Attesa terminata, tutto pronto per la riapertura del ponte di San Filippo (forse…)


Da contratto dovevano terminare il 30 gennaio scorso, poi il Comune ha concesso alla ditta che sta effettuando i lavori una proroga di 15 giorni, a cui ora se ne sono aggiunti ulteriori 10. Ma la determina n. 434 del 12 febbraio stabilisce che il “D-day” sarà il venerdì 24 febbraio

Il conto alla rovescia può iniziare, tra meno di 10 giorni finalmente è pronto e può esser riaperto al traffico il ponte di San Filippo. Esattamente il prossimo 24 febbraio si conclude l’intervento e tornerà finalmente ad essere fruibile il ponte, la cui lunghissima chiusura ha provocato non pochi problemi al traffico cittadino. A mettere “nero su bianco” la data della fine dei lavori è un atto ufficiale del Comune, la determina n. 434 del 12 febbraio che ha fissato per il 24 febbraio la conclusione dell’intervento. E, visto il brevissimo intervallo che intercorre tra l’approvazione della determina e la nuova scadenza dei lavori, c’è da pensare che stavolta non ci sarà un ulteriore slittamento. Perché in caso contrario davvero non ci sarebbero più parole per definire l’incapacità amministrativa di questa amministrazione comunale.

Anche perché già la stessa determina n. 434, sotto molti punti di vista, lascia davvero esterrefatti. In particolare per il fatto che quella concessa dal Comune all’impresa che sta effettuando i lavori è già la seconda proroga accordata rispetto al termine iniziale di fine intervento che era stato fissato per il 30 gennaio 2023. La prima, di 15 giorni, era stata concessa con la determina n.4087 del 6 dicembre 2022, con la quale era stata approvata la prima perizia di variante, con motivazioni apparse quanto mai discutibili (“a seguito delle operazioni di sbancamento del pendio stesso, tra le sezioni S.10 ed S.13 di progetto si è rilevata la presenza di strati arenacei in posto consistenti che rendono possibile l’utilizzo di un diverso tipo di intervento corticale rispetto a quello previsto in progetto. Inoltre, data la presenza di consistenti coltri di riempimento tra le sezioni S.14 ed S.22 di progetto, ha ritenuto altresì proporre l’esecuzione di opere migliorative per la sicurezza dei fronti di scavo consistenti nella: – riprofilatura delle scarpate con minor inclinazione; – estensione del muro in c.a. al piede con soprastanti reti e chiodature fino alla sezione S.22”).

Oltre la proroga, quella discussa determina aveva anche approvato un consistente aumento dei costi dei lavori rispetto a quanto stabilito dal contratto di appalto, da 563.487,51 a 617.041,18 euro, quindi ben 53.553,67 euro in più. In ogni caso, in seguito a quella proroga, la fine lavori slittava al giorno di San Valentino (14 febbraio 20223). Ma, 2 giorni prima del nuovo termine, ecco arrivare la determina n. 434 che, in un vero e proprio festival delle anomalie, sposta di ulteriori 10 giorni la scadenza. La prima e più evidente anomalia riguarda proprio l’entità della proroga concessa.

Vista la nota dell’impresa – si legge nella determina n. 434 – acquisita al Protocollo generale con il n. 11402 in data 8/2/2023 di richiesta proroga del termine dei lavori fissato di 20 giorni; dato atto che il Responsabile unico del procedimento (Rup) ha sentito il Direttore dei lavori il quale, con nota datata 10/2/2023 ha autorizzato la suddetta richiesta”. Nella sempre più sconosciuta lingua italiana scrivere “ha autorizzato la suddetta richiesta” significherebbe, in questo caso, che sono stati concessi i 20 giorni richiesti. Invece non è così, perché poche righe dopo si legge che “pertanto si ritiene di rilasciare ulteriori 10 giorni di proroga all’appaltatore”.

Confusione anche per quanto riguarda le motivazioni alla base dello slittamento, visto che da un lato si parla di “ritardi imputabili all’impresa” ma dall’altro di “ cattive condizioni metereologiche come da verbale del coordinatore della sicurezza datato 14/12/2022” (in realtà della determina è scritto 14/12/2023…).  Singolare, poi, anche tutta la ricostruzione del lungo iter di questo intervento che viene fatta nella determina n. 434 dove, guarda il caso, viene completamente cancellato uno dei passaggi chiave e più imbarazzanti per l’amministrazione comunale, cioè il flop dell’estate 2021, quando erano stati affidati i lavori ed era stata annunciata la chiusura del ponte (dal 1 luglio 2021), per poi scoprire che era tutto saltato.

Anche senza citare questa “figuraccia”, non è certo meno imbarazzante per il Comune la lunga “telenovela” del secondo intervento sul ponte di San Filippo, evidentemente necessario perché il primo, concluso con estremo ritardo a fine 2016 (con tanto di sceneggiata dell’allora sindaco Castelli con il video con il bicarbonato), non era stato fatto nel modo opportuno. Ed è oltremodo paradossale che, come ricorda la determina n. 434, quando ancora non si era concluso il primo intervento, l’amministrazione comunale iniziava già a pensare al secondo, da inserire tra quelli del progetto di “Strategia urbana sostenibile” denominata “From past to smart” avviata a fine 2016.

Cosa che poi è avvenuta un anno e mezzo dopo, il 25 giugno 2018, con la delibera di giunta n. 141 che di fatto ha dato il via al progetto per la “sistemazione pista ciclo-pedonale ponte San Filippo di connessione direttrice est”, per un importo totale di 770 mila euro. Seguendo la ricostruzione del lunghissimo iter dell’intervento che viene fatta nella determina m. 434, quasi un anno dopo, il 12 aprile 2019, con delibera di giunta n. 77 veniva approvato lo studio di fattibilità dell’opera. Bisognerà, però, attendere ancora un anno e mezzo per vedere approvato, ma solo ai fini tecnici, il progetto definitivo (delibera di giunta n.212 del 27 ottobre 2020) che il successivo 15 dicembre 2020 (delibera di giunta n. 285) veniva approvato in maniera definitiva.

Da quella data, però, la ricostruzione dell’iter fatto dalla determina n. 434 salta direttamente ad un anno dopo, alla determina n. 4036 del 16 dicembre 2021, con la nomina del Rup e l’assegnazione dell’incarico di adeguamento della progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento. Nel corso di quell’anno, però, l’amministrazione comunale aveva fatto in tempo a fare l’ennesima imbarazzante “figuraccia”. Perché a fine febbraio 2021, con determina n. 373, era stato approvato il progetto esecutivo dei lavori, poi parzialmente rettificato con determina n. 1387 dell’11 maggio 2021. E sulla base di quel progetto veniva indetta gara di appalto a cui venivano invitate, con lettera protocollo n. 41378 del 21 maggio 2021, 20 ditte. Il successivo 17 giugno veniva aggiudicato l’appalto e il 28 giugno l’amministrazione comunale, con la solita enfasi, annunciava l’avvio dei lavori a partire dal 1 luglio 2021, con contestuale chiusura al traffico del ponte fino al 31 dicembre 2021, scadenza fissata per il termine dei lavori. Però quel giorno in realtà il ponte è rimasto aperto al traffico, così come il giorno dopo, nei giorni successivi, per tutto il resto dell’estate e nel corso dell’autunno, senza che nessuno del Comune si degnasse di spiegare cosa stesse accadendo.

Bisognerà aspettare fino al 7 dicembre 2021 quando, a svelare l’arcano, sarà la delibera n. 382 che spiega innanzitutto come in realtà il contratto di appalto era stato sottoscritto solo il successivo 26 agosto (quindi il 28 giugno, quando annunciava l’avvio dei lavori per il successivo 1 luglio, il Comune stava raccontando una colossale balla). Ma anche dopo la firma di quel contratto i lavori non sono mai partiti e il 14 ottobre successivo la ditta aggiudicataria dell’appalto, con lettera acquisita al protocollo del Comune n. 86386, chiedeva la risoluzione consensuale, accordata e accettata dal Comune stesso l’11 novembre 2021. Si torna così alla citata determina 4036 del 16 dicembre 2021 e, naturalmente, con la ricostruzione di quello che è accaduto nel corso di quei 12 mesi si capisce il senso dell’assegnazione dell’incarico per l’adeguamento del progetto. Che di fatto fa ripartire l’iter che porta alla nuova gara di appalto, indetta l’8 giugno 2022 con determina n. 1787 e aggiudicata il successivo 26/7/2022 con determina n. 2377.

Il resto è storia recente, con l’avvio dei lavori il 22 agosto scorso, con scadenza fissata per il 30 gennaio 2023. Poi la solita serie di annunci del sindaco e dei suoi cantori (stampa locale), l’aumento del costo dell’intervento, la richiesta di una prima e, successivamente, di un’ulteriore proroga, fino al nuovo “D-day”, fissato per il 24 febbraio. Con la speranza che sia davvero quella la data giusta per poter tornare a riutilizzare il ponte e che quello che si sta concludendo sia l’ultimo intervento, che non ne serva tra qualche tempo un altro…

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