Per la curva sud il Comune rinuncia a sistemare il Municipio e Palazzo dei Capitani
Oltre il danno, la beffa: tra i 5 interventi inseriti nella lista per il “Programma Scheda 2”, quello scelto dal Comune di Ascoli (la ricostruzione della curva sud) è l’unico per il quale il finanziamento ricevuto (3,5 milioni di euro) è largamente insufficiente.
Come scrive il segretario provinciale dem Francesco Ameli, “nonostante il sindaco provi a mettere la polvere sotto il tappeto, sono evidenti le problematiche relative alle opere pubbliche nella città”. E nel caso della telenovela curva sud, non è bastato al primo cittadino tentare di tenere nascosti tutti i risvolti di questa surreale vicenda. Infatti alla fine gli atti ufficiali sono venuti fuori, delineando un quadro davvero desolante. Perché in nessun altro posto al mondo sarebbe potuto accadere quanto sta avvenendo nel capoluogo piceno.
Dove, invece della ristrutturazione del Municipio (palazzo dell’Arengo) o della sistemazione della torre campanaria e dell’area archeologica di Palazzo dei Capitani (che non c’è dubbio che dovrebbe essere l’assoluta priorità di chi dice di avere a cuore la valorizzazione del patrimonio storico-monumentale cittadino, anche in funzione turistica), si è scelto di dare la precedenza alla curva sud dello stadio (in realtà ci sarebbero anche la palazzina ex Enal e il fabbricato sede dei Servizi finanziari). Per altro con l’enorme aggravante che quello scelto dall’amministrazione comunale è l’unico, tra i 5 interventi citati, per il quale il finanziamento messo a disposizione del Comune di Ascoli (3,5 milioni di euro) è largamente insufficiente (ne servono 6,5).
E, visto che fino a quando non si troveranno i fondi che mancano l’intervento ovviamente non può iniziare, al danno della “cervellotica” scelta, si aggiunge anche la beffa che, di fatto, così non partiranno i lavori di nessuna di quelle opere. Certo, ormai quanto avviene in tema di opere pubbliche ad Ascoli non sorprende più. Però è innegabile che in questo caso si sono ampiamente superati tutti i limiti, trasformando quella che comunque resta una grande opportunità per i comuni colpiti dal terremoto, in una delle tante occasioni perse per l’incapacità dell’amministrazione comunale.
Che fossimo di fronte all’ennesimo sconcertante “pasticcio” era già chiaro da diversi giorni, da quando la determina n. 3957 del 29 novembre, oltre a spazzare via ogni illusione (alimentata dal sindaco e dai suoi fedeli “cantori”) sul fatto che i lavori per la ricostruzione della curva sud potessero partire nei prossimi mesi, aveva portato alla luce alcune delle numerose anomalie e dei tanti paradossi che caratterizzano questa storia. Compresa la più sconcertante, quel mezzo milione di euro prelevato dalle riserve straordinarie di Ascoli Reti Gas e utilizzato non per dare sostegno alle famiglie ascolane in difficoltà per il caro bollette, ma per coprire le spese per la progettazione dell’intervento di ricostruzione della curva sud.
Ora, però, che si conoscono tutti gli atti, la corrispondenza intercorsa tra il Comune e l’Usr Marche, con la relativa documentazione, lo scenario che si delinea è a dir poco imbarazzante, siamo di fronte ad un’autentica “follia”, un clamoroso autogol da parte dell’amministrazione comunale. Ricapitolando, l’Usr Marche con note del 21 marzo e del 4 aprile ha chiesto al Comune di indicare gli interventi di ricostruzione su beni pubblici danneggiati dal sisma del 2016, da finanziare con il “Programma unitario di rigenerazione urbana. Scheda 2”.
La risposta dell’Arengo arriva il 27 maggio, con una lettera nella quale viene comunicata la lista con i 5 interventi scelti: ricostruzione della curva sud (6,5 milioni di euro), adeguamento sismico del Municipio – Palazzo dell’Arengo (4 milioni), sistemazione della torre campanaria e dell’area archeologica Palazzo dei Capitani (3 milioni), recupero dell’edificio ex Enal (1,5 milioni), adeguamento sismico del fabbricato sede del Settore Finanziario.
Insieme alla lista c’è anche la Scheda Rilevazione del Comune di Ascoli” che è il documento sicuramente più interessante ed esaustivo, con al suo interno non solo la descrizione dettagliata di ognuno dei 5 interventi, ma anche del genere di opere ritenute prioritarie dal “Programma Scheda 2”. Che, sostanzialmente, sono suddivise in 4 specifiche categorie: spazi pubblici e rete viaria, infrastrutture a rete, sicurezza del territorio, edifici e attrezzature pubbliche. All’interno di ognuna di quelle categorie vengono indicati i vari tipi di interventi previsti. Nella quarta categoria, ad esempio, sono indicati interventi su edifici e attrezzature da destinare ad attività civiche, sociali, socio-sanitarie e di servizio ma anche su edifici, mura urbiche, beni monumentali di particolare importanza per la comunità.
Di sicuro in nessuna delle 4 categoria si fa riferimento, anche implicito, ad attrezzature ed impianti sportivi. Di cui, invece, si trova traccia nel sito istituzionale del “Programma Scheda 2”, nel quale si puntualizza che in linea generale “l’intervento di riqualificazione di un impianto sportivo è coerente con le finalità della misura” ma, al tempo stesso, si sottolinea come “in questa sede sarebbe più opportuno puntare su altro tipo di intervento”. Indicazione del tutto ignorata dal Comune. Che, mentre per gli altri 4 interventi in lista non ha certo dovuto faticare per trovare la categoria di riferimento, con un autentico gioco di prestigio ha inserito la ricostruzione della curva sud nella quarta categoria tra gli interventi su “edifici da destinare ad attività civiche, sociali, socio-sanitarie e di servizio”.
“L’intervento di ricostruzione della curva sud è in sinergia con il rifacimento di via delle Zeppelle” si legge ancora nella “Scheda Rilevazione”, nella parte in cui si descrive l’intervento. E dalla quale apprendiamo che il citato rifacimento di via delle Zeppelle sarebbe in fase esecutiva. Probabilmente deve esserci sfuggito qualcosa (ma non solo a noi…). Vengono, invece, spazzati via tutti i dubbi circa il costo complessivo dell’intervento, che come più volte ribadito ammonta a 6,5 milioni di euro (e non a 4,5 come riportato da diversi quotidiani), ma soprattutto sul tempo necessario per la sua conclusione, ben 5 anni.
In ogni caso, tre mesi dopo l’Usr Marche comunicava che i 5 interventi inseriti nella lista erano considerati tutti ammissibili, poi il successivo 26 ottobre, sempre l’Usr, comunicava al Comune che l’importo assegnato per il “Programma Scheda 2” ammontava a 3,5 milioni di euro, chiedendo al contempo all’amministrazione comunale di indicare l’opera prioritaria a cui destinare il finanziamento.
Per altro in quella stessa nota l’Usr ricordava anche quali fossero le opere prioritarie. In ogni caso, a prescindere dalle priorità, secondo logica il Comune avrebbe potuto indicare qualsiasi intervento, ad eccezione di quello della curva sud per il quale il finanziamento è largamente insufficiente. Ma la logica da tempo non abita più dalle parti dell’Arengo. Così il successivo 5 novembre l’amministrazione comunale di aver scelto come prioritario l’intervento di ricostruzione della curva sud, per altro adducendo una motivazione risibile e del tutto strumentale, cioè che quella era l’opera con il livello di studio preliminare più avanzato rispetto agli altri.
In realtà sappiamo che l’indizione della gara europea a procedura telematica per l’affidamento della redazione del progetto di fattibilità tecnico/economica e progetto definitivo è stata indetta solo 20 giorni dopo, il 29 novembre con la citata determina n. 3957. “Ad oggi – incalza Ameli – l’Usr Marche non ha ancora emanato l’ordinanza di approvazione del finanziamento dei soli 3.5 milioni né, conseguentemente, il relativo decreto di attribuzione del finanziamento. Ma dando per scontato che verrà a breve emanato il decreto di finanziamento sarebbe utile che il Sindaco dicesse ai tifosi e ai cittadini con quali fondi finanzierà gli ulteriori 3 milioni necessari per completare la curva anche al fine di realizzare l’ennesima incompiuta. Voglio sperare che non decida di aumentare la tassazione locale”.
Sarebbe davvero troppo, anche se già sono sufficienti quei 500 mila euro non impegnati per le famiglie ascolane ma destinati alla progettazione della curva suda…