorno successivo (8 luglio), con determina n. 2180, si stabiliva di indire la procedura telematica aperta, con termine per la presentazione delle domande di partecipazione fissato al 10 agosto 2022. Considerando che a quella data giungeva una sola offerta, il successivo 20 settembre 2022, con determina n. 3052, l’amministrazione provvedeva ad aggiudicare la gara al costituendo Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) “Tenera Picena”, composto da 8 (e quindi non 15 come erroneamente riportato da quasi tutti i quotidiani locali) imprese: In Italia Società Cooperativa, Case Rosse Società Cooperativa Agricola, Consorzio Tutela e Valorizzazione Oliva Ascolana del Piceno, Tenera Srl, Comete Impresa Sociale Srl, Discover Italy Società Cooperativa Consortile, Travaglini Costruzioni Srl, Beani Annibale Srl.
Sulla base di quanto previsto dalla gara di appalto, “Tenera Picena” avrebbe gestito l’intero complesso di Villa Sgariglia (terreni agricoli inclusi) per 15 anni, versando al Comune un canone annuo di 10.500 euro, con l’obiettivo di riqualificare l’immobile con le sue 29 camere da letto (per un totale di 87 posti letto) e recuperare dei terreni agricoli attraverso un piano finalizzato al ripristino dei soprassuoli esistenti, con riferimento a piante di oliva tenera ascolana da olio e vigneti e dell’annesso fabbricato da utilizzare come rimessaggio agricolo. L’obiettivo era quello di creare gradualmente un polo ricettivo-turistico attrattivo e, al tempo stesso, un polo di valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Per renderlo possibile i nuovi gestori, sempre sulla base di quanto previsto dal bando, avrebbero dovuto innanzitutto realizzare un intervento di sistemazione e manutenzione di alcune parti del complesso, per un investimento di circa 800 mila euro.
L’8 novembre successivo, dopo il positivo esito delle verifiche sul possesso dei requisiti dichiarati in sede di gara, è stata disposta “l’intervenuta efficacia dell’aggiudicazione della gara stessa” ed un mese dopo, con nota protocollo n. 110040 del 5 dicembre 2022, l’amministrazione comunale ha richiesto all’aggiudicatario Rti di presentare la documentazione necessaria per la stipula del contratto. Il 24 dicembre 2022, rispondendo alla nota del Comune, “Tenera Picena” ha chiesto una proroga di 60 giorni, concessa con nota protocollo n. 3845 del 16 gennaio 2023 con la quale veniva anche fissato il nuovo termine per la presentazione della documentazione (24 febbraio 2023) e l’avvertenza che, in caso di mancato rispetto della nuova scadenza, “si sarebbe proceduto all’incameramento della cauzione provvisoria di 30 mila euro”.
Ma, ad una settimana dal temine del 24 febbraio, arrivava la nuova richiesta di ulteriore proroga di 60 giorni da parte del Rti aggiudicatario. Questa volta, però, il Comune, con nota protocollo n. 16170 del 23 febbraio 2023, concedeva “in via straordinaria ed ultimativa” solamente ulteriori 15 giorni per la presentazione della documentazione e la stipula del contratto di concessione, dalla data del 24 febbraio 2023. Pochi giorni la scadenza del nuovo termine, con nota protocollo n. 23152 del 16 marzo, il direttore del Servizio Contratti del Comune comunicava “di non aver potuto procedere alla stipula del contratto a fronte della mancata presentazione della documentazione richiesta e, per l’effetto, demandava ai competenti Settori la revoca dell’aggiudicazione e i conseguenti adempimenti”.
Il 23 marzo, con nota protocollo n. 25598 veniva comunicato al Rti “Tenera Picena” l’avvio del procedimento di revoca di aggiudicazione della concessione quindicennale della riqualificazione di Villa Sgariglia di Campolungo che, poi, si è effettivamente concretizzato con la determina n. 1001 del 4 aprile. Naturalmente, come è tradizione di questa amministrazione comunale, dopo il clamore e l’enfasi iniziali, nessuno si è poi degnato di comunicare la revoca e il conseguente stop del progetto, né, tanto meno, qualcuno ha fornito una qualche indicazione su come intenderà muoversi il Comune. Quello che è certo è che bisognerà ripartire da zero. Sempre ammesso che il sindaco e l’amministrazione comunale vogliano continuare a seguire questa strada. Per questo sarebbe importante che il primo cittadino rendesse noto quali siano le intenzioni del Comune.