“I luoghi del cuore Fai”: San Benedetto primo nelle Marche, pochissimi voti per Ascoli
Con 7.400 voti Villa Cerboni Rambelli di San Benedetto risulta il luogo del cuore più votato delle Marche e si piazza al 36° posto della classifica nazionale. Al 68° posto la Torre sul Porto Sentina, sempre di San Benedetto, solo 84° il Ponte di Cecco con appena 3.738 voti
Nel derby de “I luoghi del cuore del Fai” San Benedetto supera nettamente Ascoli. Infatti i due “luoghi del cuore” della Riviera hanno ottenuto moltissimi più voti dell’unico luogo del capoluogo piceno, il Ponte di Cecco, presente nell’11^ edizione del censimento nazionale del Fai, in collaborazione con Intesa San Paolo. Addirittura uno dei luoghi di San Benedetto, Villa Cerboni Rambelli, è risultato il luogo del cuore più votato delle Marche. L’ormai tradizionale censimento del Fondo ambientale italiano, la più importante campagna di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, si è chiuso lo scorso 15 con oltre 1,5 milioni di votanti. Giovedì 16 febbraio è stata pubblicata la classifica nazionale e anche quella regionale, con la graduatoria dei “tesori marchigiani”.
In assoluto il “luogo del cuore” più votato è risultato la Chiesetta di San Pietro dei Samari nel parco di Gallipoli (Le), con 51.443 voti. Al secondo posto, con 32.710 voti, il Museo dei misteri di Campobasso seguito dalla Chiesa di San Giacomo della Vittoria (Alessandria), con 31.028 voti. Vale la pena di ricordare che i primi tre classificati della graduatoria nazionale riceveranno in premio rispettivamente 50, 40 e 30 mila euro. Il Castello e borgo medievale di Cremolino (Alessandria) con 20.194 voti è risultato il vincitore della classifica speciale “I borghi e i loro luoghi” (premio di 20 mila euro).
Per quanto concerne le Marche, il luogo più votato è Villa Cerboni Rambelli, che già nell’edizione del 2020 era risultato il primo della nostra regione, che con 7.400 voti di piazza al 36° posto della graduatoria nazionale. Il secondo luogo più votato delle Marche è l’Oasi naturalistica di San Gaudenzio di Senigallia che con 6.375 voti ottiene il 45° posto. Una posizione dietro, con 6.031 voti, c’è la Chiesa di Santa Maria delle Tinte di Pergola (Pu), purtroppo pesantemente colpita e danneggiata dall’alluvione che ha investito parte delle province di Ancona e Pesaro il 15 settembre scorso. Scendendo un po’ più nella graduatoria nazionale, fino al 68° posto, con 4.402 voti troviamo la Torre sul Porto Sentina di San Benedetto.
Bisogna, poi, scendere ulteriormente fino all’84° posto per trovare finalmente il “luogo del cuore” del capoluogo piceno, il Ponte di Cecco che ottiene 3.738 voti. Decisamente pochi, segno evidente che la tanto decantata campagna “Scopriamo Ascoli”, affidata dal Comune (per poco meno di 20 mila euro) all’influencer ascolana Melissa Massetti, e la promozione del portale “VisitAscoli” non hanno sortito un grande effetto. Eppure il Ponte di Cecco, il più antico della città che leggenda popolare vuole che sia stato realizzato in una sola notte da Cecco d’Ascoli, con l’aiuto del diavolo, è davvero splendido e assolutamente da vedere, con anche il Forte Malatesta che si staglia sullo sfondo.
“Il ponte è un mezzo per oltrepassare ostacoli difficilmente superabili e soltanto con una costruzione soprannaturale si possono unire il mondo terreno e quello celeste” afferma Melissa Massetti nel video dedicato proprio al ponte. “Ad Ascoli Piceno il Ponte di Cecco, oggetto di suggestive leggende, è un monumento da non perdere, da visitare” si legge sul portale “VisitAscoli”. Entrambi, però, omettono un particolare non propriamente irrilevante, cioè che da tantissimi anni il ponte è chiuso, non è visitabile e percorribile, sempre più in preda ad incuria ed erbacce. Proprio per questo motivo nei mesi scorsi il Ponte di Cecco si è aggiudicato, ex aequo con la fontana di viale De Gasperi, l’ultima edizione dello “Scorfano d’oro”, lo storico premio indetto dall’associazione “Ascoli Nostra” per denunciare con ironia gli obbrobri della città.
Da anni si succedono le promesse di riapertura, tutte puntualmente disattese. Ora sembrava davvero che finalmente ci siamo, ad inizio novembre il sindaco Fioravanti ha assicurato che “grazie ad una serie di interventi che garantiranno l’accesso al ponte in piena sicurezza, restituiremo ai cittadini e a tutti i turisti un altro straordinario scorcio della nostra Ascoli”. Il primo cittadino aveva anche aggiunto che “ancora qualche giorno di attesa, poi inizieranno i lavori di recupero, restauro e riqualificazione”. E’ cosa nota, però, che nel capoluogo piceno qualche giorno, quando c’è di mezzo il Comune, equivale anche a qualche mese… Comunque è presumibile che entro primavera-estate il ponte tornerà ad essere fruibile, un primo fondamentale passo avanti. Più complicato, invece, promuovere adeguatamente quello e tutte le altre straordinarie bellezze di cui è ricca la nostra città, visto che da questo punto di vista nel capoluogo piceno siamo ancora all’anno zero e siamo in mano a “dilettanti allo sbaraglio”.
Tornando a “I luoghi del cuore” gli altri “tesori” della provincia di Ascoli erano il Borgo di Cossignano e il Paese Alto di Grottammare che, però, hanno ottenuti pochissimi voti. Un peccato (e anche in questo caso un motivo di riflessione) perché entrambi sono davvero suggestivi e meriterebbero di essere maggiormente conosciuti.