Smobilitate le strutture dedicate ai pazienti affetti da covid, boom di operatori e ospiti contagiati provocati dalla mancanza di personale e di percorsi che garantiscano il contenimento del contagio. La denuncia della consigliera regionale Casini e, prima, della Cna Pensionati
Come sottolinea la consigliera regionale Anna Casini “non va più di moda parlare di covid, soprattutto durante le prime feste normali da due anni a questa parte”. Per questo nessuno ha ritenuto opportuno porre l’attenzione su un grave problema che sta provocando una situazione molto pericolosa che dovrebbe preoccupare e allarmare. Ci riferiamo a quanto sta accadendo nelle Residenze sanitarie assistite (Rsa) marchigiane dove tantissimi anziani sono a rischio perché sono state smobilitate le strutture dedicate ai pazienti affetti da covid.
“Si è sostenuto che non fossero più necessarie – afferma Anna Casini – rinunciando alla opportunità di decongestionare i pronto soccorso e i reparti ospedalieri e a supportare chi non può farsi carico di un parente positivo. Per questo, malgrado gli sforzi dei lavoratori, abbiamo tanti operatori e ospiti contagiati perché manca personale e non ci sono più percorsi che garantiscano il contenimento del contagio”. Per altro la denuncia della consigliera regionale ascolana non giunge affatto di sorpresa, già da tempo gli addetti ai lavori e gli operatori del settore avevano lanciato l’allarme, purtroppo inascoltato.
“Gentilissimo presidente Acquaroli – si legge nella lettera inviata dalla Cna Pensionati Marche al governatore marchigiano ad inizio novembre – ci consenta di sottoporre alla sua attenzione il problema degli anziani, molti dei quali fragili e non autosufficienti, ospiti nelle Residenze Sanitarie Assistite, nelle Case di Riposo e nelle residenze protette delle Marche. A quanto ci risulta sono purtroppo diverse le strutture interessate da focolai pandemici sul territorio regionale e occorre dedicarvi particolare attenzione, perché un’impennata dei casi di Covid tra gli anziani, in gran parte con patologie pregresse, provocherebbe condizioni di forte stress negli ospedali e nelle terapie intensive, oltre a mettere a rischio la salute e la vita di nostri cari. I problemi aperti sono molti. A cominciare dalla necessità di non lasciare i soggetti positivi negli stessi edifici nei quali sono ospitati anche soggetti non contagiati, perché si rischia di provocare pericolosi ‘cluster’ di contagio, con il coinvolgimento di ospiti e del personale sanitario.
Siamo i primi ad essere consapevoli che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi, e siamo disponibili a condividere con la Regione Marche e con le sue strutture percorsi e iniziative a tutela degli anziani marchigiani e dei soggetti più esposti al rischio covid. La nostra associazione, Cna Pensionati Marche, rappresenta nella regione 17 mila associati dell’artigianato e del lavoro autonomo. Tra questi molti soggetti fragili e non autosufficienti, ospiti nelle strutture residenziali della regione o assistiti in casa da badanti e Caregiver familiari. E’ a loro nome e per il loro interesse, che le chiediamo, se possibile, di metterci a conoscenza della situazione del contagio nelle Rsa e Case di Riposo della Regione e quali iniziative sono state prese e verranno assunte nell’immediato futuro, per tutelare ospiti e operatori sanitari e per la tranquillità dei loro familiari”.
A rendere più complessa la situazione è lo stato in cui versano queste fondamentali strutture, duramente colpite dalla pandemia che ha fatto lievitare i costi di gestione. In tal senso da mesi, non solo dagli addetti ai lavori ma anche da diverse forze politiche regionali, si chiede al presidente Acquaroli e alla Regione di farsene concretamente carico, purtroppo anche in questo caso senza ottenere risposte. “La Regione trova risorse per tutto, perfino per finanziare una legge sul saltarello ma non per chi in questi 2 anni di pandemia si è prodigato oltre le proprie possibilità per dare continuità all’assistenza socio sanitaria ad anziani, disabili, minori, persone con problemi di salute mentale e dipendenze patologiche” sosteneva alcune settimane fa il consigliere regionale Mangialardi. Che, poi, dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio era tornato alla carica.
“Negli ultimi mesi – affermava l’esponente dem – abbiamo presentato numerose interrogazioni e mozioni per chiedere alla giunta regionale di farsi carico delle difficoltà di queste strutture duramente colpite dalla pandemia, che hanno visto lievitare esponenzialmente i costi di gestione e impedito l’accoglienza di nuove persone. Non abbiamo mai ottenuto la necessaria attenzione da parte di Acquaroli e Saltamartini. Poi ieri, di fronte a emendamenti che individuavano puntualmente dove prendere e ricollocare le risorse necessarie a ristorare i maggiori oneri dovuti al Covid per tutto il 2020 e parte del 2021, complessivamente oltre 7,6 milioni di euro, dapprima la destra li ha bocciati senza quasi neppure discuterli, e poi ne ha approvato uno proprio che non copre neanche il 40% dei costi sostenuti nel 2020, lasciando intatto il rischio di perdere sotto il peso dei debiti oltre un terzo delle strutture autorizzate con possibili drammatiche ricadute anche sul piano occupazionale. Senza contare, poi, che le strutture che riusciranno a superare l’attuale crisi saranno forse costrette a farlo ricorrendo anche a un inevitabile aumento delle rette a carico delle famiglie degli ospiti, che potrebbero crescere fino a 8 euro al giorno”.
Ora la situazione denunciata da Anna Casini che rischia di provocare conseguenze davvero pesanti, nell’inaccettabile indifferenza del governatore marchigiano. “Il presidente Acquaroli – accusa la consigliera regionale ascolana – segue la linea Meloni e continua a far finta di nulla. Per lui la sanità delle Marche negli ultimi anni è notevolmente migliorata e fa finta di non vedere che i pronto soccorso sono allo stremo e che non si trovano posti letto per trasferire gli anziani che non possono rientrare nel proprio domicilio per situazioni non gestibili a casa o perché positivi al covid. Purtroppo queste feste rischiano di diventare una strage silenziosa e dolorosa”. Provocata anche dalle discutibili scelte del governatore marchigiano e della sua giunta…